Cummings, eminenza grigia che odia l’élite ecco l’uomo che guida le mosse di Boris
Ingegnere del caos, architetto della Brexit, eminenza grigia del governo di Boris Johnson: questi sono solo alcuni dei nomignoli con cui la stampa britannica si riferisce a Dominic Cummings. Vale a dire il 48enne consigliere senior del nuovo governo di SuaMaestà che pian piano sta venendo allo scoperto dopo mesi passati nell’ombra. Da giorni il volto dell’uomo – spesso paragonato, per ruolo e capacità, a Steve Bannon e Gianroberto Casaleggio – riempie le pagine dei giornali, incuriositi da un profilo così atipico per la politica britannica. Una foto che lo ritrae alle spalle del trionfante BoJo mentre il Premier prende possesso della residenza al numero 10 di Downing Street ad esempio, ha fatto il giro dell’Isola: nascosto in un angolo con una t-shirt grigia che cozza con le cravatte degli altri presenti,Cummings applaude al successo della sua creatura. Sì, perché se è veroche il primoministro inglese – insieme a Nigel Farage – è stato il volto della campagna per la Brexit, Cummings ne è stato il cervello. CONSIGLIERE POLITICO Il deus ex machina del Leave che BoJo non solo ora ha nominato suo consigliere politico, ma acui ha anche affidato la supervisione di tutti i consulenti dei diversi ministeri e, quindi, la guida informale del percorso verso il 31 ottobre. Un ruolo che il 48enne, conunpassato da studente di storiaadOxford,sièmeritatograzie al lavoro compiuto a partire dal 2015. Vale a dire da quando un gruppo di parlamentari e imprenditori britannici lo raggiunse nella sua tenuta di campagna diExeter,nelsuddelPaese, incui si era ritirato dopo 7 anni al servizio diMichael Gove (giàministro dei Tories con Theresa May, ora riconfermato nel rimpasto), per affidargli lacampagna referendaria per il Leave. È sua infatti la strategia risultata vincente: sloganbrevi,un teamdi professionisti in grado di analizzare le tendenze sul web e, soprattutto, una tenacia fuori dalla norma. Proprio la capacità di focalizzarsi su un obiettivo è uno dei tratti più apprezzati e temuti del consigliere. Non è un caso se la società di produzione televisive Hbo ha scelto proprio il suo personaggio per raccontare i giorni che portaronoalvotodelgiugno2016. POLEMICA ANTI ÉLITE Nel film “Brexit: Uncivil War” infatti, l’attore Benedict Cumberbatch veste i suoi panni. Cioè quelli di un uomo scontroso, a tratti bizzarro, sempre a disagio sotto i riflettori e con una decisa vena polemica anti élite. Quest’ultima marcata al punto che il 48enne, nonostante abbia trascorso la sua intera carriera accanto a politici e think tank conservatori, non fatica a dichiarare di considerarsi esterno a qualsiasi partito, anzi, di detestare molti esponenti deiTories. Un disprezzo che nascerebbe dall’idea che l’establishment ha ignorato le opinioni delle masse creando una distanza che ora, dall’interno del palazzo, l’uomo vorrebbe provare a ridurre: appena incaricato infatti ha congelato le ferie di tutti i parlamentari e dei loro collaboratori. Portare a termine lamissione Brexit entro la fine di ottobre ha la priorità su tutto. D’altronde, come recita lo slogan scelto dallo stesso Cummings per l’occasione, non ci sono molte alternative: «Do or die», fare o morire.