RASSEGNA STAMPA

13 novembre 2019

Economia

Ex ILVA

La locomotiva d’Italia è in crisi. Nel terzo trimestre dell’anno il manifatturiero bresciano ha registrato un calo del 4,5 per cento sul trimestre precedente e dello 0,9 rispetto allo stesso periodo del 2018. E’ un segnale inquietante. Brescia, già capitale dell’acciaio nel Dopoguerra col famoso tondino, ha saputo ristrutturarsi e negli ultimi anni diventare una specie di Baviera italiana, tornando al manifatturiero e inanellando trimestri tutti col segno positivo. La città col tasso più alto di immigrazione in Italia, 18,5…

Michele Masneri su Il Foglio a pagina 6

Esteri

Attentato Irak

Atterraggio a Ciampino e trasferimento nell’ospedale militare del Celio a Roma. I soldati, colpiti il 10 novembre scorso da un attentato rivendicato dall’Isis, erano stati trasferiti ieri a Ramstein, in Germania su Repubblica

Politica

Ilva

Il via libera ieri sera durante un incontro del gruppo con il ministro delle Infrastrutture Patuanelli. Ora tocca ai deputati decidere se votare un documento simile. Ma l’ex ministra Lezzi e il suo gruppo restano contrari alla trattativa su Repubblica

Legge Elettorale

Il Pd è favorevole a un modello simile a quello spagnolo, ma il leader di Italia Viva Renzi è contrario. Il M5s propende invece per il sistema tedesco. Leu è per il proporzionale ma con una soglia non troppo alta su Repubblica

Renzi

Almeno per il momento, la (grande) scommessa di Italia Viva non sta pagando. Il neonato partito di Matteo Renzi, infatti, non sta raccogliendo il consenso sperato dal suo fondatore e da tutti i parlamentari ed elettori di area, appunto, renziana. Pina Francone su Il Giornale

Zingaretti

Il segretario dem è negli Stati Uniti. Dopo l’incontro a New York con Clinton e con il sindaco de Blasio, oggi è a Capitol Hill. Con la portavoce dem asse sul rilancio dell’Alleanza atlantica e contro i populismi su Il Resto del Carlino

Primo Piano

Acqua Alta

Alle 8.30 erano suonate ancora le sirene a Venezia, quindi di nuovo codice rosso. Alla fine l’acqua si assesta sui 150, mentre in mare ha toccato i 160. Si tratta di un’acqua alta eccezionale dopo che il livello stanotte ha superato i 180. E in giornata è previsto l’arrivo della ministra delle infrastrutture Paola De

Micheli e del premier Giuseppe Conte. VERA MANTENGOLI su Repubblica

RASSEGNA STAMPA

C’è preoccupazione anche per il simbolo di Venezia: la basilica di San Marco, l’acqua alta eccezionale potrebbe avere provocato gravi danni al gioiello di Venezia. Tutta la cripta è stata sommersa e dentro la Basilica, nel momento di picco di marea, si misuravano dalla pavimentazione circa 110 centimetri di acqua. “Venezia è in ginocchio. su Il Resto del Carlino

Vigili Torino

Il comandante dei vigili Emiliano Bezzon ha deciso di ritirare le dimissioni presentate una settimana fa nel pieno dello scontro con l’assessore alla Viabilità Maria Lapietra. «Non me la sento di rinunciare a essere il comandante dei civici», ha annunciato durante la festa dei vigili. andrea rossi su La Stampa

 

Fatture false: condannati genitori di Renzi
A un anno e nove mesi. Per Dagostino due anni (ANSA) – FIRENZE, 7 OTT – Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, sono stati condannati a un anno e nove mesi di reclusione dal giudice di Firenze Fabio Gugliotta al processo per due fatture false che li vedeva imputati insieme all’imprenditore Luigi Dagostino. Quest’ultimo è stato a sua volta condannato, a due anni di reclusione. Il pm Christine von Borries nella sua requisitoria odierna aveva chiesto per i genitori di Renzi una condanna a un anno e nove mesi, e a due anni e tre mesi per Dagostino.(ANSA). GUN 2019-10-07 16:40

 

