la scrittura è un po’ verbosa
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La guerra.
Continua l’assedio dei russi a Bakmut, nuova città martire ucraina. Ma l’ex Armata Rossa non va ne avanti ne indietro tanto che la resistenza ucraina sta organizzando una controffensiva per cacciare i soldati del Cremlino dai territori occupati.
La guerra.
Meloni.
Da Bruxelles la premier canta vittoria su migranti e su biocarburanti. La realtà sembra diversa però: sui migranti oltre alle parole non c’è nulla, anzi c’è una marcia indietro sulla revisione del trattato di Dublino e sul motore termico la Commissione dialoga e soddisfa solo gli interessi di Berlino.
Meloni.
Meloni in India. Visita strategica per riallacciare un rapporto dopo la questione dei due marò e per affari con Leonardo ed Enel in prima fila pronti a sottoscrivere nuove commesse per l’ammodernamento bellico e per la transizione ecologica. E poi la questione ucraina sulla quale l’India è stata fino ad oggi ambigua, ma che è il presidente di turno del G20 per quest’anno. Un paese in grande espansione che punta a diventare la terza economia mondiale di qui a qualche anno che ha raddoppiato l’interscambio con l’Italia negli ultimi due anni arrivando a 15 miliardi con 600 imprese italiane che operano in India. Gli HigthsLigths.
Ucraina. Meloni auspica un maggiore sforzo diplomatico da parte dell’India, che presiede il G20, «contiamo sul vostro sostegno e sul fatto che a Mosca siete ascoltati». Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
Da regionali a globali. Meloni: «Non alimentiamo la falsa metafora di un mondo diviso, l’Occidente contro gli altri. L’incrollabile unità di fronte alla minaccia alla stabilità internazionale è un interesse comune. So che molti pensano che l’Europa, in passato, non abbia riconosciuto che i problemi del mondo sono anche i suoi. Non è più così, gli affari regionali si trasformano rapidamente in affari globali». Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
Pace fatta. Fino a qualche anno fa erano relazioni congelate, condizioniate dal caso dei marò e dalla crisi degli elicotteri di Finmeccanica, disdetti dagli indiani. Oggi diventano quelle fra due Stati amici, che si promettono collaborazione scientifica, universitaria, industriale, nella ricerca d’avanguardia, nel settore delicatissimo della difesa: le aziende italiane presenti in India sono 600, il loro numero e il loro fatturato può espandersi in modo consistente, mentre si arriva addirittura a programmare esercitazioni militari congiunte fra i due eserciti, un programma imperniato sulla richiesta indiana di «addestrare» i loro corpi scelti.
Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
200 miliardi che fanno gola. L’India, uno Stato che ha appena annunciato di essere pronto a investire 200 miliardi di euro in acquisti e produzione di armamenti, si porta con sé programmi, incontri e progetti che al momento stanno sullo sfondo, ma che hanno dettagli e cornici ben precisi.
Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
Le imprese. Mentre Giorgia Meloni si muove fra i diversi appuntamenti di un’agenda molto fitta, la nostra diplomazia raccoglie i frutti di alcuni mesi di lavoro, coordinato da Palazzo Chigi e dalla nostra ambasciata in India. Insieme a Tajani e al ministro del Commercio indiano, Piyush Goyal, per due ore si confrontano un pezzo di primo livello della nostra industria con i rappresentanti del governo e delle imprese locali: per l’Italia intorno a un tavolo ci sono Enel, Piaggio, Telecom Sparkle (che insieme a Google sta passando cavi sottomarini che iniziano a Genova e finiscono proprio in India), Italferr, Leonardo, Cassa depositi e prestiti, Maire Tecnimont, Stellantis, Fincantieri, Marelli, solo per citarne alcune.
Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
Consenso. «Spero di avere le vette di consenso del primo ministro indiano che, come si sa, è il leader più amato al mondo».
Emanuele Lauria su Repubblica a pagina 12
Indo Pacifico. «La nostra è una scelta strategica, quando parliamo di Mediterraneo allargato lo dobbiamo considerare allargato fino a qui», si spinge a dire la premier italiana, con riferimento all’attenzione che Roma vuole attribuire all’Indo- Pacifico per contenere l’ascesa della Cina.
Emanuele Lauria su Repubblica a pagina 12
Imprese italiane. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del vertice del G20 ha co-presieduto un incontro con le principali imprese italiane: sono 600 quelle che hanno stabilito la loro presenza nel Paese, in particolare nei distretti industriali di Delhi e di Mumbai/Pune.
Emanuele Lauria su Repubblica a pagina 12
Paese in ascesa. Ma sull’arena internazionale, Modi si propone come il guru della riconciliazione per costruire un nuovo multilateralismo, chiedendo al mondo di guardare oltre la crisi tra l’Occidente, da una parte, ela Russia e la Cina, dall’altra. Un ruolo che, in effetti, l’India potrebbe calzare, se fosse pronta a investire in esso con più coraggio. E se avesse più diplomatici con l’esperienza necessaria al ruolo.
Carlo Pizzati su Repubblica a pagina 13
Modi e l’Ucraina. «Abbiamo detto fin dall’inizio che la disputa ucraina può essere risolta solo tramite il dialogo e la diplomazia. L’India è perfettamente pronta a contribuire a qualsiasi processo di pace».
Carlo Pizzati su Repubblica a pagina 13
Cibo e fertilizzanti. «Il mio messaggio a Pechino è chiaro: usa la tua influenza con Mosca affinché ritiri le truppe russe, non per dare armi all’aggressore russo». Dall’altro lato, non si rilassano nemmeno le tensioni ai confini himalayani dell’India con la Cina. E Lavrov accusa l’Occidente d’aver «insabbiato senza vergogna» la promessa di far arrivare cibo e fertilizzanti russi sui mercati globali.
Carlo Pizzati su Repubblica a pagina 13
«Tutti navighiamo in acque agitate e ognuno con la sua Nazione può essere un faro, anche se stiamo attraversando una tempesta terribile a noi tocca il compito di guidare le nostre navi verso acque sicure».
Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
Il partenariato strategico
Si confrontano richieste e offerte: alcune proiettate su un futuro ancora da costruire a livello scientifico e industriale. Gli indiani per esempio ci chiedono con insistenza, lo fa anche Modi con Meloni, una cooperazione fondata sull’idrogeno e sulla sua capacità di essere impiegato nella produzione di acciaio (gli indiani sono fra i leader mondiali nella produzione del metallo).
Marco Galluzzo sul Corrriere a pagina 11
Tra affari e nazionalismo l’alleanza Meloni Modi
A margine del vertice del G20 ha co-presieduto un incontro con le principali imprese italiane: sono 600 quelle che hanno stabilito la loro presenza nel Paese.
Emanuele Lauria su Repubblica a pagina 12
Il premier indiano parla da guru
Blinken tesse la sua tela tra gli alleati del G7 per sondare la disponibilità a imporre nuove sanzioni alla Cina se Pechino fornirà sostegno militare alla Russia.
Carlo Pizzati su Repubblica a pagina 13
Mbda Nato. Per la Finlandia è fatta, per la Svezia ancora no. Dipende da Turchia e Ungheria che chiedono altro a Stoccolma. A Erdogan non sono bastate le concessioni svedesi sulla lotta al terrorismo curdo. Vuole di più. Così la Finlandia si è “sganciata” dalla Svezia e ha ratificato la propria adesione. Stoltenberg si dice fiducioso che entro meta luglio la cosa sia sistemata.
Per fare un approfondisci
Per fare più paragrafetti annidati
Per fare vari titoletti sotto a un paragrafetto.
ESEMPIO
Capitoletto.
Rinviato a stasera il Consiglio dei ministri per varare il documento da mandare a Bruxelles. Non c’è accordo. Il limite del contante, Quota 100, il cuneo fiscale i punti caldi. Scontro Di Maio Renzi.
Francesco Bei sulla Stampa.
La scure sulla detrazione.
Lo scontro fra Pd e Cinquestelle.
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Prova seconda.
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Secondo. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie”Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi§
La home della nota graficamente deve essere cosi.
Primo Capitoletto. L’ultima offerta di Salvini M5S lo scarica: inaffidabile. Il leghista: «Conte è ancora il mio premier» Poi avverte: i nostri ministri pronti a lasciare. I vertici dei pentastellati riuniti da Grillo: non è credibile. Di Maio: «Ha pugnalato il Paese». Approfondisci.
Secondo capitoletto. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie” Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Approfondisci.
Terzo Capitoletto. Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito”. Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze”. Do la mia anima e la mia vita per dare un governo serio a un popolo serio, io vado avanti. I grillini dicono che sono inaffidabile? Ma se loro sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi. La tattica del “Capitano”: attaccare Renzi e il Pd per delegittimarli. Approfondisci.
In realtà è cosi.
Primo Capitoletto. L’ultima offerta di Salvini M5S lo scarica: inaffidabile. Il leghista: «Conte è ancora il mio premier» Poi avverte: i nostri ministri pronti a lasciare. I vertici dei pentastellati riuniti da Grillo: non è credibile. Di Maio: «Ha pugnalato il Paese». Approfondisci.
Primo approfondimento. Intervista a Salvini «Ascolterò Conte senza pregiudizi Governo Pd-M5s? Pronti alla piazza». Il leghista aspetta il premier in Senato: «Magari mi stupisce e propone la flat tax domani… Se il deficit è fatto per investimenti e opere pubbliche con Bruxelles si potrà trattare». Siamo in mano a una trentina di senatori renziani: pure loro sanno che non li vota più nemmeno il babbo. Pensano a un esecutivo con Renzi, Boschi e Prodi Dovranno passare sul mio corpo. Vorrei che si votasse a ottobre: a novembre nuovo governo. Non la do vinta ai compagni: resto ministro per difendere i confini. Non siamo il campo profughi Ue, basta sbarchi. Io ho accettato la sfida dei 5s di tagliare i parlamentari per poi andare al voto ma loro poi si sono tirati indietro. Io il maggior pericolo per l’Europa? Con onestà e umiltà dico che vado avanti pure senza poltrone. Approfondisci. Torna su.
Secondo approfondimento. La linea dura nel vertice a casa del fondatore. E lui: preferite Renzi Nel Pd Prodi benedice un’intesa con i5Stelle: la maggioranza Ursula «Inaffidabile». NoM5SaSalvini. «Per difendere la democrazia io conto su di voi, sul popolo». E il capo chiama la piazza. Il leader spera negli eletti 5 Stelle: mi auguro un sussulto di dignità. La mia scelta è stata un rischio? Sì. Approfondisci. Torna su.
Terzo approfondimento. Salvini grida all’inciucio. “Mobiliterò le piazze”. Il leader leghista attacca l’ipotesi di accordo Pd- M5S e preme su Mattarella: “Dovrà valutare se i governi Arlecchino vanno bene”. Rifiuta la richiesta di dimettersi, ma lascia ancora aperta la porta del dialogo con i grillini. Ma invece Repubblica. Il leader evoca la piazza: li caccerà il popolo. E pressa il Quirinale. Ma il partito è in rivolta. Lo dice il Messaggero. Torna su.
Secondo capitoletto. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie” Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. More.
Primo approfondimento. Vorrei che si votasse a ottobre: a novembre nuovo governo. Non la do vinta ai compagni: resto ministro per difendere i confini. Non siamo il campo profughi Ue, basta sbarchi. Io ho accettato la sfida dei 5s di tagliare i parlamentari per poi andare al voto ma loro poi si sono tirati indietro. Io il maggior pericolo per l’Europa? Con onestà e umiltà dico che vado avanti pure senza poltrone. Approfondisci. Torna su.
Secondo approfondimento. La linea dura nel vertice a casa del fondatore. E lui: preferite Renzi Nel Pd Prodi benedice un’intesa con i5Stelle: la maggioranza Ursula «Inaffidabile». NoM5SaSalvini. «Per difendere la democrazia io conto su di voi, sul popolo». E il capo chiama la piazza. Il leader spera negli eletti 5 Stelle: mi auguro un sussulto di dignità. La mia scelta è stata un rischio? Sì. Approfondisci. Torna su.
