Fiorenza Sarzanini
Finanziamenti da centinaia di migliaia di euro elargiti dal costruttore romano Luca Parnasi alla Lega e al Pd. Soldi versati come donazioni e sponsorizzazioni ma che in realtà, questa è l’accusa, servivano a sostenere in maniera occulta i partiti. Per questo i magistrati romani si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio dell’attuale tesoriere del Carroccio Giulio Centemeroedell’ex tesoriere pd Francesco Bonifazi, ora passato a Italia viva di Matteo Renzi. Per lui è scattata anche la contestazione di false fatturazioni in concorso con Domenico Petrolo, che nel Pd era componente del dipartimento Cultura. Per la Lega il provvedimento di chiusura delle indagini è stato notificato anche ad Andrea Manzoni, attuale revisore legale del gruppo Lega-Salvini al Senato. «Pagavo la politica» Era stato proprio Parnasi ad ammettere duranteisuoi interrogatori di aver «pagato le fondazioni e le associazioni per arrivare ai partiti e a certi ambienti». Un atteggiamento di collaborazione che gli aveva consentito di ottenere gli arresti domiciliari raccontando i suoi rapporti con i politici: «Mi chiamavano in tanti per farsi sostenere economicamente, io li accontentavo perché poi potevano tornare utili». Pubblicità a «Più voci» Il denaro alla Lega viene versato in due diverse tranche. Attraverso la sua società «Immobiliare Pentapigna» Parnasi, questo scrivono i pubblici ministeri coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo «erogava un contributo economico pari a 125 mila euro il 1 dicembre 2015 e un contributo economico pari a 125 mila euro il 12 febbraio 2016 attraverso bonifici bancari a favore dell’associazione “Più Voci” rappr esentata d a Centemero coadiuvato da Manzoni». A far scattare la contestazione di finanziamento illecitoèil fatto che «Più Voci» è, come sottolineano i pm, un’«associazione riconducibile al partito politico “Lega Nord”, quale sua diretta emanazione e, comunque, costituisce una sua articolazione», ma soprattutto che «i contributi sono stati erogati in assenza di delibera da parte dell’organo sociale competenteesenza l’annotazione dell’erogazione nel bilancio», nonostante fosse stata poi giustificata come pubblicità su Radio Padania. Il libro di Eyu Il Pd è stato invece finanziato pagando un libro ben 150 mila euro. I pm contestano infatti a Parnasi di aver «erogato un contributoaBonifazi camuffato attraverso il pagamento da parte di “Immobiliare Pentapigna” di uno studio commissionato dalla Fondazione Eyu avente ad oggetto “Casa: il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà” pari a 150 mila euro attraverso due bonifici bancari di 100 mila euro il 1 marzo 2018 e 50 mila il 5 marzo 2018». E accusano: «Al fine di evadere le imposte Petrolo e Bonifazi emettevano in favore della “Pentapigna” una fattura per operazione inesistente».