Martedì tre settembre

Buongiorno a tutti. Il passo indietro di Di Maio – non farà il vicepremier – risolve la crisi. Appello di Conte alla base grillina: «Governo forte e stabile, basta dubbi, è il momento di sognare». E di «cliccare»: i 5 Stelle oggi decidono tutto con la piattaforma privata Rousseau. Ma la crisi di governo in Italia è niente se si guarda a quello che sta succedendo in Gran Bretagna sulla Brexit. Boris Jhonson minaccia i suoi deputati che voteranno contro. Buona lettura a tutti.

Non faccio il vicepremier. Il passo indietro di Di Maio spiana la strada al Conte bis. La resa del grillino: “Non sarò vicepremier”. Si sblocca lo stallo con il Pd. “Avevamo due strade: il voto o cercare qualcuno disposto a realizzare il nostro programma. Non c’è un voto giusto o sbagliato su Rousseau. Il Movimento 5 Stelle ha già vinto”. Stampa. Le pressioni di Grillo sul passo indietro. Il capo punta al Viminale, ma potrebbe stare fuori. Ai suoi spiega: sui ruoli a Palazzo Chigi decide Conte. Corriere. Il segretario dem: è stato ridimensionato d’ora in poi trattiamo solo con il premier. Messaggero.

Rousseau. Oggi il voto degli attivisti. Il governo giallorosso appeso a 110 mila iscritti della piattaforma. L’incognita di Rousseau spinge all’appello il premier. Lite tra il capo M5S e Grillo (Stampa p.3). Con il no di Rousseau si va al voto Il Capo dello Stato vede solo due opzioni: o il Conte bis o la fine della legislatura (Repubblica p.7). La buffonata di Rousseau: governo appeso a qualche clic. Voto pilotato verso il «sì» tra pressioni e trucchetti (Giornale p.5). Nicola Biondo, ex capo della comunicazione del Movimento: «Il M5s è un’azienda di Casaleggio Luigi si piegherà ai suoi diktat» (Qn p.3). Il figlio del fondatore rimasto contrario fino all’ultimo (Stampa p.2). L’ira di Grillo per il quesito: “È scritto male” (Fatto p.3). “Luigi, boicotti l’accordo col Pd?” La telefonata di Grillo sblocca lo stallo (Repubblica p.4). “Il voto su Rousseau può buttare a mare la democrazia rappresentativa” secondo Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta (Stampa p.4).

Conte. L’appello (accorato) di Conte: non lasciate i sogni nel cassetto. «Seria preoccupazione» per l’incognita Rousseau. Il messaggio agli attivisti M5S: garantisco io (Corriere p.5). Il Movimento ha sempre detto che avrebbe provato a realizzare il suo programma senza farne una questione di schieramenti. Non tenete in un cassetto questi sogni” (Repubblica p.2).

Totoministri 1. Il capo grillino verso la Difesa Per Orlando ipotesi Esteri (Repubblica p.3). Franceschini e Orlando possono restare fuori. Rebus Di Maio: indeciso se prendere gli Esteri. Pd a caccia di tecnici. Viminale sbarrato per il leader M5S. I grillini spingono Spadafora sottosegretario (Stampa p.6). Conte offre gli Esteri a Luigi ma lui chiede il Viminale. Fallito il piano di dare a Di Maio un nuovo dicastero per il Sud, stop dem sull’Interno. Braccio di ferro sul sottosegretario alla Presidenza: M5S vorrebbe Spadafora (Messaggero p.3).

Totoministri 2. Ipotesi Franceschini alla Difesa, per il Mise Buffagni o De Micheli. Ancora un tecnico all’Economia: Rossi o Scannapieco. Lamorgese al Viminale. Giulia Grillo verso la riconferma alla Salute, ai 5Stelle anche la Scuola (Messaggero p.6). Orlando vicino agli Esteri. Errani il nome di Liberi e Uguali. Senza vice, il nodo del ruolo che occuperà Di Maio. De Micheli verso lo Sviluppo, dentro anche Franceschini (Corriere p.6). Carla Ruocco: «Serve una diversa squadra di governo rispetto per gli uscenti ma temi nuovi» (Messaggero p.5).

