Prova tre marzo 1

Rassegna tre marzo

Buongiorno. Le nomine, la Meloni in India, i 17 miliardi che Ruffini ha trovato nelle banche e nelle assicurazioni, l’offerta Kkr-Cdp per la rete Tim e il naufragio di Cudro con un editoriale molto duro di Fiorenza Sarzanini. Buona lettura.

Nomine. Bonomi all’Enel suggerisce un retroscena di Ilario Lombardo sulla Stampa. Che ci fa un bel titolo, ma che poi nel pezzo definisce la cosa come una suggestione frutto di coincidenze e di qualche indizio. Sembra un po’ poco. Ma come capita spesso, son pezzi spesso scritti per vedere l’effetto che fa. Blindato invece De Scalzi all’Eni.

  • La Lega apre la partita nomine e guarda a Bonomi per l’Enel Bonomi è in cima alla short list dei candidati per i futuri vertici di Enel. La multinazionale dell’energia è il vero bottino a cui puntano i leghisti. Ilario Lombardo sulla Stampa a pagina 14

Armi all’Ucraina. L’Unione Europea fa sul serio sugli acquisti congiunti e sulla produzione di nuove armi all’Ucraina. Il piano prevede di coprire le necessità. che riguardano sette categorie di munizioni che vanno dalle armi di piccolo calibro ai 155mm. Il progetto dovrebbe durare sette anni, sia per aumentare le economie di scala sia per convincere l’industria militare a investire in modo consistente per aumentare la produzione. “Le domande aggregate sia degli stati membri sia dell’Ucraina forniscono un’opportunità per piazzare un ordine massiccio per inviare all’industria un chiaro segnale”. Secondo il documento “a oggi 25 stati membri e la Norvegia hanno già confermato il loro interesse” a partecipare agli acquisti congiunti. I primi contratti potrebbero essere firmati tra la fine di aprile e la fine di maggio.

  • Rifornimento per Kjiev L’Ue sembra voler fare sul serio con il trasferimento immediato degli stock esistenti di munizioni calibro 155 mm, il lancio di acquisti congiunti per gli eserciti dei ventisette e per Kyiv, e iniziative per aumentare la capacità dell’industria della Difesa europea di rispondere alla domanda di munizioni. David Carretta sul Foglio a pagina 1

Aziende. L’ad di Leonardo e l’ad di Fincantieri in due interviste a Capital e a Repubblica fanno un bilancio del loro lavoro alla vigilia delle nomine che il governo si appresta a fare. Inutile dire che entrambi aspirano alla riconferma e si sentono anche forti loro lavoro fatto e annunciano un loro programma per un nuovo mandato. Entro maggio sapremo.

  • Folgiero: Fincantieri al centro di un futuro sostenibile e green Il nostro primo obiettivo è servire la Marina italiana, poi siamo a disposizione della difesa europea ed esportiamo navi all’estero. Walter Galbiati su Repubblica a pagina 22
  • Profumo: Leonardo? Campioni globali Pensiamo alla Cyber Security, dove con Cyber Range siamo assolutamente leader nei sistemi di training per la difesa. E al settore dello spazio, internazionale per definizione e sempre più importante. Andrea Cabrini su Capital a pagina 32

Meloni in India. Visita strategica per riallacciare un rapporto dopo la questione dei due maro’ e per affari con Leonardo ed Enel in prima fila pronti a sottoscrivere nuove commesse per l’ammodernamento bellico e per la transizione ecologica. E poi la questione ucraina sulla quale l’India è stata fino ad oggi ambigua, ma che è il presidente di turno del G20 per quest’anno. Un paese in grande espansione che punta a diventare la terza economia mondiale di qui a qualche anno che ha raddoppiato l’interscambio con l’Italia negli ultimi due anni arrivando a 15 miliardi con 600 imprese italiane che operano in India.

  • Meloni in India e l’asse con Modi «Tutti navighiamo in acque agitate e ognuno con la sua Nazione può essere un faro, anche se stiamo attraversando una tempesta terribile a noi tocca il compito di guidare le nostre navi verso acque sicure». Marco Galluzzo sul Corriere della Sera a pagina 11
  • Il partenariato strategico Si confrontano richieste e offerte: alcune proiettate su un futuro ancora da costruire a livello scientifico e industriale. Gli indiani per esempio ci chiedono con insistenza, lo fa anche Modi con Meloni, una cooperazione fondata sull’idrogeno e sulla sua capacità di essere impiegato nella produzione di acciaio (gli indiani sono fra i leader mondiali nella produzione del metallo). Marco Galluzzo sul Corriere a pagina 11
  • Tra affari e nazionalismo l’alleanza Meloni Modi A margine del vertice del G20 ha co-presieduto un incontro con le principali imprese italiane: sono 600 quelle che hanno stabilito la loro presenza nel Paese. Emanuele Lauria su Repubblica a pagina 12
  • Il premier indiano parla da guru Blinken tesse la sua tela tra gli alleati del G7 per sondare la disponibilità a imporre nuove sanzioni alla Cina se Pechino fornirà sostegno militare alla Russia. Carlo Pizzati su Repubblica a pagina 13