Libia: ancora raid Haftar su Sirte, Misurata e presso Tripoli
(ANSAmed) – IL CAIRO, 7 OTT – I bombardamenti aerei delle forze del maresciallo Khalifa Haftar proseguono intensi oggi su vari obiettivi del territorio controllato da milizie fedeli al governo di accordo nazionale (Gna) di Fayez al Sarraj. Lo rende noto in un comunicato il comando dell’Esercito nazionale libico (Lna) dello stesso Haftar, non facendo alcun riferimento al bombardamento di ieri denunciato dall’Onu sul Club equestre di Tripoli, con un bilancio di diversi bambini feriti. Secondo l’Lna, gli obiettivi colpiti oggi dall’aviazione di Haftar comprendono la base militare di Ghardabiya a Sirte, un “centro di operazioni turco nell’accademia aerea di Misurata”, un deposito di armi e munizioni nella stessa accademia, altri depositi simili nell’aeroporto Mitiga a Tripoli e postazioni di miliziani intorno alla capitale, in particolare a Aziziya, Garian e Al Khalla. Nella nota si aggiunge che le operazioni sono state compiute con “la supervisione diretta” di Haftar. (ANSAmed). ZC 2019-10-07 16:34

 

F35: Pax Christi e Rete italiana disarmo, Conte ci riceva
(AGI) Novara, 7 ott. – Don Renato Sacco e’ il coordinatore nazionale di Pax Christi, movimento ecclesiale per la pace, attualmente presieduto dal vescovo di Altamura monsignor Giovanni Ricchiuti. Vive nel Novarese, il territorio nel quale si e’ insediato dal 2013 lo stabilimento nel quale vengono prodotti i sistemi d’ala dei caccia F35 e vengono assemblati i velivoli finiti. E da sempre e’ uno dei piu’ fieri oppositori del progetto Joint Strike Fighter, in nome del valore evangelico della pace. “Sono contento – dice – che il presidente Conte abbia smentito la notizia di una sua sottomissione senza condizioni ai voleri degli Stati Uniti d’America, e spero che davvero si possa andare verso un disimpegno dell’Italia da questo programma, che serve a produrre aerei potenzialmente capaci di trasportare bombe nucleari”. “Voglio chiedere a nome di Pax Christi e di Rete Italiana per il disarmo al premier – aggiunge – di riceverci per parlare di questo tema. Potremmo ripetergli come da cristiani pensiamo che il governo farebbe molto meglio ad investire le risorse destinate all’acquisto degli F35, che costano ciascuno 120 milioni di euro di denaro pubblico, in sanita’, scuole, assistenza sociale”. (AGI)No2 071622 OTT 19

 

Ue a Italia, senza investimenti al Sud, stop fondi
Commissione invia lettera al Governo, violate regole coesione (ANSA) – BRUXELLES, 07 OTT – Se non verrà mantenuto un adeguato livello d’investimenti pubblici nel Mezzogiorno, l’Italia rischia un taglio dei fondi strutturali. È l’allarme della Commissione Ue, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al governo “indicando le cifre più che preoccupanti sugli investimenti al Sud, che sono in calo e non rispettano i livelli previsti per non violare la regola Ue dell’addizionalità”. Lo ha detto il direttore generale per la Politica regionale della Commissione Ue, Marc Lemaitre.(ANSA). YRW-DEF 2019-10-07 16:17

 

