Luca Pagni
Uno sguardo a New York, dove domani è previsto il suo intervento al vertice mondiale indetto dall’Onu sulla lotta al cambiamento climatico. Un altro a Berlino, per non essere scavalcato dalla Germania della cancelliera Merkel che venerdì ha lanciato un piano “verde” da 54 miliardi entro il 2023, che potranno arrivare a 100 dal 2030, tassando chiunque ricorra all’uso di fonti fossili. Due eventi che il premier Giuseppe Conte ieri ha tradotto in una proposta politica che guarda alla prossima le legge di bilancio. Conte ha lanciato un «patto tra le forze politiche che sostengono la maggioranza con tutto il mondo industriale e produttivo» per quello che si può definire la via italiana per «un Green New Deal». L’idea del “nuovo corso verde” è stata avanzata dal premier intervenendo ieri ad Atreju 2019, la manifestazione organizzata all’Isola Tiberina da Fratelli d’Italia. Una risposta alla domanda che in questi giorni sale dalle piazze di tutto il mondo per un maggiore impegno dei governanti di tutto il mondo in favore dell’ambiente. Ma, allo stesso tempo, anche un messaggio alle forze politiche che compongono il governo appena eletto, per evitare fughe in avanti in vista della manovra. Le proposte già emerse, dal taglio agli sgravi sul diesel del ministro dell’Ambiente Sergio Costa per trovare risorse alla rottamazione delle auto inquinanti alla tassa di 1 euro sui biglietti aerei per finanziare la scuola sponsorizzata dal ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti, vanno tutte bene. Ma andranno viste all’interno di un «progetto» e non frutto di interventi in ordine sparso. Lo stesso vale per la cosiddetta tassa sulle merendine e sulle bevande zuccherate per finanziare scuola, ricerca e asili nido gratuiti, tutte ipotesi che Conte ha definito «praticabili». A cui vanno aggiunte le rassicurazioni arrivate, sempre ieri, dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli sugli incentivi alla ristrutturazione e riqualificazione energetica degli immobili che in questi anni hanno attenuato gli effetti della crisi del settore delle costruzioni. «Io chiederò un patto alle forze politiche che sostengono la maggioranza con tutto il mondo industriale — ha annunciato il premier — perché non posso dire che introduco un incentivo o una tassa senza avvertire o programmare. Io devo poter orientare il nostro sistema produttivo ma non posso da oggi introdurre meccanismi incentivanti o disincentivanti senza una progressione e un progetto, altrimenti mi ritrovo i lavoratori sotto palazzo Chigi». In pratica, si aprirà in confronto. Positiva, come era prevedibile, la risposta di Confindustria, con il presidente Vincenzo Boccia che ha promosso il “Green Deal”: «Per le imprese è essenziale cavalcare la dimensione ambientale e se questo è il percorso saremo coprotagonisti di una stagione diversa in un confronto legato agli effetti dell’industria italiana». Critiche le opposizioni. In particolare, è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini che, come è sua abitudine, si è affidato a una messaggio via Twitter: «Nascondete subito crostatine, flauti, cornetti e bonbon: arriva la tassa sulle merendine!!!» Per poi aggiungere: «Quando c’è da tassare, a sinistra si eccitano e superano i confini del ridicolo. Questi sono senza speranza…».