Giovedì ventidue agosto

Stop del Quirinale al governo istituzionale mentre il Pd apre alla trattativa con i Cinque Stelle ed elenca cinque condizioni per iniziare a discutere. Mattarella: tempi rapidi, esecutivo politico o voto.

Che governo sarà. Mediazione possibile sulla prima donna a Palazzo Chigi. L’identikit somiglia a quello della giudice costituzionale Marta Cartabia. Tramonta il Conte bis. Dalla Bce si fa sapere che Draghi è onorato, ma indisponibile. Tommaso Labate sul Corriere a pagina 3.More

Renzi vuole il governo, Zingaretti cerca un alleato per fermare tutto: Di Maio. La parola magica del segretario del Pd è “discontinuità”. Ma come si evita un esecutivo fotocopia del disastroso Conte? L’opzione Severino premier. Si fa sicuro, ma anche no. Sul Foglio in prima.

La prima mossa 5S: Conte bis e al Pd il commissario Ue. Ma il no dem al premier in carica è netto (renziani esclusi). La delegazione grillina oggi al Colle per aprire il dialogo sul programma. Ma c’è ancora chi spinge per la pace con la Lega. Repubbblica a pagina 2.

Pd-Cinquestelle, si tratta. I “piccoli”: «Noi ci siamo». Consultazioni al via, LeU e Autonomie pronti a entrare in un nuovo governo. I Misti: no al voto. Con l’appoggio dei gruppi minori numeri “blindati” alle Camere. La maggioranza potrebbe contare su almeno 355 voti a Montecitorio e 178 eletti a Palazzo Madama. Messaggero a pagina 2.

Il retroscena. Zingaretti e Casaleggio, la telefonata che ha aperto la trattativa: proviamoci. Il contatto a Ferragosto ha segnato il disgelo ma gli ostacoli restano molti. Il nodo del premier: tutti i dem convinti che sia necessario puntare su un nome terzo. Goffredo De Marchis su Repubblica a pagina 3.More

Salvini non s’arrende. “Governo con M5S”. E avvisa Berlusconi: “Chi fa accordi col Pd non li fa con noi”. Oggi la Lega al Colle: esecutivo a tempo su riforme e manovra o voto subito. Borghi rilancia: via dall’euro. Tommaso Ciriaco su Repubblica a pagina 6.More

Sassoli premier sulla Verità. Avanza il mostro giallorosso con Conte, Tria o una donna. La marmellata Pd-M5s-Leu ha i numeri in Parlamento. I veri nodi: il nome del premier e la presenza dei leader. Ma Fico spera nel veto del Pd per conquistare Palazzo Chigi. Il presidente della Camera si gioca la partita della vita. Se i dem affossano il Conte-bis, corre per la premiership. Giornale a pagina 3.

I Dem sfidano i Cinquestelle: Sassoli dall’Ue a Palazzo Chigi e Letta jr alla Commissione. Oggi Zingaretti farà il nome dell’ex mezzobusto come premier. E chiederà di sostenere l’anti renziano a Bruxelles. Verità a pagina 4.

Le previsioni di Arturo Parisi. “Per adesso l’accordo è difficilissimo. C’è il pericolo che gli elettori dei due partiti si sentano traditi dalla politica e si rifugino nell’astensionismo. I tempi del confronto dem-grillini sono importanti quanto i contenuti. Non c’è bisogno di cessioni o concessioni Adesso serve una convergenza”. Francesco Grignetti intervista Arturo Parisi sulla Stampa a pagina 5.More

Mastella critica Salvini. “Ha agito malissimo ed è stato castigato per la sua disinvoltura. Sfiducia ma senza dimettersi. Da Salvini scene mai viste come patate e banane insieme. Zingaretti non può dire no a un governo perché non si fida di Renzi: così il Pd potrebbe esplodere. Stampa a pagina 5.

Mattarella 1. Stop del Quirinale al governo istituzionale. Le scelte di Mattarella per un esecutivo che non sia (soltanto) antielezioni. L’unica strada sarebbe quella di un governo politico, che si formi senza esploratori. Napolitano gli ha espresso le preoccupazioni sulle scelte economiche. Marzio Breda sul Corriere a pagina 2.More

Mattarella 2. “Entro lunedì un nome o si va a votare”. Il presidente vuole impegni chiari per un governo di legislatura: risposte subito, nessun incarico esplorativo. Escluso un esecutivo del presidente: “I partiti si assumano la responsabilità”. Stampa a pagina 4.
Mattarella 3. “Senza accordo c’è solo il voto”. Primo giorno di consultazioni, il presidente della Repubblica invita i partiti a “fare presto” per evitare l’esercizio provvisorio. In caso di ritorno alle urne nascerà un esecutivo elettorale al posto dell’attuale. Non ci saranno mandati esplorativi Servono nome del premier e programma entro la prossima settimana. Repubblica a pagina 7.

Macron e la crisi. Sulla crisi interviene il presidente francese Macron: “L’Italia merita dirigenti all’altezza”. Il presidente francese sostiene Mattarella. “Stare con l’estrema destra non funziona mai. Di Maio è il grande perdente. La lezione che ci viene dall’Italia è una sola: pensare che allearsi con l’estrema destra sia un modo di reinventare la politica non funziona”. Repubblica a pagina 13.

Commissario Ue. Congelata la nomina del commissario Ue, la Lega protesta. Intreccio con la formazione del nuovo governo: un candidato Pd (Enrico Letta in pole) faciliterebbe l’intesa con M5S, ma c’è anche l’ipotesi Conte. Scadenza del 26 agosto non perentoria. Sassoli in campo con Von der Leyen per concordare qualche giorno in più. Il precedente della slovena Bartusek che da premier si candidò e fu bocciata. Sole a pagina 4.

Ipotesi Letta. “Io commissario Ue per l’Italia? Sono concentrato su altri temi”. È il massimo che i giornalisti sono riusciti a strappare a Enrico Letta che sono in molti ad accreditare per l’incarico che spetta al governo italiano indicare a Bruxelles. Oltreché per un ruolo nel nuovo esecutivo. L’ex presidente del Consiglio, oggi presidente dell’Istituto Delors in Francia, non sembra disinteressarsi alla scena politica nazionale da cui è lontano da qualche anno. “L’Italia ha bisogno dell’Europa e l’Europa ha bisogno dell’Italia. Una Ue senza un’Italia protagonista non è Europa e l’Europa è più debole senza una presenza attiva dell’Italia”, ha detto ieri al Meeting di Rimini. Fatto a pagina 3.

Ipotesi Conte. Ue, cresce l’ipotesi Conte. Merkel lo chiama. Per l’Italia ritorna possibile la Concorrenza. Von der Leyen apprezza l’avvocato in chiave anti-Salvini. Anche Bruxelles nella partita rosso-gialla. Le ipotesi di Letta e Moavero. Da sabato il premier uscente al G7 di Biarritz. Messaggero a pagina 3.
A CASA DEL PD.
Obiettivo.
Primo obiettivo di Zingaretti è cancellare il «contratto». Il segretario soddisfatto del sì unanime in direzione. Trattativa possibile, ma con una personalità nuova. Corriere a pagina 5.