Commissario. Commissione Ue, rinvio per il caos italiano. In pole Gentiloni: punta alla Concorrenza. La formazione del nuovo esecutivo a Bruxelles sospesa finché Roma non avrà indicato il suo nome. L’obiettivo è di ottenere un portafogli di rilievo c’è anche Delrio tra gli altri possibili candidati (Messaggero p.3).

Pd. La legge elettorale nel programma in cambio del taglio degli eletti. I dubbi del Pd: se il sì sarà risicato, Di Maio chiederà altro? (Stampa p.5). Zingaretti chiede un «cambio» a partire dal decreto Sicurezza. Il leader vuole anche frenare i malumori interni. Le preoccupazioni di Gentiloni. Critici Orfini e Sensi (Corriere p.7). Il commissario dem Verini: «Intesa anche in Umbria? Lo spero ma non è automatico» (Corriere p.7).

Lega. La provocazione della Lega: “Nove senatori 5S contro la fiducia”. (Repubblica p.5). Il rischio di un Senato in bilico. «Non offriamo posti sicuri, spetta a loro dare un segnale Ma si valuterà» (Corriere p.8). “Gravi responsabilità per Mattarella se avalla questo obbrobrio politico. Il Colle non si presti a all’inciucio tra Pd e 5S”. Lo chiede il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. “C’è un diktat che arriva dall’Europa per espropriare gli italiani del diritto di decidere” (Stampa p.4).

Fi. I piani di Mara Anziché pensare a Forza Italia la Carfagna attacca il Carroccio (Libero p.7). «La Lega vada oltre la destra o rischia di restare isolata. Un errore ritentare con M5S». Toti a Matera lancia “Cambiamo”. Da FI ricette Anni 90 (Corriere p.6).

Programma 1. Sui decreti sicurezza non c’è l’accordo. Rush finale oggi per la stesura delle linee comuni di M5S e Pd per il governo giallo-rosso. Manca l’intesa su circa la metà dei 30 punti del documento conclusivo. Il nodo principale riguarda la modifica delle “leggi Salvini”. Sì al taglio dei parlamentari ma con una nuova legge elettorale. Consenso sull’economia (Repubblica p.6). Entra la legge elettorale. Nodo sicurezza e trivelle. Gli statali assenti nelle bozze. Tra le priorità spunta la democrazia diretta (Messaggero p.7).

Programma 2. Pensione di garanzia per i lavoratori giovani (Repubblica p.6). Dai processi alle garanzie, tutte le incognite dell’accordo. Le tensioni sul decreto sicurezza e le intercettazioni, ma il primo terreno di confronto è la prescrizione (Corriere p.9). Lo Sport dopo Giorgetti: in ballo l’impero Coni (e gli omaggi vip). In bilico il futuro della riforma voluta dal leghista: M5S vuole riconfermarla, il Pd smontarla. Decisiva l’assegnazione della delega (Fatto p.10).

Manovra. Il dilemma della manovra. Almeno 15 miliardi o più deficit. La caccia ai fondi necessari perle misure proposte, a cominciare dalla riduzione del cuneo fiscale. Federico Fubini sul Corriere (p.9). Così il Conte Dracula ci succhierà il sangue Dalla nuova stretta per i pensionati fino alle spese per i migranti e alle mance a pioggia: prepariamoci a un altro assalto contro chi lavora e paga le tasse (Libero p.3). Deficit, entrate e spread per la legge di bilancio maxi-dote da 20 miliardi. Già acquisiti risparmi su Quota 100 e minori spese per interessi. Ora l’obiettivo è ottenere dalla Ue più flessibilità sugli investimenti (Messaggero p.8).

Manovra 2. Tasse: nel programma entra il taglio Irpef, c’è il nodo risorse. Le priorità in manovra restano riduzione del cuneo e stop all’Iva. Tempi più lunghi per la riforma fiscale. Coperture da Quota 100, anti evasione e bonus Ue. Green economy, serve l’intesa su 19 miliardi di sussidi da tagliare. Boccia: la priorità vada a lavoro e crescita Terzo trimestre debole, rischi al ribasso (Sole p.5).

