La Rassegna di sabato 7 set

Buongiorno a tutti. Domina ancora la partenza del governo Conte Bis sule prime pagine dei giornali. Emergono i primi contrasti fra i due partner di governo • Sulla revoca o la revisione ddelle concessioni a Autostrade, sulla sanità, sulla giustizia • Intanto Gentiloni è volato a Bruxelles dove ha incontrato Ursula Von der Leyen. La nomina a potente commissario europeo agli affari economici piuttosto che alla concorrenza o al commercio, sono la battaglia che stanno combattendo in Europa i rigoristi del nord e le due grandi famiglie popolari e socialdemocratica. In palio la modifica del patto di stabilità oltre alla delega che spetterà a Gentiloni nei prossimi cinque anni • Il mondo degli affari fa un’apertura di credito al governo e da Cernobbio, dove è in corso il forum Ambrosetti, arriva l’apprezzamento e i buoni propositi nei confronti del governo appena nato • Nel frattempo Salvini si prepara a scendere in piazza insieme alla Meloni lunedi in occasione del voto di fiducia. Non ci sarà Berlusconi e Forza Italia: “L’opposizione si fa in aula”. • Intanto il Pd verifica le possibili alleanze nelle regioni con i Cinquestelle • I sondaggi fanno bene a Conte. Buona lettura a tutti.

Il governo affronta i primi problemi ed è subito tensione su immigrazioe, sanità, infrastrutture e giustizia. Al vicesegretario del Pd Andrea Orlando non piace la riforma della giustizia di Bonafede. “La riforma della giustizia ora va ridiscussa da capo. Ho sempre pensato che nel M5S ci siano spinte interne compatibili con il Pd. Errore la drastica cancellazione della prescrizione, ma dobbiamo discuterne. Siamo dentro un’esperienza inedita, con mille incognite. Vedo le condizioni per durare” (Stampa p.5). Su Autostrade la ministra pd Paola De Micheli ha subito chiarito la sua posizione: «La Gronda e la Tav si faranno», mentre sulla revoca della concessione alla società Autostrade, chiesta dai 5 Stelle, ha precisato: «Nel programma di governo c’è scritta una parola precisa e molto diversa: revisione» (Corriere p.2). Sul problema dei decreti sicurezza e dei migranti, si annunciano tempi lunghi per riscrivere il decreto (Messaggero p.7). Un altro scoglio per il nuovo governo viene dal ministro della Salute Roberto Speranza, unico rappresentante Leu. La sua prima idea è quella di abolire il superticket da 10 euro sulle ricette per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Per realizzarla, però, bisognerebbe trovare 600 milioni di euro (Corriere p.2). Zingaretti e Di Maio provano a spegnere il primo incendio alla vigilia della fiducia. La De Micheli fa infuriare i grillini Giarrusso: chiariamo prima di lunedì (Stampa p.5). La reazione di M5s: chiarire o è guerra. Giarrusso: non voto la fiducia (Sole p.2). Di Maio: «Il Pd non faccia come la Lega» (Messaggero p.3). Le divisioni preannunciano una convivenza non facile. Rispunta la polemica sulla Tav mentre Di Maio riunisce i ministri grillini per mandare un messaggio al presidente del Consiglio. Il commento di Massimo Franco sul Corriere (p.10).

Conte, cabina di regia su manovra e sicurezza (Messaggero p.6). L’addio al sovranismo del nuovo esecutivo italiano crea un clima di fiducia nell’Unione. Su migranti e crescita economica Roma punta a un maggior coordinamento tra i 27. Lavoro e ambiente, la svolta per ricucire con l’Europa. Si torna a parlare di corridoi umanitari per fronteggiare i flussi migratori (Stampa p.3). I dubbi del premier sugli equilibri nella maggioranza: che cosa farà Renzi? La preoccupazione sulle mosse del senatore. Francesco Verderami sul Corriere (p.2).

