Gerardo Pelosi

Da ieri Roma si è trasformata in un importante crocevia diplomatico per la stabilizzazione del Mediterraneo e la gestione del dossier migranti in vista del vertice della Valletta del 23 settembre. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha incontrato ieri il Presidente della Repubblica di Malta, George William Vella, Paese con il quale sono in corso contatti non sempre agevoli per un ultimo salvataggio di 90 migranti vicino alle coste maltesi. Ma l’appuntamento più atteso è quello di questa sera a Roma del presidente francese, Emmanuel Macron, con Mattarella e il premier, Giuseppe Conte, per riprendere il filo del dialogo tra Roma e Parigi che dovrebbe portare, entro la metà dell’anno prossimo, alla firma dell’accordo del Quirinale, intesa quadro su tutto lo stato delle relazioni culturali, politiche ed economiche tra i due Paesi. Sempre oggi a Roma Conte vedrà anche il premier del Governo di unità nazionale libico, Fayez Sarraj in vista di un cessate il fuoco duraturo e l’organizzazione di una conferenza internazionale tra tutti gli attori della crisi in vista di nuove elezioni. Anche in questo caso un capitolo riguarderà il tema migranti e il passaggio dei centri di raccolta migranti sotto il controllo delle agenzie Onu. E di migranti, oltre che di futuro dell’Unione europea e Brexit si parlerà domani tra Mattarella e Conte con il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier in visita di Stato a Roma. Verso il Trattato del Quirinale Solo sette mesi fa il Governo francese richiamava a Parigi l’ambasciatore, Christian Masset dopo il sostegno di Luigi Di Maio ai “gilet gialli”. Fonti dell’Eliseo hanno tenuto ieri a ricordare che il presidente Mattarella «si è posto in questi ultimi mesi come garante della continuità e della qualità della relazione» franco-italiana, a cui Macron «tiene molto». Quanto a Di Maio, sostiene l’Eliseo «non stiamo qui a distribuire buoni o cattivi punteggi. Oggi è il ministro degli Esteri italiano e ci sono già stati contatti con l’omologo Le Drian. Non commentiamo episodi del passato. La cooperazione prosegue». Il clima generale è positivo e lascia sperare che nel colloquio di Macron al Quirinale e nella successiva cena di lavoro a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte verrà fissata la data del nuovo vertice bilaterale italo-francese (forse entro l’anno) e la riattivazione del Trattato del Quirinale da firmare entro la prima metà dell’anno prossimo. Le partite economiche Conte si congratulerà con Macron per come ha saputo gestire il vertice G7 di Biarritz in anni difficili. Si lavorerà insieme tra capi di Stato e Governo della Ue per riformare il Wto come concordato a Biarritz. Italia e Francia condividono poi la stessa posizione su un adeguamento del Patto di stabilità e crescita che premi gli investimenti produttivi soprattutto nella green economy eventualmente da scorporare dal conto del deficit. Sulla collaborazione industriale bilaterale sarà evocata la questione Fincantieri Stx (Conte è stato aggiornato dall’ad Giuseppe Bono) in vista della decisione dell’Antitrust europeo attivato dalle autorità regolatorie francese e tedesca. Non è escluso che Macron possa chiedere un aggiornamento sulla vicenda Tav che vede sempre molto critici i Cinque stelle, azionisti di maggioranza del nuovo Governo giallo-rosso. Il nodo migranti Rispetto all’”era Salvini” si ricomincia a discutere sul tema anche se con alcuni non secondari distinguo. La Francia, ad esempio, è sì d’accordo nell’aderire a un meccanismo automatico di redistribuzione dei migranti salvati ma solo per i richiedenti asilo o per coloro che provengono da Paesi per i quali vige un accordo di riammissione con la Francia, non per quelli economici. E per quanto riguarda gli sbarchi Parigi insiste sul principio del porto più vicino ed è contraria a una rotazione. Diversa è la posizione della Germania che è pronta ad accogliere anche i migranti economici e vede favorevolmente l’azione delle Ong nel Mediterraneo. C’è, invece, una sostanziale intesa sulla creazione di meccanismi europei di incentivo per le politiche di accoglienza volte a incoraggiare altri Paesi come quelli di Visegrad ad accettare la relocation. Con Sarraj Conte parlerà oggi di cessate il fuoco e soluzione politica ma anche di come gestire il trasferimento dei campi profughi sotto il controllo dell’Unhcr e Oim e chidere i campi di Khoms Tajura e Misurata troppo vicini alle zone di guerra. Domani, intanto, arriverà a Roma un aereo con bambini da curare in ospedali italiani provenienti dalla Cirenaica.