Confindustria. “Basta parlare di poltrone. Il nuovo governo cambi subito il decreto dignità”. Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza: “È un anno molto difficile, tra dazi e Brexit le imprese non investono”. L’ultimo anno di governo è stato disastroso. Col nuovo esecutivo temo la confusione (Stampa p.6). Economia bloccata, rischio stagnazione. Confindustria: crescita piatta anche nel terzo trimestre. L’indice dell’attività manifatturiera è sotto 50: indica un’economia in contrazione. Il tasso sul Btp decennale è all’1.01%. In Francia e Germania è negativo, in Spagna a +0,12% (Stampa p.7).

Eni. “Salvini al tavolo con Descalzi e l’uomo chiave del Russiagate”. Una fonte politica rivela l’incontro tra Matteo, il numero uno di Eni e Savoini la scorsa primavera. L’azienda nega: “Non si sono mai visti, la notizia è falsa”. Ferlenghi, il manager vicino ai russi che unisce la Lega al colosso italiano (Fatto p.8).

Codice rosso. Violenze e abusi sulle donne. Il Codice rosso fa flop. Il procuratore Greco dopo l’ultimo femminicidio: “30 allarmi al giorno, difficile gestirli” (Fatto p.16). «Giusta ma difficile da gestire». Il procuratore sulla donna assassinata a Milano. Attivò il codice rosso 4 giorni prima (Corriere p.16). Tante denunce non è semplice individuare le più gravi. Il Commentio di Giuseppe Guastella sul Corriere (p.16). Ma la madre della legge rilancia «Dev’essere applicata con rigore». Giulia Bongiorno «abbiamo dato risorse in più agli uffici» (Qn p.7).

Rommel. Arrestato Fabio Gaudenzi: «Parlo solo con Gratteri». Spunta la pista calabrese. Già condannato per Mondo di Mezzo. Gli inquirenti: «Ha paura anche lui» (Messaggero p.13). Il fascista con la pistola “So chi ha ucciso Diabolik”. Arrestato Gaudenzi, braccio destro di Carminati. Due video shock caricati su Youtube e una lista di nomi: “Infami, lasciate la città o morirete”. Sapeva di essere nel mirino. Con la sua resa tramonta il potere nero del crimine. A Roma è saltata la pace mafiosa e “Rommel” temeva di essere la prossima vittima. La sua intercettazione: “Io ho portato la politica nelle curve, un bel covo di criminali”. Il commento di Paolo Berizzi. L’omaggio delle curve all’ultrà assassinato. Così si celebra la sconfitta dello Stato (Repubblica p.17).

Migranti 1. Il giorno degli sbarchi. Si sgretola il muro di Salvini. La Lifeline dichiara lo stato di emergenza, ignora il divieto e approda a Pozzallo: scatta il sequestro. Sbloccata anche l’impasse della Mare Jonio: tutti a terra. Altri arrivi su barchini e navi della Marina (Repubblica p.10).

Migranti 2. Via i paletti del Capitano. Il Pd prepara il governo ma ha già riaperto i porti. Conte e Zingaretti, sponsorizzati dall’Europa fanno cadere le barriere. Si torna a sbarcare (Giornale p.3) Altre due navi sbarcano il loro carico di clandestini in Italia. Salvini è appena andato e arrivano i profughi. Le Ong hanno deciso di comandare sulle nostre acque e i magistrati glielo lasciano fare, ribaltando le leggi sulla sovranità (Libero p.9). Macchè per l’immigrazione, qui c’è bisogno di un Ministero per gli italiani. Maurizio Belpietro sulla Verità. Le scelte difficili al tempo del doppio governo. Ma ora Conte accelera: «Superare Dublino». Niente linea dura ma neanche porti aperti: il premier punta a negoziare con la Ue una strategia organica (Messaggero p.9).

Migranti 3. Piccoli gruppi e approdi nascosti. L’80 per cento dei migranti in Italia con «sbarchi fantasma». Arrivati così almeno 4.300 stranieri. Il paradosso e il nodo divieti. I piccoli natanti, per sfuggire ai controlli, battono rotte diverse da quelli che partono dalla Libia, visto che provengono spesso da Tunisia, Algeria e Turchia. Fiorenza Sarzanini sul Corriere (p.11). Salvini in trincea: “Vogliono far ripartire i flussi illegali”. Il ministro contro gli sbarchi. Orfini (Pd) esulta: “Benvenuti in Europa”. Calenda: “Non si può accogliere tutti” (Stampa p.9).