Di Maio riunisce il “suo” governo. Tutti i ministri grillini alla Farnesina. Conte irritato chiede più collaborazione: “Un’invasione di campo”. Nel discorso per la fiducia il premier rivendicherà: “Io sono il garante ma anche il primo responsabile2. Sui migranti il primo ministro vuole muoversi con prudenza (Stampa p.4).

Di Maio dà la linea ai suoi ministri: dite ai dem di non fare come la Lega (Corriere p.3).

Intanto in Europa, i 5S vicini all’intesa con i Verdi ma crescono i malumori sul governo. Caduta l’alleanza con la Lega prende corpo l’ipotesi di entrare nel gruppo ecologista, che però ha votato contro von der Leyen. La mossa anche per lanciare un avvertimento a Conte (Repubblica p.6).

Gelo dei rigoristi Ue su Gentiloni agli Affari economici. Finlandia, Olanda e Visegrad non vogliono che quel ruolo vada all’Italia ma la sua candidatura è solida grazie a Francia, Germania e Paesi del Sud. Si apre il fine settimana dei veleni, delle alleanze e dei tentativi di siluramento, poi martedì Ursula von der Leyen ufficializzerà le deleghe (Repubblica p.7). Faccia a faccia di quaranta minuti con la presidente. Tre ipotesi: Affari economici, Concorrenza o Industria (Corriere p.5). Commissione e Parlamento. Così il Pd si assicura i posti-chiave dell’Eurozona. Von der Leyen rassicura Gentiloni. Tinagli sostituirà Gualtieri a Strasburgo.

L’ex membro del board Bce Vitor Constancio: “Le regole non aiutano sempre la crescita. Il Patto di stabilità va modificato. Flessibilità in cambio di riforme. L’economia europea dipende molto dall’export. Una recessione mondiale ci contagerebbe. L’Italia non dimentichi il suo debito elevato. Ignorare i mercati porta conseguenze (Stampa p.2). I falchi del Nord contro la svolta italiana ma è forte la rete dell’ex premier tra i leader. Gentiloni deciso a improntare il suo mandato nel segno di una revisione del patto di stabilità (Messaggero p.4).

Lazio e Umbria, Pd e 5Stelle ora hanno aperto i tavoli. Zingaretti potrebbe sostituire due assessori in Regione con tecnici graditi al M5S. A Roma possibile desistenza per votare il sostituto di Gentiloni (Fatto p.10). Patto di desistenza Pd-M5s per salvarsi alle Regionali. Gli alleati eviteranno scontri diretti in Emilia, Umbria e Calabria. Grillo spinge per un’intesa (Giornale p.5).

Salvini si prepara alla piazza. E lancia la campagna in Umbria. Lunedì il presidio insieme a FdI davanti alla Camera. «Sta vincendo il palazzo 1-0, ma il tempo è galantuomo» (Corriere p.11). Salvini e Meloni soli in piazza. Gli azzurri: opposizione in aula. Forza Italia si smarca dalla manifestazione di lunedì. Toti: io ci sarò. E il leader leghista prepara pure Pontida (Giornale p.9). I dem offrono il Copasir a FI contro il pericolo Salvini. Le trattative per chi controllerà i Servizi: tutto purché non tocchi alla Lega. Il favorito sarebbe Urso (Fratelli d’Italia), ma il Pd vuol premiare l’opposizione responsabile di Berlusconi (Fatto p.7).

Il grillino Giuseppe Brescia: “Non possiamo più ignorare i lager in Libia. Salvare le vite in mare ma modificare Dublino. L’accoglienza sia diffusa.”

I primi cambiamenti al decreto sicurezza devono essere sulla protezione umanitaria. Il leghista Massimiliano Fedriga: “A Roma sono amici di Soros. Immigrazione selvaggia se sarà smantellato il decreto sicurezza” (Stampa p.8).

