Nicola Lillo

Si profila un’altra proroga per la vicenda Alitalia. Il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli dovrebbe decidere lunedì insieme ai commissari della compagnia: l’ipotesi al momento è che venga concesso un altro mese per definire l’azionariato e il piano industriale del vettore. Il termine inizialmente era per questa domenica. I futuri azionisti dovrebbero avere tempo fino al 15 ottobre, anche se Ferrovie dello Stato e Atlantia, gli azionisti di maggioranza, chiedono almeno un mese e mezzo. I tre commissari straordinari della compagnia non hanno intenzione però di concedere altri giorni. Con l’insediamento del nuovo governo i tempi si sono infatti dilatati e ci sarebbero anche alcuni nodi da sciogliere, che vanno dalla governance agli accordi commerciali. L’aspetto più ostico è sempre la collocazione della nuova Alitalia all’interno di Blue Skies, la joint venture composta da Delta, Air France-Klm e Virgin Atlantic. In questo accordo infatti Alitalia avrebbe il ruolo di “associated partner” e non di partner di primo livello. Altro tema ancora da affrontare a fondo è quello degli esuberi, che rischiano di essere circa duemila. Intanto per il 18 settembre è previsto al ministero dello Sviluppo un incontro con i sindacati, le associazioni professionali, i tre commissari straordinari Enrico Laghi, Stefano Paleari e Daniele Discepolo, la Regione Lazio, i ministeri del Lavoro e dei Trasporti: sarà presente il nuovo ministro dello Sviluppo Patuanelli, che ha ereditato il dossier dal leader grillino Luigi Di Maio. Il piano resta quello impostato dal precedente governo, con la partecipazione cioè di Delta Airlines, che potrebbe anche salire dal 10% al 15%, di Atlantia con il 35% e da un altro 35% di Ferrovie: la parte restante andrà in mano al ministero dell’Economia. Il nuovo titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, ha spiegato che il Mef parteciperà all’operazione, il piano però dovrà essere «un modello industriale sostenibile per un Paese che vive anche di esportazioni e di turismo».