Nel governo passa la linea prudente del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il deficit pubblico del 2020 non andrà oltre il 2,1% del Pil, un livello un po’ più basso di quello auspicato dal M5S. Il titolare dei conti pubblici, che ieri ha avuto un incontro di quasi tre ore con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non vuole esasperare subito il rapporto con la Commissione Ue, disposta a offrire flessibilità, ma a non eccedere. E il deficit al 2,1% invece che all’1,5% dove finirebbe senza interventi, in soldoni uno “sconto” di almeno 10 miliardi, nonostante lo renda più difficile, non impedisce al governo di varare una manovra leggermente espansiva. L’obiettivo resta quello di spingere la crescita ed evitare l’aumento dell’Iva, magari riducendola su alcuni servizi come la fornitura di gas e luce. La vera novità, piuttosto, è che con la manovra il governo stavolta non punterebbe solo al rinvio della manovra sull’Iva, ma anche ad alleggerirla in prospettiva futura. Una parte delle coperture per il 2020 sarà strutturale, tagliando dunque la “bolletta” che si presenterà tra un anno. Risorse importanti, oltre che dal maggior deficit, arriveranno anche dalla stretta sull’evasione con gli incentivi all’uso della moneta elettronica. Chi paga con il bancomat o carta di credito avrebbe uno sconto fiscale, e ogni 10 euro spesi in questo modo un biglietto per la lotteria degli scontrini. Si ragiona sull’entità dello sconto: il 2% su tutto è troppo costoso per l’erario, così non si esclude di concedere anche uno sconto più alto, ma limitato ad alcuni servizi e prodotti più esposti al rischio evasione (come nella ristorazione, o le riparazioni). L’obbligo per esercenti e professionisti di accettare i pagamenti elettronici dovrebbe essere rafforzato prevedendo le sanzioni, che oggi non ci sono, per chi non rispetta la norma. Nello stesso tempo avrebbero anche loro degli sconti fiscali, come un’aliquota Iva forfettaria (e ridotta) sul fatturato incrementale realizzato grazie ai pagamenti elettronici. E una forte riduzione delle commissioni. Secondo il governo sarebbe possibile così recuperare almeno 5 miliardi di euro dal gettito Iva. Altre risorse verranno dai risparmi su Reddito eQuota 100 (4-5 miliardi) e dagli interessi, almeno 2 miliardi di spesa in meno nel 2020 grazie allo spread in calo, e al tasso dei Btp ai minimi. Altri punti qualificanti della manovra saranno il taglio del cuneo fiscale (si parla di 5 miliardi) e il piano per gli investimenti verdi, 50 miliardi in 15 anni.