Fine settimana di sondaggi. Quello di Pagnoncelli sul Corriere: Conte bis, inizio in salita: no dal 52%. Il 45% prevede un governo di pochi mesi. Il provvedimento più atteso (71%) è una manovra in favore dei ceti deboli. Solo l’11% chiede un cambio sui migranti (Corriere p.6). Per Piepoli, sulla Stampa, la Lega è in calo, il M5S recupera 4 punti e per Conte fiducia record. Superati i premier degli ultimi tre anni (Stampa p.9). Fiducia degli elettori, c’è il sorpasso di Conte. Il segretario della Lega paga l’effetto Papeete secondo Repubblica. Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research, ha condotto un’analisi del sentiment degli elettori nei confronti della crisi: «A prevalere sono stati confusione e rabbia, unite allo sconcerto per non aver capito. Ai più questa rottura del sodalizio gialloverde è apparsa personale, non sui temi. E Salvini ha pagato in termini di fiducia: dal 40 per cento è sceso al 37 ma soprattutto è stato scavalcato dal premier Conte». Per Emg Acqua di Fabrizio Masia fatto una prima rilevazione del consenso delle forze politiche, proprio sul finire della crisi: «Il Pd non è distante dal voto delle Europee (22,7%) e dunque non ha subito sconquassi, mentre i 5Stelle hanno avuto un rimbalzo positivo, attestandosi al 19-20%. La Lega è scesa rispetto alle rilevazioni di inizio agosto, dal 38 al 34: ha perso quello che aveva guadagnato dopo il voto per Strasburgo. Fi e Fdi sono entrambe attorno al 7 per cento». E soprattutto, conferma Masia, gli ultimi sondaggi testimoniano le perdite di Salvini negli indici di popolarità e fiducia: «Quaranta giorni fa superavano il 50 per cento. Ora siamo 8 punti più giù. «Il dato certo – commenta Pietro Vento (Demopolis) – è che allo stato attuale Salvini per essere competitivo ha bisogno di Berlusconi. Fino a un mese fa non era così». Demopolis ha stimato non solo la fiducia in Conte (pari al 53%) ma ha sondato anche il giudizio degli elettori “rosso” e “giallo” nei confronti del nuovo esecutivo: «Lo valuta positivamente il 75 per cento di chi vota il M5S e quasi l’80 per cento degli elettori del Pd».

Prove di ribaltone in Rai. I giallo-rossi sono maggioranza. In cda solo Lega e FdI con il presidente Foa, che però non può essere sfiduciato. Si rafforza l’ad Salini appoggiato da Pd, 5S e dipendenti. Freno ai programmi sovranisti ma niente cambi ai vertici dei Tg (Repubblica p.11). Giornalista su Fb “Salvini, ti spari” L’azienda interviene. Scatta il procedimento disciplinare (Qn p.6).

Gli insulti a Bellanova, lei replica con ironia: mi sentivo blu elettrico. Offese sull’aspetto al giuramento e sulla licenza media. Solidarietà bipartisan. E la ministra posta un’altra mise. Maria Terresa Meli sul Corriere (p.10). Bellanova zittisce gli odiatori. “Nel blu c’è il mio entusiasmo”. Conte chiama la ministra finita nel mirino degli haters per il suo look e per il suo titolo di studio. “La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo”, risponde. Gli applausi alla festa del Pd. Storia di Teresa che da bracciante Cgil mise in fuga i caporali (Repubblica p.8).

T 10 Giornali destar

Gara spettacolare tra Feltri, Belpietro e Sallusti per salutare nel modo migliore il debutto del governo Conte II

