Ferruccio Sansa
s Il premier trova “grandi consonanze” con la Von der Leyen e chiede un accordo temporaneo per la redistribuzione fra tutti i PaesiCinquemila immigrati irregolari segnalati in otto mesi. Il nodo dell’immigrazione non è più soltanto il Mediterraneo, ma anche lungo i 240 chilometri che dividono il Friuli-Venezia Giulia dall’Est Europa. NON PASSA giorno che tra Trieste e Udine non vengano fermati migranti che cercano di arrivare in Italia, spesso viaggiando in condizioni disumane. L’ultimo caso è di ieri: 40 persone stipate in un van fermato a Udine. Arrivavano dall’Iraq e dall’Iran. Tra loro, ha raccontato il Messaggero Veneto, anche un padre con una figlia di appena 14 anni. Decine di persone ogni giorno. Dall’inizio dell’anno sono state 5.048 identificate dalle forze dell’ordine. Di queste 1.844 si sono presentate volontariamente alle autorità italiane e 3.204 invece sono state fermate. Una questione che il nuovo governo giallorosa dovrà affrontare presto. In un Friuli-Venezia Giulia dove le ultime Regionali sono state vinte trionfalmente (con il 57% dei voti) da Massimiliano Fedriga, delfino di Matteo Salvini. La Lega ha scelto un approccio in stile Trump: “Stiamo studiando con il Viminale la possibilità di realizzare un muro al confine con la Slovenia”, disse il neo-governatore a giugno. Ma due mesi fa al ministero dell’Interno c’era Salvini, mentre oggi siede Luciana Lamorgese. La questione, però, resta. Soprattutto a Trieste dove – ne ha scritto il Piccolo – si sono registrati 3.607 ingressi in nove mesi. A presidiare il confine il primo governo Conte aveva messo le nuove squadre miste composte da agenti italiani e sloveni. Una presenza piuttosto sparuta: quattro pattuglie per quasi 250 chilometri di un confine che passa per boschi e zone selvagge come il Carso. La maggioranza giallo-verde aveva promesso rinforzi. E poi c’è il nodo di Gradisca dove oltre al Cara è previsto un Cpr (centro permanente per i rimpatri) che dovrebbe ospitare 150 persone. INTANTO oltre confine si è stretta la morsa nei confronti dei passeur. Parliamo di organizzazioni criminali che prosperano sul traffico di migranti. In Slovenia passare il confine a bordo di furgoni dove trovano posto fino a 50 persone o su auto stipate all’inverosimile (giorni fa è stata fermata una Bmw con undici persone a bordo) costa fino a 3 mila euro. Da gennaio la polizia slovena ha fermato 273 passeur (in tutto il 2018 erano stati 218). Le autorità di Lubiana stimano che gli immigrati irregolari transitati sul loro territorio siano stati 9 mila nel 2019 (+62% rispetto al 2018). Pugno duro anche in Croazia dove i passeur fermati da gennaio sono stati 589, mentre gli immigrati regolari sarebbero oltre 9.500 (+200%).