UE: STYLIANIDES, 'ITALIA DAL 2014 INTERVENUTA IN OLTRE 20 EMERGENZE
(AdnKronos) – “L’Italia è sempre stata un membro attivo della famiglia della Protezione civile europea e dal 2014 avete risposto a più di 20 emergenze. Oggi con il vostro contributo nella flotta di transizione RescEu ribadite il vostro impegno a un sistema europeo forte di risposta alle calamità. L’Italia ha dato prova di essere il paese maggiormente impegnato per rafforzare questo sistema europeo”. Lo ha detto il commissariato europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides, all’aeroporto di Ciampino dove ha illustrato il sistema di risposta alle emergenze a livello europeo RescEu. “Ad agosto due aeromobili italiani si sono attivati per due incendi boschivi in Grecia insieme a due aerei spagnoli – ha aggiunto – Questo è un esempio concreto della solidarietà per la famiglia europea”. Secondo quanto spiegato dal commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, “RescEu si basa su quattro punti salienti”. L’Ercc (Emergency response coordination center), ha detto Stylianides, è il “centro di coordinamento emergenze attivo a Bruxelles costituito da esperti” il punto “più importante perché decide dove dispiegare la flotta”.
Poi, ha continuato, c’è la ‘Rete delle conoscenze’, “costituita da esperti degli Stati membri che dà modo di avere scambi di idee su tutto”. Il terzo punto, ha sottolineato, è un “fiore all’occhiello dell’Europa: il sistema Copernicus, che è un sistema satellitare che ci permette di intervenire con maggior efficienza, molto considerato anche dagli Usa che ci hanno chiesto aiuto, ad esempio per le inondazioni in Texas”. Il quarto punto è che “RescEu ad oggi è molto operativo per gli incendi boschivi ma dobbiamo andare oltre”, ha detto.
“La mia ambizione è di andare avanti anche nel settore medico – ha annunciato – Auspico una risposta collettiva nei casi di epidemia. Poi è necessario un potenziamento nella risposta alla minaccia Chimica biologica e nucleare”. “Mi ricordo che dopo gli incendi boschivi in Portogallo, nel 2017, Juncker disse l’Europa deve offrire ai cittadini qualcosa di più che delle condoglianze, deve dare delle risposte – ha concluso – Io credo che RescEu abbia veramente risposto alle aspettative degli europei”.
“RescEu ha aiutato 28 paesi ad avere un cuore unico quando si parla di Protezione Civile – ha detto Agostino Miozzo, direttore Promozione e integrazione del servizio nazionale Protezione Civile – L’anno scorso abbiamo fatto un’operazione straordinaria con l’Europa, un intervento in un paese del Nord, la Svezia, che non ha mai avuto problemi del genere ma che anche a causa dei cambiamenti climatici si è trovato a fronteggiare vasti incendi. Anche loro hanno capito cosa significa far fronte a un rischio che non prevedevano nel loro paese” “Condivido il concetto che le emergenze non hanno un passaporto, tutte le grandi emergenze, non solo le calamità ma anche il terrorismo, il cyber non hanno confini e noi dobbiamo prepararci a situazioni imprevedibili”, ha aggiunto.
Il prefetto Antonella Scolamiero, vice capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, ha poi ringraziato il commissariato europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides, che ha definito eroi i vigili del fuoco italiani. “In Italia siamo abbastanza abituati a definirli angeli ed eroi – ha detto – ma sentire questo stesso commento positivo da una persona della sua esperienza ci fa veramente piacere. Un tempo chiamavamo i vigili del fuoco ‘pompieri’ ora non lo facciamo più perché la loro professionalità è cresciuta. Ad esempio i vigili del fuoco italiani nel campo Nbcr (Nucleare – biologico – chimico – radiologico) sono considerati un’eccellenza”. I due Canadair italiani che fanno parte del sistema RescEu sono stati finanziati dall’Europa, fanno parte della flotta dei 19 canadair dei vigili del fuoco e possono essere utilizzati anche in Italia se non ci sono contemporaneamente emergenze europee.

 

De Micheli firma decreto seggiolini anti abbandono
Al via l’obbligo di installazione (ANSA) – ROMA, 7 OTT – Al via l’obbligo di installazione dei dispositivi antiabbandono sui seggiolini per i bambini di età inferiore ai 4 anni. La ministra dei Trasporti Paola De Micheli – informa una nota – ha infatti firmato il decreto attuativo dell’articolo 172 del Nuovo codice della strada per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli. L’obbligo sarà operativo non appena il decreto legge sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.

 

Manovra: Furlan, 5,4 mld per contratti pubblici
Cifra totale. Governo ha dato certezze. Ora tavolo e verifiche (ANSA) – ROMA, 7 OTT – “Il governo ha garantito che ci sono le risorse per i contrati pubblici”. Così il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine del tavolo a palazzo Chigi sulla manovra. Le risorse complessive assicurate dall’esecutivo da destinare al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici ammontano, dice Furlan, “a 5,4 miliardi di euro. Su questo ci sarà un tavolo tecnico e una verifica”. Y08-MRG 2019-10-07 16:06

 

 

LE NOTIZIE

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Dazi americani. Pompeo dice che delle nostre lamentele sui dazi non gliene importa nulla. Lui è a Roma per trattare la questuione di Hawei e del 5G oltre che l’abbandono della via della seta. Quella è l’unica moneta di scambio. Trump è disposto a non applicare i dazi all’agrolamentare italiano se l’Italia rome con la Cina. Un vero e proprio ricatto. Tre le possibilità per Conte.

Abbandona la Cina.
Conte sfancula Xy Xi ping e coem in un moderno suk arabo aderisce alla dotrina Tump e però deve stare attento alle ritorsioni cinesi che non lavorano con i dazi ma probabilmente con il debito pubblico. Se Xy dice ai suoi amici di non comprare debito pubblico italiani, le prossime aste sono cazzi.
Va alla guerra con Trump.
Conte decide di sfanculare il presidente americano. Chiama Xy Xi ping e gli chiede la complicità per fare un culo così a Trump. Ovviamnete in cambio Xi deve garantire di far mangiare ai cinesi due miliardi l’anno di parmigiano e prosciutto e far bere agli abitanti del paese con gli occhi a mandorla un milairdo di prosecco.
Chiede aiuto ai francesi e ai tedeschi.
Conte vola a Prigi e a Berlino e chiede ai due lestofanti che ci hanno messo in questo guaio per i betai cazzi loro del consorzio Airbus, di chiudere la frabbrica Airbus in Alabama. Ottomila lavoratori licenziati in unao stato in cui Trump ha vinto di misura. Per essere chiari con i risultati del 2017 senza Alabama Trump non sarebbe presidente.