“Te r ro n i ” , “mafiosi” , “Ad d a m s ” : i fogli di destra l’han presa bene

Fatto p.11

T ra Vittorio Feltri (Libero), Maurizio Belpietro (La Ve ri tà) e Alessandro Sallusti (Il Giornale) ieri c’è stata una gara spettacolare per salutare nel modo migliore il Conte 2. A differenza della sinistra salviniana del gruppo Es presso-Repubblica che esibisce un lutto cimiteriale per il nuovo governo; i tre direttori della nostra sobrissima destra hanno sparato pirotecnici fuochi. Memorabili pagine sulle piaghe bibliche che provocherà il Conte 2: immigrati e clandestini che fanno festa e ci invadono; vescovi ubriachi che brindano al ritorno dei comunisti al governo; tasse e patrimoniale sulla casa; intercettazioni a gogò; lassismo nella sicurezza (che vorrà mai dire: Lamorgese disarmerà la polizia?); il ministero della Famiglia al partito di Bibbiano rappresentato da una scout pro-gay; i giallorossi a tavola per abbuffarsi di poltrone; Saviano che vuole legalizzare la cocaina; l’Europa che vuole spolparci grazie a quell’euroi – nomane di Gualtieri; il governo che sembra la famiglia Addams; il governo dei terroni; la sinistra che è una cupola mafiosa; una nuova persecuzione degli ebrei. L’hanno presa davvero bene. Sul serio.

T 10 Bellanova

Gli insulti a Bellanova, lei replica con ironia: mi sentivo blu elettrico. Offese sull’aspetto al giuramento e sulla licenza media. Solidarietà bipartisan. E la ministra posta un’altra mise. Maria Terresa Meli sul Corriere (p.10). Bellanova zittisce gli odiatori. “Nel blu c’è il mio entusiasmo”. Conte chiama la ministra finita nel mirino degli haters per il suo look e per il suo titolo di studio. “La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo”, risponde. Gli applausi alla festa del Pd. Storia di Teresa che da bracciante Cgil mise in fuga i caporali (Repubblica p.8).

T 10 Giornali di destar

Giornale GOVERNO GIÀ SPACCATO PRIMO TESTACODA Botte tra Pd e grillini sulla concessione delle autostrade GUAI PER GRILLO: FIGLIO ACCUSATO DI STUPRO

Libero IL VERO LAVORO DI CONTE Avvocato del popolo africano Prima il premier diceva all’Europa di non volere migranti, ora prende ordini da Ue e Pd e boccia le norme anti-clandestini leghiste. E Di Maio: il continente nero è un’opportunità

Verita

COME SI DIROTTA LA DEMOCRAZIA Deficit e giornali usati come manganelli Adesso che la Lega è stata fatta fuori, il debito non è piu un problema ei conti non destano allarmi: si puo spendere. A segnalarlo sul Corriere lo stesso Fubini che vaticinava sfracelli e fu smascherato da un collega. Che dice: anche altri quotidiani mentono. Il figlio di Grillo accuisato di stupro di gruppo. Ma la notizia esce solo dopo che è nato il governo. Verita

GIUSTIZIA

Le bugie del collega del carabiniere ucciso: “Temevo una punizione”. Varriale prima sostiene di essere disarmato poi lo nega. E depista sui due americani (Repubblica p.20). Quell’omissione sul caso Cerciello il commento di Carlo Bonini su Repubblica (p.31). I duemila contatti del pusher con un collega di Cerciello. La chat tra gli americani e Brugiatelli: «Devi venire da solo» (Corriere p.21). «Qui niente telecamere». La trappola per Cerciello (Messaggero p.8).

Ilda Boccassini, la pm dei processi ai mafiosi e a B., va in pensione (Fatto p.15). Da Falcone a Berlusconi. Quando la settimana prossima il Csm adotterà il provvedimento con il quale sarà collocata a riposo, Ilda Boccassini avrà ancora quasi due mesi di lavoro prima di andare in pensione. Avverrà il 7 dicembre. Quel giorno si chiuderà una carriera che ha rappresentato un capitolo importante nella storia della Procura di Milano e della magistratura italiana (Corriere p.23).

Russo arrestato a Napoli: «Ha un complice italiano». Spionaggio industriale, Mosca attacca gli Usa: rinunciate all’estradizione (Corriere p.20).

