Giovanna Casadio & Ernesto Ferrara
«Non ci s’ha niente, neppure il simbolo, e qui ci s’ha biglietti di terza classe». Maria Elena Boschi, rilassata al punto da fare battute in toscano, inaugura “la Leopoldina”, la convention romana di Italia Viva che prepara la Leopolda di Firenze di venerdì, sabato e domenica. Teatro Adriano gremito, posti in piedi e gente rimasta fuori. È mezzogiorno. Ma alle 18 il simbolo del nuovo partito appare sui social. Lo mette il leader stesso, Matteo Renzi. O meglio compaiono i tre simboli, tra cui i supporter sono chiamati a scegliere, anche se molto quotato sembra per ora quello su fondo fucsia, un rosso un po’ allegro, ma niente a che vedere con il Pd. Perché il manifesto provvisorio (alla Leopolda si scriverà quello vero), ha come parole d’ordine: vivacità, allegria, amicizia, apertura (Ettore Rosato: «Là, da dove veniamo, c’era l’abitudine che quando passava uno bravo, si chiudeva la porta»), un partito delle persone normali. Gli scissionisti renziani sono netti. «Raggi deve dimettersi, altro che restare come dice Zingaretti»: attacca Roberto Giachetti lanciando la petizione online per le dimissioni. «Hello, goodbye», la canzone dei Beatles (che qui si esibirono 54 anni fa) è dedicata da Luciano Nobili agli ex compagni del Pd. «Siamo leali, ma non stupidi e non è che accettiamo tutto quello che viene da Pd e 5Stelle. Con i grillini alle politiche saremo avversari», sempre Boschi. Tutti, Michele Anzaldi, Gennaro Migliore, Silvia Fregolent, Annamaria Parente, ma soprattutto i Millenials, gli under 25 guidati da Arianna Furi, pensano all’Evento Leopolda. Chi sarà quest’anno l’astro nascente? La sindaca anti cemento di San Lazzaro, Isabella Conti, diventata famosa per aver denunciato le cooperative edilizie del suo territorio per scempio ambientale e per esser stata la prima a fare in Italia asili nido gratis. Sarà anche la Leopolda delle ministre: di Teresa Bellanova e di Elena Bonetti. La deputata Maria Chiara Gadda presenterà il Piano Verde insieme al sindaco di Sassano, nel salernitano, Tommaso Pellegrino. L’organizzazione come sempre affidata a Boschi, ma la parte artistica e scenografica a Lucio Presta. Costo verosimile della kermesse intorno a 250-300 mila euro, tutto finanziato con crowdfunding: «Siamo a 5-600 euro al giorno di finanziamenti». I numeri? «Sono 20 mila già registrati. L’anno scorso una settimana prima eravamo a 8.500». E a due ore dal lancio del voto online sul simbolo ci sono state 10 mila registrazioni sul sito di Italia Viva. Titolo della tre giorni: Italia 2029, come saremo. Venerdì alle 18 l’inaugurazione, sabato alle 18 cerimonia stile assegnazione olimpica per la scelta del simbolo del partito. Partirà anche il tesseramento (10 euro a tessera) e per ogni tesserato sarà piantato un albero. I primi 100 saranno piantati a Firenze domenica. Il programma vip non è ancora noto. Non verranno né Luca Lotti né gli ex renziani rimasti nel Pd. Il sindaco di Firenze Dario Nardella porterà un saluto, ma non apre. La curiosità: venerdì sera all’apertura si farà vedere anche Tommaso Verdini, il figlio di Denis e fratello di Francesca, fidanzata di Salvini.