Martina Cecchi De Rossi
Onorevole Manlio Di Stefano, come sarà il Movimento 2.0 nato a Napoli? «L’aspetto più importante riguarda la struttura, con i referenti territoriali, che saranno corpi intermedi per aiutare Di Maio a lavorare al meglio e a rendere il Movimento più rappresentativo sul territorio. E’ un cambiamento che toglie un alibi a chi nella base pensava dinon poterpartecipare». Sul nuovo organigramma deciderà comunque Di Maio. Dov’è la svolta di collegialità? «Ci saranno circa 90 persone con un ruolo di rappresentanza e a sostegno delle scelte di DiMaio.Comeneglialtri partiti, alla fine la sintesi spetterà a lui, ma dopo una fase di condivisione». Basterà questo a far rientrare i malumori di questi giorni, anche di molti assenti a Napoli, in primis Di Battista? «So che Alessandro non era a Napolipermotivi personali». Lui non ci sarà in questa nuova struttura. «Nonsièparlatodinomi,manon credo.Quantoagliassentinonmi preoccupo, io penso ai presenti, perchésonolorochescriveranno ilfuturodelMovimento». Zingaretti spinge perché l’accordo trovato sull’Umbria diventi alleanza. Di Maio frena, Grillo vi ha nuovamente spronato sul Pd… «Beppe non ha parlato di alleanze, ma di una modalità che ci porti a guardare al risultato, e a dire che portiamo le politiche sui nostri temi. Questo non significa alleanza, ma a ragionare come in Umbria, dove siamo arrivati con il Pd adavereun candidato civico». A livello nazionale potreste mettere insieme un’alleanza, anche con Leu, che vi farebbe superare il 45 per cento. «Su questo non ci sono preclusioni assolute, ma a patto che si parta dai programmi e dai contenutienon dainomi». Una vittoria in Umbria di Bianconi potrebbe dare un’accelerata su questo percorso? «Potrebbe,anchesefaticoapensare che in altre realtà il Pd abbandonialcunisuoiuomini». Quindi in Emilia, dove è in corsa Bonaccini, non si può replicare il modello Umbria. Ma sareste pronti ad andare da soli o potreste puntare su una accordo di desistenza? «Questedecisionipassano dalla volontà di tutti, sono sicuro che sia possibile trovare un accordoperl’Emilia». Torniamo a Napoli, e alle ovazioni per Giuseppe Conte. Lei ci crede che non farà un suo partito? «HaragioneConteadirecheabbiamogiàtroppeformazionipolitiche e che è importante intantofarlelavorarebeneinsieme». Conte avrà un ruolo nel M5s? «Noiabbiamogiàunleaderpoliticoeperilmomentovabenecosì. Abbiamo massima stima in Conte, è il miglior premier degli ultimi 30 anni ma adesso è bene cheognunofacciailsuolavoroal meglio,nell’interesseditutti». State varando la legge di bilancio. Dice che su famiglia e cuneo fiscale c’è una svolta, ma per ora non ci sono risorse, o sono scarse. Come cambierete il passo rispetto al primo Governo Conte? «Conte è stato chiaro, dobbiamo ragionare in un’ottica di programmazione pluriennale. Con questa manovra inizieremo ad abbassare le tasse e ad adottare provvedimenti per la famiglia,eapocoapocoqueste misurediventerannostrutturali. Non è più come con la Lega, che voleva tutto e subito per spendersi le cose alle europee; una linea che non dava un vero beneficio agli italiani, ma solo politicoaSalvini».