Air Force Renzi. Il Fatto ha trovato le fatture e i contratti dell’Air Force Renzi. E torna a occuparsi dell’Airbus comprato da Ethiad per sei milioni e 400 mila euro e affittato al Governo italiano per 168 milioni. Al fatto sanno far di conto e fanno un titolo matematico: “L’Air Force Renzi ci è costato 26 volte in più”. Gli incontri fra gli arabi e De Vincenti, i sospetti di strane ricompense per l’acquisto di Alitalia, fino allo stop dei Cinque Stelle. Approfondisci.

Un affare che puzza.
L’aereo di Renzi fu pagato 26 volte il prezzo normale. Le carte del manager che bloccò l’affare: due i contratti, non uno, tra Etihad, Alitalia e il ministero della Difesa. Con la prima rata del leasing, 25 milioni, gli arabi di Abu Dhabi lo comprarono per 6,4. In totale 168 milioni di euro la cifra di affitto del velivolo. Daniele Martini sul Fatto a pagina 2.
Il triste balletto tra gli hangar.
E adesso l’abbandono totale. A volte si poteva vedere la sua coda dalla strada che circonda Fiumicino. Ora è all’aperto ad arrugginire: non si possono vendere nemmeno i pezzi. Tommaso Rodano sul Fatto a pagina 3.
Tra il wi-fi e “l’invidia dell’ala”.
Il Fatto pubblica la notizia del nuovo giocattolo del leader al culmine del suo potere. “La nostra flotta non è adeguata”, sostenne Palazzo Chigi. Enrico Letta reagì attaccando il suo successore. Marco Palombi sul Fatto a pagina 3.

PROVA CON SHORTSCODE TITOLETTI

Dazi americani. Pompeo dice che delle nostre lamentele sui dazi non gliene importa nulla. Lui è a Roma per trattare la questuione di Hawei e del 5G oltre che l’abbandono della via della seta. Quella è l’unica moneta di scambio. Trump è disposto a non applicare i dazi all’agrolamentare italiano se l’Italia rome con la Cina. Un vero e proprio ricatto. Tre le possibilità per Conte.

Abbandona la Cina.
Conte sfancula Xy Xi ping e coem in un moderno suk arabo aderisce alla dotrina Tump e però deve stare attento alle ritorsioni cinesi che non lavorano con i dazi ma probabilmente con il debito pubblico. Se Xy dice ai suoi amici di non comprare debito pubblico italiani, le prossime aste sono cazzi.
Va alla guerra con Trump.
Conte decide di sfanculare il presidente americano. Chiama Xy Xi ping e gli chiede la complicità per fare un culo così a Trump. Ovviamnete in cambio Xi deve garantire di far mangiare ai cinesi due miliardi l’anno di parmigiano e prosciutto e far bere agli abitanti del paese con gli occhi a mandorla un milairdo di prosecco.
Chiede aiuto ai francesi e ai tedeschi.
Conte vola a Prigi e a Berlino e chiede ai due lestofanti che ci hanno messo in questo guaio per i betai cazzi loro del consorzio Airbus, di chiudere la frabbrica Airbus in Alabama. Ottomila lavoratori licenziati in unao stato in cui Trump ha vinto di misura. Per essere chiari con i risultati del 2017 senza Alabama Trump non sarebbe presidente.

FINE

Abbandona la Cina.
Va alla guerra con Trump.
Chiede aiuto ai francesi e a i tedeschi.

Ma Fubini lo sapeva già. L’altra cosa che nessuno dice è che Fubini da tempo scrive questo sul Corriere. Volete le prove? Leggete i pezzi arretrati. Approfondisci.

il pezzo di venerdi,
il pezzo di sabato
e il pezzo di domenica.

per oggi è tutto.

Enrico Borellini

FINE PROVA CON SHORTCOPDE

La Lega.
Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani?

 

PROV AMIA

Dazi americani. Pompeo dice che delle nostre lamentele sui dazi non gliene importa nulla. Lui è a Roma per trattare la questuione di Hawei e del 5G oltre che l’abbandono della via della seta. Quella è l’unica moneta di scambio. Trump è disposto a non applicare i dazi all’agrolamentare italiano se l’Italia rome con la Cina. Un vero e proprio ricatto. Tre le possibilità per Conte. Approfondisci.