 

Jovanotti. “Ambientalismo più inquinato delle fogne”. L’affondo di Jovanotti scatena la polemica. Il cantante attacca le onlus: veleni, sgambetti e cialtroneria. La replica: a lui il Beach Tour, a noi le osservazioni (Stampa p.13). Ci mancavano i No Beach. L’ambientalismo è più inquinato dello scarico della fogna. Firmato Jovanotti. Dopo due mesi di Jova Beach Party sulle spiagge italiane, ma anche con una tappa sulle Dolomiti, prima del finale il 21 settembre a Linate, Lorenzo Cherubini alias Jovanotti ha mandato al diavolo su Facebook “i cialtroni dello pseudo-ambientalismo”. More

Pasquale. Al lavoro con 40 gradi, assunto un’ora dopo la morte Il dramma del bracciante stroncato dal caldo a Giugliano mentre smontava una serra per i meloni Regolarizzato solo dopo il malore nei campi, indagato il titolare. La moglie: “In nero? Non so nulla”. L’inchiesta della procura ha accertato violazioni delle norme sanitarie e di sicurezza (Repubblica p.18).

Fake news. Il Pentagono si mobilita contro le fake news In campo l’agenzia che inventò Internet Sarà sviluppato un software in grado di analizzare 250.000 post e articoli di giornale in pochi secondi (Stampa p.10).

Scuola. Un report di Tuttoscuola: meno studenti, crescono gli inadeguati Il nuovo modello: teniamo conto di progresso scientifico e robotica Scuola tutta da rifare “Analfabeta funzionale un adolescente su tre”. 1,3 milioni è il calo degli studenti previsto dal report di “Tuttoscuola” nei prossimi dieci anni. 40% degli insegnanti coinvolti nel turnover delle cattedre, sempre nei prossimi due lustri. 35% degli alunni di terza media, secondo i test Invalsi, non comprende un testo scritto. 1989 l’anno dell’ultima conferenza dedicata alla scuola: Mattarella era ministro. “Addio scrittura tra test a crocette e temi su Google”. Si continua a proporre il modello degli Anni 70, immobile, sempre più impoverito (Stampa p.14).

Bollette. Bollette luce e gas più care del 10% “Pesano oneri extra”. Lo studio di Solar Power Network denuncia i tanti balzelli in bolletta. A settembre rincari del 28% nella telefonia e del 14% nell’Rc auto (Stampa p.18).

Contanti sospetti da 10mila euro al mese in su. Banche e intermediari finanziari dovranno inviare all’Uif entro metà mese i primi dati dei correntisti troppo affezionati al cash. Le comunicazioni serviranno a dettagliare meglio il rischio di operazioni sospette di riciclaggio o finanziamento al terrorismo. La Superanagrafe dei conti punta sugli evasori totali. Si lavora ai criteri per stilare la lista dei contribuenti su cui effettuare i controlli (Sole p.2).

Reddito senza lavoro. Ieri è iniziata la “fase due” del Reddito di cittadinanza. Ai beneficiari che già percepiscono l’assegno ora va trovata una occupazione. Il compito di preparare l’identikit dei candidati spetta ai centri per l’impiego. Ma per la misura “bandiera” dei 5Stelle si è trattato di un falso avvio. Viaggio fra gli uffici dove mancano perfino le scrivanie e chi si mette in fila è invitato a ritornare (Repubblica p.8). Reddito: riflettori Gdf su fuori busta, affitti e nuclei familiari. La Guardia di Finanza avvia la fase operativa delle verifiche con una circolare che individua la platea dei percettori dell’assegno di cittadinanza più a rischio frode. I precedenti: furbetti del terremoto e assegni sociali (Sole p.3).

Whirlpool. Ora Whirlpool rinnega l’accordo con Di Maio. Per la società i 17 milioni stanziati dal dl Imprese non bastano per il salvataggio. Sindacati: “Inaccettabile” (Fatto p.15). Il decreto sulle crisi aziendali non garantisce la profittabilità del sito. La società: l’unica soluzione percorribile è una nuova missione produttiva (Sole p.7).