Zingaretti al Messaggero. «Nessun veto su Di Maio. Renzi? Passa la mia linea». Il leader del Pd: «Ok a Luigi ministro. M5S accetti i nostri punti o salta tutto. I grillini non si fidano di Matteo ma la sua scissione è un’eventualità. Io premier? Ho già altro da fare, sono governatore del Lazio e segretario Dem. Non ci deve essere un contratto sui programmi, si è già visto che questo strumento non funziona». Simone Canettieri sul Messaggero a pagina 4. More

Nuovo premier. E svolta europeista. I paletti del Pd per l’intesa con il M5S. Il segretario Zingaretti: “No accordicchi, serve un esecutivo di cambiamento o meglio il voto. Per me la partita inizia ora: dobbiamo attendere la risposta degli interlocutori che finora non c’è stata”. Gentiloni: La direzione del nostro partito? Bene, direi. Un buon documento, un ottimo documento. Delrio: L’agenda ora conta più dei nomi. Il Pd ha abbastanza chiaro che a trattare sarà il segretario Zingaretti. Stampa a pagina 2.

Contro Zingaretti. Il segretario alza il tiro col M5S. Ma il Pd lo lascia subito solo. Zingaretti prova a dettare le condizioni per l’accordo. La direzione approva all’unanimità, ma intorno sono già tutti pronti a firmare la tregua con Di Maio & C. Il veto sul premier e la caccia ai numeri: Delrio e Marcucci però non la pensano così. Fatto a pagina 3.

No al Conte bis. Il no al Conte bis, la paura di una scissione, i timori di un sabotaggio del nuovo esecutivo: i due partiti si fronteggiano La diaspora dei dem dietro l’unanimità in direzione Il leader: “Se si fa il governo merito mio, non di Renzi”. Stampa a pagina 2.

Boschi. «Darò una mano. Nel governo con i grillini? Anche no, grazie…» dice al Corriere a pagina 5 e poi intervistata da Repubblica: “Il governo con i 5S durerà fino al 2023. Se Renzi non fosse intervenuto saremmo già sotto elezioni. Anche chi lo odia dovrebbe ammetterlo. La mia foto in bikini in risposta a Salvini? Gli uomini possono mostrarsi seminudi e le donne no?” Giovanna Casadio intervista Maria Elena Boschi su Repubblica a pagina 4.More


Modello Lazio. “Il governo si può fare”. Parla Smeriglio, braccio destro di Zingaretti e teorico del modello Lazio: dove Pd e grillini sono quasi fratelli. Davide Allegranti intervista Massimiliano Smeriglio sul Foglio in prima.More

Grillini no grazie. M5s? Preferirei di no: “Diffido di questa conversione grillina. Sono gli stessi antidemocratici di sempre. Non vorrei aver lottato contro Salvini per ritrovarmi con Rousseau”. Intervista a Emma Bonino. “Governare col M5S? Tutte le maggioranze sono legittime, ma non tutte sono accettabili”. Carmelo Capone intervista Emma Bonino sul Foglio in prima.More

I cinque punti del Pd.

«L’impegno e l’appartenenza leale all’Ue. Non l’Europa di Visegrad — sottolinea il segretario Zingaretti— ma quella del lavoro, dei diritti e dei doveri, delle libertà». Il M5S aveva assunto posizioni critiche nei confronti di Bruxelles.

Il punto sulla centralità del Parlamento serve al Pd per ribadire che il luogo del confronto è l’Aula dove i parlamentari agiscono «senza vincolo di mandato». Il M5S ha invece regole stringenti per i suoi «portavoce», pena l’espulsione.

È il punto su cui probabilmente ci sono le maggiori affinità tra le due forze politiche. Già l’ex segretario Renzi puntava sulla green economy e il M5S ha sempre espresso sensibilità ambientale. Ma resta il nodo grandi opere.

«Rispetto delle convenzioni internazionali e l’impegno per affermare un pieno e diverso protagonismo dell’Europa in questi temi». Zingaretti richiama i valori dell’accoglienza contro i decreti sicurezza votati dal M5S.

«La legge di bilancio è il punto di partenza», ha preso atto Zingaretti. Il Pd ha bocciato il reddito di cittadinanza e insiste sugli investimenti. Il M5S punta alla legge sul salario minimo. Entrambi vogliono la riduzione del cuneo fiscale

A CASA RENZI.

A scuola. Sulle colline del lucchese, l’ex segretario Pd, lontano dalla capitale, avvia la scuola politica per 200 under 30. Stampa a pagina 3.

L’ex premier apre la sua scuola politica in Toscana: con la mia proposta ho superato il solco tra Pd e M5S. Renzi nel suo fortino. «Io starò fuori, ora tocca a Nicola». Corriere a pagina 6.

Le Frattocchie renziane con 224 ragazzi ma senza social. Fatto a pagina 3.

Al Ciocco la scuola politica dell’ex premier. E Renzi fa votare i ragazzi: “Sì all’intesa coi grillini”. Repubblica a pagina 4

Renzi dice sì a Conte: “Io farò lo sminatore”. Non si può far saltare tutto per un nome. Questo governo deve nascere e durare: servono due anni per uccidere la Bestia.  Marco Lillo sul Fatto a pagina 3. More

A CASA CINQUESTELLE.

Si al dialogo. Il M5S dice sì al dialogo con i dem e Di Maio frena su Fico premier. Il leader alla ricerca di un nome da offrire al Pd. Ma la base resta divisa su un esecutivo con Zingaretti. Barillari: no a un’intesa col Pd. L’idea di allearsi con loro fa inviperire molti attivisti. Carlo Sibilia: è chiaro che i rapporti con la Lega non si sciolgono dall’oggi al domani. Fattori: «C’è voglia di proseguire. Luigi si concentri sul ruolo di capo politico. Non è indispensabile il bis del premier».
Corriere a pagina 7.

I nomi. La questione dei nomi blocca i Cinque Stelle: nessuna risposta per ora ai democratici. Il leader del Nazareno: ok al capo politico grillino ministro. No invece a Di Battista. Di Maio insiste su Conte e mette il veto su Fico: in cambio Gentiloni all’Ue. I parlamentari 5 Stelle contrari all’ipotesi di far votare l’intesa sulla piattaforma web. Stampa a pagina 3.

“Noi ci siamo”: Di Maio oggi dà il primo via al Quirinale. Il capo del Movimento incontra i capigruppo delle commissioni per preparare la campagna elettorale. Ma è per l’accordo con i dem. Fatto a pagina 4.

