Alessandro Di Maria

Il voto per il taglio dei parlamentari si avvicina. Vinicio Peluffo, segretario Pd della Lombardia, dice la sua: «Va bene, ma sarà importante costruire garanzie e contrappesi che tutelino anche i piccoli territori». È un tributo da pagare all’alleanza col M5S? «Abbiamo scelto di dare vita a un governo prima di tutto per fermare il tentativo di spallata di Salvini che chiedeva pieni poteri, ma soprattutto abbiamo deciso di costituire un governo per portare avanti alcuni temi. Abbiamo scritto insieme le priorità, ora è fondamentale che il governo realizzi quelle priorità. A partire dalle risposte che saprà dare al nord del Paese». E il Sud? «C’è un’enorme questione meridionale, con le differenze che con la crisi sono aumentate. Questo ci deve spingere a un’idea di sviluppo complessivo del sistema Paese, ma comunque è decisivo permettere al Nord di continuare a crescere ed essere la locomotiva del Paese. Sarà fondamentale dare risposte in termini di semplificazione e riduzione della pressione fiscale. Puntare su investimenti, infrastrutture, politiche industriali e soprattutto, per il Pd, sull’idea di uno sviluppo totalmente sostenibile». Intanto però tra le prime risposte c’è una legge bandiera dei 5stelle come il taglio dei parlamentari… «La riduzione dei parlamentari era stata già prevista dalla riforma Boschi-Renzi, ora questa riduzione non modifica il bicameralismo paritario, ma sarà importante costruire, e dovremo procedere spediti, garanzie e contrappesi che tutelino anche i piccoli territori». Lei è un segretario regionale, pensa che la vicinanza con il M5S può essere replicata anche nelle regioni, come accaduto in Umbria? «È un lavoro da fare territorio per territorio in base alle specificità. Qui in Lombardia siamo all’opposizione, da qui sarà importante trovare temi comuni contro una giunta guidata da Fontana, parca di provvedimenti e ricca di sola propaganda». Passiamo al referendum sulla legge elettorale voluto dalla Lega, secondo lei è ammissibile? «A Salvini di dare la parola agli italiani non gli importa niente, è solo una manovra strumentale, serve solo a un leader ammaccato per uscire dal cono d’ombra dove si è ficcato». La costituzionalista Carlassarre ha detto che sarebbe gravissimo ridurre i parlamentari senza il proporzionale. È d’accordo? «Penso che i sistemi elettorali possano essere diversi, questo deve essere l’impegno del Parlamento per mantenere rappresentatività e tenere la governabilità del Paese». Della scissione del Pd che dice? «È stato un errore, nel momento in cui il Pd si è unito grazie al lavoro di Zingaretti e ha deciso di portare avanti questa sfida di governo, non si comprendono le ragioni dell’uscita di Renzi e altri parlamentari». Per lei avrà successo Italia Viva? «Non lo so, credo però che non contribuirà alla stabilità del governo. Produrre frammentazioni non aiuta la forza di un governo e non aiuta il centrosinistra».