Giuseppe Guastalla

Non ha più nulla Roberto Formigoni. Con la condanna per corruzione a 5 anni e 10 mesi, che sta scontando in detenzione domiciliare, gli sono stati confiscati tutti i beni (porzioni di immobili di famiglia e tre auto), oltre a pensione e vitalizio della lunga attività politica. Ora non può contribuire a risarcire il danno per 47,5 milioni che, per la Corte dei Conti della Lombardia, ha causato all’erario nella vicenda Maugeri. A pagare dovranno essere gli altri soggetti condannati con lui: Fondazione Maugeri di Pavia, che ha già risarcito la Regione con 17 milioni e annuncia appello, il presidente Umberto Maugeri e il direttore generale della struttura sanitaria privata, Costantino Passerino, «l’apriporte» Pierangelo Daccò e il suo socio Antonio Simone. Per i giudici, è «pienamente provata (…) l’esistenza di un complesso sistema illecito» con il quale Formigoni ha ricevuto 6,6 milioni tra viaggi esotici, uso di yacht, cene in ristoranti stellati, proprietà di parte di una villa in Sardegna e contanti consentendo alla Maugeri di ottenere negli anni fondi regionali per 61,5 milioni. (g. gua.)