Ivo Caizzi

È diventato di colpo positivo l’atteggiamento dei leader dell’Unione europea verso il premier Giuseppe Conte, che è volato a Bruxelles per incontrarli e presentare il nuovo governo del M5S con il Pd. Contestato duramente nell’Europarlamento come «populista» e «burattino» da popolari, socialisti e liberali, quando aveva nell’esecutivo il vicepremier sovranista Matteo Salvini, ora Conte ha reso noto di aver riscontrato «grande disponibilità» dall’establishment influenzato dall’asse franco-tedesco. «L’Italia ha bisogno dell’Europa, ma anche l’Europa ha bisogno di un Paese come l’Italia», ha chiarito il presidente eurosocialista dell’Europarlamento David Sassoli del Pd, dopo il colloquio con il premier connazionale a Bruxelles. In praticaivertici dell’Ue, espressi da popolari, socialisti e liberali, hanno apprezzato che Conte abbia escluso Salvini, procurato i voti del M5S risultati decisivi per l’approvazione nella Camera Ue della popolare tedesca Ursula von der Leyen (fedelissima della cancelliera Angela Merkel) come presidente della Commissione Ue e organizzato l’asse grillini-Pd funzionale per far passare dossier in Europa. «Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con l’Italia e con Conte per affrontare sfide comuni — ha dichiarato il presidente designato del Consiglio europeo, il liberale belga Charles Michel (vicino al presidente francese Emmanuel Macron) —. Il nuovo governo in Italia ha un chiaro mandato ed è determinatoasvolgere un ruolo costruttivo all’interno dell’Ue». L’uscente popolare polacco Donald Tusk, dopo l’incontro con Conte, ha addirittura detto: «La mia migliore esperienza possibile qui a Bruxelles è stata con il suo lavoro». Aperture sarebbero arrivate perfino sui conti pubblici. «C’è una grande disponibilità nei confronti dell’Italia — ha detto Conte —. In particolare con von der Leyen abbiamo parlato di quel che ci aspetta , della manovra economica, dell’immigrazione». Il premier ha riferito di aver proposto un «patto con l’Europa», che dia tempo e flessibilità di spesa per investire per una «Italia digitalizzata», orientare «il sistema industriale verso una green economy», introdurre un «regime agevolato» per il Mezzogiorno. Ha ribadito di voler «tenere i conti in ordine» e ridurre «il debito», ma «attraverso la crescita con investimenti produttivi». Ha poi chiesto una soluzione di ridistribuzione dei rifugiati nell’Ue e più «rimpatri». Conte ha difeso la nomina di Paolo Gentiloni del Pd a commissario Ue per gli Affari economici. Ma gli eurosocialisti contestano l’attribuzione di una supervisione di fatto al popolare rigorista lettone Valdis Dombrovskis. La Francia e vari eurodeputati hanno contestato von der Leyen anche per aver nominato l’ex portavoce popolare della Commissione Juncker, il greco Margaritis Schinas, vicepresidente per la «Protezione del nostro stile di vita europeo», dizione troppo simile agli slogan anti migranti dell’estrema destra.