Francesca Semprini Usa

Utilizzare il “fedelissimo” Rudy Giuliani come cavallo di Troia per fare breccia nel cuore della Casa Bianca. E’ questa, secondo i consiglieri di Donald Trump, la strategia che le autorità federali di New York stanno attuando per fare luce su eventuali responsabilità del commander-in-chief nell’affare Ucraina. Gli inquirenti stanno indagando il super legale del presidente per accertare abbia violato o meno le leggi sulla professione lobbistica con le sue attività e i suoi lavori in Ucraina. A dirlo è il New York Times secondo cui le indagini sono legate ai due clienti di Giuliani arrestati per violazione delle norme di finanziamento della campagna elettorale. «Non sono a conoscenza di nessuna indagine da parte delle autorità di New York su di me», commenta l’ex sindaco della Grande Mela. La telefonata La vicenda nasce dalla controversa telefonata del 25 luglio scorso a Zelensky in cui l’inquilino della Casa Bianca avrebbe chiesto per «otto volte» di riaprire un’indagine sul suo rivale, Joe Biden, front-runner democratico alle presidenziali 2020, e su suo figlio, Hunter, membro del Cda di un’azienda ucraina del gas coinvolta in un caso di corruzione. In cambio del “favore” Trump avrebbe promesso di sbloccare fondi americani destinati all’Ucraina, congelati dalla stessa amministrazione Usa. A spifferare tutto è stata una “gola profonda” della Cia che ha prestato servizio presso la Casa Bianca, rimasta anonima e ora sotto protezione. Nei giorni scorsi Giuliani aveva negato di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma ha ammesso di aver lavorato con alcuni procuratori ucraini per raccogliere informazioni potenzialmente dannose sull’ex ambasciatrice americana in Ucraina Marie Yovanovitch e su altri potenziali bersagli del presidente Trump, inclusi Joe e Hunter Biden. L’ex sindaco di New York, però, preoccupa la Casa Bianca e i repubblicani. Secondo indiscrezioni, i consiglieri di Trump vogliono che il presidente dica al suo avvocato di smetterla di parlare troppo. I monologhi di Giuliani e il suo fiume di accuse contro tutti – è la tesi – sono negativi per il presidente. «Le sue apparizioni in tv sono confuse e contraddittorie», afferma un fonte vicina alla campagna elettorale di Trump. L’inquilino della Casa Bianca non è nemmeno lontanamente sfiorato dall’idea di scaricare il suo “fedelissimo” (come accaduto in altri casi): «E’ stato il più grande sindaco nella storia di New York, è una brava persona e un fantastico avvocato».