Lunedì dodici agosto

Buongiorno a tutti. Dalla crisi di governo alla crisi del Pd è stato un attimo. Il Partito Democratico si spacca sulla proposta di Renzi fra chi vuole le elezioni subito e chi tentare di fare un governo con i Cinquestelle. Intanto Salvini in una intervista al Giornale apre a un incontro con gli alleati per un accordo prima delle elezioni. Buona lettura a tutti.

“Salvini scioglie la riserva” titola il Giornale l’intervista di Alessandro Sallusti al leader della Lega: «Ecco con chi andrò al voto. Chiedo a Berlusconi e alla Meloni di andare insieme oltre il vecchio centrodestra. Guiderò l’Italia del sì contro l’Italia del no. Siamo aperti anche a quei grillini positivi che abbiamo conosciuto. Inciucio? Facciano una roba simile e vediamo chi viene messo all’angolo nelle tante elezioni regionali che stanno per arrivare dall’Umbria alla Calabria, dalla Toscana all’Emilia-Romagna. Andrebbero tutti a schiantarsi sull’altare di Renzi. L’inciucio salva il c… a Renzi. Se si vota dubito verrà eletto… ». More

Pd spaccato. Renzi: governo di tutti, anche coi 5S. L’ex premier, nemico dei grillini, apre a sorpresa. Il segretario: dubito molto sia la soluzione. Pd spaccato. Zingaretti cerca l’unità (Stampa p.4). Lo stop di Zingaretti a Renzi: dico no a un esecutivo M5S-Pd. «Daremmo a Salvini un immenso spazio» (Corriere p.2). La proposta di Renzi divide i dem. Franceschini per la pace con i grillini. Calenda: “Idea folle”. E Gentiloni: “Ma quando il gioco si fa duro i duri smettono di litigare”. Renzi: “Chi dirà no a un governo istituzionale che salvi l’Italia si assumerà la responsabilità di consegnare alla destra estremista il futuro dei nostri figli” (Repubblica p.2). Golpe renziano nel Pd Zingaretti resiste, ma “teme” Mattarella (Fatto p.2). Il piano di Renzi: Cantone premier e deficit al 2,9% (Fatto p.3). Il governissimo frantuma il Pd. Ma l’accordo con i Cinquestelle è pronto. Zingaretti contro Renzi, però è vicino ad arrendersi. Nei gruppi dem la maggioranza non vuole le elezioni (Giornale p.3). Con l’ex premier il 70% dei parlamentari. Ma non tutti sono pronti a seguirlo (Repubblica p.2).

Pro e contro. De Micheli: «L’idea di Matteo? Sull’opinione pubblica impatto devastante» (Corriere p.2). L’affondo di Franco Mirabelli, senatore dem, vicino al nuovo leader: “Zingaretti ha ragione a dire che oggi non dobbiamo temere le elezioni. Ex premier sgradevole e offensivo. Sarà il partito a decidere cosa fare. Ancora non è stata votata la sfiducia a Conte, ancora la parola non è passata al capo dello Stato” (Stampa p.4). Il capo dei Comitati Civici Ettore Rosato, renziano: “Niente voto ora, ma mai alle urne alleati con M5S. Ora non possiamo dare il Paese a chi vuole pieni poteri. Una strategia di emergenza e non elettorale per governare insieme dopo le votazioni” (Stampa p.4).

Scissione se si vota subito. L’ex primo ministro dialoga con M5S e FI sul governissimo. In gara alle primarie di coalizione. Matteo farà schierare i gruppi parlamentari. Franceschini sostiene il governissimo e Orlando vacilla. Se nascesse un governo, per i dem il premier non potrebbe mai essere Fico (Stampa p.5). L’ex leader pensa alla scissione mentre Zingaretti aspetta Mattarella. Bettini media: se c’è un esecutivo di lungo respiro… (Corriere p.3). Renzi pronto alla scissione prepara “Azione civile” e la rottura nei gruppi dem. Nel Pd zingarettiano invece si affaccia l’idea di un “governo di legislatura” con i grillini che duri almeno fino al 2022. Il leader non chiude (Repubblica p.3). Zingaretti boccia Renzi. Lui accelera la scissione e prepara “Azione civile”. Il segretario prova a uscire dall’angolo: no al governo a tempo, sì di legislatura. L’ex premier convinto che a seguirlo sarà almeno la metà dei parlamentari (Messaggero p.4). Maria Elena Boschi: «Superiamo le liti con i 5Stelle, il Paese ci sta più a cuore del Pd». L’ex ministro renziano: «Nessun inciucio da Matteo invito trasparente a tutte le forze. I no alla direzione dem erano prima della crisi. E sarebbe un governo istituzionale, non politico» (Messaggero p.5). «È vero, non volevamo aprire ai Cinque Stelle. Ma la Lega va fermata». Guerini: «Come dice Nicola, confrontiamoci» (Corriere p.3).

