Francesco Verderami

La sbandata l’aveva presa: Renzi aveva solleticato il suo ego ferito e Di Maio aveva condiviso la battaglia contro l’aumento dell’Iva e soprattutto contro Conte. Da allora in molti nel governo si adoperano per far cessare la liaison dangereuse. È vero che quando gliene parlano in pubblico, Di Maio glissa su Renzi. Ma nell’immaginario collettivo tutti ormai lo accostano all’«altro Matteo», al quale si sarebbe legato nella sfida al premier. E la pericolosa infatuazione, vera o presunta, è considerata una minaccia per l’esecutivo e insieme per i Cinquestelle. Il ministro Franceschini, che conosce l’ex leader del Pd come le sue tasche, aveva subito compreso la gravità della situazione. Nei giorni seguenti la nascita di Italia viva infatti — stremato da un incontro inconcludente a Palazzo Chigi — aveva commentato: «Così non è un governo, così è un circo». L’umore era opposto a quello del renziano Rosato, che si era schermito davanti alle battute di alcuni deputati: «Ma noi non inseguiamo Di Maio. Magari ci viene dietro». Poco importa quale fosse la genesi del rapporto, bisognava prendere le contromisure. Il primo a intervenireèstato Fraccaro, grande amico del ministro degli Esteri, che ha fatto cenno alla questione durante una riunione ristretta del Movimento: secondo il sottosegretario alla Presidenza, oltre a dover evitare di finire irretiti da Renzi e dalla sua «spregiudicata abilità manovriera», «lui è un nostro avversario. E già la base ci accusa di averlo rimesso al centro della scena, se poi diamo anche l’impressione di muoverci insieme…». Le argomentazioni di Fraccaro sono impietosamente confermate da molti commenti postati sui social. E non si sa se siano bastati a convincere Di Maio, di certo al lavoro di convincimento ha partecipato anche Conte. Nella letteratura di Palazzo, il premier è considerato «l’usurpatore» agli occhi del capo grillino, ed è su questo che Renzi avrebbe fatto leva per avere Di Maio dalla propria parte. Serviva perciò una buona dose di diplomazia per affrontare il tema, e Conte l’ha usata: prima spronando il ministro degli Esteri a organizzare un’«operazione di rilancio» del Movimento, poi prendendo a spunto i sondaggi che «valutano Renzi molto basso perché la sua immagine di inaffidabilità non lo aiuta». Avrebbe fatto prima a leggere il passo dell’Eneide in cui Laocoonte esorta i troiani a temere i greci e i loro doni. In ogni caso il messaggio lanciato a Di Maio è stato chiaro. Altrettanto chiaro è stato il discorso che gli ha fatto Franceschini, convinto (non si sa quanto sinceramente) di avere a che fare con un politico «ragionevole ed elastico nel privato, se non fosse che davanti a un microfono si trasforma. Come Salvini». Dato che il colloquio è avvenuto lontano dai microfoni, l’esponente del Pd ritiene sia stato fruttuoso. Tanto che alla fine i capidelegazione dei due partiti avrebbero convenuto a istituire una sorta di «Ufficio prevenzioni incidenti», per mettere al riparo l’esecutivo da imboscate e passi falsi. Il primo stress-test l’hanno fatto alla Camera, durante la votazione sul Def. I grillini erano tranquilli quando Franceschini ha iniziatoadimenarsi: «Ragazzi fate qualcosa, chiamateivostri. Avete visto l’Aula? Siamo sul filo dei numeri». La dimestichezza con certe operazioni, l’aveva fatto preoccupare. Infatti solo per tre voti il governo non è andato sotto. E il problema non è definitivamente risolto: con i cinquestelle in subbuglio che non riescono ad eleggere nemmeno i loro capigruppo e una Finanziaria da votare, chi assicurerà la navigazione di Conte in Parlamento? La liaison dangereuse tra Renzi e Di Maio pare archiviata, anche se in politica non esistono certezze. Non a caso il leader del Pd Zingaretti e il ministro Guerini l’altro giorno hanno convenuto sul fatto che «nel caso si aprisse la crisi per noi ci sarebbero solo le elezioni». Sarà, ma dopo l’approvazione del taglio dei parlamentari la strada delle urne sembra ostruita. E ieri Salvini ha detto che il premier ha «i giorni contati»: è propaganda o ha ripreso a chattare con Renzi e con Di Maio?