seconda prova fabio
Prova seconda.
Quarto. Intervista a Salvini «Ascolterò Conte senza pregiudizi Governo Pd-M5s? Pronti alla piazza». Il leghista aspetta il premier in Senato: «Magari mi stupisce e propone la flat tax domani… Se il deficit è fatto per investimenti e opere pubbliche con Bruxelles si potrà trattare». Siamo in mano a una trentina di senatori renziani: pure loro sanno che non li vota più nemmeno il babbo. Pensano a un esecutivo con Renzi, Boschi e Prodi Dovranno passare sul mio corpo. Vorrei che si votasse a ottobre: a novembre nuovo governo e a dicembre la manovra taglia-tasse. Non la do vinta ai compagni: resto ministro per difendere i confini. Non siamo il campo profughi Ue, basta sbarchi. Io ho accettato la sfida dei 5s di tagliare i parlamentari per poi andare al voto ma loro poi si sono tirati indietro. Io il maggior pericolo per l’Europa? Con onestà e umiltà dico che vado avanti pure senza poltrone.
Primo Salvini. La linea dura nel vertice a casa del fondatore. E lui: preferite Renzi Nel Pd Prodi benedice un’intesa con i5Stelle: la maggioranza Ursula «Inaffidabile». NoM5SaSalvini. «Per difendere la democrazia io conto su di voi, sul popolo». E il capo chiama la piazza. Il leader spera negli eletti 5 Stelle: mi auguro un sussulto di dignità. La mia scelta è stata un rischio? Sì.
Secondo Grillo. Salvini grida all’inciucio. “Mobiliterò le piazze”. Il leader leghista attacca l’ipotesi di accordo Pd- M5S e preme su Mattarella: “Dovrà valutare se i governi Arlecchino vanno bene”. Rifiuta la richiesta di dimettersi, ma lascia ancora aperta la porta del dialogo con i grillini. Ma invece Repubblica. Il leader evoca la piazza: li caccerà il popolo. E pressa il Quirinale. Ma il partito è in rivolta. Lo dice il Messaggero.
Terzo Paragrafo. Perchè fermarlo. Un ex buono frustrato e quindi banalmente incattivito. Più guitto che attore. Più calcolatore che leone. Chi è davvero il leader della Lega? E perché deve far paura a chi ama la società aperta? I tweet e le folle, l’insulto e il richiamo agli italiani. Conoscere Matteo Salvini, per contrastarlo. Un ritratto. Foglio in prima. La tragedia di un uomo simpatico Con la guerra anticasta, le iperboli sui costi della politica e la colpevolizzazione dei migranti la cattiva coscienza nazionale si dava una ripulita. E Salvini ne è stato l’incarnazione. «Meglio in galera che governati dal Pd» Pioggia di denunce: vogliono processare Matteo come Milosevic per “crimini contro l’umanità” Ma più che permettere ai migranti di sbarcare l’obiettivo è far arrivare in porto l’esecutivo giallo-rosso.
2 No Salvini
Summit da Grillo per scaricare il leghista Ma Di Maio è terrorizzato da Renzi Gianni Letta lavora per il nipote Enrico a capo del governo istituzionale. M5S: “Impossibile, c’è Berlusconi”
Il tentativo impossibile di spaccare la Lega lascia spiragli per una ricucitura
Con le urne e gli eletti dimezzati Casaleggio perderebbe introiti per Rousseau
Stampa p.5
Grillo convince i big E vuole un contratto con i democratici
Di Maio: «Nessuno più dime ha perso la stima in Matteo» Ilrammarico per gli altri leghisti
Corriere p.2
Il siluro 5S: inaffidabile Grillo ricompatta i vertici “Pd? Dipende per cosa” Tutti i big a Bibbona nella villa del fondatore. Provocazione alla Lega: se Salvini fa un passo indietro si può ragionare. Resta l’opzione urne
I dubbi di Casaleggio sui dem. Le condizioni del comico: “Con Renzi non si tratta”. Di Maio e Dibba ricuciono
Repubblica p.3
Sì alla linea Grillo, Di Maio cede «Ma la prima mossa tocca al Pd» `Nella villa del fondatore in Toscana ci sono il vicepremier, Casaleggio, Fico e Di Battista
L’ex comico: con Matteo abbiamo chiuso ora il contratto di governo con i democrat
IL CAPO POLITICO PERÒ ADESSO È PIÙ DEBOLE IL GARANTE COINVOLGE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA
Messaggero p.3
Da pensionato a salvatore del gregge, i discepoli tornano dal padre rinnegato
BEPPE CELEBRA LA SVOLTA A SINISTRA E LANCIA UN VIDEO ANTI CARROCCIO «HANNO ACCOLTELLATO MAMMA ITALIA»
Messaggero Mario Ajello p.3
3 Pd
Nel negoziato cade il tabù Conte Il Pd pronto a valutare il bis L’altro frontedella trattativa è il veto suDiMaio al governo.I5Stellenonpossono accettarlo
Corriere p.5
Zingaretti sul pressing anti-urne: sì, ma in Aula ci vogliono i numeri
Vigilia spartiacque tra i democratici Pesa l’invito di Prodi al patto con i5Stelle Gentiloni: mi basta che il governo vada via
Corriere p.6
«Per fare un governo noi e i pentastellati da soli non bastiamo». L’ex ministro dell’Interno Marco Minniti: «ll Colle vuole soltanto maggioranze ampie. Ma la storia di amore tra Lega e grillini può ricominciare»
Intervista di Luca Teòese sulal Verita p.6
Prodi apre ai 5Stelle Zingaretti frena: teme la scissione renziana L’ex premier per un governo “Ursula” allargato a Fi. Il segretario vuole Renzi nel futuro esecutivo. In pista Letta, Cantone e il Professore
Calenda: il senatore di Firenze si sfilerà subito dopo, sono pronto a scommettere Tra i nomi per Palazzo Chigi anche Giovannini
Repubblica p.4
Renzi vuol fare il commissario Ue. L’obieltivo segeto del Bullo è arrivare a Bruxelles
Belpietro sulla Verita in prima
Prodi, i sindaci ecc. I dem in corteo per l’intesa col M5S
Il Professore s’inventa l’alleanza europeista “Orsola” Il partito di Bologna pressa Zingaretti. E Rosato: “Conte è bravo…”
Fatto p.4
Marcucci: un’intesa perl’interesse nazionale Fico? È imparziale, mi ha impressionato
Inaccettabile un veto su Renzi Comunque lui non entrerà in nessun governo
L’idea ❞ di un partito di Matteo non c’è maistata Ma dipende da quello che succederà
Corriere p.6
Boccia “No al patto con M5S ma se lo facciamo davvero Boschi sia ministro”
Meglio andare al voto Penso sia più giusto sfidare Salvini a viso aperto. Un eventuale accordo con i grillini solo dopo nuove elezioni
Repubblica p.4
Spunta l’ipotesi Boschi ministro per sminare le trappole di Renzi Il rischio paventato da Calenda: Matteo crea il suo partito e poi fa cadere il governo Prodi vede Zingaretti e lancia la “coalizione Ursula” di chi ha votato la von der Leyen
Stampa p.6
Governo con i grillini, nei dem tanti sì a Prodi Zingaretti resta cauto
`Il Contratto proposto dal Professore unisce le diverse anime del partito
`Il leader però non si fida di Renzi Calenda: continuo a essere contrario
Messaggero p.4
DEBORA SERRACCHIANI Vicepresidente e deputata del Partito democratico “Parliamo col M5S senza pregiudizi Conte si è ricavato uno spazio politico”
Sediamoci a un tavolo e scriviamo nero su bianco i temi su cui possiamo condividere un percorso
Stampa p.6
4 Ipotesi governo
Percorso lungo e pieno di ostacoli Palazzo Chigi, ipotesi Conte o Fico
`Il Pd vuole un tecnico, ma il presidente della Camera lascerebbe il posto a un dem
La possibilità che la nuova coalizione si saldi in Senato durante il voto sulla risoluzione M5S
Messaggero p.5
Contratto giallo rosso
`Possibili punti di accordo, ma con molte differenze programmatiche aggravate dalle aspre liti del passato
Grandi opere Il braccio di ferro sulla Gronda dopo l’ok alla Tav
Legge di bilancio Linee divergenti su deficit e regole europee
Giustizia I contrasti più duri sui termini della prescrizione
Taglio deputati I dem puntano a una riforma di un altro tipo
IL CASO DEL SALARIO MINIMO: IL PD HA UN PROGETTO MA VUOLE COMUNQUE DIFENDERE LA NEGOZIAZIONE
Messaggero p.7
4 Conte
Il premier e il giorno più lungo:seguirò ilQuirinale
Il confronto I contatti con il capo dello Stato. Dopo il dibattito in ogni caso Conte salirà al Colle
Corriere p.5
Il premier sfida Matteo: «Ministro delle assenze, adesso devi sfiduciarmi»
`I dubbi di Conte sul bis: «Non sono uomo per tutte le stagioni». L’ipotesi Ue Mattarella è pronto alle consultazioni, annoterà i sì al governo di legislatura
IL CAPO DELL’ESECUTIVO HA CHIESTO AI 5STELLE DI SCRIVERE UNA RISOLUZIONE «INVOTABILE» PER IL CARROCCIO
Messaggero p.6
Conte si riscopre di sinistra per restare a Palazzo Chigi Il premier pronto ad attaccare il suo vice Salvini per accreditarsi col Pd. E Casalino aizza i giornalisti
Giornale p.5
Conte non pensa a l l’Ue e nominerà il commissario Il premier nega di essere interessato ad un posto a Bruxelles: “Presto il nome scelto sarà pubblico”
Tutti gli offrono la poltrona, lui declina
Alla Concorrenza, a nd rà un europeista, appre z z ato d a l l’e stablishment e dalle cancellerie
Fatto p.3
4 Mattarella
L’attesa del Quirinale è che domani sera il premier si dimetta Il timore di Mattarella: una crisi senza fine dominata dai tatticismi
Il presidente non ha preferenze sulle soluzioni, ma vuole tutelare le istituzioni
Stampa p.7
Il Colle vaglia due ipotesi. Governo politico o istituzionale per evitare il voto. Se gli verrà chiesto del tempo per il negoziato il presidente lo darà. Ma non permetterà il gioco dei due forni adottato dal M5S nel 2018
Corriere p.4
5 centrodestar
Il ritorno di Letta (Gianni) “Sganciamoci da Salvini” L’ex sottosegretario, aiutato da Tajani, spinge Berlusconi verso il sì alla coalizione Ursula Ma in Forza Italia la fronda leghista guidata da Ghedini e Ronzulli è ancora forte
Repubblica p.6
FI, cresce la voglia di maggioranza Berlusconi per ora prende tempo
LA TENTAZIONE DI CREARE UN GRUPPO DI RESPONSABILI I CONTATTI CON RENZI CHE CONTINUA A ELOGIARE IL CAV
Messaggero p.4
Il Capitano si perde l’ex Cavaliere: Letta e i forzisti che trattano coi dem
Il braccio destro di B. propone al Pd i possibili premier
Brunetta: pure FI deve partecipare a l l’e s ecutivo “Il Giornale” s ente Renzi, che spiega: “Rimpiango Silvio”
Fatto p.2
Il commento Ma non basta votare Ursula per essere un’alleanza di Stefano Cappellini
Repubblica p.6
Forza Italia non cede: un governo giallorosso è alleanza innaturale Gli azzurri attendono gli eventi. La linea: centrodestra o esecutivo di unità nazionale
Giornale p.8
Toti intervistato dalla verita «Voglio un centrodestra dei sì per un piano di grandi opere» Il leader di Cambiamo: «Fi che sostiene l’accordo Pd-5 stelle sarebbe imbarazzante Salvini spiazzato dai poltronari. L’esecutivo di sconfitti non è sintonizzato con il Paese»
Verita p.7
«Governo dei responsabili. Con la Lega» L’appello di Brunetta (Forza Italia): abbiamo bisogno di tutti per salvare il Paese
«Visioni inconciliabili con democratici e 5 Stelle ma è l’ora dell’unità»
Intervista a Qn p.9
6 editorilai
OTTIMATI CONTRO BARBARI
Galli della Loggia
Unamarcia indietro senza alcun decoro
Pigi battista corriere a pa29
La buona politica e i grandi camaleonti
Ezio mauro su repubblica
La mossa di Prodi e un patto difficile
Stefano Folli repubblica p.27
Stefa
Una democrazia per caso
Diamanti p.26 su Repubblica
UNA VIGILIA CON TRE PUNTI FERMI
Francesco bei stmapa
L’Uomo Cadrega
Marco travaglio
Che cosa significa dare pieni poteri a Salvini. L’ha spiegato lui stesso, e vengono i brividi Le cinquanta sfumature di anti salvinismo possono sembrare più o meno pazze, e tuttavia se il leader della Lega non ha cambiato idea rispetto alle promesse di due anni fa, contrastarlo non è un’opzione ma una necessità inderogabile
Claudio Cerasa sul Foglio
Evviva il Risorgimento del sindacato in politica Sorprese dell’estate. Il segretario della Cgil Maurizio Landini è in vacanza a Gabicce Mare e da lì rilascia interviste: senza megafono, realiste e intelligenti su tutto
Giuliano Ferrara sul Foglio
In attesa che Calenda, esperto di politica, ma industriale, fondi un altro paio di partiti, accontentiamoci delle vere sorprese italiane dell’estate. Che il Truce si rivelasse anche un guappo di cartone, bene benissimo. Ma che la Guardia Costiera insista, da corpo del mare, sulla sua disponibilità a accogliere la Open Arms, ecco una vera gioia. “Gente di mare”, la serie della Palomar fortunata, è una di quelle che non ho seguito, ma che vorrei rivedere, verso la quale ho un sottile senso di colpa, visto che popolarizzò i doveri del mare. E che un carabiniere che ci rappresenta tutti inviti gli scugnizzi di Castel Volturno a prendere bene la mira con i gavettoni, tirando sul ministro e non sui militi, che delizia. Poi c’è Landini, e la cosa si fa seria alquanto. Ricordiamo tutti che per bucare lo schermo, per affiancare gli ebeti anticasta, per anni Landini ha fatto il furbo in tv: partiva piano, con la bella t-shirt bianca opacizzata tutta in vista, e poi grado a grado si scagliava contro ricchi e evasori fiscali (che a me stanno parecchio antipatici) a voce altissima, megafonata. Era il suo modo parecchio facilone di difendere gli interessi dei metalmeccanici e di prendersi la segreteria confederale della Cgil. Fatto.
