Gianluca Paolucci
Problemi di «strategia, fattibilità e valorizzazione». Con queste motivazioni il consiglio del London Stock Exchange, il gruppo che controlla la Borsa di Londra e quella di Milano, ha respinto l’offerta da 36 miliardi di euro avanzata nei giorni scorsi dalla Borsa di Hong Kong (Hkex) per una fusione. Il consiglio, spiega una nota del gruppo, ha rifiutato all’unanimità questa proposta e non vede motivo di proseguire nelle «discussioni». La proposta di Hong Kong prevedeva l’acquisizione di Lse attraverso una offerta in parte in contanti e in parte attraverso l’emissione di nuove azioni, per una valorizzazione del titolo Lse pari a 83,61 sterline. Nel respingere l’offerta «non sollecitata» della Borsa di Hong Kong, Lse ha sottolineato che «resta impegnata e continua a fare buoni progressi» nella proposta di acquisizione di Refinitiv, fornitore globale di dati e infrastrutture sui mercati finanziari. «I processi approvazione normativa sono in corso e una circolare dovrebbe essere inviata agli azionisti di Lse a novembre per chiedere la loro approvazione alla transazione», prevista nel secondo semestre 2020. Malgrado la complessità dell’operazione con Refinitiv, la piattaforma di dati adesso controllata dal fondo Blackstone, gli analisti nei giorni scorsi erano concordi nell’indicare questa come la strada preferibile per il futuro di Lse. Così come scontato appariva il «no» alla proposta arrivata da Hong Kong. Lo stop all’offerta ha spinto gli acquisti su Lse – salita del 3,6% -. Hkex, dal canto suo, ha chiuso in rialzo dell’1,4%, con la Borsa di Hong Kong che però ha chiuso gli scambi prima che venisse ufficializzata la notizia del rifiuto di Londra. Alla decisione di Londra ha fatto seguito la replica di Hkex. La società che gestisce la Borsa di Hong Kong ha fatto sapere di voler insistere con Londra che, a suo dire, ha l’opportunità di valutare tanto l’operazione con Refinitiv, tanto quella dell’Hkex che nel frattempo ha avviato i primi contatti con i regolatori e le istituzioni interessate. La società dell’ex colonia britannica potrebbe rivedere la sua offerta – 20,45 sterline in contanti e 2,495 azioni Hkex di nuova emissione per ciascuna azione Lse – magari aumentando la parte in contanti. Ma prima di ritoccare l’offerta Hong Kong aspettava la bocciatura formale, arrivata ieri. In questo quadro resta sotto osservazione anche il futuro di Milano che del London Stock Exchange Group fa parte. Il neo ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha fatto sapere di seguire con grande attenzione la vicenda, consapevole che Borsa Italiana – che comprende anche Mts, il mercato all’ingrosso dei titoli di Stato – rappresenta «un asset strategico per il Paese».