Giorgetti su Salvini

Un contratto di quel genere dei russi con l’Eni? «Ha le stesse probabilità che ho io di ricevere un’offerta per allenare l’Inter». L’ex sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti commenta così — nel nuovo libro di Bruno Vespa Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare) — la vicenda russa che ha coinvolto stretti collaboratori di Matteo Salvini. «Che cosa penso dell’incontro al Metropol? — dice Giorgetti nel libro—. Savoini e D’Amico sono due sprovveduti avvicinati da mediatori d’affari che li immaginavano dotati di poteri magici. Altri pensavano che arrivassero fino a Salvini. Figurarsi. Però — si legge ancora nel volume di Vespa — ogni loro passo era monitorato [da servizi segreti], erano polli lasciati correre in libertà». E poi: «Avevo informato Salvini e lo avevo messo in guardia. Ma lui, in assoluta buona fede, riteneva che fossero simpatici romantici assolutamente innocui, senza poter fare alcun danno. Ma il danno d’immagine per Salvini è stato enorme, visto che lo avevano sempre accompagnato in Russia».