Ora Landini è un tipo che ragiona. Se ne sta a Gabicce Mare, che è meglio di Milano Marittima anche se non arriva al livello fantastico e mass-chic di Porto San Giorgio, e di lì rilascia interviste piene di possibile politico, censorie verso il demagogo sgonfio del partito del pil, realiste e intelligenti su tutto, senza megafono, ma con una vena di ragionevolezza e di allarme civile di buonissima caratura. Se aggiungiamo l’offerta sua reiterata di una nuova fase di unità sindacale, e pensiamo al generoso Bentivogli, anche lui un ragionatore e un riformatore, ecco una nuova prospettiva di movimento, che non sarà massiccia come il nuovo partito di Calenda, ma rassicura. La trasformazione di Maurizio Landini in essere umano pensante è il segno di un’estate che non fu spesa invano, nonostante le turbolenze inessenziali della piccola politica trucibalda. I sindacati hanno perso potere e prestigio, d’accordo. Ma restano come movimento e istituzione un ricordo non spiacevole delle repubbliche d’antan, quando magari si facevano debiti in eccesso, riforme costose e inefficaci, e si difendevano corporativismi spacciati per tutele sociali, e giustamente si rubacchiava per il partito e per la suocera, ma l’effetto governo era visibile in tanti altri campi, e il linguaggio era da scuola secondaria, se non proprio da alta istruzione universitaria. Noi nostalgici amanti dei partiti e delle culture politiche estranee all’asilo infantile d’oggi salutiamo con cordiale simpatia la risorgenza, anzi il Risorgimento, del soggetto politico sindacale compos sui. Intanto eliminerei l’incompatibilità fra sindacato e Parlamento. Mi piacerebbe che le Camere siano invase da sindacalisti di qualità della Cgil, della Fim, della Cisl eccetera. Con certi sindaci, non quelli indicati da Goffredo Bettini, insomma non le concubine reali thailandesi, si ricostituirebbe un nucleo, che non è necessariamente la sinistra, di cui non si sente il bisogno impellente, ma è il partito delle persone serie, della società civile non impudente e girotondina. Gente che ha lavorato e lavora, che sa far di conto, e che alla fine, quando passi l’infatuazione per un articolo dello Statuto di Giacomo Brodolini del 1969, potrebbe mettersi a ragionare utilmente sui nuovi lavori, sulla politica industriale (anche in assonanza con la buona carriera di ministro di Calenda, ora capopartito), sulla sociologia della crisi. Si fa tanta demagogia sulla necessità di ripartire dagli ultimi, che furono scordati, i forgotten men, in realtà si ha un gran bisogno di ripartire dai primi della classe. Anche del sindacalismo non straccione.
7 Meeting
Casellati al Meeting: “Aiutare le famiglie” Oggi parla Bassetti, presidente della Cei ILARIO LOMBARDO ROMA Luigi Di Maio gliel’ha ripetuto ancora ieri: «Beppe, ma davvero ci vogliamo mettere nelle mani di Renzi?». La questione è tutta qui. Passare da un Matteo all’altro. Da un carnefice che politicamente gli ha dimezzato i consensi a uno che potrebbe fare peggio. A Marina di Bibbona il M5S non è uscito con le idee più chiare. Anzi. Come ai bei tempi, i grillini si sono ritrovati attorno al padre nobile Beppe Grillo. Nella villa del comico, sul litorale livornese, come rivelato da Il Tirreno, si rivedono il capo politico e vicepremier Di Maio, Davide Casaleggio, l’ex deputato Alessandro Di Battista, il presidente della Camera Roberto Fico, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. Uno stato maggiore nato sull’investitura mediatica dei singoli leader. Ognuno di loro ha dubbi, convinzioni, idee, che vengono apparecchiate sulla tavola di Grillo tra birre e limonata. Salvini ha già formalizzato la sua retromarcia. Senza il voto, è pronto a ripartire con il governo. Tra i 5 Stelle c’è un clima di rimpianto, per come è andata a finire con i leghisti, e di incredulità per il comportamento del ministro dell’Interno. Nella nota firmata da tutti i partecipanti al summit Salvini viene definito un «interlocutore inaffidabile», «non più credibile», autore di una «vergognosa» giravolta. Tra le righe, c’è però un messaggio alla Lega, «al gruppo parlamentare con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi». È il tentativo, impossibile, di separare la pancia leghista da un leader con poteri assoluti che li ha portati dal 3 al 34%. I 5 Stelle ci provano sapendo che l’impresa è impossibile, ma sono tentati dalle telefonate dei colleghi del Carroccio che si dicono pentiti e che per la prima volta fanno accenni critici a Salvini e alle sue scelte. È la tesi di Di Battista: cercare altri improbabili interlocutori nella Lega, tutto pur di scongiurare le nozze con i dem, perché, sostiene, «tra Renzi e Salvini non so chi sia più inaffidabile…» Di fronte a Grillo vengono snocciolati i diversi scenari e per la prima volta da giorni, il voto non è più un completo tabù, soprattutto se fosse nel 2020. Di Battista è un tifoso di questa ipotesi più degli altri. Casaleggio jr, invece, è per la tenuta del governo, anche perché sa che le urne potrebbero dimezzare gli eletti del M5S, ognuno dei quali destina 300 euro mensili all’Associazione Rousseau, incaricata della comunicazione del Movimento. Visti gli attuali sondaggi, i versamenti mensili totali crollerebbero rispetto ai 100 mila attuali. Tutti i presenti hanno letto l’editoriale con cui Romani Prodi apre a un governo istituzionale, raccolto attorno ai partiti che hanno sostenuto Ursula Von Der Layen a Bruxelles. Ci sarebbe anche Forza Italia e i grillini sono a conoscenza delle manovre di Gianni Letta per spingere il nipote Enrico come premier. Grillo liquida l’ipotesi con risate e battute. Lo stesso fanno gli altri: «Noi con Belrusconi? Impossibile». Il comico, si sa, vorrebbe spingere i grillini a sinistra, con il Pd, ma ascolta attentamente i timori che gli esprime Di Maio e la contrarietà di Taverna. Il capo politico è molto perplesso sulla prospettiva di un esecutivo giallo-rosso. Anche se fosse con Conte premier e lui ministro, come qualcuno tra i dem gli fa trapelare. Sullo sfondo di qualsiasi trattativa c’è sempre Renzi. Oggi Di Maio si confronterà con i gruppi parlamentari riuniti alla Camera e capirà quali saranno i margini per tenere ancora in piedi l’eterno doppio forno. I contatti di suoi uomini con la segreteria di Zingaretti sono in una fase avanzata. Ma c’è anche chi gli sussurra, come il braccio destro Pietro Dettori, di sfruttare a proprio favore i cedimenti di Salvini e di rinnovare su presupposti più favorevoli l’alleanza con la Lega. Spiragli per un ricucitura si intravedono nelle parole di Manlio Di Stefano (contrarissimo all’abbraccio con il Pd) e nelle dichiarazioni in cui lo stesso Di Maio assicura che non siederà mai allo stesso tavolo con Renzi e bolla come «inventata» la storia «dell’accordo con il Pd». Da Marina di Bibbona i grillini escono con la sola convinzione che è meglio muoversi un passo alla volta. Molto dipenderà da cosa farà Giuseppe Conte domani. Salirà al Colle, questo è certo. Ma dopo la resa dei conti con Salvini. L’obiettivo è di non dare al leghista l’opportunità di ribaltare la responsabilità della crisi e della caduta del governo. E per questo nel M5S si stanno convincendo a non presentare una risoluzione da votare, perché – parole di Di Maio – «Salvini potrebbe fare di tutto». — cBY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Contro il calo demografico occorre investire su famiglia e scuola. Va data piena attuazione alla legge sul terzo settore». Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati ha aperto ieri a Rimini la 40° edizione del Meeting di Cl invocando «libertà di insegnamento» ed «effettiva parità» tra formazione pubblica e privata. La seconda carica dello Stato si è tenuta lontana dall’attualità politica. Ha ripreso, invece, argomenti cari al mondo cattolico (famiglia, scuola, volontariato, misure pro-natalità), raccogliendo consensi. «Investire sulla genitorialità è un dovere civico e una precisa prospettiva di sviluppo- ha sottolineato-. Istituzioni e politica devono sostenere la famiglia con interventi strutturali e di lungo periodo». Oggi in Fiera arriva il presidente della Cei, Bassetti, prima uscita pubblica del capo dei vescovi in piena crisi di governo. Domani toccherà al presidente della Consob, Savona fare il punto sui mercati finanziari. Mercoledì è atteso il ministro degli Esteri, Moavero (oltre all’ex premier Enrico Letta e al leader di Confindustria, Boccia). Giovedì giornata politica: forum con Giorgetti, Delrio, Gelmini, Garavaglia, Rosato e Speranza. GIA.GAL. LA CRISI POLITICA Il tentativo impossibile di spaccare la Lega lascia spiragli per una ricucitura MEETINGRIMINI.ORG Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze” Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito” REPORTAGE LAPRESSE MATTEO SALVINI VICEPREMIER SEGRETARIO DELLA LEGA LA CRISI POLITICA Summit da Grillo per scaricare il leghista Ma Di Maio è terrorizzato da Renzi Gianni Letta lavora per il nipote Enrico a capo del governo istituzionale. M5S: “Impossibile, c’è Berlusconi” MICHELE FALORNI Con le urne e gli eletti dimezzati Casaleggio perderebbe introiti per Rousseau MICHELE FALORNI PER IL TIRRENO MICHELE FALORNI PER IL TIRRENO 1) In una foto d’archivio Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle, entra nella sua villa a Bibbona sul litorale livornese; 2) L’uscita del capo politico del M5S, Luigi Di Maio, dalla villa La Corallina 3) L’arrivo di Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati accompagnato dalla scorta al vertice “segreto” 1 2 3 La
Stampa p.4
8 Open Arms
La Spagna offre porti ai migranti Open Arms: «È troppo lontano» Salvini: «Rifiuto inaccettabile». Parigi: ne accogliamo 40. In cinque si buttano in mare
Il casoI 107naufraghisullanaveda 18giorni.Ilpmattendeglisviluppi, stopall’indagine.LaOng:«Non conteniamopiùladisperazione». DopoilnoadAlgeciras,nellanotte spunta l’ipotesidelleBaleari
Corriere p.8
Open Arms, in cinque si buttano in mare “A bordo panico e litigi, fateci scendere” Alcuni volontari li hanno seguiti e riportati sulla nave. La storia di Hikma: “Tre anni di torture in Libia”
Il portavoce della Ong: «Cosa dobbiamo aspettare, che muoia qualcuno?»