Terzo approfondimento. Arlecchino vanno bene”. Rifiuta la richiesta di dimettersi, ma lascia ancora aperta la porta del dialogo con i grillini. Ma invece Repubblica. Il leader evoca la piazza: li caccerà il popolo. E pressa il Quirinale. Ma il partito è in rivolta. Lo dice il Messaggero. Torna su.
Terzo Capitoletto. Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito”. Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze”. Do la mia anima e la mia vita per dare un governo serio a un popolo serio, io vado avanti. I grillini dicono che sono inaffidabile? Ma se loro sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi. La tattica del “Capitano”: attaccare Renzi e il Pd per delegittimarli. More.
Terzo Paragrafo. Perchè fermarlo. Un ex buono frustrato e quindi banalmente incattivito. Più guitto che attore. Più calcolatore che leone. Chi è davvero il leader della Lega? E perché deve far paura a chi ama la società aperta? I tweet e le folle, l’insulto e il richiamo agli italiani. Conoscere Matteo Salvini, per contrastarlo. Un ritratto. Foglio in prima. La tragedia di un uomo simpatico Con la guerra anticasta, le iperboli sui costi della politica e la colpevolizzazione dei migranti la cattiva coscienza nazionale si dava una ripulita. E Salvini ne è stato l’incarnazione. «Meglio in galera che governati dal Pd» Pioggia di denunce: vogliono processare Matteo come Milosevic per “crimini contro l’umanità” Ma più che permettere ai migranti di sbarcare l’obiettivo è far arrivare in porto l’esecutivo giallo-rosso.
Per fare un approfondisci
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Per fare vari titoletti sotto a un paragrafetto.
ESEMPIO
Capitoletto.
Rinviato a stasera il Consiglio dei ministri per varare il documento da mandare a Bruxelles. Non c’è accordo. Il limite del contante, Quota 100, il cuneo fiscale i punti caldi. Scontro Di Maio Renzi.
Francesco Bei sulla Stampa.
La scure sulla detrazione.
Lo scontro fra Pd e Cinquestelle.
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Nomine. Bonomi all’Enel suggerisce un retroscena di Ilario Lombardo sulla Stampa. Che ci fa un bel titolo, ma che poi nel pezzo definisce la cosa come una suggestione frutto di coincidenze e di qualche indizio. Sembra un po’ poco. Ma come capita spesso, son pezzi spesso scritti per vedere l’effetto che fa. Blindato invece De Scalzi all’Eni. More
La Lega apre la partita nomine e guarda a Bonomi per l’Enel
Bonomi è in cima alla short list dei candidati per i futuri vertici di Enel. La multinazionale dell’energia è il vero bottino a cui puntano i leghisti.
Ilario Lombardo sulla Stampa a pagina 14
Armi all’Ucraina. L’Unione Europea fa sul serio sugli acquisti congiunti e sulla produzione di nuove armi all’Ucraina. Il piano prevede di coprire le necessità. che riguardano sette categorie di munizioni che vanno dalle armi di piccolo calibro ai 155mm. Il progetto dovrebbe durare sette anni, sia per aumentare le economie di scala sia per convincere l’industria militare a investire in modo consistente per aumentare la produzione. “Le domande aggregate sia degli stati membri sia dell’Ucraina forniscono un’opportunità per piazzare un ordine massiccio per inviare all’industria un chiaro segnale”. Secondo il documento “a oggi 25 stati membri e la Norvegia hanno già confermato il loro interesse” a partecipare agli acquisti congiunti. I primi contratti potrebbero essere firmati tra la fine di aprile e la fine di maggio. More
Rifornimento per Kjiev
L’Ue sembra voler fare sul serio con il trasferimento immediato degli stock esistenti di munizioni calibro 155 mm, il lancio di acquisti congiunti per gli eserciti dei ventisette e per Kyiv, e iniziative per aumentare la capacità dell’industria della Difesa europea di rispondere alla domanda di munizioni.
David Carretta sul Foglio a pagina 1
Aziende. L’ad di Leonardo e l’ad di Fincantieri in due interviste a Capital e a Repubblica fanno un bilancio del loro lavoro alla vigilia delle nomine che il governo si appresta a fare. Inutile dire che entrambi aspirano alla riconferma e si sentono anche forti loro lavoro fatto e annunciano un loro programma per un nuovo mandato. Entro maggio sapremo. More
Folgiero: Fincantieri al centro di un futuro sostenibile e green
Il nostro primo obiettivo è servire la Marina italiana, poi siamo a disposizione della difesa europea ed esportiamo navi all’estero.
Walter Galbiati su Repubblica a pagina 22
Profumo: Leonardo? Campioni globali
Pensiamo alla Cyber Security, dove con Cyber Range siamo assolutamente leader nei sistemi di training per la difesa. E al settore dello spazio, internazionale per definizione e sempre più importante.
Andrea Cabrini su Capital a pagina 32
Meloni in India. Visita strategica per riallacciare un rapporto dopo la questione dei due maro’ e per affari con Leonardo ed Enel in prima fila pronti a sottoscrivere nuove commesse per l’ammodernamento bellico e per la transizione ecologica. E poi la questione ucraina sulla quale l’India è stata fino ad oggi ambigua, ma che è il presidente di turno del G20 per quest’anno. Un paese in grande espansione che punta a diventare la terza economia mondiale di qui a qualche anno che ha raddoppiato l’interscambio con l’Italia negli ultimi due anni arrivando a 15 miliardi con 600 imprese italiane che operano in India.More
Meloni in India e l’asse con Modi
«Tutti navighiamo in acque agitate e ognuno con la sua Nazione può essere un faro, anche se stiamo attraversando una tempesta terribile a noi tocca il compito di guidare le nostre navi verso acque sicure».
Marco Galluzzo sul Corriere della Sera a pagina 11
Il partenariato strategico
Si confrontano richieste e offerte: alcune proiettate su un futuro ancora da costruire a livello scientifico e industriale. Gli indiani per esempio ci chiedono con insistenza, lo fa anche Modi con Meloni, una cooperazione fondata sull’idrogeno e sulla sua capacità di essere impiegato nella produzione di acciaio (gli indiani sono fra i leader mondiali nella produzione del metallo).
Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
Tra affari e nazionalismo l’alleanza Meloni Modi
A margine del vertice del G20 ha co-presieduto un incontro con le principali imprese italiane: sono 600 quelle che hanno stabilito la loro presenza nel Paese.
Emanuele Lauria su Repubblica a pagina 12
Il premier indiano parla da guru
Blinken tesse la sua tela tra gli alleati del G7 per sondare la disponibilità a imporre nuove sanzioni alla Cina se Pechino fornirà sostegno militare alla Russia.
Carlo Pizzati su Repubblica a pagina 13
Nato. Per la Finlandia è fatta, per la Svezia ancora no. Dipende da Turchia e Ungheria che chiedono altro a Stoccolma. A Erdogan non sono bastate le concessioni svedesi sulla lotta al terrorismo curdo. Vuole di più. Così la Finlandia si è “sganciata” dalla Svezia e ha ratificato la propria adesione. Stoltenberg si dice fiducioso che entro meta luglio la cosa sia sistemata.More
La Finlandia è a un passo dalla Nato
Stoltenberg si è detto fiducioso che il processo di ratifica per l’ingresso dei due Paesi scandinavi possa concludersi prima del vertice atlantico di metà luglio in Lituania.
Paolo Valentino sul Corriere a pagina 8
G20. Si sono visti e si sono parlati Lavrov e Blinken a Delhi, a margine del vertice dei ministri degli esteri. Dieci minuti, ma si sono parlati. Abbiamo solo la versione di Blinken (Lavrov “ha risposto a modo suo” è la dichiarazione della portavoce del Cremlino che non ci dice cosa abbia risposto) che sostiene di aver detto al russo che l’America intende continuare a supportare Kjiev ma che si augura che Mosca non esca dal trattato per la proliferazione delle armi nucleari. More
La Cina copre le spalle a Putin
Pechino non firma la richiesta del G20 che chiede a Mosca di fermare l’aggressione all’Ucraina. Delusione generale, quindi, per le mosse di Pechino. Tuttavia dal vertice dei ministri degli Esteri, a Nuova Delhi, arriva un segnale interessante.
Giuseppe Sarcina sul Corriere a pagina 8
Contatto Blinken Lavrov
Si sono parlati, per la prima volta da una fugace telefonata sullo scambio di prigionieri avvenuta mesi fa. Però non c’è molto altro da segnalare, sul piano dei progressi verso una soluzione della guerra in Ucraina, dopo il colloquio di ieri fra Tony Blinken e Sergei Lavrov, a margine del G20 dei ministri degli Esteri in India.
Paolo Mastrolilli su Repubblica a pagina 10
A Delhi Blinken bracca Lavrov: tornate negli accordi
A margine del G20 dei ministri degli Esteri a New Delhi, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov si sono parlati di persona per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina il 24 febbraio del 2022.
Alberto Simoni sulla Stampa a pagina 19
Lula. Il ministro degli esteri brasiliano ha illustrato la disponibilità di Lula a fare da mediatore. Cosa sia questa mediazione non è dato sapere. Per ora Lula vuole parlare con Mosca e con Kjiev e con tutti i paesi del G20 che cercano la pace. Sembra un po’ poco. More
Vieira: Adesso basta soffiare sul fuoco, con Lula può arrivare la pace
«Ascoltare i Paesi coinvolti nel conflitto e quelli che cercano di facilitare il dialogo» ma «senza soluzioni preconcette». È questo il metodo scelto dal Brasile per un’iniziativa di pace, già accennata alla conferenza sulla Sicurezza di Monaco e ora raccontata a La Stampa dal ministro degli Esteri Mauro Vieira.
Uski Audino sulla Stampa a pagina 18
Naufragio. La Meloni ha perso il tempo per andarci, un po’ perché non lo ha sentito nelle sue corde e un po’ per il viaggio in India e negli Emirati Mattarella così è toccato a Mattarella andare a Crotone a far sentire la presenza dello Stato. Continuano le indagini e oggi anche il Corriere con un duro editoriale di Fiorenza Sarzanini si unisce al coro della grande Stampa che chiede (retoricamente) di sapere come siano andate le cose. I giornali della destra insistono a difendere il governo. More
- Le parole e i fatti
La polemica politica di queste ore scatenata dalle parole del ministro Piantedosi rischia di vanificare quanto è stato fatto negli ultimi anni dal nostro Paese sullo scenario internazionale. Per pretendere aiuto dai partner europei bisogna dimostrare di essere all’altezza della situazione. E non comportarsi come se fossimo sempre in campagna elettorale soprattutto in una materia così delicata come la gestione dei flussi migratori.
Fiorenza Sarzanini sul Corriere della sera in prima
- Salvini blinda Paintedosi
Nonostante le opposizioni reclamino la sua presenza, il ministro Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di presentarsi in Parlamento e spiegare come mai la Guardia costiera – che dipende dal suo ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sia rimasta a guardare la notte della strage in mare.
Francesco Grignetti sulla Stampa a pagina 7
Covid. Tutti d’accordo, giustizialisti e garantisti, che l’iniziativa giudiziaria di Brescia sia una sciocchezza. Un unicum vedere Travaglio e Minzolini d’accordo, ma è unanime il parere che il comportamento del governo Conte sulla pandemia debba essere oggetto di giudizio politico e non giudiziario. A questo contribuiscono le parole del loquace procuratore capo di Brescia che tranquillamente nelle sue dichiarazioni parla di inchiesta sociologica. Facile a tutti contestare che forse la magistratura più che sociologia debba accertare reati. More
- Il capo della Procura: le persone cadevano come birilli
Furioso per la fuga di notizie dell’altra sera («è molto scocciante, un’idea sul chi e perché lo ha fatto ce l’ho ma non la dico»). Franco e onesto nell’ammettere che «i tempi delle indagini sono stati lunghi, ma sempre meno di quelli della politica…» e nel non escludere che l’inchiesta possa infine avere un epilogo giudiziario, diciamo, blando.