Tentazione Viminale per il leader di M5S Grillo: la base capirà. Dopo le consultazioni Di Maio riunirà i gruppi per avere un mandato pieno. Ma i dubbi restano. Mail di Rousseau ai parlamentari: le urne sono possibili. Messaggero a pagina 7.

Paola Taverna: “I 5 punti del Pd? Vaghi, non dicono nulla: ora parola a Colle e iscritti”. Fatto a pagina 4.

A CASA LEGA.

Urne lontane. Salvini vede le urne lontane e cerca la rivincita alle Regionali. Il leader ai suoi: l’accordo c’era da settimane, forse mesi. E spiega: con le loro percentuali alle elezioni rideremo. Corriere a pagina 8.
Ultimo appello ai grillini. Salvini, ultimo appello: porte aperte ai grillini. Ma è allarme sondaggi. Il leader prova a puntare su un governo di transizione per la legge di bilancio. E avverte FI: «Se va col Pd addio centrodestra». I suoi: molti M5S ci chiamano. Messaggero a pagina 8.
Abbiamo la manovra pronta. Salvini ai deputati: “Andate in giro e spiegate ai militanti le nostre ragioni”. E sulla scelta dei tempi: “Evitiamo i consiglieri del giorno dopo”. Giorgetti: “Voto o governo Pd-grillini? 50 e 50”. Annuncia di avere una manovra già pronta da 50 miliardi di euro, ma sotto il 3% di deficit-Pil. Annuncia di avere una manovra già pronta da 50 miliardi di euro, ma sotto il 3% di deficit-Pil. Stampa a pagina 6.
Le mosse del Carroccio. «Che diranno gli Usa di un governo Pd-5S?». E Matteo si prepara all’opposizione dura. Oggi salirà al Colle coi due capigruppo: «Mattarella escluderà governini».  Giornale a pagina 8.

La Bestia. Così la «Bestia» prepara la nuova offensiva. La macchina della propaganda leghista contro l’asse tra il Pd e il Movimento. Corriere a pagina 8.More

Critiche. Sui social di Matteo ora parlano i leghisti delusi. Sui profili del “Capitano” le critiche arrivano anche dai suoi elettori: “Stai sbagliando”. Fatto a pagina 6.More

Il successo di Conte. «I like per Conte sui social? Di sinistra, mi sembra Fini». Lo stratega web della Lega: Matteo ha perso contatti ma risale. Messaggero a pagina 8. More

Parla Morisi. Il colloquio con l’uomo del digitale di Salvini. Morisi: “Sì, con la crisi abbiamo perso like e Conte ne ha presi tanti”. La crescita sui social del premier è stata incredibile. La Bestia? Non costa molto, siamo gli stessi da quando eravamo al 3%. Repubblica a pagina 7. More

La base. Da Pontida a Treviso, la voce dei territori dopo il flop del governo. “Grillini inaffidabili, noi da mesi chiedevamo di staccare la spina”. Tra i sindaci delusi della Lega: “Matteo è finito nel trappolone”. Giusto tornare alle urne, ma occhio che non ci rifilino lo stesso bidone di Scalfaro nel ’94. Stampa a pagina 6.


Giorgetti. Lo sfogo di Giorgetti: «Salvini non può più fare tutto da solo». Il sottosegretario: il «one man show» non basta più, gli servono struttura e consiglieri. Giornale a pagina 8.

Insofferente. L’insofferenza di Salvini alle critiche di Giorgetti. Foglio a pagina II More

Lo sfiduciato immaginario. Non ha spiegato il perché della crisi, né perché vuole il voto. Né risposto alle critiche. Il disperato discorso di Salvini in Senato smontato punto per punto da Giuseppe De Filippi. Foglio a pagina I. More

Savoini. La vacanza di Savoini. “Non parlo, per ora”. Repubblica a pagina 6.

I due Mattei. Opportunismo politico, tecniche di comunicazione e strategie di sfida ad avversari e alleati. Renzi buon narratore, Salvini ancorato agli slogan. Caparbietà, debolezze ed egocentrismo, uguali e diversi: i due Matteo allo specchio. Renzi: La sfido dove vuole, signor ministro Salvini, anche nel collegio di Bibbiano. Ma non giochi sulla pelle degli italiani perché in gioco ci sono le famiglie. Salvini continua a citarmi, ossessivo e ossessionato. Averti mandato a casa, caro omonimo, è per me un grande onore: fattene una ragione. Salvini: Sono simpatici coloro che sfidano, bullizzano e poi scappano. Per farlo devi avere un posto di confronto: le elezioni. Renzi insieme a Conte si confrontino col voto. Io sul comodino ho la foto della Boschi e non di Renzi. Non lo vota neanche la sua famiglia, ma farò tutto quello che è possibile perché lui e la Boschi non governino più. Sofia Venturi sulla Stampa a pagina 8.More

La solitudine dei numeri Due. La lotta per il potere e i veleni finali. L’anno vissuto in disaccordo su tutto dei due proconsoli gialloverdi (come nella Roma di Giulio Cesare). Dalle promesse «impossibili» di Di Maio ai dubbi di Salvini di aver sbagliato i tempi. Gian Antonio Stella sul Corriere a pagina 9.More

8 Rosario

Bassetti critica il rosario in Senato

«Ho una visione più laica della politica che per noi è fatta di contenuti evangelici». Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, fa riferimento a Giorgio La Pira rispondendo alle domande sul rosario baciato da Matteo Salvini in Senato nel corso del dibattito dopo l’intervento del premier Conte. «La religiosità – ha aggiunto l’arcivescovo di Perugia – si esprime in chiesa e nei luoghi della fede». —

Stampa a pagina 6

8 Canfora

Il professor Luciano Canfora commenta le citazioni dei politici: dai latini ad Habermas. “Il leghista forse non ricorda che il Cicerone che non voleva padroni poi se ne scelse uno. L’ex segretario Pd usa il Vangelo sui migranti: ma se lo ricorda che fu Minniti a chiudere i porti?”.

Fatto a pagina 3.

8 Conte

Conte adesso fa l’osservatore: «Io non sono più in gioco». Il primo ministro ai suoi: «Torno a fare il professore». L’idea di chiudere con la politica, almeno per ora. L’urgenza della manovra imporrà decisioni immediate e improrogabili. Nessuno deve preoccuparsi di darmi una sistemazione o un ruolo, né in Italia né in Europa. Sono dimissionario. Massimo Franco sul Corriere a pagina 10.

