Paolo Baroni Alitalia

I commissari di Alitalia sono rimasti perplessi di fronte alla lettera con cui le Fs la scorsa settimana, confermando l’interesse per rilevare la compagnia assieme ad Atlantia, hanno chiesto altre 8 settimane di tempo per definire tutti i dettagli e del salvataggio ponendo tutta una serie di condizioni al governo, non ultima l’erogazione di un nuovo prestito ponte che di lì a qualche giorno è stato poi effettivamente inserito nel nuovo decreto fiscale. Ieri il Mise ha reso noto di aver ricevuto la lettera partorita non senza travaglio da Laghi, Discepolo e Paleari facendo a sua volta sapere di condividere i dubbi espressi da commissari. Innanzitutto per la mancata formalizzazione di un’offerta vincolante d’acquisto e per una richiesta di proroga giudicata «distonica», ovvero non coerente con la richiesta di proroga precedente in cui si chiedeva un dilazionamento al 30 ottobre. Secondo fonti del dicastero di via Veneto il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli condivide i dubbi espressi dai tre commissari, ma non solo. Stando alle stesse fonti, infatti, la lettera arrivata ieri è letta come «un punto di non ritorno» per cui sarebbe intenzione del ministro concedere altro tempo ma solamente subordinando la nuova proroga a condizioni ben precise. E’ per questo che i commissari di Alitalia ora «richiedono una interlocuzione diretta e immediata con l’offerente», mentre da parte del Mise viene precisato che «sulla valutazione del dicastero peserà a questo punto la lettera di Atlantia» inviata al governo il 2 ottobre, in cui la società dei Benetton metteva in relazione il dossier Alitalia con quello delle concessioni facendo presente di aver difficoltà ad impegnarsi in un investimento così significativo (si parla di 350-400 milioni) a fronte del rischio di vedersi sfilare le autostrade. L’irritazione del governo è palese ma Patuanelli non potrà che avallare comunque la richiesta di proroga: l’orientamento è però quello di fermarsi al massimo a 6 settimane per chiudere la partita tassativamente entro il primo dicembre. Non appena il Mise darà l’ok la trattativa ripartirà necessariamente dagli «approfondimenti» chiesti da Fs ed Atlantia. Sul ruolo degli americani di Delta, la governance e la scelta del top management e il piano industriale.