Francesca Schianchi

A sera, uscita dall’ufficio, Vanda fa la sua “ronda” quotidiana: lungo due vie che si è impegnata a monitorare, armata di telefonino, scatta una serie di foto ai cassonetti. Anche Serena, avvocato, impugna lo smartphone e ogni giorno fa la stessa cosa poche strade più in là, e così Marco che fa l’amministratore di condominio, ognuno nelle centinaia di metri presi in carico. E come loro, a presidiare il II municipio di Roma, sono in 35, si sono definiti “referenti di strada”, e alle ricorrenti emergenze rifiuti della capitale hanno deciso di reagire coi fatti. Ognuno si è impegnato a monitorare i cassonetti di una specifica via del quartiere: e ciascuno di loro, tutti i giorni, va e fotografa, per verificare l’operato di Ama, l’azienda municipalizzata che si occupa di raccolta e smaltimento. Un controllo dal basso, immagini che, una dopo l’altra, servono a controllare se e come viene svolto il lavoro: obiettivo, farle avere alle istituzioni, e infatti hanno chiesto un indirizzo di posta dedicato al comune. «Abbiamo pensato di trasformare la protesta in qualcosa di utile, di fattuale», racconta Angelo Artale, il coordinatore del Tavolo per la qualità del II municipio da cui tutto è partito, un comitato di cittadini e associazioni. Direttore generale di Finco, Federazione industrie per le costruzioni, Artale si è fatto promotore del comitato già qualche anno fa quando, spiega, «varie aziende associate mi chiamarono per dirmi che i loro dipendenti arrivavano in ritardo in ufficio a causa del ritardo dei mezzi pubblici». Negli ultimi anni, però, il Tavolo per la qualità ha cominciato a preoccuparsi soprattutto di immondizia, considerati i ripetuti periodi di crisi: ieri, Ama ha diffuso una nota facendo appello al «senso civico e alla collaborazione di tutti i romani» per chiedere di non gettare i rifiuti venerdì 25, causa sciopero generale, «per non sovraccaricare le postazioni dei cassonetti stradali». Oggi sono 412 gli aderenti al Tavolo, molti dei quali rappresentanti di associazioni di quartiere. Una zona che va da Parioli a Flaminio fino a Salario, Trieste e Tiburtino, oltre 168 mila abitanti censiti nel 2016. Decisi a intervenire sul tema rifiuti, qualche mese fa hanno coinvolto la deputata Pd Marianna Madia, non per fede politica ma in quanto parlamentare vincitrice del collegio alle ultime elezioni: l’ex ministra li ha ascoltati e poi, come la presidente del municipio Francesca Del Bello, anche lei dem, ha fatto richiesta di accesso agli atti ad Ama, per scoprire con quale frequenza è previsto, strada per strada, il passaggio degli addetti per lo svuotamento e la pulizia. Speravano in una risposta dettagliata, i giorni esatti per ogni strada; è arrivata un’indicazione più generica, tot volte a settimana. Benissimo, si sono detti, e allora verifichiamo: basta un telefonino e la buona volontà di cittadini attivi. Il municipio è centrale, vengono coinvolti professionisti, magistrati, c’è anche un’attrice. Senza schierarsi, però, con nessun partito: «Questa iniziativa non ha scopo di fiancheggiamento né di promozione di alcuna parte politica», specifica Artale, che alla sindaca Raggi ha scritto una lettera aperta, «ha trovato una situazione oscena, ma con lei la discontinuità non s’è vista», la rimprovera. Erano in trattative per un incontro, per ora non si è concretizzato. Nel frattempo, loro, i referenti di strada, documentano e raccolgono materiale. Lunedì prossimo è prevista una riunione per tirare le prime somme dell’esperimento.