«Nessuno deve preoccuparsi di darmi una sistemazione o un ruolo, né in Italia né in Europa. Io non sono proprio in gioco. Dunque, rassicuro tutti: non sono io il problema. Sono dimissionario e quando avrò finito con gli affari correnti del governo tornerò alla mia professione…». Il giorno dopo le sue comunicazioni al Senato, che hanno aperto la crisi di governo con parole abrasive nei confronti di Matteo Salvini, Giuseppe Conte conferma a quanti gli parlano in queste ore di avere chiuso con la sua esperienza a Palazzo Chigi. E, sembrerebbe di capire, con la politica: almeno per ora. Difficile capire se il suo distacco sia indizio di somma furbizia o rassegnazione, o serenità. Rimane la sensazione che sia soddisfatto del modo in cui ha deciso di uscire di scena. E su quanto potrà succedere si sta ritagliando il ruolo di osservatore più che di protagonista. Di nuovo: almeno per ora. La soddisfazione maggiore è quella di avere evitato all’Italia per due volte una procedura di infrazione per debito eccessivo, e di avere contribuito all’elezione del nuovo presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il suo timore era e rimane quello di una Lega decisa a contrapporsi in modo sterile alle istituzioni di Bruxelles, isolando l’Italia politicamente ed economicamente; ed esponendola alla speculazione finanziaria. Il fatto che ieri il presidente leghista della commissione bilancio, Claudio Borghi, abbia rilasciato un’intervista al settimanale tedesco Capital riproponendo l’uscita dell’Italia dalla moneta unica, suona come una conferma dei peggiori timori. La prospettiva di muoversi come se i vincoli e i patti sottoscritti potessero essere disdetti unilateralmente mostra una sottovalutazione dei rapporti di forza. Con una Germania che registra una congiuntura economica sfavorevole, l’idea di chiedere aiuto a un Vladimir Putin o all’ungherese Viktor Orban, sovranista come Salvini, e sotto schiaffo più di lui, è un’illusione velleitaria. Non è ancora chiaro come finirà la crisi formalizzata martedì sera, con le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il rapporto con l’Unione europea e con la Nato, tuttavia, rimane un pilastro al quale anche il prossimo premier dovrà e non potrà che attenersi, se vuole proteggere l’interesse nazionale italiano. E sullo sfondo rimane quella che Conte continua a definire «l’incognita», alla quale ha fatto cenno esplicitamente anche nel discorso al Senato: i veri motivi che hanno spinto Salvini ad accelerare l’apertura della crisi, sorprendendo perfino alcuni leghisti che pure premevano da settimane perché rompesse con i Cinque Stelle. È un mistero che forse si capirà nel prossimo futuro, magari con il nuovo esecutivo. Anche se a Palazzo Chigi non danno per scontato che ci si riuscirà. Il fantasma di una soluzione abborracciata è sempre sullo sfondo; e dunque rimane in piedi l’opzione di un voto anticipato. Per formare un esecutivo serio, molto più di quello appena caduto, e cementato da un programma stringente e non da un «contratto» giallo-verde rivelatosi effimero e ambiguo, occorrerebbe tempo. Al contrario, l’urgenza della manovra economica imporrà decisioni rapide; e un confronto serrato con le istituzioni europee e soprattutto con i mercati finanziari che può essere sottovalutato solo in un’ottica di spesa irresponsabile: un altro lascito avvelenato che a Palazzo Chigi si attribuisce, in modo un po’ troppo autoassolutorio, soprattutto se non solo a Salvini.

9 Fi

«No al governo degli sconfitti». FI chiede il voto e riavvicina la Lega. La convinzione maturata nelle ultime ore in Forza Italia è che «il governo alla fine nascerà, Pd e M5S stanno già trattando sui ministeri», come ammette un alto esponente del partito. Restano dunque poche le mosse a disposizione di Silvio Berlusconi, arrivato ieri sera a Roma per fare il punto con i fedelissimi prima di salire al Quirinale oggi per esprimere la posizione del partito a Mattarella.

Corriere a pagina 6

Forza Italia si prepara a chiedere il voto Berlusconi spera in un segnale dal Colle

Messaggero a pagina 8

Berlusconi detta le condizioni «Voto subito, è la sola strada» Il Cavaliere oggi al Quirinale dopo il summit con i suoi «Al governo? Soltanto con tutti dentro, è improbabile»

Guiornale a apgian 9

Tajani: «Spero che non prevalga l’interesse del Palazzo» L’azzurro: «Assurda una maggioranza tra due forze che si sono insultate fino a ieri»

Giornale a pagina 9.

10 Conti spread

Tesoro e Colle Accordo con l’Ue per far slittare gli aumenti Iva Un decreto per il governo appena insediato o un’intesa in Parlamento in caso di voto anticipato

I funzionari di Bruxelles hanno già fatto sapere di non avere obiezioni

Stampa a pagina 7

La manovra rosso-gialla parte dal taglio del cuneo

`5Stelle e Pd pronti a disinnescare l’Iva ma non sono esclusi incrementi mirati

Vertice di Tria con tutti i collaboratori Boccia: rischi di recessione, ora risposte

Mesasggero a pagina 9.

I Conti. Messi in sicurezza a luglio. Per l’Iva ora servono 15 miliardi. Il prossimo governo troverà un quadro economico meno drammatico di qualche mese fa, ma non sono permessi passi falsi con il reddito degli italiani in fondo alla classifica Ocse.

Lo spread. C’è la crisi ma scende a 200. I mercati non vedono il voto. Si raffredda il rischio-Italia con l’uscita dall’esecutivo della Lega che avrebbe potuto portare il Paese a un nuovo scontro con l’Ue e anche fuori dall’euro. Determinanti comunque le mosse di Draghi

Per 20mila rider solo promesse. Decreto imprese ultima beffa.

Repubblica a pagina 10.

Una prima voce dal Nordest industrioso Vescovi di Confindustria Vicenza pone qualche seria domanda sulla crisi

Foglio a pagina 3

Voto subito? Il partito del Pil ora ha dei dubbi. Dario Di Vico sul Corriere a pagina 8.

«Il partito del Pil, almeno per ora, non vuole esporsi su voto sì/voto no. In una primissima fase Matteo Salvini, in virtù dei legami e dell’ampio consenso di cui gode presso i ceti produttivi del Nord, pensava di trovare negli industriali uno sponsor incondizionato dei propri progetti elettorali. Ma dopo le prime dichiarazioni pro-voto (corrette il giorno dopo) del veneto Matteo Zoppas e del lombardo Marco Bonometti, ora tutti sono attenti a non sbilanciarsi. La Confcommercio tiene ovviamente il punto sul tema consumi all’insegna di «fate tutto che volete ma guai se aumentate l’Iva» e ieri è uscito allo scoperto il presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi che ha chiesto provocatoriamente ai partiti «qual è la vostra agenda? Quando iniziamo a parlare di cose importanti anziché di tematiche da spiagge?». In materia di elezioni Vescovi non ha chiesto il voto subito ma addirittura che il prossimo governo «metta mano al Rosatellum, una legge che non permette di governare».

Boccia: non importa il colore politico, il governo dia risposte all’economia.

