Fabio Rubini

In anni di indagini non sono riusciti a trovargli un euro in tasca o sui conti correnti,eppureRoberto Formigoni,exgovernatorelombardo, dovrà restituireal Pirellone 47,5 milioni di euro. Lo ha deciso la Corte dei Conti della Lombardia che, proprio in virtù della sentenza, ha predisposto il sequestro di cinque milioni di euro tra vitalizi e pensioni che sono rimasti “congelati” dal 2018 a oggi. Certo, il mega risarcimento Formigoni non dovrà versarlo da solo. In solido con lui dovranno mettere mano al portafogli la Fondazione Maugeri,i suoiex verticiUmberto Maugeri e Costantino Passerini,il presuntofaccendiere Pierangelo Daccò e l’ex assessore lombardo Antonio Simone. Secondola sentenzadepositata ieri ci sarebbe stato un «comprovato sodalizio criminoso» che aveva come fine «ilmercimonio delle funzioni politico-amministrative,in un ambito, quale quello sanitario, particolarmente rilevante per l’interesse pubblico’». Ancora, la Corte dei Conti ha ritenuto la vicenda Maugeri «di significativo rilievoanche sottoil profilo del danno erariale, con riferimento alla illecita distrazione di risorse finanziarie» dalla Fondazione Maugeri tra il 1999 e il 2011 «che anzichéessere destinatea remunerare l’espletamento di funzioni di interesse pubblico, sono andate al sodalizio criminoso». VACANZE PAGATE La teoria, sulla quale si è basataanchela sentenza penale, quella che ha inflitto a Formigoni una condanna di 5annie 10mesi (che “ilCeleste” ha in parte scontato in carcere ed ora ai domiciliari),è quella delle “utilità” delle quali avrebbe goduto l’ex governatore lombardo. Ovvero viaggi, vacanze di lusso, yacht pagati con i soldi cheRegione Lombardia aveva versato per le cosiddette “funzioni non tariffabili” e che, secondo la Corte dei Conti sarebbero transitati attraverso «una rete di società italiane ed estere costituenti il tramite per drenare elevati importi di denaro, erogatialla Fondazione Maugeri dalla Regione Lombardi». Di quel passaggio di denaro nelle mani di Formigoni non vi sono tracce,ma tanto è bastato afarlo condannare sia penalmente che “finanziariamente”. Il collegio dei giudici contabili, in realtà, ha stimato che il danno erariale ha superato i 60 milioni. Da quella somma, però, sono stati stralciati i 14 milioni di euro già versati a titolo di risarcimento dalla Maugeri a Regione Lombardia. Uno sconto che, però, non alleggerisce certola posizione debitoria dei condannati. APPELLO Intanto Fondazione Maugeri ha annunciato ricorso in appello, scrivendo in un comunicato di essere «vivamente sorpresa innanzi a questa sentenza». Secondo l’attuale presidente GualtieroBrugger: «Desideriamo ricordare che Fondazione, nel procedimento penale, non ha mai negato le dazioni illecite, ma ha sempre contestato la presenza del danno a Regione Lombardia, atteso che le prestazioni eccellenti degli Istituti Maugeri sono sempre state rese con regolarità». E ancora: «Della presenza del presunto danno, purtroppo, ancora oggi non ci sono le prove. Alla luce di queste vicende, viene comunque dimostratala bontà del percorso concordatario intrapreso per uscire dalla crisi e positivamente concluso due annifa. Un percorso che oggi tiene comunque indenni le attività mediche e di ricerca, conferite a ICS Maugeri Spa Società Benefit».