Alessandro Oppes

È la novità del sesto giorno di protesta, un barlume di sensatezza nella violenza fuori controllo: sono decine, uomini e donne, schierati a formare una catena umana per tenere a distanza il cordone di polizia dalla folla di manifestanti, proprio all’imbocco della Via Laietana che venerdì era stata il teatro della battaglia campale più cruenta. Cittadini che fanno appello alla nonviolenza e, almeno nelle prime ore della serata di ieri, la situazione nel centro di Barcellona è stata molto più tranquilla rispetto alle giornate precedenti. L’appello dei gruppi indipendentisti era a manifestare in piazza Urquinaona — giusto all’imbocco della Laietana dove, a poche decine di metri, c’è il comando della polizia nazionale — per denunciare la repressione indiscriminata da parte delle forze dell’ordine contro chi protesta per la pesante sentenza di condanna dei leader separatisti pronunciata lunedì dal Tribunale supremo. Arrivato ieri nella capitale catalana, il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska ha negato qualsiasi eccesso e ha difeso l’operato della polizia, anche quella regionale, i Mossos d’Esquadra, assicurando che applica il principio di «proporzionalità e progressività» e segue alla lettera i «protocolli internazionali». Ma ci sono foto e video in gran quantità che alimentano il dubbio su comportamenti scorretti. E c’è una cifra allarmante di 58 giornalisti feriti dalle forze dell’ordine, nonostante il giubbotto con la scritta “stampa” ben evidente. Per mantenere il controllo della situazione, ieri i Mossos hanno chiuso per tempo con furgoni messi di traverso le strade d’accesso alla piazza della protesta, e hanno perquisito uno a uno gli zainetti di chi voleva entrare. Tra fischi alla polizia e cori come “fuori le forze d’occupazione”, il corteo con in testa lo striscione che recitava “Basta con la repressione, libertà per i prigionieri politici” è poi sfilato lungo un viale laterale fino alla spianata del Arc de Triomf, giusto davanti al Tribunale supremo della Catalogna protetto da doppie transenne e da dieci furgoni dei Mossos. Quando gli organizzatori hanno dichiarato sciolta la manifestazione, decine di giovani hanno deciso di continuare la protesta. Qualcuno lancia bottiglie contro gli agenti, già pronti per dare il via alla carica. È l’inizio di una nuova notte di tensione. — A.Op.