Abbandona la Cina.
Va alla guerra con Trump.
Chiede aiuto ai francesi e a i tedeschi.

Ma Fubini lo sapeva già. L’altra cosa che nessuno dice è che Fubini da tempo scrive questo sul Corriere. Volete le prove? Leggete i pezzi arretrati. Approfondisci.

il pezzo di venerdi,
il pezzo di sabato
e il pezzo di domenica.

per oggi è tutto.

Enrico Borellini

FINE PROVA MIA

 

PRIMO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio.

La Lega.
Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani?
I Cinquestelle.
Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani.
Il Pd.
Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

 

SECONDO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio. More

 

TERZO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio.

La Lega. I Cinquestelle. Il Pd.
Tre

 

QUARTO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio.

La Lega.
Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani?
I Cinquestelle.
Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani.
Il Pd.
Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

QUINTO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio. More

SESTO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio. More

SETTIMO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio.

Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani? Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani. Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

Ma proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani? Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani. Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

La demagogia di proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani? Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani. Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani? Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani. Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

OTTAVO FORMAT

Il voto ai sedicenni. Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio. Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani? Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani. Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare.

 

Diverse le opinioni sul voto ai sedicenni e alla proposta di Letta. Leghisti favorevoli, Pd d’accordo. Cinquestelle freddi. Le posizioni nel dettaglio [/read]

La lega.
Dice al Foglio proporre di dare il voto ai sedicenni è demagogia pura. Vogliamo occuparci dei giovani? More

I Cinquestelle.
Bene. Lavoriamo affinché le Camere siano dotate oltre che di un ufficio parlamentare di bilancio anche di un ufficio giovani. More

Il Pd.
Ci vuole un ufficio capace di valutare che impatto possa un’arma proposta da ciascuna maggioranza parlamentare. More

 

 

Un paese con un debito pubblico come l’Italia più che ragionare su come far votare i sedicenni dovrebbe ragionare su come dargli un futuro. Dateci con urgenza una Greta del debito pubblico, please. Sul Foglio (p.3).

Nuovi italiani, maggioranza in stallo. Franceschini: “È un dovere morale”. Il capo delegazione Pd convoca i parlamentari, ma i dem sono divisi e i 5S frenano sulla discussione della legge per lo ius culturae. L’affondo di Renzi: facciamo come con le unioni civili, niente annunci e risultati subito (Repubblica p.9). Ma la cittadinanza spacca il M5S. «Nel programma non c’è» (Corriere p.8).

T 5 Referendum

Referendum maggioritario: testo inaffondabile (Messaggero p.10). La Lega punta alla “spallata”. Presentati i quesiti per abolire la quota proporzionale ma l’ultima parola sarà della Consulta (Stampa p.6). E Repubblica (p.11) interpella il costituzionalista Enzo Cheli: “Difficile che la Consulta dica sì al referendum elettorale di Salvini”.

T 6

Casaleggio, sei minuti di spot all’Onu per Rousseau e la democrazia digitale. La cittadinanza digitale per tutti al centro dell’intervento del manager: “Il voto online è un modo per esercitare un diritto” (Repubblica p.11).

T 7 Migranti

Migranti, il pressing della Tunisia. Arrivi moltiplicati. Il sospetto di una strategia per la trattativa con Di Maio sui rimpatri. Salvini accusa il governo. Donna e bimbo morti nell’incendio di Lesbo. L’Ue: è insostenibile. Piano di Atene: 10 mila torneranno in Turchia.

(Corriere p.6).

T 8

Reddito di cittadinanza all’ex brigatista condannata per il delitto D’Antona che riceve 623 euro al mese (Qn p.11). L’amarezza di Olga D’Antona: «Il reddito all’ex Br? Non ne ha bisogno lo lasci ai veri poveri. Pieni diritti a chi sconta la pena, lei è ai domiciliari» (Corriere p.17). Il presidente dell’Inps Tridico: «Dare l’assegno alla Saraceni è ripugnante». Mi pongo anch’io il problema, tuttavia la legge prevede che quella donna venga pagata anche se ha commesso crimini tanto gravi: se l’ente non provvedesse, verrebbe sanzionato. La soluzione è modificare le normative (Verità p.3).

