Non bastava andare a lavorare per il governo francese. Ora si scopre che l’ex missino, ex prodiano, ex renziano, ora macroniano, Sandro Gozi, ha addirittura un contratto con il governo maltese. A rilevare l’ingombrante incarico è il quotidiano francese Le Mo nd e. “Ama vantare il suo ‘approccio transnazionale’”, scrive il giornale francese che si chiede: “Questo significa spingersi fino a lavorare simultaneamente per diversi governi?”. GOZI, INFATTI, DOPO l’incari – co di sottosegretario agli Affari europei diventa, piuttosto irritualmente, consulente del governo francese guidato da Edouard Philippe. L’allora vicepremier Luigi Di Maio lo aveva etichettato come “tr adit ore dell’Italia”. Ora si scopre che oltre all’in – carico francese esiste un contratto di consulenza con Joseph Muscat, che guida il governo di Malta. La notizia è stata diffusa dal quotidiano maltese Times of Malta, partner di Le Monde. Il portavoce di Muscat conferma che Gozi, insignito dell’Ordine nazionale al Merito nel 2016, lavora per il premier maltese dal giugno 2018. L’incarico prevede la consulenza “su tutte le istituzioni e priorità europee nel ruolo, identico o simile, che ha avuto o ha con governi e istituzioni europee”. NEL FRATTEMPO, però, Gozi è diventato consulente anche del governo francese. E dopo essere arrivato ventiduesimo alle elezioni europee nella lista francese En Marche!, si prepara a divenire eurodeputato non appena l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea lascerà liberi gli scranni inglesi a Strasburgo. Interpellato da Le Monde, Gozi ha cambiato più volte versione sull’a r g omento dicendo prima che tra i due incarichi “non c’è conflitto di interessi”. Qualche ora più tardi, però, rettifica spiegando che il contratto maltese è stato sospeso in seguito all’elezione europea con una lettera scritta a Muscat. A Le Monde, poi, ha assicurato che il premier Philippe era a conoscenza di tutto, ma poco dopo spiega: “Gli avevo detto di avere delle consulenze, ma non i dettagli su questo contratto”. Ora i francesi hanno acceso i riflettori. Si tratta di capire se Gozi possa finire nel mirino dell’Autorità per la trasparenza della vita pubblica. Va anche sottolineato che recentemente i rapporti tra Macron e Muscat sono molto migliorati sia sul fronte delle politiche migratorie sia su quello politico generale. E questo, nonostante la disinvoltura fiscale della piccola isola o scandali più rilevanti come l’o m i c id i o di Daphne Caruana Galizia. Ma “l’approccio transnazionale” di Gozi, per natura, non ha limiti.