A ogni micro-sbarco seguono discussioni e tensione tra i migranti
ALESSANDRO DIBENEDETTO Psicologo di Emergency: “Passano in continuazione dalla rabbia alla depressione” “Tra scabbia, tubercolosi e ferite da arma da fuoco il dolore di queste ore riacutizza i traumi del passato”
Quando non la puoi sfogare su nessuno, allora rivolgi la rabbia verso te stesso Le condizioni di vita sulla nave complicano le cose: ci sono solo due bagni
Salvini: “Non ci sono malati né una crisi igienico-sanitaria, non mollo” Conte ha la disponibilità delle Comunità evangeliche per accoglierli La Spagna ora apre “il porto più vicino” Ma l’equipaggio rifiuta
Rifiuto incredibile! Organizzano crociere turistiche e decidono loro dove sbarcare? Io non mollo, l’Italia non è più il campo profughi d’Europa
Sanchez: L’inconcepibile risposta di Salvini di chiudere i porti ha portato la Spagna a guidare ancora una volta la risposta alla crisi umanitaria
Stampa p.2 3
«Vorrei incontrare il vostro vicepremier Fare leva sulla paura è cattiva politica» L’attore: la sfida è globale, va affrontata con generosità
Intervista a Richard Gere
Corriere p.9
Da Sanchez a Macron la doppia morale dei leader Ue: solidali, ma non a casa loro
LA FINTA APERTURA DELLO SPAGNOLO, CHE HA DI FATTO BLINDATO I SUOI PORTI. BERLINO CHIUDE GLI STRANIERI IN CENTRI DI DETENZIONE
Messaggero p.8
SBARCHI FANTASMA
A terra in 57, erano su un barchino
Nuovo sbarco sull’isola di Lampedusa dove, sabato sera, sono arrivati 57 migranti soccorsi dalla Guardia di Finanza, che li ha intercettati vicino all’isolotto di Lampione. Dovrebbero essere tutti di nazionalità tunisina: sono stati subito trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. —
Stampa p.3
La criminalità non arriva con i barconi SoundCheck. Tra gli stranieri, la maggior parte dei reati è commessa da chi migra all’interno dell’Europa. E dagli irregolari. Ecco perché, riducendo le possibilità di integrazione, Salvini sta scoraggiando molti richiedenti asilo a rispettare le regole
Foglio p.IV
9 Bibbiano
Le urla ai bimbi di Bibbiano «Vai via, non ti voglio più» `Nelle intercettazioni i rimproveri alla minore che si rifiuta di accusare i genitori naturali
Messaggero p.13
10 simon
Speranza finita nel burrone la tragica agonia di Simon
Cilento, il corpo dell’escursionista francese ritrovato dal soccorso alpino
Aveva 27 anni. Probabilmente è scivolato in un canalone, era scomparso il 9 agosto
Messaggero p.14
La tecnologia poteva salvarlo Come funziona e dov’è attiva
Corriere p.14
“Ancora due anni per geolocalizzare le chiamate urgenti”
Repubblica p.17
Chiedere giustizia per Simon
È morto disperso in un posto che d’estate è pieno di turisti, solo, in preda a dolori atroci. Nove interminabili giorni sono stati necessari per individuare il corpo senza vita di Simon Gautier, recuperato dal soccorso alpino in un crepaccio del Cilento. Nove giorni di ricerca infruttuosa nonostante il giovane turista francese avesse lanciato lui stesso l’allarme con il cellulare, poco dopo le 9 del 9 agosto, con una drammatica telefonata al 118. Aveva chiesto aiuto, era ancora vivo nonostante le fratture per la caduta. Simon si trovava sui monti di Scario, a picco sul mare. In un luogo certamente impervio, lontano dai sentieri battuti dagli escursionisti più esperti, ma non in una remota e selvaggia parte del mondo. Per alcuni giorni l’hanno cercato nel posto sbagliato. Nessuno è riuscito a rintracciare in tempo utile il ragazzo ancora vivo, nonostante le sofisticate tecnologie disponibili che consentono di localizzare un cellulare dovunque in tempo reale, attraverso le coordinate Gps. Il primo elicottero si è alzato in volo 28 ore dopo l’allarme di Simon, quando nel frattempo la batteria si era scaricata e il telefonino era spento. Gli stessi familiari del giovane hanno lamentato di essere stati avvisati troppo tardi, altrimenti avrebbero potuto collaborare meglio alle ricerche. La madre, Delphine Godard, aveva chiesto più uomini e mezzi. Che certo sono arrivati, con dotazione di droni e cani molecolari: ma non subito. Chiedeva aiuto Simon, in fondo al crepaccio. Troppi nove giorni per ascoltare quell’ultimo, disperato grido.
Ottavio Ragone su Repubblica p.26
ECONOMIA
1 rincari
sui libri di scuola aumento triplo dell’inflazione Più care spiagge e luce elettrica Sconti sul metano e i carburanti
Per i servizi balneari un +4,4 per cento mentre l’inflazione a luglio è stata ferma allo 0,4%
Stampa p.17
Sul fronte dei prezzi l’estate non è a senso unico: si registrano parecchi rincari, soprattutto per quanto riguarda i servizi balneari, ma anche alcuni ribassi, e in particolare il settore energia si mostra contraddittorio, visto che le bollette dell’elettricità sono più pesanti dell’1,9% e quelle del metano più leggere addirittura del 6,9%. La debolezza del petrolio ha regalato sollievo ai listini di benzina e gasolio, cosa molto gradita a chi è andato in vacanza in auto, ma sulla via del ritorno potrebbe esserci qualche brutta sorpresa: la bonaccia sulle quotazioni internazionali del barile sta finendo, e questo potrebbe riverberarsi sui prezzi al distributore già nei prossimi giorni – si sa che gli adeguamenti al rialzo sono molto veloci. Quel che è certo fin d’ora è che
le famiglie che devono procurarsi i libri scolastici e i quaderni per i figli troveranno ad aspettarli aumenti medi dell’1,3%, che non sembrano altissimi ma sono più del triplo dell’inflazione rilevata venerdì scorso dall’Istat per il mese di luglio: appena lo 0,4%. Si tenga presente questo parametro nel valutare anche tutti gli altri rincari.
2 telefonia
Da Tim a Vodafone a Wind Tre, gli operatori telefonici annunciano rialzi di 2 o 3 euro al mese nei piani tariffari La stangata viaggia col cellulare Le chiamate costano il 50% in più
L’estate ha portato rincari a raffica per molti clienti della telefonia mobile. Non tutti se ne sono accorti perché presi dalle vacanze sotto l’ombrellone ma nelle passate settimane sugli smartphone degli italiani sono arrivati gli sms che annunciavano aumenti a colpi di due o tre euro al mese dei piani tariffari di Tim, Vodafone, Wind Tre e degli operatori virtuali. Si tratta di rialzi che variano a seconda della compagnia telefonica e del tipo di offerta scelta dall’utente. Non tutti i pacchetti tariffari sono stati ritoccati. Altre rimodulazioni all’insù scatteranno però a partire da inizio settembre. Il tutto mentre molti stanno ancora aspettando di riavere indietro i soldi per la vicenda delle bollette a 28 giorni. Su questa battaglia che ormai è in corso dal 2017 è appena intervenuta l’Agcom, l’Autorità Tlc che ha minacciato multe da un minimo di 240 mila euro fino a 5 milioni di euro a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb se non applicheranno rimborsi automatici anziché quelli solo su richiesta come avviene ora.
Stampa p.17
3 recessione mondiale
Dalio (Bridgewater): sempre più probabile una crisi dell’economia americana entro le elezioni presidenziali del 2020 Commercio, Argentina, India e Cina Ecco i focolai della recessione globale
L’industria cinese è salita del 4,8%, il dato peggiore degli ultimi 17 anni
L’ economia americana «è in forma: non c’è nessuna recessione all’orizzonte». Gli albori delle grandi crisi sono spesso accompagnate da dichiarazioni rassicuranti. Dopo il crollo di Wall Street del 14 agosto, il peggiore dell’anno, il consigliere della Casa Bianca Larry Kudlow non aveva alternative. Poco prima di lui Ray Dalio, fondatore di Bridgewater – il più importante hedge fund del mondo – aveva stimato al 40 per cento le probabilità di un calo pesante dell’economia a stelle e striscie entro le presidenziali del 2020. E’ la stessa ipotesi fatta dalla più grande banca globale – Jp Morgan – solo un po’ più pessimista della numero uno delle agenzie di rating, Standard and Poor’s, al momento orientata a prevedere il 30-35 per cento. Per chi mastica la finanza il segnale più inequivoco delle nubi all’orizzonte è nell’inversione dei rendimenti dei titoli di Stato americani e inglesi: in entrambi i casi quello a dieci anni oggi paga un premio sul rischio più basso di quello biennale. Di norma accade il contrario. Il principale elemento di i
Stampa p.20
I mercati mondiali adesso temono la crisi: «L’Italia è un rischio» I media internazionali hanno lanciato l’allarme U E a breve ci sono 90 miliardi di Btp da piazzare
Giornale p.6
4 ex ilva
Ex Ilva, ok allo scudo legale per i vertici il 26 al Mise summit con ArcelorMittal
OGGI LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE DELLE NORME CHE TUTELANO I MANAGER DELL’AZIENDA SUL FRONTE DEL PIANO AMBIENTALE
Messaggero p.7
5 manovra
Iva, 80 euro e pace fiscale: il rompicapo della manovra
La riduzione del prelievo sui redditi e sugli immobili è al centro del dibattito, ma occorrono coperture strutturali – Il primo scoglio è trovare 23,1 miliardi per evitare l’aumento Iva
Sole p.4
Iva, la cambiale in scadenza
Dal 2011si discute delle clausole disalvaguardia, ma quest’anno gli aumenti possono scattare davvero
L’ aumento dell’Iva—che potrebbe costare fino a 750 euro a famiglia — scatterà davvero se si arrivasse a un esercizio provvisorio del Bilancio, visto come una sorta di Armageddon della finanza pubblica. Disinnescarlo è la nuova priorità. Occorrono 23,1 miliardi solo peril 2020, e non sono spiccioli. Peccato che la clausola esista dal 2011 e che nessun governo negli ultimi otto anni — sia di destra sia di sinistra — abbia trovato la forza per attaccare seriamente l’evasione o per puntare sugli investimenti produttivi che l’avrebbero resa inutile
Ferruccio De Bortoli
Si chiamano clausole di salvaguardia, ma quelle sugli aumenti dell’Iva previste per le leggi di Bilancio dal 2011 e che ogni anno ci si attende siano disinnescate sono, in verità, una cambiale nascosta. «È un’invenzione bizantina e ingannevole — scrive Ferruccio de Bortoli sull’Economia del Corriere della Sera, in edicola domani gratis con il quotidiano —. In realtà sono come dei “pagherò”, delle cambiali emesse per spese già fatte. E al momento di doverle onorare, sostituite con altre cambiali. Nuove.Ascadenza più lontana». Ma «prima o poi il conto arriva», dice de Bortoli. E quest’anno, vista anche la crisi di governo a ridosso della Finanziaria, la cambiale probabilmente andrà onorata. È salata: fino 756 euro all’anno per una coppia con due figli, è il calcolo. A meno di trovare 23,1 miliardi (limitandosi al 2020) per evitare l’aumento dell’Iva (dal 22 al 25% l’aliquota massima e dal 10 al 13% l’intermedia). «Chi eviterà il rincaro?Ecome?», si chiede de Bortoli. Eppure basterebbe che tutti pagassero le tasse. Secondo l’Ocse in Italia «l’evasione Iva nel 2018 è di 26 miliardi, un quarto dell’evasione totale. Sarebbe bastato avere un tasso di evasione in linea con quello europeo e non avremmo avuto la lunga e interminabile stagione delle clausole di salvaguardia». Ma la lotta all’evasion
6 interessi
L’incertezza politica ha un costo alto: 5 miliardi d’interessi extra sul debito
È l’esborso aggiuntivo che, a causa dell’instabilità, il Tesoro ha pagato quest’anno e pagherà nel prossimo su tutti i titoli di Stato emessi durante il Governo gialloverde
Sole p.5
Turismo
Turismo, cala la spesadegli italiani «La classemedianonva invacanza»
Lettini e spiagge conmoltispazivuoti, segnalid’allarmedallaToscana allaSardegna Federalberghi:«Resiste ilsettoredellusso ma la crisiora ferma tedeschi einglesi»
Corriere p.17
Corriere p
Basta ombrelloni segnaposto per i furbi ondata di sequestri Arrivano in spiaggia all’inizio della vacanza e piantano l’attrezzatura in prima fila per tutte le ferie Ma le liti con gli altri bagnanti spingono Comuni e Guardia costiera a intervenire. Multe di 200 euro
Repubblica p.23
7 trichet
Intervista all’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet “Riforme o la crisi vi colpirà duro”
L’Italia ci ha abituati a stare col fiato sospeso. Il vostro Paese, per le economie avanzate, è una specie di esperimento da laboratorio
Con la guerra commerciale di Trump dobbiamo essere preparati a tutto compresa una recessione negli Usa che avrebbe pesanti effetti in Europa
Repubblica p.8
8 sommerso
Il sommerso che non vediamo
Non chiudiamo gli occhi: è così. C’è una responsabilità collettiva che produce l’economia sommersa così estesa, uno scarso senso civico, una carenza di solidarietà, una miopia disarmante. Nel nostro Paese c’è
Repubblica p.27 Roberto Menia
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GALASSIA AGNELLI
Fca al bivio, Elkann studia le alleanze Riprende il toto-nozze: Renault o Psa? Iveco, intanto, torna a guardare agli Usa
Giornale p-16
10 durigin
DURIGON DIFENDE QUOTA 100 «Pur di attaccarci M5S mente sulle pensioni» Per il sottosegretario al Lavoro è merito del provvedimento voluto dalla Lega se in 124mila hanno trovato un posto in 3 mesi «Chi lo critica è in malafede o peggio ignorante, perché i numeri circolati in questi giorni riguardano addirittura il 2018»
Libero p.7
ESTERI
1 Hong Kong
La marcia vincente di Hong Kong
Nell’undicesimo weekend consecutivo di protesta, quasi duemilioni di persone occupano il centro dell’ex colonia. E la polizia sifa da parte
Corriere p.11
“Non ci arrendiamo” Hong Kong sfida le minacce di Pechino Un milione e 700 mila per le strade, la più alta partecipazione da giugno Una marea pacifica per denunciare le violenze della polizia
Repubblica p.13
Anti-maoisti e teenager Il popolo di Hong Kong sfida Xi senza violenza Una marea umana di 1,7 milioni di persone al sit-in nonostante la pioggia Famiglie, imprenditori, studenti con magliette nere simbolo della protesta
Il primo obiettivo dei manifestanti resta l’archiviazione della legge sull’estradizione
La chiesa locale dopo aver sposato la rivolta ora tiene un basso profilo Fra i cattolici che pregano invocando Desmund Tutu: ora tre mesi di tregua
Stampa p.8
Un milione in piazza E stavolta a Hong Kong la protesta è pacifica `Nuova sfida a Pechino. La rivolta è ancora “degli ombrelli”, ma per difendersi dal temporale. Per il regime più difficile l’uso della forza
Messaggero p.12
2 Trump
schiaffo a pechino Trump vende 66 caccia F-16 ai nazionalisti di Taiwan
Donald Trump è pronto a consegnare al governo di Taiwan 66 caccia F-16 «made in Usa» rilanciando la sfida tra Washington e Pechino. Con un valore di 8 miliardi di dollari si tratta della commessa per singolo armamento più ricca di sempre destinata a sollevare le ire della Cina che definisce la fornitura una violazione della sovranità nazionale e un’interferenza interna agli affari del Paese. Taiwan è di fatto uno Stato a sé dal 1949, la sua indipendenza è riconosciuta e sostenuta dagli Usa, mentre Pechino la considera una «provincia ribelle» ed è convinta che ci sarà presto la sua riunificazione alla Cina. Anche con la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Washington e Pechino negli anni Settanta, gli Usa si sono impegnati a rifornire Taiwan di armamenti e apparecchiature per la difesa del territorio nell’ambito del Taiwan Relation Acts approvato dal Congresso nel 1979.
