Venerdì ventisette settembre

Buongiorno a tutti. I medici non vogliono essere i dottor morte e invocano l’obiezione di coscienza e la deontologia. O meglio, alcuni medici, gli ordini professionali. I singoli medici non è dato sapere in che percentuale siano contrari. I Cinquestelle vogliono mettere la tagliola del vincolo di mandato e multare i transfughi. Arme spuntate. Il referendum bufala va avanti. Ieri la quinta regione ha detto si. Ma è solo propaganda. Buona lettura a tutti.

Eutanasia. Fine vita, medici in rivolta: “Decidere non spetta a noi”. Dopo la sentenza della Consulta, molti annunciano obiezione di coscienza e tutti chiedono certezze. “Altrimenti il suicidio assistito è inattuabile. Dell’ultimo atto si occupi un funzionario pubblico” (Repubblica p.10). «Non saremo dottor Morte». La richiesta dei sanitari: la domanda del paziente sia valutata da una commissione (Messaggero p.3). Gli ordini: una scelta contro il nostro codice deontologico (Corriere p.3).

Papa Francesco. Fine vita, il turbamento di papa Francesco: “I politici non si assumono responsabilità”. I vescovi manifestano “sconcerto e preoccupazione”. Per il Pontefice “la difesa della vita deve essere integrale” (Stampa p.2).

La legge. Pd e M5S già trattano sulla nuova legge. Gelo tra Casellati e Fico. Sono tredici le proposte parlamentari su suicidio assistito ed eutanasia. Mediazione dem: estendere il ricorso alla sedazione palliativa profonda (Stampa p.3).

Contro. Quindici eletti decidono per tutti gli italiani. L’organo, costituito quasi esclusivamente da esponenti della sinistra, ha dato via libera al commercio della morte, che si aggiunge a quello della vita con gli uteri in affitto. Pure la Chiesa ha grandi responsabilità per aver passato anni a curarsi solo degli immigrati. Maurizio Belpietro sulla Verità (p.5).

Clima. Manifestazioni in 160 città italiane. Per la prima volta il ministero sostiene gli alunni, sfilano anche i prof. Da Venezia a Rio, l’onda verde torna in piazza. Milioni di studenti scioperano per il clima (Stampa p.4). «Vogliamo scuole ecologiche». Fridays for future, oggi la mobilitazione. Borracce e riciclo, l’impegno dei presidi (Corriere p.6).

Il sindaco di Milano. Sala “Apriamo le porte del Palazzo a Greta e ai suoi”. Li inviterò in consiglio comunale, non voglio mettere il cappello ma al tema ci credo, ora servono i fatti non le parole. Il Pd deve bilanciare un sistema basato troppo sulle correnti e poco sul territorio (Repubblica p.6).

Contro. La grande truffa del clima che frega la nostra economia. Il mondo non finirà nel 2030 per l’inquinamento, come sostengono i seguaci di Greta. In compenso, ridurre del 50% in vent’anni le emissioni di anidride carbonica causerebbe una grave recessione (Libero p.2).

Vincolo di mandato. Di Maio prova a frenare i dissidenti: “Vincolo di mandato in Costituzione”. Il capo politico minaccia i parlamentari: “Chi cambia partito pagherà 100 mila euro di multa”. Il Pd: “No al trasformismo, ma la Carta non si tocca”. Anche i 5S lo criticano, poi il dietrofront (Stampa p.7). Il M5S teme il fuggi fuggi con destinazione Italia Viva e Lega. Altri tre senatori pronti a lasciare dopo Vono, che Di Maio ha cercato di trattenere: “Ti marchieranno”. Calo di consensi, taglio degli eletti e regola del doppio mandato tra i motivi del malcontento grillino (Repubblica p.14). M5S, via un altro senatore. In uscita il pentastellato napoletano Grassi e contatti dei renziani con eletti del Lazio (Messaggero p.6).

Generosità invocata. Il senatore Primo di Nicola: “Onore a Beppe ma adesso regali il M5S agli attivisti. Rousseau non basta più. Stop alle nomine dall’alto. Dotiamoci di organi democraticamente eletti e stop ai vertici in villa” (Stampa p.7).

Comune di Roma. Bugani, missione Campidoglio per preparare il bis di Raggi. Il braccio destro di Casaleggio dopo lo strappo con Di Maio diventa il capo staff della sindaca. Sarà regista della nuova fase del Comune M5S (Messaggero p.7).

Suicidio. «Un incomprensibile suicidio». È quello che mette fine all’esperienza di +Europa, la formazione politica nata dall’incontro tra Bruno Tabacci e il suo Centro democratico e i Radicali Italiani di Emma Bonino. Dice Bruno Tabacci: «Emma ha scelto l’opposizione, dove ci sono i nemici dell’Ue. Ora tolgo il simbolo. Noi nel Pd? I dem hanno bisogno del centro, ma non abbiamo fretta» (Corriere p.10).