ECONOMIA

Italia e Germania non crescono più (Stampa p.7). Istat: segnali di peggioramento per l’economia italiana (Sole p.3). Ma da Cernobbio il business apre al Conte due: «Ora aspettiamo la manovra». Da banchieri e imprenditori aspettative positive per l’esecutivo ma il banco di prova sarà la legge di bilancio: tra le urgenze taglio al cuneo, innovazione, istruzione, tasse e giustizia (Sole p.4). Gros-Pietro: il debito pubblico una tassa sull’economia (Corriere p.9). «Il vero cambiamento? Serve più attenzione verso aziende e Nord» dice Orsini di Federlegno: «Il Conte bis può essere un’occasione» (Corriere. p.9).

“Meno tasse sul lavoro e un grande piano per gli investimenti” chiede il segretario della Cgil Landini intervistato da Gad Lerner su Repubblica (p.3). “Ci voleva finalmente un governo, dopo tanto tempo perso, quattordici mesi di campagna elettorale, intanto che i problemi si aggravavano. Anch’io, come Bellanova, ho solo la licenza media. È una colpa provenire da famiglie che non potevano permettersi di far studiare i figli? Contro le diseguaglianze serve una misura per affrontare la concentrazione di ricchezza patrimoniale” (Repubbblica p.3). Giudicheremo i giallo-rossi dai fatti: “Nessuno sconto. Non ci sono governi amici. Ora rivediamo la Fornero. Per un lavoratore dipendente la svolta c’è se può pagare meno tasse e aumenta lo stipendio. Il programma è solo un titolo, il problema è lo svolgimento: non si parla di riforma delle pensioni” dice sempre Landini (Stampa p.7).

La Cina a Roma: non discriminateci sul 5G. Pechino chiede al governo di assicurare condizioni eque per le sue imprese dopo l’esercizio del golden power (Stampa p.10). Cina, tensione con Roma: «Sia equa con noi sul 5G». Dai grandi accordi al grande freddo s’inverte il clima col Celeste Impero (Messaggero p.5).

Sei imprenditori su 10 hanno paura dei dazi. Prodi: “Alla fine tutti pagheranno lo scotto”. A Cernobbio si parla di una nuova guerra fredda. Il vero scontro tra Usa e Cina è sulle tecnologie (Stampa p.18). Dazi e tecnologia, è economica la «seconda guerra fredda». Nel confronto sulla situazione internazionale cresce l’allarme per lo scontro Usa-Cina. Per risolvere le crisi forse le armi delle banche centrali non bastano più, spazio per la politica (Sole p.5). «Crisi Usa-Cina? La soluzione è il multilateralismo». A dirlo David Petraeus, a colloquio con il generale americano, in passato direttore della Cia, ora presidente del fondo di private equity Kkr (Sole p.6). «L’escalation non fa bene a nessuno, gli americani rispettino la parola data». La posizione di Pechino spiegata dal nuovo ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia Li Junhua (Sole p.6).

Tempi duri per Google e Facebook. Pioggia d’inchieste dell’Antitrust Usa.

L’attacco è bipartisan. Degli otto Stati che indagheranno sul social network quattro sono guidati da democratici e quattro da repubblicani (Repubblica p.27). I procuratori generali, da New York al Texas, vogliono far luce su comportamenti anticompetitivi e sugli effetti della loro posizione dominante in termini di concorrenza e tutela dei consumatori. (Stampa p.19). Si allarga l’inchiesta su Facebook e Google ora New York apre il fronte della pubblicità (Messaggero p.17).

Con carte e bancomat solo 13 operazioni su cento in Italia. Il contante domina ancora nei pagamenti quotidiani d’importo ridotto. Tassazione e BoT obbligatori: riaperta la partita sul contante. Lotta al sommerso. La proposta avanzata da un gruppo di professionisti: per il denaro in cassette di sicurezza tassare una quota tra il 30 e il 50% delle somme, più vincolo quinquennale sul residuo (Sole p.7). Un bazooka contro l’evasione fiscale e la criminalità organizzata è il commento di Donato Masciandaro (Sole p.7).