«Non entriamo nel merito voto sì, voto no ma servono risposte su lavoro, giovani e crescita». Apprezzamento per Mattarella. «Figura autorevole per il commissario Ue». Allarme del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: per l’Italia «c’è un rischio stagnazione e possibile recessione, soprattutto per il rallentamento della Germania». Per Boccia «serve una manovra economica che ponga attenzione al lavoro e alla crescita».

Sole a pagina 6.

Consigli non richiesti per una manovra senza gonfiare la spesa. I partiti sono incagliati tra le boutade salviniane e le incertezze di zingaretti & co. Ecco come uscirne. Una strategia che non voglia condurre a un ulteriore aumento del disavanzo pubblico, e che invece avvii una stabilizzazione del rapporto tra debito e pil, passa da una revisione delle aliquote Iva, delle agevolazioni e delle spese fiscali introdotte dai gialloverdi, più l’abolizione degli 80 euro. Purché poi si investa.

Foglio a pagina 3

1 Politica si grazie

Politica, si grazie. Il Senato come la Nazionale Tv, in 14 milioni per Conte

Il discorso del premier parte col 33% e cresce di 10 punti di share Viale Mazzini, Salini corregge la rotta

Nelle maratone Rai1 fa il 21,1, Mentana l’11,8 da record Il Tg de La 7 fa il doppio del solito

Repubblica a pagina 8.

2 Open arms

L’inchiestaLa Procura intende verificare se l’emergenza sia frutto del rifiuto allo sbarco deciso dalle autorità italiane competenti Nave Open Arms, il pm di Agrigento “punt a” il Viminale

A bordo c’erano soltanto due bagni alla turca per 189 persone, usati anche come doccia

Fatto a pagina 10.

Lampedusa. E adesso l’emergenza è nel centro di accoglienza.

Repubblica a pagina 12.

Migranti, scambio di accuse tra forze armate e Viminale

Scontro sui controlli in mare: «Indebolite la lotta ai clandestini». «Screditate la Difesa»

Migranti, lite Salvini-Trenta sull’uso delle navi militari

“Depotenziata l’opera di contrasto al traffico di essere umani” La replica: “È lui che ha chiesto di arretrare il raggio di azione”

Repubblica a pagina 12.

«Inciuci». «Falso» Salvini-Trenta, è lite sui migranti. L’attacco delViminale e la dura replica dellaDifesa sui compiti affidati a chisvolge pattugliamenti inmare

Il leader leghista al governo di Madrid: «Si faccia carico di chi è arrivato»

Corriere a pagina 11.

«Roba da matti. Non hanno perso tempo, i nuovi ordini della Difesa sono stati formalizzati ieri. Prime prove tecniche di inciucio Pd-5 Stelle sulla pelle degli italiani, riaprendo i porti e chiudendo un occhio sulle Ong?». È Matteo Salvini, ieri su Twitter, a riaprire la campagna elettorale sui migranti attaccando la collega di governo — almeno ancora formalmente — Elisabetta Trenta, responsabile della Difesa, che secondo questa notizia fatta circolare dal Viminale col suo ministero avrebbe «modificato unilateralmente i compiti affidati a coloro che intervengono nelle operazioni di pattugliamento».

Per il ministero dell’Interno le nuove indicazioni, formalizzate martedì, per gli assetti militari in azione nel Mediterraneo centrale, «denotano un chirurgico ma significativo arretramento rispetto a quanto concordato per il contrasto dell’immigrazione clandestina». Tutto falso, fanno invece filtrare dal ministero della Difesa, chiarendo che «nessun indebolimento è stato apportato al dispositivo Mare Sicuro». Semmai, continuano sempre dal ministero, il 17 luglio — quindi quando ancora la crisi era nell’aria ma non ufficialmente aperta — la ministra Trenta ha inviato al capo di Stato maggiore della difesa Enzo Vecchiarelli una lettera in cui tra l’altro «si dispone di intensificare le attività di polizia marittima». Lettera ribaltata, nel suo significato, dal Viminale, che a questo punto fa circolare anche la risposta del 19 luglio: «Corre l’obbligo di trasmetterti la preoccupazione—scriveva il capo di Gabinetto del Viminale al suo omologo della Difesa — che l’ipotizzato incremento del pattugliamento aeromarittimo in acque internazionali possa fungere da fattore di attrazione per le partenze dalle coste libiche». Così si arriva ad agosto. Per la Difesa le novità additate da Salvini sarebbero in realtà solo modifiche assolutamente non sostanziali, solo definizioni — contenimento, contrasto, dissuasione — che non implicherebbero cambiamenti numerici delle missioni, né di uomini né di mezzi.

I migranti che hanno raggiunto Lampedusa dopo 19 giorni di attesa in mare: “Non vogliamo rinunciare ai nostri sogni”. Aarif e gli sbarcati dalla Open Arms: “Siamo scappati da bombe e torture”.

Stampa a pagina 9

Una rotta a forma di cuore. L’appello della Ocean Viking, la nave è tra Linosa e Malta da 12 giorni con 356 persone.

Stampa a pagina 9

3 Buttarelli

La privacy violata del Garante. La scomparsa di Buttarelli. Google rivela la causa della morte, che non era stata divulgata. L’interrogativo è come facessero a sapere della malattia e che ha determinato il decesso.

Corriere a pagina 19.

L’uomo che tutelava gli italiani con l’Europa

Ancora a fine giugno, la voce di Giovanni Buttarelli suonava squillante al telefono e non si sarebbe detto che la malattia fosse a poche settimane dall’avere la meglio. Accettò di buon grado di concedersi in un’intervista in cui sfidare ancora Facebook e difendere così i diritti dei cittadini degli europei. «Le regole ci sono, ma non vengono osservate», ammise, non senza precipitarsi a promettere che «l’Europa andrà avanti». L’Europa andrà avanti, si spera, ma senza di lui. Si è arreso al destino nella notte fra martedì e mercoledì. Nato a Frascati nel 1957, s’era laureato «summa cum laude» alla Sapienza di Roma nel 1984. Nel 2014 aveva assunto l’incarico di Garante Ue della protezione dei dati.

Stampa a pagina 19.

3 Gronda

L’ultimo blitz di Toninelli Bocciata la Gronda di Genova

Il governo è già oltre l’ammazzacaffè m a è vivo più che mai lo scontro tra Lega e Movimento 5 stelle sulle grandi opere. Il ministero dei Trasporti ha pubblicato sul suo sito internet le analisi costi benefici e l’analisi giuridica relative alla Gronda di Genova e i collegamenti A7-A10-A12. «La risultanza delle valutazioni suggerisce – scrivono gli uomini di Toninelli in perfetto stile burocratese – di cogliere l’opportunità di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari, che il ministero auspica possano essere approfondite e individuate attraverso un confronto con i livelli istituzionali territoriali». Il ministero ricorda poi come l’analisi costi benefici ha riguardato il progetto originario e alcune soluzioni alternative. I costi per la Gronda sono alti (4,7 miliardi) e i tempi da matusalemme (120 mesi). La Lega è partita subito alla carica. In un documento ha elencato le opere bloccate dal ministero. Tra queste il Terzo valico, la riforma dei porti, tra cui lo scalo di Pescara. —

Stampa a pagina 7

4 Medici

Meglio trovare un medico che nessuno Il Veneto chiama in corsia i non specializzati. Proteste, ma niente buon senso

Foglio a pagina 3.