Referendum bufala. Legge elettorale, sì al referendum Salvini esulta: voto in primavera. La richiesta del consiglio del Piemonte si aggiunge a Lombardia, Veneto, Friuli e Sardegna. Ora tocca alla Corte costituzionale dare via libera al quesito che punta a trasformare il Rosatellum in un maggioritario puro (Repubblica p.13). Referendum, c’è la quinta regione. Forzisti «rassegnati» a votare sì. Scatta la richiesta antiproporzionale. Ma anche tra i leghisti ci sono dubbi di costituzionalità. Francesco Verderami sul Corriere (p.13) che scrive: L’ordine di «sabotare», voluto da Berlusconi e Letta, poi è diventato libertà di voto. In fondo non c’era alcun motivo di rompere il partito per una simile battaglia, una «bandiera» di Salvini da sventolare finché la Consulta non la ammainerà, cassando il referendum per quei profili di incostituzionalità che — sottovoce — gli stessi dirigenti leghisti riconoscono. Ma la vicenda evidenzia la crisi di Forza Italia. Se non ti poni in alternativa a Salvini cosa ti resta? Anche perché, senza di te, la Lega non vince e non governa.

La costituzionalista Carlassarre: “Grave rischio ridurre i parlamentari senza il proporzionale” (Repubblica p.13).

Innovazione. Intervista alla ministra dell’Innovazione Paola Pisano “Voglio i ragazzi negli uffici a spiegare cos’è il mondo digitale. Sono una tecnica. Mi interessa riformare e basta. Su alcune cose del M5S, come la Tav, non sono d’accordo. Per la carta di identità elettronica renderemo molto più semplici le prenotazioni sul sito del Viminale e apriremo gli sportelli” (Repubblica p.27).

Prescritto, non assolto. P4, prescritto Alfonso Papa. Processo durato “solo” 8 anni. Si salva l’ex deputato Pdl condannato in primo grado per i dossier ricattatori: la riforma Bonafede in vigore da gennaio 2020 l’avrebbe impedito. Luigi Bisignani, accusato degli stessi reati, ne uscì patteggiando 19 mesi (Fatto p.2). “Assolto”, la fake news dilagata sui media. E la Corte d’Appello costretta a smentire: “Non è stata pronunciata sentenza di assoluzione” (Fatto p.2).

Assolto, dice il Giornale. Ora è ufficiale: la P4 una bufala dei magistrati. La terribile P4 che avrebbe «infettato il Paese» trafficando notizie segrete e manovrando nomine, non esisteva. Assolto Alfonso Papa, l’ex deputato di Forza Italia mandato ai ceppi dai colleghi ormai 10 anni fa. Da innocente (Giornale p.9).

La legge Anselmi. Insomma, la P4 non è mai esistita. “Ma questo lo si era capito sin dalle prime fasi, lo sapevano tutti, almeno quelli che hanno seguito il processo. La P4 è esistita solo sui giornali”, dice al Foglio Alfonso Papa dopo il proscioglimento dopo otto anni, per intervenuta prescrizione. Ma è l’occasione per fare una riflessione sulla “legge Anselmi” che non ha prodotto effetti. Non c’è mai stata cioè una sentenza definitiva di condanna per associazione segreta. Ma allora perché una fattispecie così difficile da provare – bisogna dimostrare l’esistenza di un’associazione e la sua capacità di interferire – è stata negli anni così frequentemente usata? L’ipotesi più ragionevole è il fatto che consente strumenti invasivi d’indagine, intercettazioni telefoniche e ambientali che altrimenti non sarebbero possibili. La società segreta decade presto, spesso in fase d’indagine, ma le intercettazioni restano. La novità è che questa strana pratica investigativa molto probabilmente sparirà: con la riforma di Bonafede è diventato così facile intercettare chiunque che gli inquirenti non avranno bisogno di inventarsi logge segrete. Sembra un passo avanti, ma forse è un passo indietro. E’ come se tutti, all’improvviso, fossimo diventati di diritto membri della P-Italia. Luciano Capone sul Foglio (p.1).

Stragi, Berlusconi è indagato pure per l’attentato all’amico Costanzo. Contestato all’ex Cavaliere come reato ipotetico, ma adesso i pm Turco e Creazzo dovranno chiedere una proroga o l’archiviazione (Fatto p.3).

Eni. «Conflitto di interessi». Descalzi e la moglie indagati e perquisiti. Inchiesta a Milano. L’ad di Eni: «Sono accuse infondate» (Corriere p.23).

Deficit al 2%. Il deficit pubblico di quest’anno potrebbe essere più basso di quanto previsto, fermandosi al 2% del prodotto interno lordo. Per il 2020, invece, l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, immagina un disavanzo in torno al 2,2-2,3%, contando sulla flessibilità da parte della Commissione Europea. Servono almeno 5 miliardi per ridurre il cuneo fiscale (Corriere p.15). Deficit, trattativa sul 2,2%. Colloquio Gualtieri-Conte. Disavanzo più alto soltanto con il via libera preventivo di Bruxelles (Messaggero p.4).

