Paolo Berizzi
«Bene» l’oscuramento sui social, ma «non basta»: i partiti e i movimenti fascisti «vanno sciolti». Perché «incitano all’odio» e perché «calpestano i principi antifascisti e antirazzisti della Costituzione». Il giorno dopo la cancellazione dei profili di CasaPound e Forza nuova dalle piattaforme di Facebook e Instagram, politica, sindacati e associazioni vanno all’attacco. E riprendono un appello lanciato da Repubblica (per la prima volta due anni fa). «Lo ribadisco: si sciolgano le organizzazioni fasciste — dice la presidente dell’Anpi, Carla Nespolo — . La provocazione dei saluti romani sotto il Parlamento (lunedì mattina, ndr) è l’ennesima prova che siamo di fronte a un fenomeno che va fermato. Bene ha fatto Fb a oscurare le pagine di Cpi e Fn — continua Nespolo — . Ora mi appello al governo e alla magistratura: basta tentennamenti, stop ai partiti e ai gruppi neofascisti. Applichiamo fino in fondo la Costituzione».
Nel neo-governo giallo-rosso e nei partiti che lo compongono la chiusura («per incitamento all’odio ») operata da Facebook è stata accolta con favore. Il segretario dem Nicola Zingaretti — che ha parlato di «scelta giusta e coraggiosa» — rilancia: «Dobbiamo mettere fine alla stagione dell’odio. Ci sono persone che se vincessero negherebbero ad altre persone il diritto di esistere ». Da sempre in prima linea contro l’ultradestra, il deputato Emanuele Fiano è sorpreso di fronte alle proteste dei leader di Cpi e Fn per la censura decisa dai social. «Ma come, gente che si dice orgogliosamente fascista protesta, peraltro contro una società privata, per essere stati discriminati in nome della battaglia contro le idee discriminatorie? Adesso fanno gli agnellini, le vittime sacrificali? La battaglia contro la diffusione delle idee di odio o discriminatorie, qualsiasi ne sia l’origine ideologica o il colore, è sacrosanta». Dal M5S arrivano le parole di Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia. «Io sono per la libertà di opinione e di parola. Ma questo non può significare, in nessun caso, legittimare l’odio».
Morra, riferendosi ai gruppi neri, spiega che «il materiale di prova contro chi incita all’odio e alla violenza non manca. Va sferrato un attacco su fatti precisi». Ci sono. Dal 2011 al 2017 — dati del Viminale — Cpi e Fn hanno collezionato complessivamente oltre mille denunce (dirigenti, militanti, simpatizzanti) e decine di arresti: violazione delle leggi Scelba e Mancino, razzismo, violenza, omicidio e tentato omicidio. A Bari la Cassazione ha confermato il sequestro della sede di Cpi, finita sotto inchiesta per tentata riorganizzazione del partito fascista (aggressione squadrista del 21 settembre 2018 a persone che manifestavano contro l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini). Nel caso di Fn già due sentenze, sempre della Suprema Corte, 2010 e 2011, hanno riconosciuto la natura fascista del partito di Fiore. Dice Laura Boldrini (LeU): «Per arginare la politica dell’odio di Cpi e Fn bisogna procedere al loro scioglimento, visto che si dichiarano apertamente fascisti, ponendosi fuori dal perimetro costituzionale». Da Sinistra italiana, Nicola Fratoianni non usa giri di parole: «Non lasciamo che sia (solo) Facebook a far rispettare la natura antifascista della Costituzione. Politica e magistratura facciano la loro parte. I gruppi fascisti vanno sciolti».
Se il segretario della Cgil Maurizio Landini ribadisce che «è ora di far applicare la Costituzione anche da chi sulla Costituzione ha giurato », la presidente dell’Arci, Francesca Chiavacci, ragiona: «Fare i saluti romani sotto Montecitorio, compiere azioni violente e rivendicarle con orgoglio sono caratteristiche di movimenti che con la democrazia non hanno grande dimestichezza. Vanno fermati non perché erano in piazza a criticare il neo governo. Il problema è l’apologia del fascismo e l’odio che diffondono».