Stampa p.9
Kabul
Kabul, l’Isis rivendica l’attentato alle nozze “Abbiamo punito i soldati afghani traditori” Dopo il massacro nel centro commerciale con 63 vittime. Il governo tratta con gli Usa il ritiro delle truppe Nato
Stampa p.11
Ora a Trump serve la pace per vincere le elezioni
L’Afghanistan è la guerra più lunga della storia degli Stati Uniti: portare a casa i soldati darebbe al presidente un forte vantaggio elettorale
Fedrico Rampini repubbliva p. 12
Il rompicapo afghano, tra stragi, isis, talebani e i rischi del ritiro usa. Per chi vuole compiere una strage (e a Kabul questa genia non è poi tanto rara) i matrimoni in stile afghano sono occasioni da non perdere. Se i genitori degli sposi possono permetterselo gli invitati sono centinaia, uomini e donne sono separati nelle loro «zone» e formano così bersagli indipendenti, la confusione provocata dal kamikaze di turno facilita la fuga di eventuali complici. Purtroppo non stupisce, allora, che le vittime dell’attacco di sabato siano state 63, e i feriti 180. Con due particolarità: il massacro non è stato rivendicato dai Talebani bensì dai locali
Franco Venturini sul Corriere
Corriere
3 israele
Lancio di missili da Gaza, entra in azione lo scudo di difesa nel Sud Tre palestinesi intercettati e uccisi al confine con la Striscia Hamas, razzi e commando per colpire Israele Netanyahu: “Stop o guerra”
Se Hamas non si calma, siamo pronti a scatenare un nuovo conflitto. Potrà accadere anche durante le elezioni
Stmap p.11
4 petrolkiera
Respinta la richiesta Usa di fermare la nave iraniana
H a cambiato nome e bandiera, e forse è riuscita a evitare l’ultima secca. La superpetroliera iraniana bloccata da oltre 40 giorni a Gibilterra ha ricevuto il via libera per la partenza. Le autorità della Rocca ieri hanno respinto la richiesta di una corte Usa di prolungare il sequestro, in base a una legge degli Stati Uniti. I giudici accusavano la nave di aver violato le sanzioni nei confronti dell’export di petrolio verso la Siria e sul finanziamento dei Pasdaran. Ma le autorità della Rocca hanno risposto che i provvedimenti in questione non erano applicabili sul territorio della Ue. «Le sanzioni europee – ha spiegato in una nota il governo locale – hanno un ambito molto più ristretto rispetto a quelle applicabili negli Stati Uniti». La Grace 1
Stampa p.18
5 brexit
Operazione zigolo giallo
È il nome di un dossier del governo britannico: in caso di una Brexit senza accordo,sarà il caos
Corriere p.10
DOSSIER SEGRETO DI DOWNING STREET RIVELATO DAL «SUNDAY TIMES» Brexit, Londra senza cibo e medicine Il rapporto: con «no-deal» sarà il caos. Emanato il decreto che cancella tutte le leggi U
Giornale p.11
Brexit più vicina Firmata la legge che cancella le norme europee
La Brexit è più vicina. Il governo britannico ha emesso un decreto che mette fine dal prossimo 31 ottobre (o comunque dal giorno dell’effettiva uscita britannica dal consesso europeo) a tutte leggi dell’Ue in vigore in Gran Bretagna. Si tratta di un passaggio burocratico, dal carattere soprattutto simbolico (la legge era già stata approvata dal Parlamento), con cui probabilmente il premier Boris Johnson intende mettere pressione su Bruxelles, affinché torni al negoziato sulla Brexit. E con questo documento si presenterà mercoledì e giovedì a Berlino e a Parigi (in vista del vertice G7 di Biarritz del prossimo fine settimana) quando incontrerà Merkel e Macron, prime visite in vista di un nuovo round negoziale (la speranza di Johnson) con i maggiorenti della Ue per provare a rivedere i termini del contratto del divorzio fra Londra e Ue. Il decreto non ha tecnicamente alcuna conseguenza sulla data di uscita del Regno Unito, né incide sull’ipotesi di un’uscita senza un accordo. Però la mossa politica è chiara e di impatto. L’European Communities Act fu emanato 47 anni fa, e fece di Londra uno dei Paesi protagonisti dell’unità politica del continente: esso consente alle leggi europee di confluire direttamente nel sistema normativo britannico. Firmando il decreto il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, ha affertmato che «si tratta di una pietra miliare per la riappropriazione del controllo sulla legislazione da parte del Regno Unito. È un segnale chiaro che il popolo non torna sui propri passi, e che, come promesso, lasceremo l’Unione europea il 31 ottobre, qualsiasi cosa accada».
Stampa p.19
6 macron putin
FRA MACRON E PUTIN UN SUMMIT PER FARSI DA SPONDA
Strefano stefanini sulla stampa a pagina 21
Macronricevel’ospitePutin,«indispensabile»suIraneSiria
Nella residenza di Brégançon
Corriere p.10
Rimettere assieme i cocci prima che Donald Trump finisca per mandare tutta la cristalleria in frantumi: più o meno è questo l’obiettivo del presidente francese Emmanuel Macron, che oggi apre le porte del forte di Brégançon, nel Var, dove sta trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza, al suo omologo russo Vladimir Putin. Non sono mai state così «indispensabili» le relazioni tra Parigi e Mosca; e la definizione scelta dall’Eliseo non è casuale. Come non lo è data dell’incontro, alla vigilia del vertice del G7 da cui il capo del Cremlino è escluso dal 2015, dopo che si era militarmente annesso la Crimea. Con la Gr
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Viailministroliberista epacchettoanti-crisi Macriprovaarisalire InArgentinaaumentodeisalariminimietaglioditasse
Verso il voto La preoccupazione è il voto del 27 ottobre: l’opposizione peronista è in vantaggio
Lascia Dujovne che aveva negoziato l’accordo con l’Fmi, al governo entra Lacunza
Ilcampionato mondialeditango nonsiferma Proseguirà fino al 21 agosto il torneo mondiale di tango argentino. In precedenza la competizione era aperta solo a coppie costituite da uomini e donne, ma nel 2013 le regole sono cambiate per consentire alle coppie dello stesso genere di partecipare.
Corriere p.12
ARGENTINA A RISCHIO DEFAULT Si dimette il ministro del Tesoro garante degli aiuti da 56 miliardi Dujovne esce dal governo Macrì sconfitto alle premarie
Giornale p.16
8 epstein
Nella villa di Epstein una scala a chiocciola verso l’inferno Due piani, stanze spartane, un corridoio con le foto delle ragazze nude È la residenza in Florida dove il miliardario pedofilo suicida attirava le vittime
Le prime denunce nel 2005 “Ma lui donava un sacco di soldi e nessuno voleva indagare”, raccontano i vicini
Un luogo insipido ma appartato C’è un corridoio pieno di immagini erotiche delle ragazze che porta alle stanze da letto
Repubblica p.15
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GIUSTIZIA
1 nordio
Quel pericolo giustizialista dietro l’asse dei rosso-gialli
Se c’era un punto sul quale Conte, Di Maio e Salvini erano indissolubilmente uniti, era proprio quello della disciplina migratoria. Lo erano politicamente, perché tutti avevano stragiurato di condividere la rigorosa linea comune, e soprattutto lo erano giuridicamente, perché nel caso della Diciotti avevano testimoniato per iscritto, davanti alla Commissione, che la decisione di impedire lo sbarco dei profughi era stata collegiale. Questa affermazione, è utile ricordarlo, aveva prodotto due conseguenze decisive: la prima, di presentare come “concorrenti” nell’eventuale reato i tre vertici dell’esecutivo; la seconda, ancor più importante, di indurre la Commissione ad applicare l’esimente costituzionale che aveva determinato l’archiviazione dell’inchiesta di Agrigento. Ora Conte, con un acrobatico scambio di ruoli, smentisce tutta la precedente strategia, obbligando Salvini ad accettare il sostanziale ripudio di una scelta che, pur tra tante polemiche, aveva ridotto il numero degli sbarchi e dei morti, e aveva costretto l’ Europa a prender atto di un problema non solamente italiano. Un ennesimo giro di valzer che ci screditerà davanti ai nostri partners più di uno sforamento di deficit, perché nulla in politica è più pernicioso della volatilità programmatica interna e internazionale.
Ora la Giustizia si rivela di nuovo come fonte di conflitti insanabili. E questo ci induce a un’altra considerazione. Noi non sappiamo se e come si possa costituire una coalizione tra Pd e pentastellati. Ma sappiamo che, se ciò accadrà, i grillini dovranno cedere sulla legge finanziaria, che costituisce l’unico alibi di Renzi (ed eventualmente di Zingaretti) per evitare le urne. I grillini dovranno pagare il prezzo di una manovra economica rigorosa, certamente incompatibile con le loro precedenti promesse assistenziali, che invece erano state assecondate da Salvini in cambio della sua politica migratoria. Ma poiché anche i democratici dovranno pagare un prezzo, vi è il rischio che esso consista anche nel ripudio di quella timida tendenza garantista che in questi ultimi anni il Pd era andato assumendo proprio sulla Giustizia. Lo stesso Renzi, che aveva sperimentato sulla pelle sua e dei suoi vicini le aberrazioni del connubio tra stampa ostile e toghe motivate, aveva impresso un chiaro indirizzo sulla disciplina delle intercettazioni, dell’abuso della carcerazione e più in generale su quegli aspetti civili che trovano fortunatamente attenzione anche in buona parte del suo partito. Il quale ora rischierebbe di regredire a un nuovo medio evo, se, come tutto lascerebbe supporre, i pentastellati avessero mano libera in questo settore delicato, che ha fatto cadere tante teste.
2 contratto fronti aperti
Contratto giallo rosso `Possibili punti di accordo, ma con molte differenze programmatiche aggravate dalle aspre liti del passato
Giustizia I contrasti più duri sui termini della prescrizione
DUE VISIONI MOLTO DIVERSE SULLE GARANZIE E SUL SISTEMA GIUDIZIARIO DA CAMBIARE
G iustizialisti i pentastellati, garantisti i dem.È sul tema della giustizia, o meglio della sua riforma, che potrebbero emergere lemaggiori differenze tra le due formazioni politiche. La questione della prescrizione è una nota dolente.La sua riforma, peraltro già realizzata, è ancora oggetto di un acceso dibattito: unico caso almondo, la norma prevedeche l’orologio del processo si blocchicon la sentenza di primo grado. Una polemicache i grillini avevano affrontato anche con gli ormai ex alleati del Carroccio. Di fatto i tempi sullanuova prescrizione sono legge dal gennaio 2019, tuttavia i leghisti si eranomessi di traverso sin dal primomomento, e con laminaccia di bloccare l’intera legge, erano riusciti a vincolare l’entrata in vigore della prescrizione al gennaio 2020. Ebbene su questamateriacosì delicata anche il Pd è fortementecritico rispetto alla nuova norma.Per i dem l’approccio “tutti colpevoli”non è accettabile. E dunque, per moltiparlamentari del Pd sarebbe imbarazzante dare il voto favorevole ad altri progetti delministro della Giustizia, il grillinoAlfonsoBonafede.
Messaggero p.7
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POLITICA
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Secondo. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie”Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi§
Primo. L’ultima offerta di Salvini M5S lo scarica: inaffidabile. Il leghista: «Conte è ancora il mio premier» Poi avverte: i nostri ministri pronti a lasciare. I vertici dei pentastellati riuniti da Grillo: non è credibile. Di Maio: «Ha pugnalato il Paese».