Paolo Berizzi su Repubblica a pagina 17
- Col senno di poi
Stavamo per congratularci con la Procura di Bergamo per il gran lavoro compiuto nell’inchiesta sulla gestione del Covid-19 anticipata ieri dal Fatto, quando abbiamo letto le dichiarazioni del procuratore Antonio Chiappani: “Il materiale raccolto servirà non solo per le valutazioni di carattere giudiziario, ma anche scientifiche, epidemiologiche, di sanità pubblica, sociologiche, amministrative”. Boh.
Marco Travaglio sul Fatto in prima
- Per non tornare all’indietro
Il 28 marzo 2020, mentre il Covid mieteva migliaia di vittime al giorno nel nostro Paese, scrissi che il governo giallorosso (grillini più Pd), rischiava di essere giudicato da un tribunale della Storia, cioè da una sorta – usai questa espressione per primo – di processo di Norimberga, per gli errori commessi nell’adottare le misure necessarie per contenere la pandemia.
Augusto Minzolini sul Giornale in prima
Politica. Un sondaggio su Repubblica da numeri di popolarità in caduta libera per il governo e in particolar modo per alcuni ministri, mentre in audizione alla Camera il direttore dell’agenzia delle entrate ha fatto i conti in tasca alle banche e alle assicurazioni: avete tasse da pagare per 17 miliardi, quindi potete scontare i crediti di imposta del superbonus. Intanto si ingarbuglia la vicenda kkr cdp per la soluzione della rete Tim. More
- I giorni neri del Governo
Febbraio è stato un mese caldo per il governo tra provvedimenti legislativi non particolarmente graditi da cittadini ed imprese, come quello varato per rivedere le agevolazioni del Superbonus 110%, lo scontro sul pericolo fascista generato dall’aggressione di alcuni studenti a Firenze, per finire alla tragedia di Cutro, dove ancora si contano i morti del naufragio.
Antonio Noto su Repubblica a pagina 9
- Banche e Assicurazioni, spazio per altri 17 miliardi
In audizione alla Camera il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ettore Maria Ruffini ha fatto i conti in tasca alle banche e alle assicurazioni e ha scoperto che hanno 17 miliardi di tasse da pagare e chiede che siano messi a disposizione dei crediti del Superbonus.
Valentina Conte su Repubblica a pagina 23
- Rete Tim, finisce in panne la cordata Kkr-Cdp
Un tavolo politico sostanzialmente in panne. Fra Kkr e Cdp la quadra su una possibile unione di intenti per procedere, unendo le forze, a un’offerta sulla rete Tim sotto l’egida e su spinta del Governo proprio non si trova. E dalle parti di Cdp e Macquarie è ripresa una sorta di pressing per tentare di sbloccare la partita con un ok politico a una possibile offerta alternativa a Kkr.
Andrea Biondi sul Sole 24 Ore a pagina 21
Pd e Ius soli. Ius soli e via i decreti Salvini Il Pd chiede, il M5S chiude Dalla convention di Bologna Zingaretti invoca un cambio nell’agenda dell’esecutivo. Replica grillina: “L’Italia è sott’acqua e loro pensano ai migranti”. Orlando: “Noi capaci di pensare due cose insieme”. More
Il Pd. La svolta dem: Noi pronti a tutto Anche alle elezioni. L’intesa tra il segretario e Gentiloni: Ma non saremo mai noi a staccare la spina. Bonaccini chiede di limitare la presenza del governo nei comizi. Tommaso Ciriaco su Repubblica a pagina 7.
L’agenda. Il Pd ci prova, svolta a sinistra di Zingaretti. Ius soli subito e via i decreti sicurezza. Il segretario cerca di dettare un’agenda. Gori tra le poche voci critiche: non possiamo essere solo il partito di pensionati e dipendenti pubblici. Fabio Martini sulla Stampa a pagina 10.
Cinque Stelle. Di Maio: “Vogliono far cadere il governo”. Il capo politico: bisogna arrivare a eleggere il presidente della Repubblica, noi disponibili a un patto di programma. Ma il Movimento è diviso. Matteo Pucciarelli su Repubblica a pagina 6.
Effetto clima. In Italia rischio di svalutazione dei terreni. I cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento rischiano di provocare in Italia la maggiore perdita aggregata di valore dei terreni agricoli tra i Paesi Ue: tra 58 a 120 miliardi di euro in meno entro il 2100, una diminuzione quantificabile tra il 34 e il 60%. Sul Corriere a pagina 30. More
Questo uno degli indicatori dell’impatto dell’innalzamento delle temperature sull’agricoltura europea secondo un rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea). Entro il 2050, il calo dei redditi agricoli arriverà al 16%. La coltivazione dei terreni in Italia richiederà una maggiore quantità di acqua. L’incremento è quantificato dall’Eea tra il 4 e il 18%. I cambiamenti climatici penalizzano l’Europa meridionale, dove il clima diventerà troppo caldo per molte colture. Qui la svalutazione dei terreni coltivabili è prevista fino all’80% entro il 2100. Al contrario, i valori dei terreni sono previsti in aumento nell’Europa occidentale e settentrionale.
Effetto clima. In Italia rischio di svalutazione dei terreni. I cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento rischiano di provocare in Italia la maggiore perdita aggregata di valore dei terreni agricoli tra i Paesi Ue: tra 58 a 120 miliardi di euro in meno entro il 2100, una diminuzione quantificabile tra il 34 e il 60%. Sul Corriere a pagina 30. More
Questo uno degli indicatori dell’impatto dell’innalzamento delle temperature sull’agricoltura europea secondo un rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea). Entro il 2050, il calo dei redditi agricoli arriverà al 16%. La coltivazione dei terreni in Italia richiederà una maggiore quantità di acqua. L’incremento è quantificato dall’Eea tra il 4 e il 18%. I cambiamenti climatici penalizzano l’Europa meridionale, dove il clima diventerà troppo caldo per molte colture. Qui la svalutazione dei terreni coltivabili è prevista fino all’80% entro il 2100. Al contrario, i valori dei terreni sono previsti in aumento nell’Europa occidentale e settentrionale.
