Marco Bresolin intervista a Castaldo
«In una difficile situazione geopolitica, con l’ennesima crisi mediorientale aperta, riteniamo non opportuna la creazione di una commissione d’inchiesta che avrebbe esacerbato le già difficili relazioni con il partner russo». Il giorno dopo il voto al Parlamento europeo che ha affossato la commissione speciale per far luce sulle ingerenze di Mosca nelle elezioni in Europa, il Movimento Cinque Stelle motiva così la propria scelta di bocciare l’istituzione della nuova struttura. «C’è già una commissione competente per questa materia – spiega il grillino Fabio Massimo Castaldo, vice-presidente dell’Europarlamento -, la Libe (libertà civili, giustizia e affari interni, ndr). Riteniamo sia più giusto affrontare il tema in questa sede. Inoltre c’è un numero limitato di commissioni speciali che possono essere istituite durante un mandato: bisogna fare scelte oculate». Quindi, secondo voi, non ne serve una ad hoc sulle interferenze russe? «La pensano così anche altri partiti,tracuiiVerdie partedei Liberali. Persino i conservatori polacchi, che non possono certo essere sospettati di avere un atteggiamentopro-Russia…». Tutti questi partiti, però, hanno votato a favore della risoluzione che condanna fortemente le ingerenze del Cremlino. Perché voi no? «Sul testo finale ci siamo astenuti. C’erano alcuni paragrafi che suscitano perplessità, come quello riguardante la StratCom, la nuova unità europea chedifattosioccupadifarecontro-propaganda. Il che ci pare molto opinabile. Ma su una cosavorreiesseremoltochiaro». Quale? «Respingofortemente qualsiasi accusa di patti, negoziati o confronti con la Lega. Con loro non c’è stato alcun dialogo su questo tema. Tutte le considerazioni fatte su questo voto sono frutto di una nostra personaleriflessione». Il Pd ha presentato un emendamento per inserire nel testo un riferimento esplicito al caso-Savoini: perché non lo avete votato? «C’erano riferimenti a vari casi, a diverse inchieste giornalistiche, messe tutte quante insieme: quella austriaca, quella britannica… C’era insomma un coacervo di vari riferimenti. E alcuni passaggi di quel paragrafo andavano specificati meglio. Ma questo voto non va drammatizzato in alcun modo anche perché con i colleghi del Pd ci confrontiamo costantemente e cercheremo di rodare sempre di più la nostra cooperazione. Poi però siamo pur sempreduesoggettipoliticiautonomie sucertitemi ènaturalefarevalutazionidiverse». Nella vostra nota ufficiale, diffusa ieri, dite che questa commissione speciale «avrebbe esacerbato le già difficili relazioni con il partner russo»: in che senso? «Ilproblemaèl’usostrumentale che i gruppi potrebbero farne in base alle loro posizioni politiche nei confronti della Russia. Anziché basarsi sui dati di fatto, la commissione potrebbe trasformarsi in un’arena in cui si confrontano le varie concezioni dei rapporti con un vicino. Che, nonostante le criticità, resta pur sempre un vicino con cui non possiamo non intavolare una discussione. Vogliamo evitare una nuovaGuerraFreddaeserveunapprocciocostruttivo». Il deputato Pd Andrea Romano ha annunciato che proporrà una indagine parlamentare sulle interferenze russe in Italia: è d’accordo? «Noi abbiamo ribadito sin dall’inizio la necessità di fare piena luce su queste interazioni improprie che sembrano esserci state tra soggetti vicini alla Lega e soggetti russi. La valutazione su uno strumento di questo tipo spetterà ai nostri colleghi che sono in Parlamento a Roma. Tenendo ben presente che c’è sempre il rischio di una strumentalizzazione politica».