 

 

Nato. Per la Finlandia è fatta, per la Svezia ancora no. Dipende da Turchia e Ungheria che chiedono altro a Stoccolma. A Erdogan non sono bastate le concessioni svedesi sulla lotta al terrorismo curdo. Vuole di più. Così la Finlandia si è “sganciata” dalla Svezia e ha ratificato la propria adesione. Stoltenberg si dice fiducioso che entro meta luglio la cosa sia sistemata.

 

  • La Finlandia è a un passo dalla Nato

Stoltenberg si è detto fiducioso che il processo di ratifica per l’ingresso dei due Paesi scandinavi possa concludersi prima del vertice atlantico di metà luglio in Lituania.

Paolo Valentino sul Corriere a pagina 8

 

 

G20. Si sono visti e si sono parlati Lavrov e Blinken a Delhi, a margine del vertice dei ministri degli esteri. Dieci minuti, ma si sono parlati. Abbiamo solo la versione di Blinken (Lavrov “ha risposto a modo suo” è la dichiarazione della portavoce del Cremlino che non ci dice cosa abbia risposto) che sostiene di aver detto al russo che l’America intende continuare a supportare Kjiev ma che si augura che Mosca non esca dal trattato per la proliferazione delle armi nucleari.

 

  • La Cina copre le spalle a Putin

Pechino non firma la richiesta del G20 che chiede a Mosca di fermare l’aggressione all’Ucraina. Delusione generale, quindi, per le mosse di Pechino. Tuttavia dal vertice dei ministri degli Esteri, a Nuova Delhi, arriva un segnale interessante.

Giuseppe Sarcina sul Corriere a pagina 8

 

  • Contatto Blinken Lavrov

Si sono parlati, per la prima volta da una fugace telefonata sullo scambio di prigionieri avvenuta mesi fa. Però non c’è molto altro da segnalare, sul piano dei progressi verso una soluzione della guerra in Ucraina, dopo il colloquio di ieri fra Tony Blinken e Sergei Lavrov, a margine del G20 dei ministri degli Esteri in India.

Paolo Mastrolilli su Repubblica a pagina 10

 

  • A Delhi Blinken bracca Lavrov: tornate negli accordi

A margine del G20 dei ministri degli Esteri a New Delhi, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov si sono parlati di persona per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina il 24 febbraio del 2022.

Alberto Simoni sulla Stampa a pagina 19

 

 

Lula. Il ministro degli esteri brasiliano ha illustrato la disponibilità di Lula a fare da mediatore. Cosa sia questa mediazione non è dato sapere. Per ora Lula vuole parlare con Mosca e con Kjiev e con tutti i paesi del G20 che cercano la pace. Sembra un po’ poco.

 

  • Vieira: Adesso basta soffiare sul fuoco, con Lula può arrivare la pace

«Ascoltare i Paesi coinvolti nel conflitto e quelli che cercano di facilitare il dialogo» ma «senza soluzioni preconcette». È questo il metodo scelto dal Brasile per un’iniziativa di pace, già accennata alla conferenza sulla Sicurezza di Monaco e ora raccontata a La Stampa dal ministro degli Esteri Mauro Vieira.

Uski Audino sulla Stampa a pagina 18

 

Naufragio. La Meloni ha perso il tempo per andarci, un po’ perché non lo ha sentito nelle sue corde e un po’ per il viaggio in India e negli Emirati Mattarella così è toccato a Mattarella andare a Crotone a far sentire la presenza dello Stato. Continuano le indagini e oggi anche il Corriere con un duro editoriale di Fiorenza Sarzanini si unisce al coro della grande Stampa che chiede (retoricamente) di sapere come siano andate le cose. I giornali della destra insistono a difendere il governo.

