Paolo Baroni Alitalia

I tedeschi di Lufthansa sembra facciano sul serio: dopo aver inviato martedì scorso una lettera alle Fs con cui offrivano un «accordo commerciale forte» alla nuova Alitalia in modo da scalzare gli americani di Delta domani verranno in Italia per incontrare a Roma sia l’ad delle Ferrovie Gianfranco Battisti, a cui il governo ha affidato il compito di organizzare la cordata chiamata a rilanciare l’ ex compagnia di bandiera, sia i vertici di Atlantia, l’altro socio forte della cordata e che al pari delle Fs dovrebbe rilevare una quota del 35/40% delle newco mentre gli americani di Delta avrebbero poco più del 10% al pari del Mef. Incontri separati, fanno sapere fondi vicine al dossier, che alla vigilia della scadenza della presentazione dell’offerta vincolante per Alitalia prevista per martedì 15 molto difficilmente produrranno un cambio di rotta. Perché le Fs possano considerare la proposta, ha scritto Battisti nella sua lettera di risposta inviata giovedì, Lufthansa dovrebbe infatti dichiararsi disponibile a impegnarsi ad acquisire una partecipazione azionaria nella Nuova Alitalia in modo da condividere col partner pubblico il rischio dell’investimento. Oltre a ciò, le Fs vogliono anche sapere se i tedeschi sono disposti o meno a pagare i costi legati al cambio della joint venture suggerita dai tedeschi (da Skyteam a Star Alliance) il cui costo è stimato in circa 300 milioni di euro. Se Lufthansa fosse interessata proseguire su questa strada le Fs potrebbero essere disponibili a discutere nel merito. E a quel punto anche Atlantia, molto critica coi piani proposti da Delta, potrebbe vedere di buon occhio il cambio di partner internazionale. Ma la scadenza del 15 è troppo vicina e quello di domani, salvo sorprese, potrebbe risolversi nell’ennesimo contatto interlocutorio. Non è la prima volta che Lufthansa si avvicina al dossier Alitalia. Ancora otto mesi fa la compagnia tedesca si era infatti offerta di salvare Alitalia a costo zero e mettendo in conto 6mila esuberi suscitando subito l’opposizione dei sindacati e del governo. Poi una volta entrate in campo le Fs, come ha puntualizzato lo stesso Battisti rispondendo all’ad Carsten Spohr, nonostante vari incontri e contatti lo scorso febbraio i tedeschi si sono letteralmente dileguati lasciando cadere nel vuoto la richiesta di precisare entità ed importo del potenziale impegno nel capitale della nuova società. Mentre resta in sospeso la possibilità di prorogare i termini dell’offerta il governo continua a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda: secondo indiscrezioni al più tardi domani il premier Conte potrebbe sentire i vertici di Fs ed Atlantia per essere aggiornato sugli ultimi sviluppi. Intanto è già previsto che il 15 il cda di Atlantia si riunisca per esprimere un parere sul dossier ed eventualmente decidere di proseguire la trattativa in caso di proroga.