Secondo. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi. Parla di tradimento con le “mummie”Renzi e Boschi. E lei risponde mostrando il bikini. Salvini è disposto a tutto per non cadere, ma è tardi
Terzo. Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito”. Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze”. Do la mia anima e la mia vita per dare un governo serio a un popolo serio, io vado avanti. I grillini dicono che sono inaffidabile? Ma se loro sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi. La tattica del “Capitano”: attaccare Renzi e il Pd per delegittimarli.
Prova seconda.
Quarto. Intervista a Salvini «Ascolterò Conte senza pregiudizi Governo Pd-M5s? Pronti alla piazza». Il leghista aspetta il premier in Senato: «Magari mi stupisce e propone la flat tax domani… Se il deficit è fatto per investimenti e opere pubbliche con Bruxelles si potrà trattare». Siamo in mano a una trentina di senatori renziani: pure loro sanno che non li vota più nemmeno il babbo. Pensano a un esecutivo con Renzi, Boschi e Prodi Dovranno passare sul mio corpo. Vorrei che si votasse a ottobre: a novembre nuovo governo e a dicembre la manovra taglia-tasse. Non la do vinta ai compagni: resto ministro per difendere i confini. Non siamo il campo profughi Ue, basta sbarchi. Io ho accettato la sfida dei 5s di tagliare i parlamentari per poi andare al voto ma loro poi si sono tirati indietro. Io il maggior pericolo per l’Europa? Con onestà e umiltà dico che vado avanti pure senza poltrone.
Primo Salvini. La linea dura nel vertice a casa del fondatore. E lui: preferite Renzi Nel Pd Prodi benedice un’intesa con i5Stelle: la maggioranza Ursula «Inaffidabile». NoM5SaSalvini. «Per difendere la democrazia io conto su di voi, sul popolo». E il capo chiama la piazza. Il leader spera negli eletti 5 Stelle: mi auguro un sussulto di dignità. La mia scelta è stata un rischio? Sì.
Secondo Grillo. Salvini grida all’inciucio. “Mobiliterò le piazze”. Il leader leghista attacca l’ipotesi di accordo Pd- M5S e preme su Mattarella: “Dovrà valutare se i governi Arlecchino vanno bene”. Rifiuta la richiesta di dimettersi, ma lascia ancora aperta la porta del dialogo con i grillini. Ma invece Repubblica. Il leader evoca la piazza: li caccerà il popolo. E pressa il Quirinale. Ma il partito è in rivolta. Lo dice il Messaggero.
Terzo Paragrafo. Perchè fermarlo. Un ex buono frustrato e quindi banalmente incattivito. Più guitto che attore. Più calcolatore che leone. Chi è davvero il leader della Lega? E perché deve far paura a chi ama la società aperta? I tweet e le folle, l’insulto e il richiamo agli italiani. Conoscere Matteo Salvini, per contrastarlo. Un ritratto. Foglio in prima. La tragedia di un uomo simpatico Con la guerra anticasta, le iperboli sui costi della politica e la colpevolizzazione dei migranti la cattiva coscienza nazionale si dava una ripulita. E Salvini ne è stato l’incarnazione. «Meglio in galera che governati dal Pd» Pioggia di denunce: vogliono processare Matteo come Milosevic per “crimini contro l’umanità” Ma più che permettere ai migranti di sbarcare l’obiettivo è far arrivare in porto l’esecutivo giallo-rosso.
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Summit da Grillo per scaricare il leghista Ma Di Maio è terrorizzato da Renzi Gianni Letta lavora per il nipote Enrico a capo del governo istituzionale. M5S: “Impossibile, c’è Berlusconi”
Il tentativo impossibile di spaccare la Lega lascia spiragli per una ricucitura
Con le urne e gli eletti dimezzati Casaleggio perderebbe introiti per Rousseau
Stampa p.5
Grillo convince i big E vuole un contratto con i democratici
Di Maio: «Nessuno più dime ha perso la stima in Matteo» Ilrammarico per gli altri leghisti
Corriere p.2
Il siluro 5S: inaffidabile Grillo ricompatta i vertici “Pd? Dipende per cosa” Tutti i big a Bibbona nella villa del fondatore. Provocazione alla Lega: se Salvini fa un passo indietro si può ragionare. Resta l’opzione urne
I dubbi di Casaleggio sui dem. Le condizioni del comico: “Con Renzi non si tratta”. Di Maio e Dibba ricuciono
Repubblica p.3
Sì alla linea Grillo, Di Maio cede «Ma la prima mossa tocca al Pd» `Nella villa del fondatore in Toscana ci sono il vicepremier, Casaleggio, Fico e Di Battista
L’ex comico: con Matteo abbiamo chiuso ora il contratto di governo con i democrat
IL CAPO POLITICO PERÒ ADESSO È PIÙ DEBOLE IL GARANTE COINVOLGE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA
Messaggero p.3
Da pensionato a salvatore del gregge, i discepoli tornano dal padre rinnegato
BEPPE CELEBRA LA SVOLTA A SINISTRA E LANCIA UN VIDEO ANTI CARROCCIO «HANNO ACCOLTELLATO MAMMA ITALIA»
Messaggero Mario Ajello p.3
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Nel negoziato cade il tabù Conte Il Pd pronto a valutare il bis L’altro frontedella trattativa è il veto suDiMaio al governo.I5Stellenonpossono accettarlo
Corriere p.5
Zingaretti sul pressing anti-urne: sì, ma in Aula ci vogliono i numeri
Vigilia spartiacque tra i democratici Pesa l’invito di Prodi al patto con i5Stelle Gentiloni: mi basta che il governo vada via
Corriere p.6
«Per fare un governo noi e i pentastellati da soli non bastiamo». L’ex ministro dell’Interno Marco Minniti: «ll Colle vuole soltanto maggioranze ampie. Ma la storia di amore tra Lega e grillini può ricominciare»
Intervista di Luca Teòese sulal Verita p.6
Prodi apre ai 5Stelle Zingaretti frena: teme la scissione renziana L’ex premier per un governo “Ursula” allargato a Fi. Il segretario vuole Renzi nel futuro esecutivo. In pista Letta, Cantone e il Professore
Calenda: il senatore di Firenze si sfilerà subito dopo, sono pronto a scommettere Tra i nomi per Palazzo Chigi anche Giovannini
Repubblica p.4
Renzi vuol fare il commissario Ue. L’obieltivo segeto del Bullo è arrivare a Bruxelles
Belpietro sulla Verita in prima
Prodi, i sindaci ecc. I dem in corteo per l’intesa col M5S
Il Professore s’inventa l’alleanza europeista “Orsola” Il partito di Bologna pressa Zingaretti. E Rosato: “Conte è bravo…”
Fatto p.4
Marcucci: un’intesa perl’interesse nazionale Fico? È imparziale, mi ha impressionato
Inaccettabile un veto su Renzi Comunque lui non entrerà in nessun governo
L’idea ❞ di un partito di Matteo non c’è maistata Ma dipende da quello che succederà
Corriere p.6
Boccia “No al patto con M5S ma se lo facciamo davvero Boschi sia ministro”
Meglio andare al voto Penso sia più giusto sfidare Salvini a viso aperto. Un eventuale accordo con i grillini solo dopo nuove elezioni
Repubblica p.4
Spunta l’ipotesi Boschi ministro per sminare le trappole di Renzi Il rischio paventato da Calenda: Matteo crea il suo partito e poi fa cadere il governo Prodi vede Zingaretti e lancia la “coalizione Ursula” di chi ha votato la von der Leyen
Stampa p.6
Governo con i grillini, nei dem tanti sì a Prodi Zingaretti resta cauto
`Il Contratto proposto dal Professore unisce le diverse anime del partito
`Il leader però non si fida di Renzi Calenda: continuo a essere contrario
Messaggero p.4
DEBORA SERRACCHIANI Vicepresidente e deputata del Partito democratico “Parliamo col M5S senza pregiudizi Conte si è ricavato uno spazio politico”
Sediamoci a un tavolo e scriviamo nero su bianco i temi su cui possiamo condividere un percorso
Stampa p.6
4 Ipotesi governo
Percorso lungo e pieno di ostacoli Palazzo Chigi, ipotesi Conte o Fico
`Il Pd vuole un tecnico, ma il presidente della Camera lascerebbe il posto a un dem
La possibilità che la nuova coalizione si saldi in Senato durante il voto sulla risoluzione M5S
Messaggero p.5
Contratto giallo rosso
`Possibili punti di accordo, ma con molte differenze programmatiche aggravate dalle aspre liti del passato
Grandi opere Il braccio di ferro sulla Gronda dopo l’ok alla Tav
Legge di bilancio Linee divergenti su deficit e regole europee
Giustizia I contrasti più duri sui termini della prescrizione
Taglio deputati I dem puntano a una riforma di un altro tipo
IL CASO DEL SALARIO MINIMO: IL PD HA UN PROGETTO MA VUOLE COMUNQUE DIFENDERE LA NEGOZIAZIONE
Messaggero p.7
4 Conte
Il premier e il giorno più lungo:seguirò ilQuirinale
Il confronto I contatti con il capo dello Stato. Dopo il dibattito in ogni caso Conte salirà al Colle
Corriere p.5
Il premier sfida Matteo: «Ministro delle assenze, adesso devi sfiduciarmi»
`I dubbi di Conte sul bis: «Non sono uomo per tutte le stagioni». L’ipotesi Ue Mattarella è pronto alle consultazioni, annoterà i sì al governo di legislatura
IL CAPO DELL’ESECUTIVO HA CHIESTO AI 5STELLE DI SCRIVERE UNA RISOLUZIONE «INVOTABILE» PER IL CARROCCIO
Messaggero p.6
Conte si riscopre di sinistra per restare a Palazzo Chigi Il premier pronto ad attaccare il suo vice Salvini per accreditarsi col Pd. E Casalino aizza i giornalisti
Giornale p.5
Conte non pensa a l l’Ue e nominerà il commissario Il premier nega di essere interessato ad un posto a Bruxelles: “Presto il nome scelto sarà pubblico”
Tutti gli offrono la poltrona, lui declina
Alla Concorrenza, a nd rà un europeista, appre z z ato d a l l’e stablishment e dalle cancellerie
Fatto p.3
4 Mattarella
L’attesa del Quirinale è che domani sera il premier si dimetta Il timore di Mattarella: una crisi senza fine dominata dai tatticismi
Il presidente non ha preferenze sulle soluzioni, ma vuole tutelare le istituzioni
Stampa p.7
Il Colle vaglia due ipotesi. Governo politico o istituzionale per evitare il voto. Se gli verrà chiesto del tempo per il negoziato il presidente lo darà. Ma non permetterà il gioco dei due forni adottato dal M5S nel 2018
Corriere p.4
5 centrodestar
Il ritorno di Letta (Gianni) “Sganciamoci da Salvini” L’ex sottosegretario, aiutato da Tajani, spinge Berlusconi verso il sì alla coalizione Ursula Ma in Forza Italia la fronda leghista guidata da Ghedini e Ronzulli è ancora forte
Repubblica p.6
FI, cresce la voglia di maggioranza Berlusconi per ora prende tempo
LA TENTAZIONE DI CREARE UN GRUPPO DI RESPONSABILI I CONTATTI CON RENZI CHE CONTINUA A ELOGIARE IL CAV
Messaggero p.4
Il Capitano si perde l’ex Cavaliere: Letta e i forzisti che trattano coi dem
Il braccio destro di B. propone al Pd i possibili premier
Brunetta: pure FI deve partecipare a l l’e s ecutivo “Il Giornale” s ente Renzi, che spiega: “Rimpiango Silvio”
Fatto p.2
Il commento Ma non basta votare Ursula per essere un’alleanza di Stefano Cappellini
Repubblica p.6
Forza Italia non cede: un governo giallorosso è alleanza innaturale Gli azzurri attendono gli eventi. La linea: centrodestra o esecutivo di unità nazionale
Giornale p.8
Toti intervistato dalla verita «Voglio un centrodestra dei sì per un piano di grandi opere» Il leader di Cambiamo: «Fi che sostiene l’accordo Pd-5 stelle sarebbe imbarazzante Salvini spiazzato dai poltronari. L’esecutivo di sconfitti non è sintonizzato con il Paese»
Verita p.7
«Governo dei responsabili. Con la Lega» L’appello di Brunetta (Forza Italia): abbiamo bisogno di tutti per salvare il Paese
«Visioni inconciliabili con democratici e 5 Stelle ma è l’ora dell’unità»
Intervista a Qn p.9
6 editorilai
OTTIMATI CONTRO BARBARI
Galli della Loggia
Unamarcia indietro senza alcun decoro
Pigi battista corriere a pa29
La buona politica e i grandi camaleonti
Ezio mauro su repubblica
La mossa di Prodi e un patto difficile
Stefano Folli repubblica p.27
Stefa
Una democrazia per caso
Diamanti p.26 su Repubblica
UNA VIGILIA CON TRE PUNTI FERMI
Francesco bei stmapa
L’Uomo Cadrega
Marco travaglio
Che cosa significa dare pieni poteri a Salvini. L’ha spiegato lui stesso, e vengono i brividi Le cinquanta sfumature di anti salvinismo possono sembrare più o meno pazze, e tuttavia se il leader della Lega non ha cambiato idea rispetto alle promesse di due anni fa, contrastarlo non è un’opzione ma una necessità inderogabile
Claudio Cerasa sul Foglio
Evviva il Risorgimento del sindacato in politica Sorprese dell’estate. Il segretario della Cgil Maurizio Landini è in vacanza a Gabicce Mare e da lì rilascia interviste: senza megafono, realiste e intelligenti su tutto
Giuliano Ferrara sul Foglio
In attesa che Calenda, esperto di politica, ma industriale, fondi un altro paio di partiti, accontentiamoci delle vere sorprese italiane dell’estate. Che il Truce si rivelasse anche un guappo di cartone, bene benissimo. Ma che la Guardia Costiera insista, da corpo del mare, sulla sua disponibilità a accogliere la Open Arms, ecco una vera gioia. “Gente di mare”, la serie della Palomar fortunata, è una di quelle che non ho seguito, ma che vorrei rivedere, verso la quale ho un sottile senso di colpa, visto che popolarizzò i doveri del mare. E che un carabiniere che ci rappresenta tutti inviti gli scugnizzi di Castel Volturno a prendere bene la mira con i gavettoni, tirando sul ministro e non sui militi, che delizia. Poi c’è Landini, e la cosa si fa seria alquanto. Ricordiamo tutti che per bucare lo schermo, per affiancare gli ebeti anticasta, per anni Landini ha fatto il furbo in tv: partiva piano, con la bella t-shirt bianca opacizzata tutta in vista, e poi grado a grado si scagliava contro ricchi e evasori fiscali (che a me stanno parecchio antipatici) a voce altissima, megafonata. Era il suo modo parecchio facilone di difendere gli interessi dei metalmeccanici e di prendersi la segreteria confederale della Cgil. Fatto.