T 9

T 10

ECONOMIA

1 Iva

Ecco la manovra da 30 miliardi «Sterilizzato l’aumento dell’Iva». Deficit al 2,2% con 14 miliardi di flessibilità (Corriere p.2). Arrivano i tagli al cuneo fiscale. Ma Gualtieri non esclude una rimodulazione delle aliquote. Via ai green bond per 50 miliardi (Stampa p.2). Manovra sostenuta anche da tagli a spesa e sconti fiscali (3,5 miliardi complessivi). Crescita a +0,6%, debito al 135,2% (Sole p.3). Due fondi verdi da 50 miliardi, 1,8 da tasse ambientali nel 2020. Risorse mobilitate in un arco di 15 anni (Sole p.2). Cuneo: taglio solo da luglio per 2,7 miliardi, 5,4 nel 2021. Tetto a 26mila euro di reddito con un vantaggio fiscale che a regime potrà arrivare fino a 1.500 euro annui (Sole p.4). Cottarelli scettico: “La spesa cresce e non servirà a rilanciare il Pil. Risparmiare per ridurre il fisco” (Qn p.4).

Il governo approva il Def Ci sono altri 8 miliardi di tasse La stangata serve a scongiurare l’aumento dell’Iva Diesel a rischio rincaro. Lo spettro del salasso sulla casa (Giornale p.2). Tasse su case e aziende Soldi a fannulloni e Br

Libero p.2).

 

Bruxelles per ora sospende il giudizio e aspetta di vedere le misure concrete

Messaggero p.2

Evasione, 7 miliardi di gettito dubbi sulla cifra messa nel Def

Mesasggero p.5

Meno sgravi a chi guadagna di più. La riduzione su spese sanitarie e ristrutturazioni edilizie, ma non sui tassi passivi dei mutui. Le ipotesi per i redditi fino a 100mila euro. Il dilemma sulle coperture e il nodo delle tasse (Corriere p.5). Il commento di Enrico Marro (Corriere (p.5): Deficit, la svolta che non c’è.

2 contamte e carte

Detrazione al 19% e rimborsi con i pagamenti elettronici. Ipotesi doppio incentivo contro il contante: bonus fiscale di 475 euro su una spesa annua massima di 2.500 euro e rimborsi tra il 2 e il 4% sugli estratti conto (Sole p.2).

Dal “bonus della befana” al cashback per incentivare la moneta elettronica

Messaggero p.5

2 renzi dimaio liti

La lunga notte delle liti. I timori su Renzi e Di Maio: così facciamo poca strada. Il premier e Franceschini li vedono come i possibili guastatori (Corriere p.3). Conte bacchetta Matteo: «Non ha la golden share» (Messaggero p.6). E sul fisco: “Basta giochini e fibrillazioni”. Franceschini sferza l’ex premier: “La smania di visibilità logora i governi (Stampa p.3). Il commento di Marcello Sorgi: Renzi e Di Maio, quei “no” decisi che sanno tanto di pretattica (Stampa p.3). Giuliano Ferrara sul Foglio (p.1): A me sembra che lo sconfitto del 4 dicembre 2016, quello che voleva il monocameralismo e il ballottaggio alle elezioni, è l’unico che sarà in grado di far ballare il governo sulle punte, visto che l’ha generato e non è sprovvisto di duttilità, perché è l’unico che non sgomita e non mugugna, fa politica che è ciò per cui paghiamo viventi e semiviventi del Parlamento. Per Stefano Folli – su Repubblica (p.31) – forse ha ragione Zanda, quando dice che il premier Conte deve saper mediare e trovare compromessi in una situazione di grande fragilità. Sull’Iva il presidente del Consiglio si è mosso, anche se c’è da capire come. Ma il cammino è lastricato di trabocchetti.

 

3 Dazi

Wto pronta a dare il via libera ai dazi Usa contro l’Europa. Le tariffe colpirebbero esportazioni Ue per 7,5 miliardi di dollari. Bruxelles prepara ritorsioni su 12 miliardi che però scatteranno solo nel 2020. L’agroalimentare italiano è il settore più a rischio (Sole p.17).

Arriva a Roma il segretario di Stato americano Pompeo. Il pressing di Di Maio per frenare i dazi. Si punta sugli importatori Usa per sostenere la causa del made in Italy. Il dialogo con Mattarella e Conte su Libia, Iran e i rapporti con Cina e Russia (Stampa p.5).

Dazi Usa, conto pesante perl’Italia Roma punta sull’intervento di Pompeo Il Wto all’Europa: 8 miliardi. La metà investirà i nostri prodotti.Oggi arriva il ministro di Trump

Corriere p.10

Dazi amari per la Coldiretti. Sempre favorevole alle barriere (proprie), ora scopre il lato oscuro del protezionismo (Foglio p.3).