 

  • Le parole e i fatti

La polemica politica di queste ore scatenata dalle parole del ministro Piantedosi rischia di vanificare quanto è stato fatto negli ultimi anni dal nostro Paese sullo scenario internazionale. Per pretendere aiuto dai partner europei bisogna dimostrare di essere all’altezza della situazione. E non comportarsi come se fossimo sempre in campagna elettorale soprattutto in una materia così delicata come la gestione dei flussi migratori.

Fiorenza Sarzanini sul Corriere della sera in prima

 

  • Salvini blinda Paintedosi

Nonostante le opposizioni reclamino la sua presenza, il ministro Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di presentarsi in Parlamento e spiegare come mai la Guardia costiera – che dipende dal suo ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sia rimasta a guardare la notte della strage in mare.

Francesco Grignetti sulla Stampa a pagina 7

 

 

Covid. Tutti d’accordo, giustizialisti e garantisti, che l’iniziativa giudiziaria di Brescia sia una sciocchezza. Un unicum vedere Travaglio e Minzolini d’accordo, ma è unanime il parere che il comportamento del governo Conte sulla pandemia debba essere oggetto di giudizio politico e non giudiziario. A questo contribuiscono le parole del loquace procuratore capo di Brescia che tranquillamente nelle sue dichiarazioni parla di inchiesta sociologica. Facile a tutti contestare che forse la magistratura più che sociologia debba accertare reati.

 

  • Il capo della Procura: le persone cadevano come birilli

Furioso per la fuga di notizie dell’altra sera («è molto scocciante, un’idea sul chi e perché lo ha fatto ce l’ho ma non la dico»). Franco e onesto nell’ammettere che «i tempi delle indagini sono stati lunghi, ma sempre meno di quelli della politica…» e nel non escludere che l’inchiesta possa infine avere un epilogo giudiziario, diciamo, blando.

Paolo Berizzi su Repubblica a pagina 17

 

  • Col senno di poi

Stavamo per congratularci con la Procura di Bergamo per il gran lavoro compiuto nell’inchiesta sulla gestione del Covid-19 anticipata ieri dal Fatto, quando abbiamo letto le dichiarazioni del procuratore Antonio Chiappani: “Il materiale raccolto servirà non solo per le valutazioni di carattere giudiziario, ma anche scientifiche, epidemiologiche, di sanità pubblica, sociologiche, amministrative”. Boh.

Marco Travaglio sul Fatto in prima

 

  • Per non tornare all’indietro

Il 28 marzo 2020, mentre il Covid mieteva migliaia di vittime al giorno nel nostro Paese, scrissi che il governo giallorosso (grillini più Pd), rischiava di essere giudicato da un tribunale della Storia, cioè da una sorta – usai questa espressione per primo – di processo di Norimberga, per gli errori commessi nell’adottare le misure necessarie per contenere la pandemia.

Augusto Minzolini sul Giornale in prima

 

 

Politica. Un sondaggio su Repubblica da numeri di popolarità in caduta libera per il governo e in particolar modo per alcuni ministri, mentre in audizione alla Camera il direttore dell’agenzia delle entrate ha fatto i conti in tasca alle banche e alle assicurazioni: avete tasse da pagare per 17 miliardi, quindi potete scontare i crediti di imposta del superbonus. Intanto si ingarbuglia la vicenda kkr cdp per la soluzione della rete Tim.

 

  • I giorni neri del Governo

Febbraio è stato un mese caldo per il governo tra provvedimenti legislativi non particolarmente graditi da cittadini ed imprese, come quello varato per rivedere le agevolazioni del Superbonus 110%, lo scontro sul pericolo fascista generato dall’aggressione di alcuni studenti a Firenze, per finire alla tragedia di Cutro, dove ancora si contano i morti del naufragio.

Antonio Noto su Repubblica a pagina 9

 

  • Banche e Assicurazioni, spazio per altri 17 miliardi

In audizione alla Camera il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ettore Maria Ruffini ha fatto i conti in tasca alle banche e alle assicurazioni e ha scoperto che hanno 17 miliardi di tasse da pagare e chiede che siano messi a disposizione dei crediti del Superbonus.

Valentina Conte su Repubblica a pagina 23

 

  • Rete Tim, finisce in panne la cordata Kkr-Cdp

Un tavolo politico sostanzialmente in panne. Fra Kkr e Cdp la quadra su una possibile unione di intenti per procedere, unendo le forze, a un’offerta sulla rete Tim sotto l’egida e su spinta del Governo proprio non si trova. E dalle parti di Cdp e Macquarie è ripresa una sorta di pressing per tentare di sbloccare la partita con un ok politico a una possibile offerta alternativa a Kkr.

Andrea Biondi sul Sole 24 Ore a pagina 21