4 app

L’“eredità”di Simon Gautier: boom dell’app Where are U. In pochi giorni 30 mila download per il servizio del numero unico di emergenza europeo.

Funziona anche senza connessione dati. Le coordinate vengono inviate alla centrale.

Fatto a pagina 11.

Corsaascaricarelaappchetilocalizza Oltre 18mila nuovi utenti al giorno dopo il decesso del turista francese. La chiamata al112 rivela la posizione

Corriere a pagina 17

«E se accadesse a me?», si sono chiesti molti, e anche se non sono escursionisti o camminatori solitari, devono essersi immedesimati nella storia di Simon Gautier, ferito e solo su una scogliera del Cilento, in quella mattina del 9 agosto in cui ha chiesto aiuto ma non ha saputo indicare con precisione dove si trovasse, né i soccorsi sono riusciti a localizzarlo. Ecco, si può supporre che ci sia quell’interrogativo, e quel pensiero d’angoscia, in tutte le persone che in questi giorni hanno scaricato sui propri smartphone l’applicazione Where are U. Perché con quell’app non c’è bisogno di sapere e spiegare nulla sul luogo dal quale si chiede aiuto. Latitudine, longitudine e quota vengono trasmessi in automatico alla centrale del 112.

5 Editorilai

ECONOMIA

1 Fed

Dopo anni di stimoli i banchieri centrali sono rimasti senza munizioni Il summit a Jackson Hole per cercare la ricetta della crescita La Fed si prepara a tagliare i tassi L’ultimo tentativo contro la recessione

Stampa a pagina 18.

La Fed nel mirino di Trump “Il nostro problema è Powell”

Il presidente Usa incerto sulle tasse: annuncia un taglio poi torna indietro

Repubblica a pagina 28

2 alibaba

La società è già in borsa a new york. con la nuova operazione punta a raccogliere 15 miliardi di dollari Due mesi di proteste a Hong Kong Alibaba rinvia la quotazione sull’isola Il gigante cinese del commercio elettronico vuole evitare problemi politici con Pechino

Stampa a pagina 19

Alibaba si piega a Pechino slitta lo sbarco a Hong Kong L’indice azionario ai minimi da 7 mesi Le proteste frenano l’economia della città

Repubblica a pagina 22

3 fca

Fusione tra Fca e Renault. La Borsa torna a crederci. Nuove voci di accordo, boom dei titoli.

«Non c’è effetto senza causa», amava ripetere Candide ai suoi interlocutori nel celebre racconto di Voltaire. E forse il protagonista del pamphlet settecentesco sarebbe della stessa opinione anche adesso guardando all’andamento delle quotazioni di Fca, salita ieri del 3,33%, di Exor, la holding di controllo di Fca, su del 4,07%, e di Renault, che ha chiuso in rialzo del 3,73%. Performance più che doppie rispetto all’andamento medio dei listini di Parigi e di Milano, cresciuti entrambi di circa l’1,7% nella tonica seduta di ieri.

Corriere a pagina 32.

Auto, la via obbligata alle alleanze Gli investimenti spingono le fusioni

Alleanze indispensabili per raggiungere il target 15 milioni di vendite

Il nodo delle piattaforme modulari: il modello Vw e il ritardo di Fiat Chrysler

«La svolta elettrica comprimerà ancora i margini»

«La riduzione dell’incidenza del diesel era attesa, ma non con questa rapidità»

Sole a pagina 13

4 rinnovabili

Elettricità sempre più verde. Rinnovabili vicine al sorpasso. A giugno le fonti alternative, secondo le stime di Terna, in aumento a quota 48%

Investimenti per 11 miliardi e monitoraggio dei fattori di debolezza del sistema.

Sole a pagina 7

Sorpasso inglese Più colonnine elettriche che pompe di benzina

Entro il 2040 il Regno Unito vieterà la vendita di auto con motore a scoppio per favorire le vetture “verdi”

È avvenuto uno storico sorpasso, in questi giorni in Gran Bretagna, ma le auto che ne sono state protagoniste non si muovevano di un millimetro: erano tutte ferme. Le colonnine per ricaricare le vetture a elettricità hanno infatti superato i distributori di benzina: le prime hanno raggiunto quasi quota 9.200, i secondi sono invece scesi a circa 8.400. La tendenza era nell’aria da tempo, ma ha accelerato più del previsto: nel 2016 si stimava che ci sarebbero voluti quattro anni perché i punti di ricarica elettrici superassero le tradizionali stazioni di rifornimento per automobili a carburante. Invece il sorpasso è accaduto con sei mesi di anticipo.

Repubblica a pagina 29.

5 ex Ilva

ArcelorMittal chiude l’altoforno due Piano da 60 milioni per i nuovi filtri

Attesa per il decreto sull’immunità per poter proseguire gli interventi

Ieri a Taranto fuga di gas vicino all’impianto causata dalle cokerie

Sole a pagina 8.

6 libra

Faro antitrust di Bruxelles sulla criptovaluta di Facebook

Aperto dossier preliminare su Libra per la valutare una procedura formale

Sospetti di limitazione della concorrenza per informazioni e dati

Sole a pagina 14.

La Commissione europea ha lanciato un’indagine preliminare su Libra, la nuova moneta digitale di Facebook. Secondo un documento Ue, citato in una nota dell’agenzia Bloomberg, l’Antitrust sta «indagando su possibili pratiche anti-concorrenziali». Nel mirino membri e struttura della governance dell’associazione Libra, cioè il consorzio che gestisce la criptovaluta, composto da una trentina membri tra cui i colossi dei pagamenti Visa, Mastercard e PayPal, oltre a operatori telefonici come Vodafone e Iliad e, ovviamente, Facebook.

Corriere a pagina 33.

7 bund a zero

Il Bund a rendimento zero fa flop. Qualcuno vuole ancora rischiare

Foglio a pagina 3.

E anche il bund a trent’anni rende sotto zero

È di qualche settimana fa la notizia che i rendimenti sui bond sovrani tedeschi sono ormai negativi per tutte le scadenze; e ieri l’asta del trentennale è andata, prevedibilmente, male. Complice, anche, la prospettiva di una nuova tornata di quantitative easing da parte della Banca centrale europea di acquisti di titoli sovrani che riguarderanno in quota maggiore proprio la Germania.

Repubblica a pagina 28.

