Marta Ottaviani
La Turchia ha serie e reali preoccupazioni per la sua sicurezza, ma deve usare moderazione. È questa la sintesi del messaggio del segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ieri ad Ankara ha incontrato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu. Il numero uno dell’Alleanza Atlantica si è recato nella Mezzaluna per discutere della situazione al di là del confine siriano. «Ho condiviso le mie serie preoccupazioni sul rischio di destabilizzare ulteriormente la regione – ha detto Stoltenberg parlando con la stampa a margine dell’incontro -, aumentare le tensioni e ancor più la sofferenza umana. Mentre la Turchia ha legittimi problemi di sicurezza, mi aspetto che la Turchia agisca con moderazione». Il capo della Nato ha escluso nel modo più categorico una possibile uscita di Ankara dal patto atlantico, ma dall’altra parte si è dilungato su due punti che stanno particolarmente a cuore a Bruxelles. Il primo è la salvaguardia dei civili, che per Stoltenberg non devono essere coinvolti nelle operazioni militari. Il secondo è quello dei foreign fighters, i combattenti stranieri andati a combattere con l’Isis, attualmente prigionieri dei curdi e che non devono tornare libero nel caos provocato dall’invasione turca.