Giovanna Casadio

«Zingaretti non cerchi scorciatoie creando un’alleanza duratura con i 5Stelle in chiave anti Salvini: è un grosso errore. I grillini sono parte del problema. Si concentri piuttosto a costruire l’alternativa: noi ci siamo». Emma Bonino, storica leader dei Radicali e ora di +Europa, ex ministra degli Esteri, contraria al governo giallo-rosso, insieme con Carlo Calenda ha lanciato a Napoli la convention per una forza politica «europeista e liberal democratica». Bonino lo ammetta: oggi è meglio di ieri quando c’era Salvini? «Diceva Hanna Arendt che chi sceglie un male minore dimentica troppo rapidamente che ha scelto comunque un male. Per ora vedo solo meno volgarità nel linguaggio. Ma vedo molto bene che è rimasta tutta la panoplia legislativa precedente: quota cento, il reddito di cittadinanza, i decreti sicurezza vivi e vegeti e invece vanno eliminati, per non parlare dello Stato di diritto e del taglio dei parlamentari. Facendo finta che era tutta responsabilità di Salvini e dimenticando che per tutti i 15 mesi i 5Stelle e il Conte “uno” sono stati altrettanto autori, complici, conniventi di ogni iniziativa legislativa pericolosa e farlocca, fino a coprire l’ex ministro dell’Interno nel Russiagate o salvarlo dal processo sulle Ong». Ma c’è qualcosa che spera questo governo possa fare subito? «Sì, disfare innanzitutto la paccottiglia di cui sopra. Penso che con un Pd più determinato e più unito sarebbe stato almeno possibile avere un accordo di governo migliore». Ma +Europa si sta sciogliendo? E il nuovo partito con Calenda e Richetti come si chiamerà? «La scelta sulla non fiducia al governo presa a maggioranza dalla direzione di +Europa, su proposta del segretario Della Vedova, non è stata indolore. Però +Europa non solo non si scioglie ma da questo passaggio complicato uscirà più matura come soggetto politico. Nella convention di Napoli mi sono emozionata: se c’è chi va via — a cui non posso che augurare buona fortuna — molti arrivano. Ho imparato che scambiare la fretta con l’urgenza non porta bene, specialmente in un periodo come questo in cui il trasformismo la fa da padrone e quindi serve capacità di resistenza, un minimo di umiltà e persino di disciplina. Ora iniziamo un cammino con “Siamo europei”, ma non è che nasca un partito, calma». Come giudica la proposta del segretario dem di costruire una intesa stabile con i 5Stelle così da mettere in mora Salvini: lei ci starebbe? «Ma fino a quando ci racconteremo che l’unico problema di questo paese è Salvini? Se continuiamo così, rendendo innocenti tutti gli altri — 5Stelle compresi — non faremo altro che riportarlo in sella. Se il Pd sceglie la via, direi la scorciatoia, di un’alleanza strategica e duratura con i 5Stelle fa un grosso errore». Cercherete una sintonia con Renzi? «Non so cosa abbia in mente davvero Renzi. So che +Europa è impegnata nella costruzione di un’alternativa europeista e liberal democratica al nazionalismo di Salvini e al populismo di Di Maio e Casaleggio. Con Calenda c’è sintonia sul fatto che non basta essere contro Salvini per costruire un’Italia più europea che torni a crescere e partecipi da protagonista alla costruzione di un’Europa più forte. E sul fatto che il M5Stelle è parte del problema e non della soluzione». L’Europa continua ad essere inesistente sui migranti? «La commissione e il Parlamento Ue hanno fatto ottimamente la loro parte sulla riforma del Trattato di Dublino o sulle “ripartizioni”. Sono stati gli Stati membri che hanno sempre bloccato tutto. Il Parlamento italiano potrebbe fare la sua parte se solo provasse a esaminare la legge “Ero straniero” di cui Riccardo Magi è relatore alla Camera. E non capisco perché ancora non si eliminano i decreti sicurezza». Sanzioni contro Erdogan, è questa la strada? «Si riunisce lunedì il consiglio dei ministri degli Affari esteri. Sanzioni internazionali e conseguente isolamento della Turchia, a cominciare dallo stop alla vendita delle armi, certamente potrebbero “mordere” il sultano Erdogan, Ma sapendo che queste sanzioni avrebbero ripercussioni anche per noi».