Ora Landini è un tipo che ragiona. Se ne sta a Gabicce Mare, che è meglio di Milano Marittima anche se non arriva al livello fantastico e mass-chic di Porto San Giorgio, e di lì rilascia interviste piene di possibile politico, censorie verso il demagogo sgonfio del partito del pil, realiste e intelligenti su tutto, senza megafono, ma con una vena di ragionevolezza e di allarme civile di buonissima caratura. Se aggiungiamo l’offerta sua reiterata di una nuova fase di unità sindacale, e pensiamo al generoso Bentivogli, anche lui un ragionatore e un riformatore, ecco una nuova prospettiva di movimento, che non sarà massiccia come il nuovo partito di Calenda, ma rassicura. La trasformazione di Maurizio Landini in essere umano pensante è il segno di un’estate che non fu spesa invano, nonostante le turbolenze inessenziali della piccola politica trucibalda. I sindacati hanno perso potere e prestigio, d’accordo. Ma restano come movimento e istituzione un ricordo non spiacevole delle repubbliche d’antan, quando magari si facevano debiti in eccesso, riforme costose e inefficaci, e si difendevano corporativismi spacciati per tutele sociali, e giustamente si rubacchiava per il partito e per la suocera, ma l’effetto governo era visibile in tanti altri campi, e il linguaggio era da scuola secondaria, se non proprio da alta istruzione universitaria. Noi nostalgici amanti dei partiti e delle culture politiche estranee all’asilo infantile d’oggi salutiamo con cordiale simpatia la risorgenza, anzi il Risorgimento, del soggetto politico sindacale compos sui. Intanto eliminerei l’incompatibilità fra sindacato e Parlamento. Mi piacerebbe che le Camere siano invase da sindacalisti di qualità della Cgil, della Fim, della Cisl eccetera. Con certi sindaci, non quelli indicati da Goffredo Bettini, insomma non le concubine reali thailandesi, si ricostituirebbe un nucleo, che non è necessariamente la sinistra, di cui non si sente il bisogno impellente, ma è il partito delle persone serie, della società civile non impudente e girotondina. Gente che ha lavorato e lavora, che sa far di conto, e che alla fine, quando passi l’infatuazione per un articolo dello Statuto di Giacomo Brodolini del 1969, potrebbe mettersi a ragionare utilmente sui nuovi lavori, sulla politica industriale (anche in assonanza con la buona carriera di ministro di Calenda, ora capopartito), sulla sociologia della crisi. Si fa tanta demagogia sulla necessità di ripartire dagli ultimi, che furono scordati, i forgotten men, in realtà si ha un gran bisogno di ripartire dai primi della classe. Anche del sindacalismo non straccione.
7 Meeting
Casellati al Meeting: “Aiutare le famiglie” Oggi parla Bassetti, presidente della Cei ILARIO LOMBARDO ROMA Luigi Di Maio gliel’ha ripetuto ancora ieri: «Beppe, ma davvero ci vogliamo mettere nelle mani di Renzi?». La questione è tutta qui. Passare da un Matteo all’altro. Da un carnefice che politicamente gli ha dimezzato i consensi a uno che potrebbe fare peggio. A Marina di Bibbona il M5S non è uscito con le idee più chiare. Anzi. Come ai bei tempi, i grillini si sono ritrovati attorno al padre nobile Beppe Grillo. Nella villa del comico, sul litorale livornese, come rivelato da Il Tirreno, si rivedono il capo politico e vicepremier Di Maio, Davide Casaleggio, l’ex deputato Alessandro Di Battista, il presidente della Camera Roberto Fico, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. Uno stato maggiore nato sull’investitura mediatica dei singoli leader. Ognuno di loro ha dubbi, convinzioni, idee, che vengono apparecchiate sulla tavola di Grillo tra birre e limonata. Salvini ha già formalizzato la sua retromarcia. Senza il voto, è pronto a ripartire con il governo. Tra i 5 Stelle c’è un clima di rimpianto, per come è andata a finire con i leghisti, e di incredulità per il comportamento del ministro dell’Interno. Nella nota firmata da tutti i partecipanti al summit Salvini viene definito un «interlocutore inaffidabile», «non più credibile», autore di una «vergognosa» giravolta. Tra le righe, c’è però un messaggio alla Lega, «al gruppo parlamentare con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi». È il tentativo, impossibile, di separare la pancia leghista da un leader con poteri assoluti che li ha portati dal 3 al 34%. I 5 Stelle ci provano sapendo che l’impresa è impossibile, ma sono tentati dalle telefonate dei colleghi del Carroccio che si dicono pentiti e che per la prima volta fanno accenni critici a Salvini e alle sue scelte. È la tesi di Di Battista: cercare altri improbabili interlocutori nella Lega, tutto pur di scongiurare le nozze con i dem, perché, sostiene, «tra Renzi e Salvini non so chi sia più inaffidabile…» Di fronte a Grillo vengono snocciolati i diversi scenari e per la prima volta da giorni, il voto non è più un completo tabù, soprattutto se fosse nel 2020. Di Battista è un tifoso di questa ipotesi più degli altri. Casaleggio jr, invece, è per la tenuta del governo, anche perché sa che le urne potrebbero dimezzare gli eletti del M5S, ognuno dei quali destina 300 euro mensili all’Associazione Rousseau, incaricata della comunicazione del Movimento. Visti gli attuali sondaggi, i versamenti mensili totali crollerebbero rispetto ai 100 mila attuali. Tutti i presenti hanno letto l’editoriale con cui Romani Prodi apre a un governo istituzionale, raccolto attorno ai partiti che hanno sostenuto Ursula Von Der Layen a Bruxelles. Ci sarebbe anche Forza Italia e i grillini sono a conoscenza delle manovre di Gianni Letta per spingere il nipote Enrico come premier. Grillo liquida l’ipotesi con risate e battute. Lo stesso fanno gli altri: «Noi con Belrusconi? Impossibile». Il comico, si sa, vorrebbe spingere i grillini a sinistra, con il Pd, ma ascolta attentamente i timori che gli esprime Di Maio e la contrarietà di Taverna. Il capo politico è molto perplesso sulla prospettiva di un esecutivo giallo-rosso. Anche se fosse con Conte premier e lui ministro, come qualcuno tra i dem gli fa trapelare. Sullo sfondo di qualsiasi trattativa c’è sempre Renzi. Oggi Di Maio si confronterà con i gruppi parlamentari riuniti alla Camera e capirà quali saranno i margini per tenere ancora in piedi l’eterno doppio forno. I contatti di suoi uomini con la segreteria di Zingaretti sono in una fase avanzata. Ma c’è anche chi gli sussurra, come il braccio destro Pietro Dettori, di sfruttare a proprio favore i cedimenti di Salvini e di rinnovare su presupposti più favorevoli l’alleanza con la Lega. Spiragli per un ricucitura si intravedono nelle parole di Manlio Di Stefano (contrarissimo all’abbraccio con il Pd) e nelle dichiarazioni in cui lo stesso Di Maio assicura che non siederà mai allo stesso tavolo con Renzi e bolla come «inventata» la storia «dell’accordo con il Pd». Da Marina di Bibbona i grillini escono con la sola convinzione che è meglio muoversi un passo alla volta. Molto dipenderà da cosa farà Giuseppe Conte domani. Salirà al Colle, questo è certo. Ma dopo la resa dei conti con Salvini. L’obiettivo è di non dare al leghista l’opportunità di ribaltare la responsabilità della crisi e della caduta del governo. E per questo nel M5S si stanno convincendo a non presentare una risoluzione da votare, perché – parole di Di Maio – «Salvini potrebbe fare di tutto». — cBY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Contro il calo demografico occorre investire su famiglia e scuola. Va data piena attuazione alla legge sul terzo settore». Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati ha aperto ieri a Rimini la 40° edizione del Meeting di Cl invocando «libertà di insegnamento» ed «effettiva parità» tra formazione pubblica e privata. La seconda carica dello Stato si è tenuta lontana dall’attualità politica. Ha ripreso, invece, argomenti cari al mondo cattolico (famiglia, scuola, volontariato, misure pro-natalità), raccogliendo consensi. «Investire sulla genitorialità è un dovere civico e una precisa prospettiva di sviluppo- ha sottolineato-. Istituzioni e politica devono sostenere la famiglia con interventi strutturali e di lungo periodo». Oggi in Fiera arriva il presidente della Cei, Bassetti, prima uscita pubblica del capo dei vescovi in piena crisi di governo. Domani toccherà al presidente della Consob, Savona fare il punto sui mercati finanziari. Mercoledì è atteso il ministro degli Esteri, Moavero (oltre all’ex premier Enrico Letta e al leader di Confindustria, Boccia). Giovedì giornata politica: forum con Giorgetti, Delrio, Gelmini, Garavaglia, Rosato e Speranza. GIA.GAL. LA CRISI POLITICA Il tentativo impossibile di spaccare la Lega lascia spiragli per una ricucitura MEETINGRIMINI.ORG Il vicepremier tende la mano al premier ma avvisa: “Non voglio dargli la soddisfazione di far entrare Renzi nel governo” E si dice pronto alla mobilitazione: “Se in Parlamento non avrò i numeri, scenderemo pacificamente in tutte le piazze” Capriola di Salvini: “Ascolterò Conte Ma se non mi convince si voti subito” REPORTAGE LAPRESSE MATTEO SALVINI VICEPREMIER SEGRETARIO DELLA LEGA LA CRISI POLITICA Summit da Grillo per scaricare il leghista Ma Di Maio è terrorizzato da Renzi Gianni Letta lavora per il nipote Enrico a capo del governo istituzionale. M5S: “Impossibile, c’è Berlusconi” MICHELE FALORNI Con le urne e gli eletti dimezzati Casaleggio perderebbe introiti per Rousseau MICHELE FALORNI PER IL TIRRENO MICHELE FALORNI PER IL TIRRENO 1) In una foto d’archivio Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle, entra nella sua villa a Bibbona sul litorale livornese; 2) L’uscita del capo politico del M5S, Luigi Di Maio, dalla villa La Corallina 3) L’arrivo di Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati accompagnato dalla scorta al vertice “segreto” 1 2 3 La
Stampa p.4
8 Open Arms
La Spagna offre porti ai migranti Open Arms: «È troppo lontano» Salvini: «Rifiuto inaccettabile». Parigi: ne accogliamo 40. In cinque si buttano in mare
Il casoI 107naufraghisullanaveda 18giorni.Ilpmattendeglisviluppi, stopall’indagine.LaOng:«Non conteniamopiùladisperazione». DopoilnoadAlgeciras,nellanotte spunta l’ipotesidelleBaleari
Corriere p.8
Open Arms, in cinque si buttano in mare “A bordo panico e litigi, fateci scendere” Alcuni volontari li hanno seguiti e riportati sulla nave. La storia di Hikma: “Tre anni di torture in Libia”
Il portavoce della Ong: «Cosa dobbiamo aspettare, che muoia qualcuno?»
