Gianmaria Tammaro

I contenuti della piattaforma streaming saranno disponibili per gli abbonati Sky Q. Avere tutti i player, o buona parte di essi, raccolti in un unico posto dietro il pagamento di un solo abbonamento, sarà molto probabilmente quello che succederà in futuro.

Si sapeva da più di un anno che Netflix sarebbe arrivata su Sky. E dopo il Regno Unito e la Germania, tocca all’Italia. Dal 9 ottobre, i contenuti della piattaforma streaming saranno disponibili anche per gli abbonati Sky Q. O meglio: sarà possibile, per gli abbonati Sky Q, sottoscrivere una nuova offerta, ribattezzata «Intrattenimento plus». Per coloro che hanno già attivato il pacchetto Sky Famiglia, la spesa sarà di 9.99 euro; per coloro che invece non ce l’hanno, parliamo di 15.39 euro. Anche gli abbonati Netflix potranno attivare «Intrattenimento plus» e, almeno sulla carta, un’agevolazione per un prezzo più conveniente, specie nel lungo periodo, sembra esserci. Soprattutto per gli abbonati Sky Q Platinum. Ma parliamo sempre di un’offerta che si rivolge ad un certo tipo di pubblico. Il fatto che Sky e Netflix siano riusciti a raggiungere un accordo e che siano riusciti a metterlo in piedi in poco tempo è importante. E non solo per i due colossi dell’intrattenimento, che ora possono rivolgersi a nuovi, potenziali abbonati, aumentando l’offerta di serie tv e di film e raccogliendo due degli archivi più ricchi presenti sul mercato sotto un’unica interfaccia, con Sky Q come aggregatore. Questo accordo è importante anche per gli spettatori e per l’industria. «Con questa partnership – ha dichiarato Francesco Calosso, Chief Marketing Officer di Sky Italia – vogliamo offrire ai nostri abbonati la possibilità di vedere le serie e gli show che amano in modo semplice e immediato. Ora l’intrattenimento con Sky Q diventa ancora più ricco e trovare tanti contenuti in un unico posto non è mai stato così facile». «Siamo molto contenti di lavorare con Sky – ha aggiunto Filippo Zuffada, Partner Marketing Director EMEA di Netflix – e di rendere più facile per le famiglie l’accesso all’esperienza Netflix completa. Desideriamo portare la migliore offerta d’intrattenimento nelle case degli italiani e consentire loro di godere delle serie, film, documentari, programmi per bambini Netflix preferiti». Prossimamente, in Italia, arriveranno nuove piattaforme streaming e nuove offerte, come Disney+ e Apple tv+. Ed è piuttosto evidente che i costi, per lo spettatore medio, siano destinati ad aumentare vertiginosamente. C’è tanta offerta, intesa come serie e film; e c’è anche tanto da pagare. Avere tutti i player – o comunque: avere buona parte di essi – raccolti in un unico posto, dietro il pagamento di un solo abbonamento, è molto probabilmente quello che succederà in futuro. Certo, ci vorrà ancora del tempo perché questa offerta di Sky e Netflix possa essere allargata a un pubblico ancora più ampio; i prezzi dovranno essere abbattuti ulteriormente, per avvicinare più fasce di audience, e non è nemmeno così sicuro che anche altre piattaforme vorranno seguire quest’esempio. Ma è un primo passo, ed è un primo passo significativo. Sky, con «Intrattenimento plus», può parlare a un target totalmente diverso di spettatori: più giovani e più interessati a determinati prodotti. E la stessa cosa, dal canto suo, può farla Netflix: guardare a una fetta di pubblico più interessata a titoli più ricercati. Al momento, più di 1 milione di persone in Italia hanno Sky Q; sarà interessante vedere quante di queste sottoscriveranno grazie a «Intrattenimento plus» l’abbonamento Netflix, e quante di queste, invece, già abbonate a tutti e due i servizi, avranno un risparmio concreto. Questo accordo, poi, apre anche ad un’altra prospettiva: quella che vede Netflix sempre più presente sul territorio italiano e sempre più vicina ai vari competitor. Adesso tocca a Sky, ma a breve, come hanno rivelato alcuni siti specializzati, tra cui Variety, toccherà a Mediaset, con cui, pare, la piattaforma streaming produrrà diversi film. Sembra quasi che, da nemico numero uno, Netflix sia diventata un partner ideale per molti dei protagonisti del nostro mercato; e che anche i broadcaster siano diventati importanti per Netflix. Il che è un bene sia per l’industria, che può crescere, sia per i singoli player, che possono uniformare la loro offerta, condividere obiettivi e risorse, e soprattutto potenziare, con proposte vantaggiose, la loro base di abbonati.