Giuseppe Sarcina

Le confidenze, le chiacchiere di Donald Trump con i russi avevano compromesso la copertura di una delle spie americane a Mosca. Così, tra maggio e giugno del 2107, i vertici dell’intelligence decisero di rimpatriare «la risorsa» che aveva il compito di monitorare le mosse di Vladimir Putin. La notizia, rivelata ieri dalla Cnn, cade nel giorno in cui rientrano i parlamentari nel Congresso e riprende la discussione sul possibile impeachment , la procedura che può portare alla rimozione del presidente.

È il 10 maggio 2017. Trump riceve nello studio ovale il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e l’allora ambasciatore russo a Washington Sergei Kysliak. Le telecamere li riprendono mentre si scambiano battute, ridendo di gusto. Eppure siamo già nel bel mezzo del «Russiagate». Il giorno prima, il 9 maggio, il leader americano aveva licenziato il direttore dell’Fbi, James Comey, accusandolo di alimentare «la caccia alle streghe», indagando sui rapporti tra il comitato elettorale del costruttore newyorkese e il Cremlino. Da lì a poco, il 17 maggio, il vice ministro Rod Rosenstein affiderà il dossier al super procuratore Robert Mueller.

Nel frattempo, il 15 maggio, il Washington Post rivela che in quell’incontro alla Casa Bianca, Trump aveva condiviso informazioni riservate, fornite dagli israeliani, sui movimenti dell’Isis in Siria. I servizi segreti americani erano in allarme da mesi. L’Fbi, per esempio, analizzava con sospetto i contatti tra il generale Michael Flynn, stretto collaboratore di Trump, e l’ambasciatore Kysliak.

Il rischio per l’agente infiltrato a Mosca era diventato troppo alto. Da qui, secondo quanto hanno raccontato «cinque fonti» alla Cnn, la decisione di smantellare una posizione «unica, senza alternative» e «che non si può rimpiazzare in una notte». Il presidente e pochi altri erano stati informati per tempo. Ieri, però, la portavoce della Casa Bianca, Stephanie Grisham, ha negato su tutta la linea: «Il servizio trasmesso dalla Cnn non solo è sbagliato, ma potenzialmente mette in pericolo alcune vite».