A ogni micro-sbarco seguono discussioni e tensione tra i migranti
ALESSANDRO DIBENEDETTO Psicologo di Emergency: “Passano in continuazione dalla rabbia alla depressione” “Tra scabbia, tubercolosi e ferite da arma da fuoco il dolore di queste ore riacutizza i traumi del passato”
Quando non la puoi sfogare su nessuno, allora rivolgi la rabbia verso te stesso Le condizioni di vita sulla nave complicano le cose: ci sono solo due bagni
Salvini: “Non ci sono malati né una crisi igienico-sanitaria, non mollo” Conte ha la disponibilità delle Comunità evangeliche per accoglierli La Spagna ora apre “il porto più vicino” Ma l’equipaggio rifiuta
Rifiuto incredibile! Organizzano crociere turistiche e decidono loro dove sbarcare? Io non mollo, l’Italia non è più il campo profughi d’Europa
Sanchez: L’inconcepibile risposta di Salvini di chiudere i porti ha portato la Spagna a guidare ancora una volta la risposta alla crisi umanitaria
Stampa p.2 3
«Vorrei incontrare il vostro vicepremier Fare leva sulla paura è cattiva politica» L’attore: la sfida è globale, va affrontata con generosità
Intervista a Richard Gere
Corriere p.9
Da Sanchez a Macron la doppia morale dei leader Ue: solidali, ma non a casa loro
LA FINTA APERTURA DELLO SPAGNOLO, CHE HA DI FATTO BLINDATO I SUOI PORTI. BERLINO CHIUDE GLI STRANIERI IN CENTRI DI DETENZIONE
Messaggero p.8
SBARCHI FANTASMA
A terra in 57, erano su un barchino
Nuovo sbarco sull’isola di Lampedusa dove, sabato sera, sono arrivati 57 migranti soccorsi dalla Guardia di Finanza, che li ha intercettati vicino all’isolotto di Lampione. Dovrebbero essere tutti di nazionalità tunisina: sono stati subito trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. —
Stampa p.3
La criminalità non arriva con i barconi SoundCheck. Tra gli stranieri, la maggior parte dei reati è commessa da chi migra all’interno dell’Europa. E dagli irregolari. Ecco perché, riducendo le possibilità di integrazione, Salvini sta scoraggiando molti richiedenti asilo a rispettare le regole
Foglio p.IV
9 Bibbiano
Le urla ai bimbi di Bibbiano «Vai via, non ti voglio più» `Nelle intercettazioni i rimproveri alla minore che si rifiuta di accusare i genitori naturali
Messaggero p.13
10 simon
Speranza finita nel burrone la tragica agonia di Simon
Cilento, il corpo dell’escursionista francese ritrovato dal soccorso alpino
Aveva 27 anni. Probabilmente è scivolato in un canalone, era scomparso il 9 agosto
Messaggero p.14
La tecnologia poteva salvarlo Come funziona e dov’è attiva
Corriere p.14
“Ancora due anni per geolocalizzare le chiamate urgenti”
Repubblica p.17
Chiedere giustizia per Simon
È morto disperso in un posto che d’estate è pieno di turisti, solo, in preda a dolori atroci. Nove interminabili giorni sono stati necessari per individuare il corpo senza vita di Simon Gautier, recuperato dal soccorso alpino in un crepaccio del Cilento. Nove giorni di ricerca infruttuosa nonostante il giovane turista francese avesse lanciato lui stesso l’allarme con il cellulare, poco dopo le 9 del 9 agosto, con una drammatica telefonata al 118. Aveva chiesto aiuto, era ancora vivo nonostante le fratture per la caduta. Simon si trovava sui monti di Scario, a picco sul mare. In un luogo certamente impervio, lontano dai sentieri battuti dagli escursionisti più esperti, ma non in una remota e selvaggia parte del mondo. Per alcuni giorni l’hanno cercato nel posto sbagliato. Nessuno è riuscito a rintracciare in tempo utile il ragazzo ancora vivo, nonostante le sofisticate tecnologie disponibili che consentono di localizzare un cellulare dovunque in tempo reale, attraverso le coordinate Gps. Il primo elicottero si è alzato in volo 28 ore dopo l’allarme di Simon, quando nel frattempo la batteria si era scaricata e il telefonino era spento. Gli stessi familiari del giovane hanno lamentato di essere stati avvisati troppo tardi, altrimenti avrebbero potuto collaborare meglio alle ricerche. La madre, Delphine Godard, aveva chiesto più uomini e mezzi. Che certo sono arrivati, con dotazione di droni e cani molecolari: ma non subito. Chiedeva aiuto Simon, in fondo al crepaccio. Troppi nove giorni per ascoltare quell’ultimo, disperato grido.
Ottavio Ragone su Repubblica p.26
ECONOMIA
1 rincari
sui libri di scuola aumento triplo dell’inflazione Più care spiagge e luce elettrica Sconti sul metano e i carburanti
Per i servizi balneari un +4,4 per cento mentre l’inflazione a luglio è stata ferma allo 0,4%
Stampa p.17
Sul fronte dei prezzi l’estate non è a senso unico: si registrano parecchi rincari, soprattutto per quanto riguarda i servizi balneari, ma anche alcuni ribassi, e in particolare il settore energia si mostra contraddittorio, visto che le bollette dell’elettricità sono più pesanti dell’1,9% e quelle del metano più leggere addirittura del 6,9%. La debolezza del petrolio ha regalato sollievo ai listini di benzina e gasolio, cosa molto gradita a chi è andato in vacanza in auto, ma sulla via del ritorno potrebbe esserci qualche brutta sorpresa: la bonaccia sulle quotazioni internazionali del barile sta finendo, e questo potrebbe riverberarsi sui prezzi al distributore già nei prossimi giorni – si sa che gli adeguamenti al rialzo sono molto veloci. Quel che è certo fin d’ora è che
le famiglie che devono procurarsi i libri scolastici e i quaderni per i figli troveranno ad aspettarli aumenti medi dell’1,3%, che non sembrano altissimi ma sono più del triplo dell’inflazione rilevata venerdì scorso dall’Istat per il mese di luglio: appena lo 0,4%. Si tenga presente questo parametro nel valutare anche tutti gli altri rincari.
2 telefonia
Da Tim a Vodafone a Wind Tre, gli operatori telefonici annunciano rialzi di 2 o 3 euro al mese nei piani tariffari La stangata viaggia col cellulare Le chiamate costano il 50% in più
L’estate ha portato rincari a raffica per molti clienti della telefonia mobile. Non tutti se ne sono accorti perché presi dalle vacanze sotto l’ombrellone ma nelle passate settimane sugli smartphone degli italiani sono arrivati gli sms che annunciavano aumenti a colpi di due o tre euro al mese dei piani tariffari di Tim, Vodafone, Wind Tre e degli operatori virtuali. Si tratta di rialzi che variano a seconda della compagnia telefonica e del tipo di offerta scelta dall’utente. Non tutti i pacchetti tariffari sono stati ritoccati. Altre rimodulazioni all’insù scatteranno però a partire da inizio settembre. Il tutto mentre molti stanno ancora aspettando di riavere indietro i soldi per la vicenda delle bollette a 28 giorni. Su questa battaglia che ormai è in corso dal 2017 è appena intervenuta l’Agcom, l’Autorità Tlc che ha minacciato multe da un minimo di 240 mila euro fino a 5 milioni di euro a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb se non applicheranno rimborsi automatici anziché quelli solo su richiesta come avviene ora.
Stampa p.17
3 recessione mondiale
Dalio (Bridgewater): sempre più probabile una crisi dell’economia americana entro le elezioni presidenziali del 2020 Commercio, Argentina, India e Cina Ecco i focolai della recessione globale
L’industria cinese è salita del 4,8%, il dato peggiore degli ultimi 17 anni
L’ economia americana «è in forma: non c’è nessuna recessione all’orizzonte». Gli albori delle grandi crisi sono spesso accompagnate da dichiarazioni rassicuranti. Dopo il crollo di Wall Street del 14 agosto, il peggiore dell’anno, il consigliere della Casa Bianca Larry Kudlow non aveva alternative. Poco prima di lui Ray Dalio, fondatore di Bridgewater – il più importante hedge fund del mondo – aveva stimato al 40 per cento le probabilità di un calo pesante dell’economia a stelle e striscie entro le presidenziali del 2020. E’ la stessa ipotesi fatta dalla più grande banca globale – Jp Morgan – solo un po’ più pessimista della numero uno delle agenzie di rating, Standard and Poor’s, al momento orientata a prevedere il 30-35 per cento. Per chi mastica la finanza il segnale più inequivoco delle nubi all’orizzonte è nell’inversione dei rendimenti dei titoli di Stato americani e inglesi: in entrambi i casi quello a dieci anni oggi paga un premio sul rischio più basso di quello biennale. Di norma accade il contrario. Il principale elemento di i
Stampa p.20
I mercati mondiali adesso temono la crisi: «L’Italia è un rischio» I media internazionali hanno lanciato l’allarme U E a breve ci sono 90 miliardi di Btp da piazzare
Giornale p.6
4 ex ilva
Ex Ilva, ok allo scudo legale per i vertici il 26 al Mise summit con ArcelorMittal
OGGI LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE DELLE NORME CHE TUTELANO I MANAGER DELL’AZIENDA SUL FRONTE DEL PIANO AMBIENTALE
Messaggero p.7
5 manovra
Iva, 80 euro e pace fiscale: il rompicapo della manovra
La riduzione del prelievo sui redditi e sugli immobili è al centro del dibattito, ma occorrono coperture strutturali – Il primo scoglio è trovare 23,1 miliardi per evitare l’aumento Iva
Sole p.4
Iva, la cambiale in scadenza
Dal 2011si discute delle clausole disalvaguardia, ma quest’anno gli aumenti possono scattare davvero
L’ aumento dell’Iva—che potrebbe costare fino a 750 euro a famiglia — scatterà davvero se si arrivasse a un esercizio provvisorio del Bilancio, visto come una sorta di Armageddon della finanza pubblica. Disinnescarlo è la nuova priorità. Occorrono 23,1 miliardi solo peril 2020, e non sono spiccioli. Peccato che la clausola esista dal 2011 e che nessun governo negli ultimi otto anni — sia di destra sia di sinistra — abbia trovato la forza per attaccare seriamente l’evasione o per puntare sugli investimenti produttivi che l’avrebbero resa inutile
Ferruccio De Bortoli
Si chiamano clausole di salvaguardia, ma quelle sugli aumenti dell’Iva previste per le leggi di Bilancio dal 2011 e che ogni anno ci si attende siano disinnescate sono, in verità, una cambiale nascosta. «È un’invenzione bizantina e ingannevole — scrive Ferruccio de Bortoli sull’Economia del Corriere della Sera, in edicola domani gratis con il quotidiano —. In realtà sono come dei “pagherò”, delle cambiali emesse per spese già fatte. E al momento di doverle onorare, sostituite con altre cambiali. Nuove.Ascadenza più lontana». Ma «prima o poi il conto arriva», dice de Bortoli. E quest’anno, vista anche la crisi di governo a ridosso della Finanziaria, la cambiale probabilmente andrà onorata. È salata: fino 756 euro all’anno per una coppia con due figli, è il calcolo. A meno di trovare 23,1 miliardi (limitandosi al 2020) per evitare l’aumento dell’Iva (dal 22 al 25% l’aliquota massima e dal 10 al 13% l’intermedia). «Chi eviterà il rincaro?Ecome?», si chiede de Bortoli. Eppure basterebbe che tutti pagassero le tasse. Secondo l’Ocse in Italia «l’evasione Iva nel 2018 è di 26 miliardi, un quarto dell’evasione totale. Sarebbe bastato avere un tasso di evasione in linea con quello europeo e non avremmo avuto la lunga e interminabile stagione delle clausole di salvaguardia». Ma la lotta all’evasion
6 interessi
L’incertezza politica ha un costo alto: 5 miliardi d’interessi extra sul debito
È l’esborso aggiuntivo che, a causa dell’instabilità, il Tesoro ha pagato quest’anno e pagherà nel prossimo su tutti i titoli di Stato emessi durante il Governo gialloverde
Sole p.5
Turismo
Turismo, cala la spesadegli italiani «La classemedianonva invacanza»
Lettini e spiagge conmoltispazivuoti, segnalid’allarmedallaToscana allaSardegna Federalberghi:«Resiste ilsettoredellusso ma la crisiora ferma tedeschi einglesi»
Corriere p.17
Corriere p
Basta ombrelloni segnaposto per i furbi ondata di sequestri Arrivano in spiaggia all’inizio della vacanza e piantano l’attrezzatura in prima fila per tutte le ferie Ma le liti con gli altri bagnanti spingono Comuni e Guardia costiera a intervenire. Multe di 200 euro
Repubblica p.23
7 trichet
Intervista all’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet “Riforme o la crisi vi colpirà duro”
L’Italia ci ha abituati a stare col fiato sospeso. Il vostro Paese, per le economie avanzate, è una specie di esperimento da laboratorio
Con la guerra commerciale di Trump dobbiamo essere preparati a tutto compresa una recessione negli Usa che avrebbe pesanti effetti in Europa
Repubblica p.8
8 sommerso
Il sommerso che non vediamo
Non chiudiamo gli occhi: è così. C’è una responsabilità collettiva che produce l’economia sommersa così estesa, uno scarso senso civico, una carenza di solidarietà, una miopia disarmante. Nel nostro Paese c’è
Repubblica p.27 Roberto Menia
9 fca
GALASSIA AGNELLI
Fca al bivio, Elkann studia le alleanze Riprende il toto-nozze: Renault o Psa? Iveco, intanto, torna a guardare agli Usa
Giornale p-16
10 durigin
DURIGON DIFENDE QUOTA 100 «Pur di attaccarci M5S mente sulle pensioni» Per il sottosegretario al Lavoro è merito del provvedimento voluto dalla Lega se in 124mila hanno trovato un posto in 3 mesi «Chi lo critica è in malafede o peggio ignorante, perché i numeri circolati in questi giorni riguardano addirittura il 2018»
Libero p.7
ESTERI
1 Hong Kong
La marcia vincente di Hong Kong
Nell’undicesimo weekend consecutivo di protesta, quasi duemilioni di persone occupano il centro dell’ex colonia. E la polizia sifa da parte
Corriere p.11
“Non ci arrendiamo” Hong Kong sfida le minacce di Pechino Un milione e 700 mila per le strade, la più alta partecipazione da giugno Una marea pacifica per denunciare le violenze della polizia
Repubblica p.13
Anti-maoisti e teenager Il popolo di Hong Kong sfida Xi senza violenza Una marea umana di 1,7 milioni di persone al sit-in nonostante la pioggia Famiglie, imprenditori, studenti con magliette nere simbolo della protesta
Il primo obiettivo dei manifestanti resta l’archiviazione della legge sull’estradizione
La chiesa locale dopo aver sposato la rivolta ora tiene un basso profilo Fra i cattolici che pregano invocando Desmund Tutu: ora tre mesi di tregua
Stampa p.8
Un milione in piazza E stavolta a Hong Kong la protesta è pacifica `Nuova sfida a Pechino. La rivolta è ancora “degli ombrelli”, ma per difendersi dal temporale. Per il regime più difficile l’uso della forza
Messaggero p.12
2 Trump
schiaffo a pechino Trump vende 66 caccia F-16 ai nazionalisti di Taiwan
Donald Trump è pronto a consegnare al governo di Taiwan 66 caccia F-16 «made in Usa» rilanciando la sfida tra Washington e Pechino. Con un valore di 8 miliardi di dollari si tratta della commessa per singolo armamento più ricca di sempre destinata a sollevare le ire della Cina che definisce la fornitura una violazione della sovranità nazionale e un’interferenza interna agli affari del Paese. Taiwan è di fatto uno Stato a sé dal 1949, la sua indipendenza è riconosciuta e sostenuta dagli Usa, mentre Pechino la considera una «provincia ribelle» ed è convinta che ci sarà presto la sua riunificazione alla Cina. Anche con la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Washington e Pechino negli anni Settanta, gli Usa si sono impegnati a rifornire Taiwan di armamenti e apparecchiature per la difesa del territorio nell’ambito del Taiwan Relation Acts approvato dal Congresso nel 1979.