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uno due tre quattro
uno due
Prova seconda.
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Secondo. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie”Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi§
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Primo Capitoletto. L’ultima offerta di Salvini M5S lo scarica: inaffidabile. Il leghista: «Conte è ancora il mio premier» Poi avverte: i nostri ministri pronti a lasciare. I vertici dei pentastellati riuniti da Grillo: non è credibile. Di Maio: «Ha pugnalato il Paese». Approfondisci.
Secondo capitoletto. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie” Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Approfondisci.
Terzo Capitoletto. Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito”. Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze”. Do la mia anima e la mia vita per dare un governo serio a un popolo serio, io vado avanti. I grillini dicono che sono inaffidabile? Ma se loro sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi. La tattica del “Capitano”: attaccare Renzi e il Pd per delegittimarli. Approfondisci.
In realtà è cosi.
Primo Capitoletto. L’ultima offerta di Salvini M5S lo scarica: inaffidabile. Il leghista: «Conte è ancora il mio premier» Poi avverte: i nostri ministri pronti a lasciare. I vertici dei pentastellati riuniti da Grillo: non è credibile. Di Maio: «Ha pugnalato il Paese». Approfondisci.
Primo approfondimento. Intervista a Salvini «Ascolterò Conte senza pregiudizi Governo Pd-M5s? Pronti alla piazza». Il leghista aspetta il premier in Senato: «Magari mi stupisce e propone la flat tax domani… Se il deficit è fatto per investimenti e opere pubbliche con Bruxelles si potrà trattare». Siamo in mano a una trentina di senatori renziani: pure loro sanno che non li vota più nemmeno il babbo. Pensano a un esecutivo con Renzi, Boschi e Prodi Dovranno passare sul mio corpo. Vorrei che si votasse a ottobre: a novembre nuovo governo. Non la do vinta ai compagni: resto ministro per difendere i confini. Non siamo il campo profughi Ue, basta sbarchi. Io ho accettato la sfida dei 5s di tagliare i parlamentari per poi andare al voto ma loro poi si sono tirati indietro. Io il maggior pericolo per l’Europa? Con onestà e umiltà dico che vado avanti pure senza poltrone. Approfondisci. Torna su.
Secondo approfondimento. La linea dura nel vertice a casa del fondatore. E lui: preferite Renzi Nel Pd Prodi benedice un’intesa con i5Stelle: la maggioranza Ursula «Inaffidabile». NoM5SaSalvini. «Per difendere la democrazia io conto su di voi, sul popolo». E il capo chiama la piazza. Il leader spera negli eletti 5 Stelle: mi auguro un sussulto di dignità. La mia scelta è stata un rischio? Sì. Approfondisci. Torna su.
Terzo approfondimento. Salvini grida all’inciucio. “Mobiliterò le piazze”. Il leader leghista attacca l’ipotesi di accordo Pd- M5S e preme su Mattarella: “Dovrà valutare se i governi Arlecchino vanno bene”. Rifiuta la richiesta di dimettersi, ma lascia ancora aperta la porta del dialogo con i grillini. Ma invece Repubblica. Il leader evoca la piazza: li caccerà il popolo. E pressa il Quirinale. Ma il partito è in rivolta. Lo dice il Messaggero. Torna su.
Secondo capitoletto. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie” Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. More.
Primo approfondimento. Vorrei che si votasse a ottobre: a novembre nuovo governo. Non la do vinta ai compagni: resto ministro per difendere i confini. Non siamo il campo profughi Ue, basta sbarchi. Io ho accettato la sfida dei 5s di tagliare i parlamentari per poi andare al voto ma loro poi si sono tirati indietro. Io il maggior pericolo per l’Europa? Con onestà e umiltà dico che vado avanti pure senza poltrone. Approfondisci. Torna su.
Secondo approfondimento. La linea dura nel vertice a casa del fondatore. E lui: preferite Renzi Nel Pd Prodi benedice un’intesa con i5Stelle: la maggioranza Ursula «Inaffidabile». NoM5SaSalvini. «Per difendere la democrazia io conto su di voi, sul popolo». E il capo chiama la piazza. Il leader spera negli eletti 5 Stelle: mi auguro un sussulto di dignità. La mia scelta è stata un rischio? Sì. Approfondisci. Torna su.
Terzo approfondimento. Arlecchino vanno bene”. Rifiuta la richiesta di dimettersi, ma lascia ancora aperta la porta del dialogo con i grillini. Ma invece Repubblica. Il leader evoca la piazza: li caccerà il popolo. E pressa il Quirinale. Ma il partito è in rivolta. Lo dice il Messaggero. Torna su.
Terzo Capitoletto. Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito”. Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze”. Do la mia anima e la mia vita per dare un governo serio a un popolo serio, io vado avanti. I grillini dicono che sono inaffidabile? Ma se loro sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi. La tattica del “Capitano”: attaccare Renzi e il Pd per delegittimarli. More.
Terzo Paragrafo. Perchè fermarlo. Un ex buono frustrato e quindi banalmente incattivito. Più guitto che attore. Più calcolatore che leone. Chi è davvero il leader della Lega? E perché deve far paura a chi ama la società aperta? I tweet e le folle, l’insulto e il richiamo agli italiani. Conoscere Matteo Salvini, per contrastarlo. Un ritratto. Foglio in prima. La tragedia di un uomo simpatico Con la guerra anticasta, le iperboli sui costi della politica e la colpevolizzazione dei migranti la cattiva coscienza nazionale si dava una ripulita. E Salvini ne è stato l’incarnazione. «Meglio in galera che governati dal Pd» Pioggia di denunce: vogliono processare Matteo come Milosevic per “crimini contro l’umanità” Ma più che permettere ai migranti di sbarcare l’obiettivo è far arrivare in porto l’esecutivo giallo-rosso.
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Secondo. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie”Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi§
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Rinviato a stasera il Consiglio dei ministri per varare il documento da mandare a Bruxelles. Non c’è accordo. Il limite del contante, Quota 100, il cuneo fiscale i punti caldi. Scontro Di Maio Renzi.