4 Boccia

“L’Italia non può cavarsela da sola Più Europa, altrimenti la partita è persa”

VINCENZO BOCCIA Il presidente di Confindustria: ora una svolta per l’integrazione politica Le imprese di Francia e Germania sono d’accordo. A dicembre faremo una trilaterale a Roma

Stampa p.5

Disoccupazione giù al 9,5%. Ma con più inattivi. Dai dati Istat emerge che la discesa dei disoccupati non è frutto di un aumento del numero degli occupati ma dalla forte diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-3,4%, pari a -87 mila unità nell’ultimo mese) (Corriere p.29).

Disoccupazione in calo è ai minimi dal 2011

Per l’Istat in agosto è scesa al 9,5% Crescono gli occupati ma anche gli inattivi (Repubbblica p.24)

5 petrolio

Bin Salman avverte l’Occidente sull’Iran “Fermatelo, o il prezzo del petrolio schizzerà” Il principe saudita: conseguenze inimmaginabili se la produzione viene bloccata dagli attacchi di Teheran

Stampa p.11

Petrolio, il principe saudita Bin Salman: «Il mondo fermi l’Iran o prezzi alle stelle». L’erede al trono: azione forte per scoraggiare Teheran o ci sarà un’escalation che metterà a rischio gli interessi mondiali (Mesasggero p.18).

ESTERI

1 Austria

Kurz e la tentazione dei Verdi La grande coalizione per il clima Si lavora a un governo tra conservatori e ambientalisti: sarebbe il primo caso in Europa

Kurz Avvierò colloqui con tutti i partiti disponibili, la mia priorità è rafforzare l’economia

Stampa p.8

“Greta semplifica sull’ambiente come Salvini fa con i migranti”

MO CACCIARI “Le generalizzazioni dilagano e indeboliscono l’identità dell’Europa In questa stagione manca qualcuno che si opponga adoperando la forza della ragione”

Il movimento verde ha in sé un messaggio europeo: trasgredire i sistemi esistenti

Syampa p.8

2 Ciona

Cina show. Festa e parata a Tienanmen per i 70 anni della Repubblica. Xi più morbido con Hong Kong (Repubblica p.12).

Cina, l’inchino di Xi a Mao per i 70 anni del comunismo Il presidente cinese omaggia il padre della patria Hong Kong blindata: si prepara a nuove dure proteste

Giornale p.13

3 Brexit

Urla e discorsi, slogan e affondi: una serata con il premier Boris Johnson durante gli incontri riservati nella convention dei conservatori a Manchester. “Corbyn? Nello spazio. Brexit? Subito”. Parola di Boris. “Amici, mi dicono che dovrei moderare il mio linguaggio militare: voi che ne dite?”. “Nooooooo!” (Repubblica p.13).

4 Usa

Usa, non solo impechment, anche sesso, droga e corruzione nel Kiev-gate che affossa i sogni della famiglia Biden. Federico Rampini su Repubblica (p.15).

Trump vuole incontrare la talpa dell’Ucraina-gate I legali: «È in pericolo» Il presidente contro il teste e i dem: traditori E Biden scrive alle tv: basta invitare Giuliani

Giornale p.12

GIUSTIZIA

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LETTURE

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Referendum anti-proporzionale. Sì da 4 regioni su 5, vota anche FI. Via libera da Lombardia,Veneto, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia. Alla fine il centrodestra si è ricompattato, accelerando sulla strada aperta dalla Lega che potrebbe condurre, tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2020, al referendum abrogativo della legge elettorale in vigore (il «Rosatellum») capace poi di introdurre (per sottrazione) un sistema maggioritario all’inglese. Dino Martirano sul Corriere a pagina 10.

Il Cavaliere si arrende. Ammutinamento in Fi: “Stiamo con Salvini”. Il bollettino della disfatta è stato recapitato ad Arcore a fine giornata e raccontano che Silvio Berlusconi non poteva credere ai suoi occhi, quasi il sigillo su un tramonto politico ormai compiuto. L’ordine rivolto due giorni fa dall’anziano leader ai consiglieri regionali di Forza Italia, di astenersi sulla mozione della Lega per promuovere un referendum elettorale pro-maggioritario in primavera, è stato disatteso da tutti. Carmelo Lopapa su Repubblica a pagina 15.More

L’intero esercito dei rappresentanti forzisti nelle regioni ha voltato le spalle al Cavaliere votando a favore e adeguandosi al diktat di Matteo Salvini. Ormai unico capo riconosciuto della coalizione, da chi milita nel centrodestra.

