Lorenzo Giarelli
La decisione, come sempre, arriverà da Roma. Intanto però gli esponenti giallorosa delle Marche, dove si voterà nel 2020, si portano avanti, anticipando una possibile replica del patto civico umbro. La settimana scorsa il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge elettorale con il voto favorevole proprio del Pd e dei grillini, mentre Lega, FdI e FI uscivano dall’aula gridando all’i nciucio. Il motivo della protesta è l’i n n a lzamento della soglia per il premio di maggioranza – passata dal 34 al 40 per cento –, secondo il centrodestra fissata ad hoc per scongiurare giunte a trazione leghista. Non è tutto. Gianni Maggi, capogruppo M5S in Regione, è stato chiaro: “La soluzione umbra si può riproporre anche qui. Un nome che metterebbe tutti d’accordo è quello di Sauro Longhi”. Oltre a Longhi (nella foto), rettore del Politecnico delle Marche, c’è poi l’idea Valeria Mancinelli, sindaca dem di Ancona. Anche lei, senza remore nei confronti degli ex nemici: “Se c’è chiarezza, governo anche coi marziani”.