Francesco Bei sulla Stampa.
La scure sulla detrazione.
Lo scontro fra Pd e Cinquestelle.
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Nove marzo
Nomine. Libero vede dubbi e ostacoli sulla conferma di Descalzi all’Eni. Unica voce fuori dal coro il giornale di Sallusti registra malumori nella maggioranza per l’incontenibilità della poltrona dell’ad del cane a sei zampe.
Nomine. Giorgia Meloni vuole un’amministratrice delegata per Enel. Serve una ricognizione. Dice Giovanni Tria: il problema esiste, voi non immaginate quanto siano severi gli americani. Ogni volta che c’è un panel economico esigono la presenza femminile. Alla fine abbiamo costituito un gruppo di donne che l’Accademia indica e che ormai in questa disciplina tutti contattano. Bisogna accelerare, avere più nomi. Le donne in economia sono più brave. Basta andare nelle università per accorgersene. Ma esistono le bancarie ad? Una donna che In Italia si è occupata di credito è Marina Natale, in Unicredit, e oggi ad di Amco. Banca Intesa e Unicredit hanno uomini al loro vertice, sono poche le donne nella City e poche nei fondi privati. Anche al cinema, a Wall Street, c’è ancora Gordon Gekko e non Giorgia Gekka.
Sul tavolo della Meloni ci sono cinque nomi: uno è quello di Cristina Scocchia ad di Illy caffè. Un’altra figura stimata dal centrodestra è Giovanna della Posta, ad di Invimit, la società del Mef che si occupa di valorizzare gli immobili dello Stato. Alla guida di Nokia Italia siede Giuseppina di Foggia. Ornella Barra, ligure, dirige la Walgreens Boot Alliance, un gigante della farmaceutica da 450.000 dipendenti. Nel settore delle telecomunicazioni Monica Mandelli è managing director di Kkr. Donne di impresa sono Francesca Bellettini, ad di di Yvs Saint Laurent, in passato in Goldman Sachs. Di nomine se ne occupa il Mef e il suo direttore generale, Riccardo Barbieri. A proposito, Il nome che vorrebbe adesso Fratelli d’Italia al posto di Antonino Turicchi, il famigerato direttore delle partecipate, che non vuole fare il direttore delle partecipate, è Alessandro Daffina, ad di Rothschild.
Carmelo Caruso sul Foglio
Carissimi nemici. Boeing si allea con Airbus per gli elicotteri di Sua Maestà. La guerra in Ucraina ridisegna la geopolitica mondiale della difesa. Si formano alleanze inedite, i nemici di ieri diventano gli amici di oggi e vecchie amicizie si rinforzano. È il caso del Regno Unito, dove Italia e Stati Uniti si contendono gli elicotteri militari dell’esercito di sua maestà. Da quasi due anni c’è in ballo una grossa e importante commessa militare: il governo inglese vuole dotare le sue forze armate di un elicottero da guerra di nuova generazione che dovrà sostituire i vecchi Puma punto il contratto vale un miliardo di sterline, cifra che già di per sé è ragguardevole, ma ancor di più lo è il valore strategico: fornire elicotteri a uno degli eserciti più prestigiosi al mondo, come dimostra l’attuale impegno nel conflitto ucraino con Londra in prima fila, è una vetrina enorme. In gara, gli italiani di Leonardo, i Franco tedeschi di Airbus e gli americani di sikorsky. La novità è che sono scesi in campo anche gli altri americani, quelli di Boeing, con una cordata eretica: si sono alleati con il concorrente Airbus.
112 del mare. Si chiamerà dispositivo interministeriale integrato per la sicurezza marittima il 112 del mare. Monitorerà senza sosta le imbarcazioni nel Mediterraneo, mobiliterà i soccorsi in tempo reale per chi ne avesse bisogno. In realtà il 112 del mare già esiste fu lanciato nel 2007 dal governo Prodi ma non sono mai arrivati i decreti attuativi Mai diventato operativo.
Cina. La relazione fra Mosca e Pechino non è destinata a evaporare, anzi il rapporto diventerà sempre più profondo anche se non raggiungerà il grado di alleanza che c’è fra i paesi della Nato. È la convinzione dei servizi americani. Lo scenario tratteggiato è una costante minaccia per gli Stati Uniti che verrà portata sotto diverse forme. Se Pechino, infatti, punta a rafforzare la sua egemonia nel Pacifico, Mosca intensificherà i rapporti con soggetti americani per tentare di interferire nuovamente nel processo elettorale. Non cambia l’approccio cinese verso Taiwan e nel 2023, secondo il report degli 007 Usa, continueranno i sorvoli sui cieli di Taipei.
Inflation Reduction Act. La battaglia transatlantica che si è aperta per la produzione di batterie agli ioni di litio è uno scontro a somma zero: quel che vincono gli Stati Uniti lo perde l’Europa. E viceversa. Biden prevede di destinare 150 miliardi di dollari per sussidiare la costruzione, negli Stati Uniti, di impianti per la produzione di batterie, necessarie alle auto elettriche. Volkswagen sta riconsiderando un investimento in un paese dell’est per sostituirlo con uno in Nord America attratta da 10 miliardi di sovvenzioni. Interessata anche l’Italia che perderebbe gli investimenti destinati a Scarmagno, un sito ex Olivetti a Nord di Torino.
Piano europeo. Il 14 Marzo la commissione europea presenterà il suo contropiano. In sostanza finanziamenti pubblici da opporre a quelli americani. Una battaglia transatlantica di sussidi. In sostanza Stati Uniti e Unione europea hanno stabilito che bisogna passare all’auto elettrica in tempi brevi ma non hanno la capacità produttiva della super sussidiata Cina in fatto di batterie. Quindi, entrambe copiano Pechino e si scontrano fra loro. Capitano cose così quando i governi pensano di sostituirsi ai mercati.