Mattarella. Il Quirinale non lavorerà per costruire maggioranze. Un’eventuale coalizione dovrebbe avere identità di governo. Marzio Breda sul Corriere (p.8). Le vacanze operose del Quirinale: le elezioni non sono l’unica opzione. Il Colle si tiene lontano dai giochi. Ma se spuntasse un’intesa… (Giornale p.2). More

Mattarella 2. Tre uomini e una donna per l’esecutivo tecnico auspicato da Mattarella. Cartabia, Flick, Cottarelli e Draghi, gli indipendenti per la Repubblica. Impazza il toto-nomine. Conte potrebbe tornare in gioco come leader M5S (Stampa p.2). More

 

Mattarella 3. Le ipotesi istituzionali in mano a Mattarella. Fabio Martini sulla Stampa (p.9). More

In aula al Senato. Mozione di sfiducia a Conte. Il centrodestra tenta il blitz. Spinta di Salvini per andare in Aula il 13. Decisive le scelte di Casellati (Corriere p.5). La Lega si affida alla Casellati. Il presidente del Senato potrebbe convocare l’aula sul calendario, aprendo alla sfiducia. I numeri per un esecutivo a tempo tra renziani grillini, +Europa, Leu e autonomie ci sarebbero. Il vertice di Palazzo Madama contrario a discutere per prima la mozione contro Salvini (Messaggero p.3).

Il costituzionalista. L’intervista di Liana Milella al costituzionalista Luciani. “Tre strade di fronte a Conte. E il Parlamento ha ripreso un ruolo. Il capo del governo può rincollare i cocci, cercare nuovo sostegno oppure dimettersi. Il taglio dei parlamentari? Così non mi convince” (Repubblica p.10). More

Grasso: ecco il mio «lodo». «Le opposizioni fuori dall’Aula. E come premier vedrei bene Tria». (Corriere p.5). “Niente sfiducia ma un nuovo governo per la legge elettorale. Ho avuto contatti coi capigruppo Cinque Stelle e Forza Italia. Le istituzioni devono venire prima dei capricci di Salvini”

(Repubblica p.8). More

Consigli non richiesti. Dall’ex toga agli ex dc di lungo corso i pontieri pronti a tutto per non votare. Da Rotondi a Mastella fioccano i consigli per far lievitare una nuova maggioranza (Messaggero p.5). Dai forzisti ai radicali il partito trasversale dei “responsabili”. Anzaldi: si è mai visto un ministro a torso nudo che ci dà ordini? Fornaro: non voglio che l’Italia diventi come la Turchia di Erdogan (Repubblica p.9).

Pericolo spread. Padoan: “Il pericolo è lo spread a 350 punti come qualche mese fa”. Non possiamo dire “ai conti pubblici ci pensino loro”, troppi rischi per l’economia del Paese. E sui mercati è già allarme (Repubblica p.9). More

Strategie in Parlamento. Forza Italia fa pesare i suoi voti in Aula. Sul tavolo il patto (e i collegi) in vista delle urne. Le voci di telefonate di Boschi e Renzi agli azzurri (Corriere p.7). Renziani, 5 Stelle e l’incognita azzurra. I numeri dei partiti contro le urne subito. La strategia dell’ex segretario che controlla ancora la gran parte dei gruppi pd (Corriere p.7). Partiti-banderuola sul taglio dei deputati il ddl passa solo coi voti del governissimo. Domani Fico proverà a mettere all’ordine del giorno l’ultimo via libera prima di settembre. Strada in salita. I gruppi hanno votato in modo differente di volta in volta. Lega, Fi, Fdi adesso contrari. Decisiva la posizione dei dem (Messaggero p.3).

Commenti e interviste. La via giusta: è il momento di stare ai fatti. Luciano Fontana sul Corriere.

Gli interessi particolari. Aldo Cazzullo sul Corriere.

