Ilario Lombardo
Sono tanti i protagonisti che si sono mossi nel retropalco delle trattative che hanno portato alla nascita del governo. Due di loro saranno seduti uno accanto all’altro a Tirana, in Albania, il 24 ottobre. Massimo D’Alema e Davide Casaleggio però si conoscono già e hanno avuto modo di parlarsi nei giorni di metà agosto quando i negoziati tra sinistra e grillini entrarono nel vivo, coinvolgendo un reticolo di conoscenze di ambienti diversi, tutti favorevoli alla nascita del Conte bis. Sono tre le fonti autorevoli che assicurano alla Stampa i contatti tra i due, un’altra parla persino di una cena, al momento non confermata dalle verifiche effettuate. Questa è la storia di un network che si è formato all’ombra della nuova coalizione giallorossa e che racconta alcuni passaggi fondamentali dell’ultimo mese, svelando i contatti tra una onlus che si occupa di migranti, una società focalizzata sulla tutela legale dei medici che si è allargata al business della blockchain, un ex premier, l’imprenditore che ha in mano l’algoritmo di controllo del primo partito in Parlamento e un’università privata collegata all’isola di Malta. Una storia che parte da una serie di telefonate e arriva alla notte tra il 3 e 4 agosto quando si completa la lista dei ministri e a sorpresa la Sanità finisce in mano a Roberto Speranza, esponente di Liberi e Uguali, socio minore della maggioranza guidata da M5S e Pd. Viceministro diventa Pierpaolo Sileri, un senatore del M5S che, come si vedrà, è parte dello stesso network che ruota attorno a Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi group. È l’uomo che diverse fonti accreditano come colui che mette in contatto Casaleggio con D’Alema e, attraverso l’ex presidente del Consiglio, Casaleggio con Zingaretti. Sarà D’Alema il primo a spiegare al segretario Pd che il M5S non avrebbe ceduto su Conte a Palazzo Chigi. Il 24 ottobre a Tirana il figlio del fondatore del M5S e l’ex premier parteciperanno a un grande evento sulla blockchain organizzato dalla divisione tech della Consulcesi. È un’azienda di Roma, con sede anche nella capitale albanese, nata per dare tutela ai medici specializzandi, poi cresciuta diversificando gli interessi. Oggi conta centomila clienti tra i medici, si occupa di sondaggi, copyright e della tecnologia alla base della sicurezza delle transazioni informatiche. Primo campo di applicazione ovviamente è stata la sanità e già il 22 maggio scorso D’Alema è stato a Tirana invitato sempre dalla Consulcesi al convegno “E-learning & Blockchain: Formazione continua in Medicina”.Con l’ex premier, il presidente di Consulcesi, Tortorella, condivide le passioni della blockchain e del vino. Tortorella ama le bottiglie di D’Alema e ha visitato anche la sua tenuta in Umbria. L’anno scorso, invece, ha scritto un libro con il fratello Andrea (ceo della Consulcesi Tech), “Cripto-svelate” , con il contributo proprio di Casaleggio Jr, presidente della omonima società che da anni ormai si occupa della tecnologia a blocchi. La presentazione del volume avviene il 27 giugno 2018, alla Link University. È l’università fondata dall’ex ministro Dc Enzo Scotti che è stata la scuderia di ministri e sottosegretari del M5S. Quel giorno viene annunciata da Consulcesi Tech e dalla Link la nascita del primo master in «Economia delle Criptovalute e della Blockchain». Non solo. Perché pochi mesi dopo, a dicembre, la hi-tech company di Tortorella crea anche il primo fondo europeo d’investimento su blockchain e criptovalute (ConsulCoin Cryptocurrency Fund). Lo crea a Malta, l’isola da cui nasce come filiazione italiana la Link. L’Università di Scotti è un collettore di tutti i protagonisti fin qui citati. D’Alema ci insegna Relazioni internazionali e partecipa alla presentazione del libro di Tortorella. Non c’è Casaleggio. Ma si intravedono Michela De Biase, consigliera regionale Pd e moglie di Dario Franceschini, e il senatore Sileri, al tempo presidente della commissione Sanità. Ora, gli stessi nomi – tutti quanti – ritornano anche nella onlus Sanità di Frontiera. E’ un’associazione che si occupa di promuovere la difesa della salute di «soggetti vulnerabili e discriminati, quali minori, donne e migranti». Sono facili da immaginare gli imbarazzi incontrati durante i 14 mesi di Matteo Salvini al Viminale. Da pochi giorni il presidente è D’Alema. Consulcesi è tra i partner e ha ottenuto un sostegno dal Papa in persona tramite l’Obolo di San Pietro. Tortorella fa parte del consiglio direttivo. Ne era membro anche la De Biase mentre Sileri ci è entrato da ex componente del comitato scientifico. Nella notte tra il 3 e il 4 settembre il grillino è per qualche ora il candidato a succedere a Giulia Grillo come ministro della Salute. A Leu, il partito di D’Alema, sarebbe dovuto toccare l’Ambiente. Ma Sergio Costa chiama Beppe Grillo e la spunta. A quel punto, D’Alema spinge per ottenere la Sanità. È l’ultimo tassello, infilato in extremis. Speranza diventa ministro. Sileri è il suo vice.