Fiorenza Sarzanini
Foto e video che mostrano Gabriel Natale Hjorth mentre maneggia droga e armi. Filmati e immagini in cui si vede Finnegan Lee Elder che utilizza stupefacenti e medicinali. È il risultato dell’analisi effettuata sui cellulari dei due ragazzi americani accusati di aver ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega la notte tra il 25 e il 26 luglio. Un «collage» per dimostrare—denuncia il Nucleo investigativo nella relazione consegnata ai magistrati — «che i due indagati hanno disponibilità di diverse sostanze stupefacenti e psicotrope», ma anche «il profilo di due giovani che si dimostrano spavaldi e inclini alla sregolatezza». E contro Natale c’è un’ulteriore contestazione: «Tra le immagini ce ne sono alcune in cui Natale Hjorth, unitamente alla sua presunta “ragazza” o talvolta da solo, ostenta il possesso di ingenti somme di denaro che, correlate ad alcuni messaggi trovati su WhatsApp, potrebbero essere derivanti dai proventi della vendita dei narcotici». E infatti nell’informativa viene evidenziata la chat tra Gabriel e sua mamma. Lo scambio di messaggi risale al 30 giugno. L’accusa della donna è esplicita: «Sei un bugiardo. Dovresti cominciare a dirtelo e allo stesso tempo chiedereate stesso cosa io non faccio per te e cosa tu fai per me». E ancora: «Se hai bisogno di farmi passare per quella cattiva così puoi andartene, fare uso e vendere droga e andare alle feste tutte le notti senza avere una vita che sia produttiva, puoi andare avanti e farlo». Luirisponde sprezzante: «Sei così ridicola, “faccio uso e vendo droga” solo perché ho provato alcuni funghi per la seconda volta nella mia vita e ho deciso di essere onestoedirtelo. Lasciami in pace e ti lascerò in pace. Ho finito di provare a renderti felice,èinutile». Altre chat riguardano i discorsi con la fidanzata alla quale elenca i coltelli che vuole acquistare. Alla sua ragazza scrive Elder pochi minuti dopo aver accoltellato Cerciello Rega: «Qualunque cosa accada ti amo». E quando lei si allarma lui sembra consapevole di quanto succederà: «Non so se riesco a tornare». Tra i documenti consegnati ai magistrati coordinati dal procuratore Michele Prestipino c’è la relazione dei carabinieri del Ris sulle tracce trovate nella stanza d’albergo dei due giovani. «Sul pannello dove era nascosto il coltello del delitto, ci sono le impronte di Natale Hjorth», denunciano. E questo per dimostrare la responsabilità di entrambi nella vicenda.