Le scommesse dei sette big. Antonio Polito sul Corriere.

Soluzioni urgenti per il Paese, non tornaconti senza strategia. Mario Ajello sul Messaggero.

La strana alleanza e l’uomo solo al comando. Carlo Verdelli su Repubblica.

Il vincitore annunciato. Ilvo Diamanti su Repubblica.

Elezioni e No. La posta in gioco. Stefano Folli su Repubblica.

I pieni poteri generano seri pericoli. Vladimiro Zagrebelsky sulla Stampa.

Il ribaltone che strega la politica. Marcello Sorgi sulla Stampa.

“Il 95% d’Italia è gialloverde. La crisi è un vero enigma”. Intervista a Barbara Palombelli sul Fatto.

Perché la crisi del governo certifica il fallimento di due chiari modelli di populismo. Claudio Cerasa sul Foglio.

Alleanza armata (anti)democratica contro Matteo. Vittorio Feltri su Libero.

È tornato Matteo Renzi. E vuole l’ammucchiata. Maurizio Belpietro sulla Verità.

«Sarà Dihba a risparmiarci l’inciucione con i renziani». Intervista a Pietrangelo Buttafuoco sulla Verità.

Ribaltoni. Tutte le congiure di palazzo che hanno mandato in frantumi le alleanze dei partiti. Bossi, D’Alema e Mastella i registi degli ultimi clamorosi terremoti parlamentari. Parabola dei ribaltoni. Vita e morte dei governi tra inciuci e tradimenti. More

Renzi e il partito. Primarie, liti e addii quella storia difficile tra Renzi e il partito (Repubblica p.4) More

Cinquestelle. La mossa 5S: prima del voto su Conte il sì al taglio dei parlamentari. La strategia di Di Maio per disinnescare la crisi provocata dall’ex alleato leghista: “Fiducia in Mattarella”. I dubbi nel Movimento, dove la linea del “no alle urne” non è unanime (Repubblica p.8). Riforma dei parlamentari o sfiducia al Senato. La strategia di Di Maio per coinvolgere i dem. Pontiere con il Pd Roberto Fico, ma anche Spadafora e Lombardi. Oggi assemblea dei parlamentari (Stampa p.6). Di Maio mobilita i suoi: «Pronti a stare a Roma anche ad oltranza». Grillo deciso a fare altre mosse durante la crisi. Governo di scopo, ipotesi di una mozione dei «falchi» (Corriere p.9). L’elogio 5 Stelle a Renzi: è stato responsabile. Il senatore Di Nicola: l’azzardo leghista ha fatto emergere l’attenzione agli interessi del Paese (Corriere p.9). Intervista a Enzo Scotti, l’ex Dc più amato dai grillini: “L’unica via sono le elezioni. No alle scorciatoie con il Pd” (Qn p.3).

Centrodestra 1. «La Lega non può correre sola. Il patto con Fdi lo faccia ora. Le alleanze vanno stabilite prima del voto. All’economia italiana servirebbe una ricetta trumpiana. E con me al governo, contro le Ong si passerà al blocco navale». Intervista di Giorgia Meloni sulla Verità a pagina 7.

Centrodestra 1. Salvini tenta gli alleati: “Voglio il fronte del Sì con Berlusconi e Meloni”. Forse già domani un vertice fra i tre per discutere di politiche e regionali. “Serve una coalizione ma di tipo nuovo con liste civiche e tanti sindaci e governatori. Nel programma meno tasse, autonomia regionale, Tav e riforma della giustizia. Zingaretti è coerente, vuole sfidarmi a viso aperto. Invece Renzi è un ipocrita” (Stampa p.3). Salvini, la tentazione è il ritiro dei ministri. “Patto con Berlusconi”. Il vicepremier teme l’intesa 5S-Pd e accelera sulla sfiducia. Propone una alleanza elettorale a Forza Italia. “Alle urne il 13 ottobre, come in Polonia”. Ma Conte porterà la crisi in Parlamento (Repubblica p.6). «Vedrò Berlusconi e Meloni». Salvini rilancia l’alleanza. Il tour del ministro dell’Interno (con il rosario). In Sicilia nuove contestazioni (Corriere p.6). Antonio tajani: «Senza Forza Italia non si va alle urne. Patto politico col Carroccio prima del voto». Il vicepresidente forzista: vogliamo pari dignità, con l’indicazione chiara della ripartizione dei collegi (Messaggero p.2).