Stampa p.9
Kabul
Kabul, l’Isis rivendica l’attentato alle nozze “Abbiamo punito i soldati afghani traditori” Dopo il massacro nel centro commerciale con 63 vittime. Il governo tratta con gli Usa il ritiro delle truppe Nato
Stampa p.11
Ora a Trump serve la pace per vincere le elezioni
L’Afghanistan è la guerra più lunga della storia degli Stati Uniti: portare a casa i soldati darebbe al presidente un forte vantaggio elettorale
Fedrico Rampini repubbliva p. 12
Il rompicapo afghano, tra stragi, isis, talebani e i rischi del ritiro usa. Per chi vuole compiere una strage (e a Kabul questa genia non è poi tanto rara) i matrimoni in stile afghano sono occasioni da non perdere. Se i genitori degli sposi possono permetterselo gli invitati sono centinaia, uomini e donne sono separati nelle loro «zone» e formano così bersagli indipendenti, la confusione provocata dal kamikaze di turno facilita la fuga di eventuali complici. Purtroppo non stupisce, allora, che le vittime dell’attacco di sabato siano state 63, e i feriti 180. Con due particolarità: il massacro non è stato rivendicato dai Talebani bensì dai locali
Franco Venturini sul Corriere
Corriere
3 israele
Lancio di missili da Gaza, entra in azione lo scudo di difesa nel Sud Tre palestinesi intercettati e uccisi al confine con la Striscia Hamas, razzi e commando per colpire Israele Netanyahu: “Stop o guerra”
Se Hamas non si calma, siamo pronti a scatenare un nuovo conflitto. Potrà accadere anche durante le elezioni
Stmap p.11
4 petrolkiera
Respinta la richiesta Usa di fermare la nave iraniana
H a cambiato nome e bandiera, e forse è riuscita a evitare l’ultima secca. La superpetroliera iraniana bloccata da oltre 40 giorni a Gibilterra ha ricevuto il via libera per la partenza. Le autorità della Rocca ieri hanno respinto la richiesta di una corte Usa di prolungare il sequestro, in base a una legge degli Stati Uniti. I giudici accusavano la nave di aver violato le sanzioni nei confronti dell’export di petrolio verso la Siria e sul finanziamento dei Pasdaran. Ma le autorità della Rocca hanno risposto che i provvedimenti in questione non erano applicabili sul territorio della Ue. «Le sanzioni europee – ha spiegato in una nota il governo locale – hanno un ambito molto più ristretto rispetto a quelle applicabili negli Stati Uniti». La Grace 1
Stampa p.18
5 brexit
Operazione zigolo giallo
È il nome di un dossier del governo britannico: in caso di una Brexit senza accordo,sarà il caos
Corriere p.10
DOSSIER SEGRETO DI DOWNING STREET RIVELATO DAL «SUNDAY TIMES» Brexit, Londra senza cibo e medicine Il rapporto: con «no-deal» sarà il caos. Emanato il decreto che cancella tutte le leggi U
Giornale p.11
Brexit più vicina Firmata la legge che cancella le norme europee
La Brexit è più vicina. Il governo britannico ha emesso un decreto che mette fine dal prossimo 31 ottobre (o comunque dal giorno dell’effettiva uscita britannica dal consesso europeo) a tutte leggi dell’Ue in vigore in Gran Bretagna. Si tratta di un passaggio burocratico, dal carattere soprattutto simbolico (la legge era già stata approvata dal Parlamento), con cui probabilmente il premier Boris Johnson intende mettere pressione su Bruxelles, affinché torni al negoziato sulla Brexit. E con questo documento si presenterà mercoledì e giovedì a Berlino e a Parigi (in vista del vertice G7 di Biarritz del prossimo fine settimana) quando incontrerà Merkel e Macron, prime visite in vista di un nuovo round negoziale (la speranza di Johnson) con i maggiorenti della Ue per provare a rivedere i termini del contratto del divorzio fra Londra e Ue. Il decreto non ha tecnicamente alcuna conseguenza sulla data di uscita del Regno Unito, né incide sull’ipotesi di un’uscita senza un accordo. Però la mossa politica è chiara e di impatto. L’European Communities Act fu emanato 47 anni fa, e fece di Londra uno dei Paesi protagonisti dell’unità politica del continente: esso consente alle leggi europee di confluire direttamente nel sistema normativo britannico. Firmando il decreto il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, ha affertmato che «si tratta di una pietra miliare per la riappropriazione del controllo sulla legislazione da parte del Regno Unito. È un segnale chiaro che il popolo non torna sui propri passi, e che, come promesso, lasceremo l’Unione europea il 31 ottobre, qualsiasi cosa accada».
Stampa p.19
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FRA MACRON E PUTIN UN SUMMIT PER FARSI DA SPONDA
Strefano stefanini sulla stampa a pagina 21
Macronricevel’ospitePutin,«indispensabile»suIraneSiria
Nella residenza di Brégançon
Corriere p.10
Rimettere assieme i cocci prima che Donald Trump finisca per mandare tutta la cristalleria in frantumi: più o meno è questo l’obiettivo del presidente francese Emmanuel Macron, che oggi apre le porte del forte di Brégançon, nel Var, dove sta trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza, al suo omologo russo Vladimir Putin. Non sono mai state così «indispensabili» le relazioni tra Parigi e Mosca; e la definizione scelta dall’Eliseo non è casuale. Come non lo è data dell’incontro, alla vigilia del vertice del G7 da cui il capo del Cremlino è escluso dal 2015, dopo che si era militarmente annesso la Crimea. Con la Gr
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Viailministroliberista epacchettoanti-crisi Macriprovaarisalire InArgentinaaumentodeisalariminimietaglioditasse
Verso il voto La preoccupazione è il voto del 27 ottobre: l’opposizione peronista è in vantaggio
Lascia Dujovne che aveva negoziato l’accordo con l’Fmi, al governo entra Lacunza
Ilcampionato mondialeditango nonsiferma Proseguirà fino al 21 agosto il torneo mondiale di tango argentino. In precedenza la competizione era aperta solo a coppie costituite da uomini e donne, ma nel 2013 le regole sono cambiate per consentire alle coppie dello stesso genere di partecipare.
Corriere p.12
ARGENTINA A RISCHIO DEFAULT Si dimette il ministro del Tesoro garante degli aiuti da 56 miliardi Dujovne esce dal governo Macrì sconfitto alle premarie
Giornale p.16
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Nella villa di Epstein una scala a chiocciola verso l’inferno Due piani, stanze spartane, un corridoio con le foto delle ragazze nude È la residenza in Florida dove il miliardario pedofilo suicida attirava le vittime
Le prime denunce nel 2005 “Ma lui donava un sacco di soldi e nessuno voleva indagare”, raccontano i vicini
Un luogo insipido ma appartato C’è un corridoio pieno di immagini erotiche delle ragazze che porta alle stanze da letto
Repubblica p.15
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GIUSTIZIA
1 nordio
Quel pericolo giustizialista dietro l’asse dei rosso-gialli
Se c’era un punto sul quale Conte, Di Maio e Salvini erano indissolubilmente uniti, era proprio quello della disciplina migratoria. Lo erano politicamente, perché tutti avevano stragiurato di condividere la rigorosa linea comune, e soprattutto lo erano giuridicamente, perché nel caso della Diciotti avevano testimoniato per iscritto, davanti alla Commissione, che la decisione di impedire lo sbarco dei profughi era stata collegiale. Questa affermazione, è utile ricordarlo, aveva prodotto due conseguenze decisive: la prima, di presentare come “concorrenti” nell’eventuale reato i tre vertici dell’esecutivo; la seconda, ancor più importante, di indurre la Commissione ad applicare l’esimente costituzionale che aveva determinato l’archiviazione dell’inchiesta di Agrigento. Ora Conte, con un acrobatico scambio di ruoli, smentisce tutta la precedente strategia, obbligando Salvini ad accettare il sostanziale ripudio di una scelta che, pur tra tante polemiche, aveva ridotto il numero degli sbarchi e dei morti, e aveva costretto l’ Europa a prender atto di un problema non solamente italiano. Un ennesimo giro di valzer che ci screditerà davanti ai nostri partners più di uno sforamento di deficit, perché nulla in politica è più pernicioso della volatilità programmatica interna e internazionale.
Ora la Giustizia si rivela di nuovo come fonte di conflitti insanabili. E questo ci induce a un’altra considerazione. Noi non sappiamo se e come si possa costituire una coalizione tra Pd e pentastellati. Ma sappiamo che, se ciò accadrà, i grillini dovranno cedere sulla legge finanziaria, che costituisce l’unico alibi di Renzi (ed eventualmente di Zingaretti) per evitare le urne. I grillini dovranno pagare il prezzo di una manovra economica rigorosa, certamente incompatibile con le loro precedenti promesse assistenziali, che invece erano state assecondate da Salvini in cambio della sua politica migratoria. Ma poiché anche i democratici dovranno pagare un prezzo, vi è il rischio che esso consista anche nel ripudio di quella timida tendenza garantista che in questi ultimi anni il Pd era andato assumendo proprio sulla Giustizia. Lo stesso Renzi, che aveva sperimentato sulla pelle sua e dei suoi vicini le aberrazioni del connubio tra stampa ostile e toghe motivate, aveva impresso un chiaro indirizzo sulla disciplina delle intercettazioni, dell’abuso della carcerazione e più in generale su quegli aspetti civili che trovano fortunatamente attenzione anche in buona parte del suo partito. Il quale ora rischierebbe di regredire a un nuovo medio evo, se, come tutto lascerebbe supporre, i pentastellati avessero mano libera in questo settore delicato, che ha fatto cadere tante teste.
2 contratto fronti aperti
Contratto giallo rosso `Possibili punti di accordo, ma con molte differenze programmatiche aggravate dalle aspre liti del passato
Giustizia I contrasti più duri sui termini della prescrizione
DUE VISIONI MOLTO DIVERSE SULLE GARANZIE E SUL SISTEMA GIUDIZIARIO DA CAMBIARE
G iustizialisti i pentastellati, garantisti i dem.È sul tema della giustizia, o meglio della sua riforma, che potrebbero emergere lemaggiori differenze tra le due formazioni politiche. La questione della prescrizione è una nota dolente.La sua riforma, peraltro già realizzata, è ancora oggetto di un acceso dibattito: unico caso almondo, la norma prevedeche l’orologio del processo si blocchicon la sentenza di primo grado. Una polemicache i grillini avevano affrontato anche con gli ormai ex alleati del Carroccio. Di fatto i tempi sullanuova prescrizione sono legge dal gennaio 2019, tuttavia i leghisti si eranomessi di traverso sin dal primomomento, e con laminaccia di bloccare l’intera legge, erano riusciti a vincolare l’entrata in vigore della prescrizione al gennaio 2020. Ebbene su questamateriacosì delicata anche il Pd è fortementecritico rispetto alla nuova norma.Per i dem l’approccio “tutti colpevoli”non è accettabile. E dunque, per moltiparlamentari del Pd sarebbe imbarazzante dare il voto favorevole ad altri progetti delministro della Giustizia, il grillinoAlfonsoBonafede.
Messaggero p.7