Carte di credito. Manovra, sconto sull’Iva a chi paga con il bancomat. Il Fisco restituirà tra il 2% e il 3% delle somme spese. Si partirà dai settori ad alto rischio “nero”. Negoziati con l’Abi per ridurre le commissioni sui pos e azzerarle per le transazioni fino a 5 euro. Una carta unica farà da documento e da strumento di pagamento: sarà emessa da Poste italiane (Messaggero p.4). Nel 2018 le carte elettroniche nel nostro Paese sono più di 70 milioni. Le associazioni dei consumatori: azzerare le commissioni bancarie. L’operazione contante costerà al governo fino a 4 miliardi (Stampa p.6).

Giù l’iva delle bollette. Il piano del governo: Iva giù sulle bollette. Si studia la mossa del Portogallo che nel 2018 ha tagliato le imposte su elettricità e gas. Potrebbe salire il prelievo al 22% sui beni di lusso (Repubblica p.8).

Su quella per il lusso. Il governo Conte studia aumenti iva per alcuni beni. Villarosa (M5S) assicura: solo rimodulazioni (Stampa p.6).

Scettico Tremonti. Scettico l’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti: «Non si fanno le coperture con la lotta all’evasione. Bene la consapevolezza che il fisco va riformato. Gli sconti fiscali a chi paga con carta di credito favoriscono i ricchi. E l’idea di tassare merendine e bibite è ridicola. La Prima Repubblica copriva le spese con le entrate previste dall’evasione. Oggi ne ricordiamo deficit e debito» (Sole p.5).

Fregatura. Garavaglia: «Pd e Cinquestelle vogliono fregare le partite Iva». L’ex viceministro dell’Economia leghista: «Il governo smonterà il nostro regime forfettario, con un aumento di gabelle pari al 70%. Chi nel 2020 avrebbe pagato 10.000 euro, ne sborserà anche 17.000. Alzare l’Iva sarà il prossimo passo» (Verità p.7).

Sanità. Sanità, detrazioni in base al reddito. Arriva la card ricaricabile unica (Corriere p.15)

Ambientalismo del fare. Parla il viceministro al Mef Misiani: Lanceremo un fondo da 50 miliardi in quindici anni per lo sviluppo sostenibile. Sarà la manovra più ambientalista della storia di questo paese. Ambientalismo del fare. Stiamo introducendo un fondo da 50 miliardi di euro in 15 anni interamente dedicati allo sviluppo sostenibile e alle infrastrutture sociali con la potenzialità di creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, consolidare il primato italiano nell’economia circolare e favorire anche un drastico abbattimento delle emissioni di CO2 e dei consumi energetici del paese. In Italia ci sono un milione di condomini, migliaia di scuole ed edifici pubblici che sono stati costruiti più di 30 anni fa. E che consumano un terzo dell’energia di questo paese. Bisogna rafforzare tutti quegli strumenti che possano consentire, nei prossimi dieci anni, di ricostruire un pezzo molto rilevante del nostro patrimonio edilizio” (Foglio p.1).

Pil, l’America va. Pil, l’America cresce del 2%. Europa, misure per la ripresa. Cambio euro/dollaro a quota 1,09. La Bce: spread sceso grazie a questo governo (Corriere p.33).

Impeachment. La Casa Bianca provò a coprire Trump. Pubblicato il rapporto della «talpa»: pressioni del presidente Usa sul leader di Kiev per incastrare Biden (Corriere p.16). La Casa Bianca insabbiò la telefonata Trump -Zelensky. La denuncia dell’agente della Cia (Stampa p.8). Nel documento trapelato per errore la strategia degli avvocati: nessuno scambio di favori o pressioni tra i presidenti. Così Donald tenta di smontare l’accusa (Stampa p.9).

Iran. Il presidente iraniano Rohani sul nucleare: “Togliete le sanzioni e torniamo a trattare”. Anche l’Italia ha un ruolo nei negoziati (Stampa p.11).

Chiarac Adieu. Era l’ultimo dei gollisti, tra i padri dell’Ue. Per 40 anni sulla scena politica. Il suo partito segnò un’epoca, oggi quel mondo non esiste più. Macron: «Argine all’estremismo» (Giornale p.13). Il presidente delle contraddizioni. Il più popolare e il più detestato della Quinta Repubblica (Repubblica p.16). Addio a Chirac, seduttore di Francia. Morto a 86 anni l’ex presidente gollista. Sfidò Bush sull’Iraq: “In politica estera guardo gli Usa e faccio il contrario” (Stampa p.13). Criticato all’Eliseo, adorato da ex presidente (Corriere p.18).