Virginia Piccolillo
Cittadini italiani appena completato positivamente un ciclo di studi. Riparte alla Camera, su impulso del M5S, la discussione sullo ius culturae. La commissione Affari costituzionali discuterà giovedì prossimo i testi di modifica della legge di cittadinanza. Lo ha annunciato ieri il presidente della commissione Giuseppe Brescia (M5S), spiegando: «Serve una discussione che metta all’angolo propaganda e falsi miti, guardi in faccia la realtà e dia un segnale positivo a chi si vuole integrare». Immediati i consensi da parte del Pd. E la replica del leader leghista, Matteo Salvini: «La Lega si batterà contro lo ius soli, comunque lo chiamino, contro la cittadinanza facile, senza se e senza ma. Se questa è la priorità del governo, povera Italia…». Proprio ieri il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, aveva lanciato un appello. «Lo ius culturae è da promuovere perché l’integrazione, senza il riconoscimento da un punto di vista normativo, sarebbe un contenitore vuoto. Accogliere è un dovere fondamentale ma se poi non si integra, non si forma, e non si porta una persona anche alla cittadinanza, resta un guscio vuoto. Non basta essere nati in un suolo. La cittadinanza va costruita, è frutto di integrazione, di un accompagnamento». E l’appello è stato colto al volo. «Siamo ancora all’inizio», ha dichiarato Brescia — grillino molto vicino al presidente della Camera Roberto Fico—ricordando che oltre al testo a prima firma di Laura Boldrini (Leu all’epoca della stesura, ora passata al Pd) ne sono stati depositati anche altri tra cui uno della Polverini (FI) che introduce proprio lo ius culturae. «Naturalmente arriverà anche un testo M5S», annuncia Brescia. Concorda con la necessità dello ius culturae l’ex segretario dem, Maurizio Martina. Sottolineando che «occorrono tempi certi per portare a casa il risultato». Soddisfatto anche il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci: «Giusto portare finalmente all’approvazione lo ius culturae». Di ritorno da New York, Luigi Di Maio,riprende in mano la questione immigrazione. Anticipa a ministri e viceministri che lunedì arriveranno importanti novità sul tema. «Non potevamo fermarci alla redistribuzione», è il suo ragionamento. «Dobbiamo andare oltre bloccando le partenze. Dobbiamo lavorare in loco», dice. La sua idea è quella di creare una «sinergia» tra Farnesina, ministero dei Trasporti e Viminale «che ci permetta di lavorare al meglio, trovando le giuste soluzioni». E per questo chiede il «supporto» al sottosegretario alla presidenza Crimi e al sottosegretario ai Trasporti Cancelleri. Poi, con inguaribile ottimismo, annuncia: «La soluzione è vicina».