Fabrizio Caccia

Ventisei deputati, quindici senatori. E per ora poco altro. Ieri il sindaco del Comune di Sorbolo Mezzani e segretario provinciale del Pd di Parma, Nicola Cesari, ha annunciato che aderirà a Italia viva di Matteo Renzi: «In tanti anche fra i miei colleghi sindaci fanno finta di essere indecisi, ma…». Sarà vero? In Toscana, tutti i dirigenti del Pd, nazionali e locali, renziani compresi, hanno confermato la loro fedeltà al Nazareno. In Umbria si sono schierati con Renzi solo il vicesindaco di Corciano Lorenzo Pierotti e il segretario di Nocera Umbra Vincenzo Laloni. Dopo la Leopolda di ottobre (dal 18 al 20) si vedrà. Ma intanto il segretario Nicola Zingaretti sorveglia la mappa e si mostra sicuro: «Nelle Regioni non ci saranno ripercussioni, nessuna scissione, poca roba. Anzi mi dicono che è scattata la voglia di tesserarsi al Pd». Dal 3 al 6 ottobre si apriranno i gazebo in tutta Italia. Le scelte Sui territori, chi va da Renzi lo fa in ordine sparso. Per restare in Emilia-Romagna, oltre al sindaco Cesari, hanno fatto le valigie in tre: il consigliere di Lugo Fabrizio Lolli, l’ex sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti e l’assessore di Ravenna Roberto Fagnani. Ma sembra interessato pure un ex dirigente Pdl, Fabrizio Pezzuto, consigliere comunale di «Parma Unita Centristi». Poi si creano situazioni paradossali. Ad Ancona la sindaca dem, Valeria Mancinelli, ha perso il suo portavoce, Francesco Fiordomo, ex sindaco di Recanati, passato con Italia Viva. I giovani Tra i millennial invece ci sono meno freni: «Vecchi miti e vecchi metodi, tutte cose a cui bisognava mettere un punto — dice Simone Silvestro, 22 anni, segretario (ex) dei Giovani democratici di Pisa —. Non per fare un dispetto, ma perché l’Italia ha bisogno di più innovazione e coraggio». E così pure Arianna Furi, 21 anni, ha detto addio alla direzione nazionale Pd, di cui era la più giovane rappresentante. La seguiranno i consiglieri Renzo Averia, 24 anni, del Municipio 3aMilano; Matteo Brizzi, 23 anni, del comune di Massa e Cozzile (Pistoia); Mariano Scuotri, 21 anni, di Aversa. E poi Francesco Pompeo, 19 anni, della direzione di Ferentino (Frosinone) e Fabio Maglione, 27 anni, del direttivo regionale campano. Il lavoro duro lo sta facendo Ettore Rosato, il deputato triestino a capo degli oltre mille Comitati d’azione civica renziani (costituiti finora da una media di 5-10 persone l’uno e con una donazione minima sul web di 5 euro) che sta girando l’Italia: è statoaBolzano, Brescia, andrà a Ferrara. E poi forse in Molise dove sembra tentato l’ex governatore, Paolo Di Laura Frattura. Lì Rosato è amico del segretario regionale del Pd, Vittorino Facciolla: chissà che non lo convinca. In Basilicata, invece, forse si divideranno i fratelli Pittella: Marcello, l’ex governatore, con Italia viva e Gianni il senatore che resta nel Pd. Nei Comuni del Lazio finora solo il sindaco pd di Minturno Gerardo Stefanelli e l’ex deputato centrista pontino Federico Fauttilli hanno manifestato una certa disponibilità. A Torino, invece, ha deciso di scindersi Joseph Gianferrini, vicesegretario Pd, che ha già postato su Facebook un selfie con Renzi. Come il sindaco di Coccaglio, mosca bianca in Lombardia, Filippo Filippini, che ha appena ufficializzato il suo addio. In Sardegna, poi, andrà con Renzi l’ex assessora di Cagliari Claudia Medda; in Puglia il consigliere comunale di Martina Franca, Vincenzo Angelini; in Campania il sindaco di Sassano, Tommaso Pellegrino; mentre in Sicilia sembra orientatoafarlo l’ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, così come in Calabria l’ex deputata Pd Stefania Covello. La selezione Alla fine, comunque, neanche è detto che tutti gli aspiranti saranno accolti a bordo. Renzi dovrà fare una selezione: in Sardegna si è proposta Francesca Barracciu, già sottosegretaria nel governo Renzi (2014), a maggio condannata a3anni in appello per spese illecite con i fondi del gruppo Pd in Consiglio regionale. E in Sicilia si è detto entusiasta del progetto Totò Cardinale, 71 anni, l’ex ministro centrista delle Comunicazioni nei governi AmatoeD’Alema. Che come sua figlia Daniela, ora deputata nel Gruppo Misto dopo aver lasciato il Pd quest’estate, starebbe pensando di votarsi al nuovo partito. Il viaggio in ogni caso è iniziato, la geografia del renzismo è in faticosa evoluzione.