Usa, deludono i dati sul lavoro Powell: «Fed pronta ad agire» e annuncia la riduzione dei tassi. La Fed taglia di un quarto di punto. Scontato l’intervento nella riunione del 17 e 18 settembre. Per il banchiere centrale l’America non cadrà in recessione. Frena l’occupazione (Repubblica p.27).

E sullo spread un’eredità gialloverde che costa 20 miliardi (Repubblica p.2).

Conte fa la pace con Visco. I consigli di Bankitalia per non allarmare l’Ue. Pranzo col Governatore ad agosto, il premier ha visto ieri anche Gualtieri e Savona in previsione della manovra. Tra i temi anche Panetta in Bce (Repubblica p.4).

 

Commissione sulle banche. Con il Conte bis è tutto da rifare. Salta la presidenza Paragone, a fine mese la prima seduta con un’agenda condivisa (Repubblica p.26).

ESTERI

Regno Unito nel caos. Opposizione: no al voto. Johnson spalle al muro. Approvato anche dai Lord: il rinvio della Brexit è definitivo. Un asse contro le elezioni (Giornale p.13). Boris nella nemica Scozia a consulto dalla Regina. Ma su Brexit un altro “no” (Repubblica p.14). La minaccia secessionista della Scozia. Il Regno non più Unito (Repubblica p.30) è il commento di Enrico Franceschini.

Mugabe, morte di un tiranno fondò e distrusse lo Zimbabwe. Si è spento a 95 anni a Singapore. Nel 2017 fu deposto dopo un quarantennio al potere: il dittatore più longevo al mondo (Repubblica p.5). Al potere dal 1982 tra brogli e violenza. L’eroe dello Zimbabwe diventato tiranno. Liberatore dell’Africa colonialista diceva: “Il Paese è mio, solo Dio mi potrà licenziare” (Stampa p.12). Fu l’anti-Mandela. Eroe dell’indipendenza dello Zimbabwe. Mosca e Pechino salutano «un grande uomo». E il suo popolo? In coda per il pane (Corriere p.12).

Erdogan pronto a riversare masse di profughi sull’Europa. La metamorfosi turca sul capitolo migranti continua ed è sempre più vicina a trasfomarsi in una virata a 180 gradi. Il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, due giorni fa, ha detto chiaramente che se non si troverà una soluzione rapida sulla questione siriana, la Turchia potrebbe decidere di aprire le frontiere, di mare e di terra e costringere l’Unione Europea ad assorbire un flusso migratorio senza precedenti, composto soprattutto da rifugiati che vengono dalla Siria, con buona pace dell’accordo sottoscritto nel 2016 e che Ankara sembra sempre più propensa ad affondare, causa sopraggiunti emergenze sul territorio nazionale, soprattutto per quanto riguarda l’economia e la sicurezza (Stampa p.16).

Dorian, «un bilancio inimmaginabile». Migliaia i morti (Corriere p.12). Il governo prepara al peggio: “Il numero finale di vittime sarà sconcertante” (Repubblica p.24)

«Il ritiro da Kabul? Si rischia di lasciare il Paese ai terroristi». Petraeus: Trump è una colomba bellicosa, non un falco (Corriere p.13).

HongKong, gli affari (e i nomi dei panda): la strettoia di Merkel in Cina e un commento di Guido Santevecchi (Corriere p.13).

LETTURE

1

LA SILICON VALLEY C’EST MOI Un italiano in America: il genio ribelle che ha inventato microchip e touchpad. Incontro con Federico Faggin

Foglio p.II

L’IMPERO DIGITALE Un tempo la Compagnia delle Indie. Oggi l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose, il 5G: chi ne assumerà la guida, dominerà il mondo. Un libro

Foglio pIII

2

3

Il palmo diventa bancomat Faremo la spesa con la mano

Il sensore guidato dall’intelligenza artificiale lo confronta con quello in memoria e ci identifica: per ora un errore su diecimila

Repubblica p.23

Jaime D’alessaandro