Auto. Mercato auto in flessione, Fca perde il 16% Vendite giù del 3,1% in agosto ma è allarme Lingotto. Sindacati e costruttori: aiuti per il settore (Repubbblica p.22). Male Alfa, bene Lancia. Il diesel ancora in flessione mentre rallenta la crescita dei motori ibridi (Sole p.10). Ricerca Fiom: Fca, dimezzata in 20 anni la produzione delle automobili (Fatto p.15).

Berlino «in panne». Ma gli effetti su Roma. Le aziende tedesche sono uno dei canali attraverso cui i prodotti del nostro Paese — all’interno di filiere sempre più globali — raggiungono molti mercati in giro per il mondo. Tanto che il Centro studi Confindustria ha parlato di «Italia bloccata»: soffre l’industria, rischiano export e investimenti (Corriere p.24).

5G. Le alleanze del grande risiko 5G. Dall’intesa sulle torri Tim-Vodafone all’accordo tra Nokia e Iliad, cosa cambia con la rete superveloce (Corriere p.25).

Dazi. Dazi, la Cina ricorre al Wto contro le tariffe americane (Messaggero p.15). I dazi non son desideri. Perché ogni limitazione al libero commercio è una limitazione della nostra libertà. Ragioni valide per smontare il falso mito della globalizzazione che ruba il lavoro (Foglio p.II).

Brexit. Resa dei conti su Brexit, Johnson pronto a elezioni il 14 ottobre (Sole p.19). Boris punta a nuove elezioni se «i ribelli» rinviano la Brexit. Sfida in Parlamento: governo contro laburisti e Tory favorevoli all’accordo con l’Ue (Corriere p 12). Il ministro Barclay: “Bruxelles sappia che non ci fermiamo Divorzio il 31 ottobre”. L’unica alternativa è un accordo senza backstop, per poi iniziare subito le trattative verso un’intesa di libero scambio (Repubblica p.13). Johnson ai Tory: elezioni se votate con i laburisti la legge anti-Brexit (Stampa p.17). Oggi riapre il Parlamento, laburisti e parte dei conservatori lavorano ad una legge per rimandare l’uscita dall’Europa. Linea dura per Downing street: «Tutti devono sapere che andremo via dall’unione il 31 ottobre». L’azzardo di Boris: candidare solo i “duri” ma così rischia di perdere in collegi facili. Ma senza l’appoggio della parte moderata dei tory aprirebbe alla scalata dei lib dem (Messaggero p.11).

Germania, dal voto a Est monito per il governo sull’economia. In Sassonia e Brandeburgo calano Cdu e Spd. Ora devono allearsi con i Verdi. La crisi, confermata dall’indice Pmi manifattura, richiede una vera svolta (Sole p.19). La lezione tedesca e il pericolo che non vediamo. Scrive Pierluigi Battista sul Corriere (p.13): possiamo anche compiacerci perché non sono arrivati primi e perciò non governeranno, però gli estremisti di destra che in Sassonia e Brandeburgo prendono ben un quarto dei voti ci dicono che le forze antisistema e che non si riconoscono nei valori e nei partiti dell’assetto politico post-bellico godono ormai di un consenso stabilmente massiccio: nessun pericolo scampato, il pericolo è sempre lì. Parla il numero uno del partito dopo il trionfo dell’ultradestra alle elezioni in Sassonia e Brandeburgo “Non possono ignorarci”. Meuthen (leader Afd): “Noi ascoltiamo la gente e conquisteremo l’Ovest. Dicono che siamo razzisti e nazisti: non è vero. Sentiamo le preoccupazioni dei cittadini” (Repubblica p.15).

Dorian, la furia dei venti uccide alle Bahamas. Migliaia di case distrutte. Morti per le strade e inondazioni sulle isole. “È una catastrofe”. Oggi si abbatte sugli Stati Uniti, evacuate le coste della Georgia (Stampa p.11). Dorian devasta le Bahamas. «Come in guerra, senza armi. I corpi galleggiano». Il bilancio è già di 5 vittime. Ora trema il Sud Est americano (Corriere p.14)

Israele. I missili di precisione degli Hezbollah adesso minacciano di colpire Israele. I raid di Gerusalemme per fermare le forniture di razzi dell’Iran alle milizie sciite libanesi. I nuovi razzi in mano al “partito di Dio” hanno un margine di errore di soli 10 metri (Stampa p.12).