Moscopoli. Il direttore di BuzzFeed: altre novità su Savoini (Corriere p.6). Il governatore lombardo Fontana boccia M5s: «Matteo ha fatto bene. Sull’Autonomia la Lega presa in giro dai grillini». E sul voto: «Troppa incertezza può fare danni» (Giornale p.6). E il Veneto filo Zaia si rivolta contro il capo “Fa solo propaganda” (Repubblica p.6). Lanci di bottigliette insulti e disordini. Al Sud l’ira anti Lega. L’auto del vicepremier inseguita a Catania. L’incontro a Siracusa ritardato dai contestatori. Dieci ragazzi trattenuti dalla polizia: è polemica (Repubblica p.7).

Borghi. Claudio Borghi: “Resteremo sotto il 3%. Con l’aumento Iva il deficit va solo al 2,8%. La nostra manovra è già tutta pronta. Patto istituzionale? Serve alle porcherie. Votare subito si può. Monti è entrato in carica a novembre e non ha avuto problemi. Gli 80 euro? ll saldo sarà a favore dei contribuenti. Nessuno pagherà più tasse (Stampa p.2).

Migranti. Sulle navi Ong è emergenza. A bordo in 400, giù solo i malati. La Ocean Viking, nave di grossa stazza, resta in zona Sar libica e non ha neanche chiesto l’assegnazione di un porto. Ha ovviamente rifiutato l’indicazione della Libia di portare i migranti a Tripoli. La Open Arms invece ha chiesto invano il porto a Italia e Malta. Le autorità di La Valletta erano disponibili a trasbordare solo gli ultimi 39 migranti soccorsi dalla nave proprio su richiesta maltese. Ma motivi di sicurezza a bordo hanno sconsigliato il trasbordo solo degli ultimi arrivati. E Malta non ha accettato di prendere anche gli altri (Repubblica p.25). Banderas e i porti chiusi ai migranti: «Un orrore» (Corriere p.22).

Secessione. La secessione c’è già stata: tra i giovani e gli adulti. La divisione più pericolosa non è quella tra Nord e Sud, ma quella già compiuta tra le generazioni. E tra chi è rimasto in Italia e chi adesso lavora all’estero. Roberto Sommella sul Corriere (p.32). More

L’appello di Boccia. Appello del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ai leader: “Realismo e responsabilità nella prossima campagna elettorale. Subito la riduzione del cuneo fiscale. Non usate il deficit per le spese correnti” (Stampa p.9). More

Confocommercio. Allarme di Confcommercio: «Sale l’Iva? Italia in ginocchio». Sangalli: «Con l’aumento delle aliquote, sarà recessione». L’imposta varrà il 30% delle entrate fiscali (Giornale p.8).

Egitto e Regeni. L’appello della famiglia Regeni sull’Egitto: “Aiutateci, situazione mai così negativa”. Due anni fa il rientro dell’ambasciatore e le promesse di verità. “Collaborazione ferma, l’Italia ora dia un segnale forte”. Dalla procura del Cairo nessuna novità su Giulio. Ma gli accordi commerciali si moltiplicano (Repubblica p.17).

Versace. Una maglietta scatena la Cina contro Versace (Stampa p.14). Le t-shirt con Hong Kong. Bufera a Pechino su Versace. Indicato come Stato indipendente su una maglietta insieme con Macao. L’azienda: «Un errore, non volevamo offendere la sovranità dei cinesi» (Messaggero p.13).

Giallo Epstein. La sorveglianza sparita nella notte del suicidio, il compagno di cella trasferito: una fine con troppi misteri. Il finanziere trovato impiccato in un carcere di Manhattan: perché non era sotto osservazione se il 23 luglio aveva già tentato di togliersi la vita? (Repubblica p.13). Errori, dubbi e teorie del complotto. E Trump rilancia un tweet su sospetti contro i Clinton. La super assistente la pilota, l’ex amica. Il caso resta aperto. Le vittime adesso porteranno avanti cause civili per ottenere un risarcimento (Corriere p.12). Trump sospetta: “Il finanziere aveva informazioni imbarazzanti su Bill ed è morto”. Aperte tre inchieste. Il democratico bolla le affermazioni come “ridicole e false”. Nelle carte dei magistrati le prove delle frequenti visite alla villa del finanziere. Dietro i traffici di minorenni sempre l’inglese Ghislaine Maxwell. L’ex presidente ospite sull’isola dei festini. Nelle 2024 pagine del rapporto descritti anni di abusi e feste (Stampa p.12).