Ucraina. Il segretario generale della Nato Stoltenberg sostiene che una sconfitta nella regione di Donetsk non si tradurrebbe in una svolta nel conflitto anche se Mosca non va sottovalutata e si dice convinto, appunto, che Bakhmuth possa cadere nei prossimi giorni. Stoltenberg ha stimato che in questo anno di guerra gli alleati hanno garantito all’ucraina aiuti per 50 miliardi di euro di cui 65 di aiuti militari. La Nato dovrebbe approvare a breve le nuove linee guida della gestione delle scorte di munizioni fra i paesi membri. L’alleanza ha finora formato 11.000 soldati ucraini in particolare nell’uso di carri armati. La cifra salirà a 30.000 entro la fine dell’anno.
Esche gonfiabili. Ci sono anche i carri armati gonfiabili nelle armi che l’Ucraina usa per vincere la guerra. Esche per far sprecare al nemico tonnellate di proiettili. L’azienda cecoslovacca che li produce ha visto aumentare il fatturato del 30% nell’ultimo anno ed è in grado di creare la riproduzione esatta dei sistemi lanciamissili americani Himars, oltre ai carri armati e ai veicoli da combattimento, di fanteria, veicoli corazzati e perfino caccia. Queste esche hanno dimensioni reali sono realizzate in seta sintetica e richiedono da due a quattro persone per essere maneggiate sul campo di battaglia. Sul quale risultano molto efficaci poiché in grado di ingannare droni, satelliti e altri strumenti di ricognizione nemica. La somiglianza con gli originali è impressionante ma il costo è ben diverso. Ed è di grande soddisfazione sapere che spesso il nemico, per distruggerli, utilizza un missile che costa 20 volte il prezzo di un gonfiabile. Grazie a questo stratagemma nell’ultimo anno l’esercito russo ha esultato per aver distrutto numeri irreali di veicoli ucraini, perché un terzo di questi erano in realtà dei semplici gonfiabili.
Chiara Bruschi sul Messaggero
Cina. Da anni La Cina spia nei nostri atenei per rafforzarsi. 2014, incontro a porte chiuse fra funzionari del governo americano e del governo cinese. Spiega Un’assistente segretario del dipartimento della difesa americana: spiare va bene, noi spiamo, voi spiate, tutti spiano, ma è per scopi politici e militari. E per la sicurezza nazionale. Quello che contestiamo è il vostro spionaggio economico. Un colonnello dell’esercito Popolare di liberazione, risponde: un momento, noi non tracciamo il confine fra sicurezza nazionale e spionaggio economico come fate voi. Tutto ciò che costruisce la nostra economia è positivo per la nostra sicurezza nazionale.
L’aneddoto, raccontato ieri sul New Yorker riassume alla perfezione quello che già quasi dieci anni fa sapevamo: La Cina non si muove secondo regole che conosciamo che diamo per scontate in un clima di pacifica convivenza fra potenze. La rapidissima ascesa cinese è per gran parte una conseguenza di un metodo di spionaggio industriale, militare ed economico che per anni la comunità internazionale ha ignorato. Il dibattito sugli istituti Confucio riguarda soprattutto il soft Power. Molti paesi occidentali hanno già limitato gli accordi delle università con gli istituti Confucio. Ma il problema vero è lo spionaggio che è difficile da individuare, non è un pallone aerostatico che vola sulle teste degli americani. Secondo l’Aspi, oggi la Cina è leader in 37 delle 44 tecnologie di settori tecnologici che servono la difesa, lo spazio, la robotica, l’energia, l’ambiente, le biotecnologie, l’intelligenza artificiale. Questo è potuto accadere anche grazie a un sistema di collaborazioni con istituti universitari e accademici che hanno permesso a Pechino di accedere a una rete globale di conoscenza. L’Italia ha 1012 accordi in vigore fra le università cinesi e quelle italiane. C’è da preoccuparsi?
Giulia Pompili sul Foglio
Decreto migranti. Salvini è furibondo con Mantovano che con un orecchio oltre Tevere ha evitato di costruire un decreto fotocopia dei decreti sicurezza di Salvini poi smantellati dal Conte due. Il compromesso fra l’anima solidarista europea di Meloni e quella rigorosa di Salvini è dietro l’angolo. Benché il rumore di fondo del braccio di ferro fra i due maggiori partner del governo abbia tenuto banco per tutto il giorno la sensazione è che si tratti di teatro. Salvini sa benissimo di non poter ottenere la riproposizione dei suoi decreti del governo giallo verde che prevedevano, oltre alla contestata dottrina dei porti chiusi, un regime di espulsioni per i clandestini formalmente duro ma in realtà irrealizzabile. Meloni era convinta che il suo desiderio di presentarsi a Cutro con un messaggio di apertura e solidarietà per le persone che hanno diritto di essere accolto, non poteva passare senza qualche concessione alla Lega e al suo elettorato ancora sensibile alla linea dura di Salvini. Di qui un decreto a due facce che uscirà dal Consiglio dei ministri in trasferta in Calabria.
Qatar. Cambiano gli equilibri di governo al vertice della monarchia ereditaria assoluta del Qatar, l’emirato retto dalla famiglia Al Thani dal 1825 e travolto dallo scandalo delle eurotangenti svelato dalla procura di Bruxelles. In sostituzione del premier Khalid bin Khalifa Al Thani è stato nominato Mohammed bin Abdullahman Al Thani, già ministro degli Esteri dal 2017 e ritenuto lo stratega diplomatico che ha contribuito ad affermare la potenza dell’emirato Nel Golfo ricco di gas. Da ministro degli Esteri il nuovo premier ha svolto un ruolo di rilievo nel dibattito internazionale fra il Qatar e i paesi europei sulla fornitura di gas naturale liquefatto, dopo che l’invasione russa dell’Ucraina ha sconvolto i mercati energetici. Attraverso il nuovo premier il Qatar ha aiutato gli Stati Uniti nelle operazioni di evacuazione dall’Afghanistan nel 2021. E sarebbe anche fra i registi dell’operazione di maquillage in favore del Qatar, per addolcire le contrarietà politiche dell’unione europea legate alla gestione dei lavoratori, considerati i 6500 manovali morti nei cantieri del mondiale.