Gianluca Roselli

Forse sarà il piano industriale a togliere le castagne dal fuoco all’ad Rai Fabrizio Salini: grazie alla sua applicazione e alla conseguente nomina dei nuovi nove direttori di contenuto, potrà evitare la sostituzione della direttrice di Raiuno Teresa De Santis, di cui nei giorni scorsi si dava imminente l’uscita. Non sarebbe nemmeno dovuta arrivare a fine novembre, periodo in cui ci sarà l’addio di Carlo Freccero a Rai2: un’occasio – ne ghiotta, secondo alcuni, per far fuori anche la direttrice di Raiuno in perenne crisi di ascolti. Molti, però, intravedevano la sua uscita prima, entro la fine di ottobre. ORA INVECE PAREnon sia più così. Un po’perché il rapporto tra Salini e De Santis non è così cattivo come viene dipinto. E un po’ perché con le nuove direzioni di genere i direttori di rete conteranno molto poco. Diventeranno dei channel manager e le decisioni importanti su programmi e palinsesti passeranno sopra la loro testa. “Saranno dei semplici coordinatori, quasi dei passacarte di decisioni altrui”, spiegano dall’azienda. Molto però dipenderà dal Cda straordinario convocato la prossima settimana proprio sul calo di ascolti. I numeri lì parleranno chiaro e Raiuno è la rete che perde di più: -1,4% di share nel day time, – 2,4% sul prime time. In totale le tre reti generaliste perdono il 2,3 sull’intera giornata e il 3,9 sul prime time. Sarà in quel cda che si capirà di più sul futuro di De Santis e lì conterà molto anche la politica. Due giorni fa, intanto, la direttrice ha tenuto una riunione con la redazione de La vita in diretta(uno dei punti deboli della rete) per introdurre dei correttivi nel tentativo di risollevare gli ascolti. Nel frattempo in Viale Mazzini ci si prepara alla rivoluzione con l’avvio delle nuove direzioni di contenuto. Il sì del Mise al piano industriale di Salini suona come una fiducia nei suoi confronti della nuova maggioranza di governo, specialmente da parte del Pd. Per Nicola Zingaretti Salini era un oggetto non identificato ma ora pare che i due abbiano stabilito un contatto: secondo Rep ubblica si sono addirittura visti e la notizia non è stata smentita. ORA PASSIAMO ai nomi in ballo. All’i n t ra t t e n i me n t o day time – ruolo importantissimo – dovrebbe andare Stefano Coletta, che a Rai3 sta facendo bene. Per il day time circola il nome di Andrea Vianello. All’ap pro fon dimento news sembra destinato Antonio Di Bella, che però è in corsa pure per sostituire Freccero a Raidue. A Rai Cinema e serie tv c’è Roberta Enni. A Rai Doc potrebbe planare Maria Pia Ammirati (ora alle Teche). Poi qualche conferma: Luca Milano a Rai Kids, Elena Capparelli a Format e Digital, Silvia Calandrelli alla Cultura e Tinny Andreatta alla Fiction. Altre poltrone importanti sono la Distribuzione, con Marcello Ciannamea; il Coordinamento, con Angelo Teodoli; il Marketing dove sarà confermato Roberto Nepote. Alla guida della redazione che accorperà Tgr, Rainews e Televideo è destinata Giuseppina Paterniti, con Andrea Montanari suo possibile sostituto al Tg3. Dicono poi che Monica Maggioni sia stufa di stare a RaiCom, anche perché il canale in inglese ha meno budget del previsto. Mentre è ancora da decifrare il canale istituzionale di cui sarà direttore Fabrizio Ferragni. Cosa trasmetterà? E, soprattutto, non si pesterà i piedi con Rai Quirinale di Andrea Covotta e Rai Parlamento, corazzata con 36 giornalisti diretta da Antonio Preziosi?