Yemen, la battaglia di Aden. Offensiva dell’Arabia Saudita. I separatisti si ritirano. Va in pezzi l’intesa tra Riad e gli ex alleati degli Emirati Arabi Uniti. La crisi armata frantuma l’equilibrio fra gli Stati sunniti nel Golfo Persico (Stampa p.10). Yemen, è il Vietnam saudita. La guerra nella guerra spacca la coalizione (Repubblica p.15).

Israele. Scontri e feriti alla Spianata delle Moschee (Repubblica p.15). Sassi contro gli ebrei, interviene la polizia: 15 arabi feriti. Duri scontri. Amman: “Israele colpevole”. Una giornata di scintille durante le feste religiose di ebrei e musulmani (Stampa p.10).

Libia. Raid di Haftar su Tripoli. Violata la tregua. Con l’Italia distratta, l’Europa silente, la terza guerra civile di Libia procede in velocità verso il caos: sabato, a Bengasi, la “capitale” della Cirenaica controllata dal generale Khalifa Haftar, un’autobomba piazzata davanti a un centro commerciale ha ucciso cinque persone, tre erano funzionari delle Nazioni Unite (Repubblica p.15).

Russia. Lyubov, madrina dei cortei che entra ed esce di prigione. «Contro Putin fino al voto». Avvocata e blogger, è una delle leader dell’opposizione a Mosca. La donna lavora da 8 anni per Alexei Navalny e dal 2017 ha uno show politico sul suo canale (Corriere p.13). Il 21enne Zhukov, icona della dissidenza, è stato arrestato con l’accusa di “disordini di massa”. La sua candidatura alle elezioni non è stata ammessa. Appello degli studenti per la liberazione. Yegor, il blogger pacifista che rischia 8 anni di carcere (Stampa p.11).

Zar Putin. Vent’anni di potere della “spia democratica” che ha ingannato l’Occidente. Eltsin lo scelse come premier rassicurando gli Usa: “È aperto verso di voi”. Negli anni però si è dimostrato un leader autoritario, che ora teme la crisi. Popolarità al 60%. In calo rispetto al 2015 quando aveva raggiunto l’86%. Ma in molti scommettono che Vladimir troverà un modo per restare al potere dopo il 2024 (Stampa p.11).

Afghanistan, la guerra inutile. E i rischi del ritiro americano. Gli Usa hanno capito che una vittoria militare, fra le montagne intorno a Kabul, può essere insignificante. Il commento di Sergio Romano sul Corriere (p.13).

Brexit. Il mago della Brexit incassa fondi Ue per la sua fattoria. Scandalo a Londra per Cummings, consigliere fidato di Johnson sul divorzio dall’Europa. 250 mila euro di fondi Ue percepiti dal britannico Dominic Cummings, convinto antieuropeista, in programmi di agricoltura pianificata per la fattoria di famiglia (Corriere p. 15).

Primo single padre adottivo. «Sono il primo padre single con due bambini adottati». Ora anche l’Italia li riconosce. Giona Tuccini, 44 anni: affermato l’interesse superiore dei piccoli. In Sudafrica è consentita l’adozione da parte di un single. In tutti i casi sono previsti un apprendistato obbligatorio in un orfanotrofio e un periodo di affido. In Italia l’adozione è consentita ai single solo in casi speciali: bimbi in particolare situazione di disagio o che hanno un rapporto affettivo di lunga data con chi li adotta. Giona Tuccini, 44 anni, pisano d’origine e docente di Italianistica all’Università di Città del Capo, ha adottato due bambini in Sudafrica. Per la prima volta il Tribunale dei Minori di Roma ha trascritto la doppia adozione decisa dai giudici sudafricani in nome del «superiore interesse dei due minori» (Corriere p.23).

Diabolik, sfida sui funerali ultrà pronti a violare i divieti. I tifosi laziali: «Salutare Fabrizio è un nostro diritto, quindi ci saremo». Il questore ha detto no alle esequie pubbliche. E oggi si pronuncia il Tar. L’appello della moglie a Bergoglio: «Così è stato offeso il nostro dolore» (Messaggero p.11).