Fabrizio Caccia
Proprio nel giorno dedicato alla memoria delle vittime degli incidenti sul lavoro, un agricoltore di 32 anni, Paolo Aimetta, è morto ieri all’ospedale Santa Croce di Cuneo, dopo essere stato travolto da una mietitrice mentre raccoglieva fagioli su un terreno dell’azienda di famiglia, a Maddalene, frazione di Fossano. Secondo l’Inail i morti sul lavoro in Italia sono in aumento: quest’anno, solo nel periodo gennaio-agosto, hanno già perso la vita 685 persone (il 2% in più rispetto al 2018). Intanto, però, è passato un altro mese e mezzo e i lutti, come si vede, continuano. Così, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente dell’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, Zoello Forni, un messaggio forte: «La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza — le parole di Mattarella —. Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Le istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità». E ancora: «Sono stati compiuti importanti passi in avanti nella legislazione, nella coscienza comune, nell’organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta da fare per colmare lacune, per contrastare inerzie e illegalità, per sconfiggere opportunismi —èil monito lanciato dal presidente della Repubblica — L’applicazione e il rispetto delle norme va accompagnata a una corretta attività di vigilanza cui devono essere assicurate le risorse necessarie e che può essere sostenuta da strumentazioni moderne e da banche dati». Purtroppo, continua il capo dello Stato, «le notizie di incidenti mortali continuano a essere quasi quotidiane. Alla scomparsa di un congiunto segue una grande sofferenza, anche economicaesociale della sua famiglia. Ancor di più sono i feriti sul lavoro (tra 650 mila e 700 mila ogni anno, ndr) e non pochi subiscono invalidità permanenti». «Sono i numeri di una strage», commenta il segretario della Cgil Maurizio Landini. «Un tributo troppo alto», il richiamo della presidente del Senato, Elisabetta Casellati. «Una ferita da sanare al più presto», dice la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Ecco, perciò, conclude il presidente Mattarella, che «tutti, dai dirigenti dell’impresa ai singoli lavoratori, sono chiamati a prestare la giusta attenzione al rispetto delle norme e degli standard più avanzati e l’impegno comune è condizione per raggiungere il traguardo di una maggiore sicurezza». E la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, invoca «un grande patto sociale».