8 crac

Crac bancari, al via le richieste di indennizzo. Attivato il portale del Mef per le domande dei risparmiatori. Ci sono sei mesi di tempo. 35 mila euro è il valore Isee al di sotto del quale i risparmiatori avranno diritto a essere soddisfatti con priorità negli indennizzi.

Corriere a pagina 30.

9 reddito famiglie Ue

Ue, cresce il reddito delle famiglie. Ma quelle italiane restano in coda. L’Ocse: nel G7 solo il RegnoUnito fa peggio dell’Italia (+0,5%) a causa dell’Irlanda del Nord.

Corriere a pagina 30.

Il reddito reale delle famiglie ha ripreso a crescere in modo consistente nei primi mesi dell’anno, in tutto il mondo industrializzato aumenta più del Prodotto interno lordo pro capite, segno che le disponibilità delle famiglie sono maggiori di quanto non dicano i numeri del Pil, ma in Italia le cose vanno peggio che negli altri Paesi. Nel primo trimestre, secondo i dati diffusi ieri dall’Ocse, il reddito delle famiglie italiane è cresciuto dello 0,5%, dopo la brutta flessione dell’ultimo trimestre dell’anno scorso (-0,4%), a fronte di una crescita del Pil dello 0,1% (a fine 2018 era -0,1%) . Ma ancora una volta l’Italia è il fanalino di coda tra tutti i maggiori Paesi industrializzati del mondo.

10 Huawei

Sfida alla Cina. Trump inserisce Huawei Italia nella lista nera L’azienda: «È una mossa politica». Questa volta, nella «lista nera» di Donald Trump del commercio con gli Stati Uniti c’è anche l’Italia. Tra le filiali e i centri di ricerca del colosso cinese inseriti nella nuova Entity list, infatti, c’è Huawei Italia, con il Microwave R&D Center di Segrate, Milano.

Corriere a pagina 19

10 Commerzabamk

Commerzbank pronta a tagliare fino a 200 filiali. Continua il momento difficile dei grandi gruppi bancari tedeschi. Dopo che il campione nazionale, Deutsche Bank, a inizio luglio, ha approvato un drastico piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 18 mila dipendenti (uno su cinque) entro il 2022, adesso è Commerzabank, secondo gruppo bancario del Paese con attivi per oltre 2 mila miliardi di euro, a pensare a un piano di rilancio. Secondo indiscrezioni starebbe preparando a un taglio di cento o duecento filiali.

10 Fmi

Effetto Quota 100 in dodici mesi via 35 mila prof. A settembre scatta il primo esodo degli insegnanti. A rilento invece le altre uscite nel pubblico impiego. Quota 100, già in piena azione nel privato, comincia a far sentire i suoi effetti anche nelle amministrazioni dello Stato. Anche se le uscite, che partono proprio ad agosto, sono molto inferiori alle aspettative del governo. Se in dodici mesi se ne sono andati 35 mila professori, negli altri settori l’esodo va a rilento. Messaggero a pagina 17.

10 Fmi

Fondo monetario, Georgieva più vicina. Un ostacolo in meno per la nomina della bulgara Kristalina Georgieva alla posizione di direttore generale del Fondo monetario al posto di Christine Lagarde. Il Fondo ha infatti comunicato che i 24 membri del suo consiglio esecutivo hanno raccomandato la rimozione del limite di età (65 anni) per la carica. Una proposta che sarà portata al consiglio dei governatori, che comprende rappresentanti di tutti i 189 Paesi membri. Georgieva ha compiuto 66 anni proprio la settimana scorsa.

«Più tecnologia e automazione. Il Pil può crescere anche dell’1%». McKinsey: l’impatto dell’intelligenza artificiale su lavoro, welfare, salute, scuola e ambiente. Uno studio dal titolo «Tech for good» ha tentato di valutare l’impatto della smart automation e dell’intelligenza artificiale sul welfare e sulla crescita del Pil. Analizzando 600 casi di studio, il report afferma che l’aumento potenziale del benessere, una somma di crescita economica e di altre componenti come la salute, il tempo libero e la parità di diritti, possa contribuire entro il 2030 a portare dallo 0,5% fino a un punto di Pil in più all’anno, pari a circa 13 mila miliardi di euro, sia in Europa che negli Usa.

Corriere a pagina 31.

ESTERI

1 Trump 1

Trump sul sentiero di guerra in vista del G7 di Biarritz

Minaccia dazi ai partner Ue e vuole ricostituire il G8 riammettendo la Russia

Sole a pagina 16

1 Trump 1

“Non vendono la Groenlandia” Trump via Twitter cancella la sua missione in Danimarca Schiaffo del presidente a Copenhagen. La regina: era pronto il tappeto rosso

Sono sorpresa dalla decisione di Trump di annullare la visita dopo il rifiuto di vendere, ma non c’è alcuna crisi tra noi

Rimanderò l’incontro ad un altro momento Così la premier farà risparmiare spese e sforzi a entrambi i Paesi

Il Paese dei ghiacci dovrebbe dichiarare la propria indipendenza e poi entrare negli Usa

Stampa a pagina 10

TrumpoffesononvainDanimarca Il presidenteUsa voleva comprare laGroenlandia. La premier: «Assurdo».Arriverà inveceObama

Corriere a pagina 12

2 Trump 2

Stretta americana sui migranti Trump: aboliamo lo ius soli Pronta anche la nuova norma sulla detenzione a tempo indefinito per le famiglie di stranieri che attraversano la frontiera senza un visto valido. Genitori e figli uniti, ma dietro le sbarre. Quello della cittadinanza è un vecchio bersaglio L’idea del presidente è che le donne vadano apposta in America a partorire

Repubblica a pagina 14.

washington intende mettere fine al diritto di cittadinanza per nascita Stretta sui migranti dalla Casa Bianca Ius soli addio e detenzione dei bambini

Le famiglie con minori entrate illegalmente saranno fermate a tempo indeterminato

3 Trump 3

Il senso di Trump per gli ebrei: buoni solo se lo votano

Il presidente fa arrabbiare la comunità mettendo in dubbio la sua fedeltà. La lobby ‘J Street’:“Il razzismo non ci piace”

Fatto a pagina 19.

3 Trump 3

«I bimbi in cella senza limiti di tempo» «Nessun bambino dovrebbe essere usato come una pedina per aggirare le regole», ha spiegato il ministro per la sicurezza interna di Trump Kevin McAleenan, illustrando le ragioni della nuova stretta sull’immigrazione: ribaltando un regolamento secondo il quale i nuclei con minori non possono essere fermati per oltre 20 giorni, l’amministrazione ha deciso di consentire la detenzione a tempo indeterminato delle famiglie con bambini che attraversano il confine.

Corriere a pagina 11.

