Ivo Caizzi

Le solite lettere ai Paesi con conti pubblici in difficoltà danno inizio al confronto tecnico della Commissione europea con il ministero dell’Economia sul documento programmatico di bilancio per i l 2020. I l vicepresidente popolare lettone dell’istituzione di Bruxelles Valdis Dombrovskis, dopo averricevuto la bozza da Roma il 15 ottobre scorso, aveva già indicato «l’Italia tra quei Paesi a cui chiederemo chiarimenti aggiuntivi». I numeri del governo M5S-Pd non sono molto diversi da quelli del precedente esecutivo M5S-Lega, che aveva ricevuto duri richiami da Dombrovskis e dal commissario Ue socialista francese Pierre Moscovici per il maxi debito e il peggioramento del saldo strutturale. Questi problemi restano. Eurostat ieri ha indicato il debito, salito al 134,8% del Pil nel 2018 (134,1% nel 2017), e il deficit, sceso al 2,2% del Pil (2,4% l’anno prima). A Roma si sono però mostrati tranquilli e pronti a fornireichiarimenti richiesti con la lettera già entro domani. Lo aveva anticipato il premier Giuseppe Conte al summit Ue della settimana scorsa, facendo intuire un contesto favorevole per l’Italia nel livello politico dei governi, che decide sui bilanci nazionali dopo aver ricevuto le valutazioni tecniche della Commissione. «I chiarimenti li daremo tutti — aveva detto Conte —. Siamo molto sereni e sicuri». Ad aiutare c’è la componente Pd del governo, che fa parte — tramite gli eurosocialisti — della maggioranza in Europa (con popolari e liberali) impegnata a frenare il rallentamento della crescita con politiche espansiveeflessibilità di bilancio. In più il M5S, tramiteivoti dei suoi eurodeputati, è stato decisivo per far passare nell’Europarlamento la presidente designata della Commissione europea, la popolare tedesca Ursula von der Leyen, che ora ha bisogno degli stessi consensi per far approvare tutta la sua squadra (con Dombrovskis ancora vicepresidente e Paolo Gentiloni del Pd al posto di Moscovici) dopo la bocciatura di tre suoi commissari. Dal ministero dell’Economia di Roberto Gualtieri fanno trapelare fiducia anche nel confronto tecnico con Bruxelles. Sono convinti che «non sono in discussione nè l’impianto, né i saldi della manovra» e si dicono pronti a spiegare «alcune misure di copertura», tra cui il recupero dell’evasione fiscale. Confidano di giustificare le deviazioni sul debito e sul saldo strutturale con più flessibilità di spesa per gli investimenti contro il dissesto idrogeologico. Le risposte di Gualtieri dovrebbero essere usate dalla Commissione nelle previsioni economiche attese il 7 novembreenella valutazione tecnica prevista il 20 novembre, prima di passare la bozza di bilancio al livello decisionale dei ministri finanziari dell’Eurogruppo/Ecofin, dove sembrano più attenti alla stabilità del governo di Roma che alle deviazioni da «zero virgola».