4 G7

Usa pronti a invitare Putin al G7 del 2020 in America

Le porte del G7 si stanno riaprendo alla Russia. Martedì il presidente Usa Trump aveva detto che era favorevole a riammettere Mosca al vertice dei grandi della Terra, da cui secondo lui era stata esclusa perché Obama si era lasciato raggirare da Putin, quando aveva invaso la Crimea. In serata poi ne ha parlato con il collega francese Macron, che ospiterà il prossimo G7 a Biarritz a partire da sabato, e i due hanno concordato di rinvitare il Cremlino. Il capo della Casa Bianca ne parlerà agli altri Paesi membri durante l’incontro in Francia, ma la riammissione di Putin sembra ormai certa, perché nel 2020 il G7 sarà organizzato dagli Usa, che quindi come Paese ospitante avranno il diritto di invitare chi vogliono. Il capo dell’Eliseo ha detto che la chiave per riaprire la porta del vertice sarebbe una soluzione della crisi in Ucraina, ma i maligni sospettano che l’intera operazione sia una trappola ordita dallo stesso Macron per imbarazzare Trump. Putin infatti verrebbe negli Usa per il G7 proprio nell’anno delle elezioni presidenziali, rilanciando polemiche e sospetti legati al «Russiagate» e le interferenze con il voto del 2016.

Stampa a pagina 10

5 Iran

Documenti d’intelligence svelano le operazioni delle nuove cybertruppe: colpiti ministeri e hotel in Turchia, Serbia e Austria L’Iran schiera un esercito di hacker “Rubati i dati di milioni di turisti”

Stampa a pagina 11

6 Nave

Pressing americano, Atene chiude i porti alla petroliera Adrian Darya diretta in Siria. La nave era rimasta ferma a Gibilterra. La Grecia chiude i porti alla petroliera iraniana Adrian Darya che era rimasta sequestrata a Gibilterra per 5 settimane con l’accusa di trasportare greggio verso la Siria. Le autorità di Atene, che hanno affermato di aver subito pressioni dagli Usa, – che hanno mandato di sequestro della nave cisterna – hanno fatto sapere che non faciliteranno il trasporto del greggio in Siria in nessuna circostanza.

Stampa a pagina 11.

7 Yemen

I ribelli sciiti abbattono con un missile un drone Usa. I ribelli yemeniti Houthi abbattono un drone statunitense con un missile iraniano e il duello fra America e Iran si allarga ancora di più. Il tutto nel giorno che vede le milizie sciite dell’Iraq, alleate di Teheran, accusare Washington di essere dietro i raid misteriosi che da settimane colpiscono i loro depositi di armi. È una sfida che abbraccia il Golfo, il Mediterraneo, con la vicenda della petroliera, e il Mar Rosso, dove si fronteggiano militari sauditi e i guerriglieri sciiti.

Stampa a pagina 11.

8 Brexit

Brexit, trenta giorni per trattare Merkel tende la mano a Londra

Incontro a Berlino con il premier Boris Johnson. Una soluzione sul confine irlandese “è possibile”

Ho vissuto 34 anni dietro alla Cortina di ferro. So cosa significa quando i muri cadono e so che bisogna impegnarsi al massimo per la convivenza pacifica

Repubblica a pagina 15

Merkel riceve Johnson: Brexit una soluzione in trenta giorni Merkel riceve Johnson a Berlino e dice che l’accordo con la Ue non si può rivedere e che Berlino è pronta all’eventualità di un’uscita senza intesa di Londra dalla Ue. Ma apre sul backstop, il protocollo di garanzia per evitare il ritorno a una frontiera fisica fra le due Irlanda. Si era pensato che una soluzione definitiva potesse essere trovata in due anni, «ma forse si potrà trovare anche nei prossimi 30 giorni», ha detto Merkel.

Stampa a pagina 12.

Brexit, gli industriali tedeschi chiudono la porta. Secco ‘no’ a Johnson. Il premier inglese dalla cancelliera Merkel propone un nuovo accordo ma i “panzer ” lo spianano. Berlino non vuole il confine fisico fra le Irlande, ha già i suoi problemi di crescita economica.

Fatto a pagina 19

Merkel-Johnson, patto per evitare la «catastrofe» I due leader: 30 giorni perrisolvere il nodo del confine irlandese. Negato il visto Usa alla fidanzata di Boris

Corriere a pagina 14.

Londonderry, città divisa dove la Brexit fa paura «Può riaccendere le micce» In Irlanda del Nord. «Ricordiamo la guerra per salvare la pace». Il reportage sul luogo simbolo del conflitto.

Massimo Nava sul Corriere a pagina 14.

Brexit violenta In Irlanda del nord aumentano le imboscate contro la polizia in vista del ritorno dell’ “hard border”

Foglio in prima

9 Kashmir

Kashmir, la scommessa (per ora) vinta dall’India

Danilo Taino sul Corriere a pagina 15

10 Siria

Le voci inascoltate che arrivano dalla Siria di Assad. C’è poco di nuovo nelle dinamiche della terrificante operazione lanciata dalla dittatura siriana contro l’ultima enclave delle forze ribelli nella regione di Idlib. Lo si ripete da almeno cinque anni: senza l’aiuto militare russo e iraniano Assad sarebbe caduto da un pezzo. Ma, proprio grazie a tali alleati, i suoi soldati possono da tempo colpire impuniti, torturare gli oppositori, farli sparire, lanciare agenti chimici, bombardare ospedali, cliniche, campi profughi, terrorizzare col fine dichiarato di stroncare qualsiasi spirito di rivolta. Noi europei siamo distratti. Nessuno crede più all’anelito di libertà e rinnovamento democratico che, soprattutto in Siria, aveva improntato lo scoppio della «primavera araba» locale nel 2011. Lorenzo Cremonesi sul Corriere a pagina 28.

GIUSTIZIA

1 Fuerali

Applausi e saluti fascisti ai funerali dell’ultrà. È una coreografia da stadio quella che ieri ha fatto da cornice al funerale di Piscitelli, ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto scorso nel parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana, nella Capitale. Una coreografia che – per ragioni di ordine pubblico, in base agli accordi presi nei giorni scorsi con la famiglia in vista delle esequie – si è sviluppata all’esterno, lungo la strada e sul piazzale che conduce al Santuario, in un’area presidiata da 300 uomini delle forze dell’ordine. Proteste della famiglia. Sulla bara di Piscitelli la scritta “Irriducibili”. La vedova si scaglia contro la polizia, poi ha un malore. Tensione quando non viene rispettata la sosta di 3 minuti prima di portare via il feretro.

Stampa a pagina 13

Doveva essere una funzione privata, ma la tifoseria laziale pretende di omaggiare la salma e allontana le forze dell’ordine

Funerali Diabolik, gli ultrà comandano la cerimonia

Fatto a pagina 15

Saluti romani e cori da stadio per l’addio a Diabolik Capitale blindata e tensione ai funerali del capo ultrà laziale assassinato Trecento tifosi presenti. Le urla di moglie e figlia contro la polizia

Repubblica a pagina 16

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