La giravolta del Cav. Diversa la lettura del Fatto. B. fa la giravolta e aiuta Salvini sui referendum. Berlusconi che si era espresso per il proporzionale, due giorni fa aveva dato indicazione per l’astensione. Senza i voti forzisti, però, i referendum leghisti sarebbero abortiti. Così è andato in scena un pressing notevole da Via Bellerio su Forza Italia. E ieri il voltafaccia: FI ha concesso ai suoi consiglieri libertà di coscienza, facendo vincere il sì. Al contempo, però, i berluscones hanno chiesto agli alleati di votare un ordine del giorno che chiede il mantenimento di una quota proporzionale, perché “bipolarismo non significa bipartitismo”. Gianluca Roselli sul Fatto a pagina 11.

La truffa del referendum. Per il Foglio è solo “La propaganda maggioritaria della Lega. Il referendum proposto da cinque regioni è fuffa per la campagna elettorale”. L’operazione annunciata da Matteo Salvini, che attraverso la richiesta di referendum avanzata da cinque consigli regionali vuole abolire la quota proporzionale nell’assegnazione dei seggi, è essenzialmente propagandistica. Editoriale sul Foglio a pagina 3.

Sul piano pratico spetta alla Corte di cassazione valutare la legittimità e alla Corte costituzionale la ammissibilità del testo del referendum. Nel caso di una legge elettorale il referendum è necessariamente parziale, abroga cioè solo alcuni commi della legge elettorale vigente, e questo implica che, se ottenesse il quorum e la maggioranza dei voti, dovrebbe essere immediatamente applicabile, senza ulteriori interventi legislativi.
La legge in vigore assegna due terzi dei seggi alle liste su base proporzionale, un terzo maggioritario a coalizioni che si presentano nelle varie regioni. Trasferire all’area maggioritaria tutto risulta complesso e l’esito che ne deriverebbe nel caso si trovasse un marchingegno capace di renderlo possibile, entrerebbe in conflitto con la decisione, già espressa dalla Consulta quando abrogò il maggioritario della legge elettorale precedente perché non conteneva un quorum minimo per assegnare il premio di maggioranza.
Siccome il referendum proposto è di tipo abrogativo non può introdurre questa condizione e quindi suscita la stessa obiezione che la Consulta ha già fatto valere. Si può aggiungere che se, come pare abbia deciso la maggioranza, entro ottobre verrà approvata in via definitiva la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari, sarebbe comunque necessaria una revisione dei collegi, che non può essere contemplata preventivamente dal referendum leghista.
I dirigenti della Lega hanno avuto a che fare con questi problemi già in passato, anche come promotori di precedenti meccanismi elettorali, quindi sanno bene che l’opera zione che hanno avviato si fermerà quasi subito, o alla Cassazione o alla Consulta. Puntano comunque ad avviarla, per poi strillare che si vuole impedire di decidere al popolo sovrano, e anche per aprire preventivamente un fuoco di sbarramento contro l’eventuale riforma proporzionale di cui si parla (per la verità con convinzione decrescente) nei partiti della maggioranza. La legge elettorale è un sistema di garanzia che deve valere per tutti, per questo sarebbe meglio che fosse il risultato di un confronto parlamentare aperto e sereno. Nelle occasioni precedenti non è stato così, e forse anche per questo il meccanismo di voto in Italia muta tanto spesso. Ma almeno va definito seguendo le norme costituzionali, che non consentono manomissioni referendarie “creative”.

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Matteo contro Matteo. Salvini-Renzi, sfida fra acerrimi rivali per dominare la scena. Scintille sul duello tv, il match a Porta a Porta a metà ottobre. Primi insulti: “Vendutello, hai paura”. “Lascia perdere i mojito”. Il confronto arriverà prima della Leopolda e della manifestazione della Lega a Roma. Renzi: «In televisione gli dirò che bere fa male: un mojito in meno e un dibattito sull’economia e l’Iva in più». Accetta la sfida elettorale? «Quando si va a votare lo decide il capo dello Stato, e in genere si fa ogni 5 anni, quando ci si vede in tv lo decide Vespa. Spero che Salvini abbia chiara la differenza». Mattia Feltri sulla Stampa a pagina 4. (Stampa p.4).

Protagonisti. Ma i protagonisti dei finora unici scontri diretti in tv della Prima e della Seconda Repubblica degli unici confronti diretti dall’introduzione del maggioritario, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, oggi si prendono la ribalta dei giornali. Occupano la scena con due interviste al Corriere e Repubblica che non a caso hanno al centro i due Mattei.

Berlusconi 1. Un figlio mancato? «Perché figlio, perché mancato? Il percorso di vita di Matteo Renzi è all’antitesi del mio. Lui fin da giovanissimo ha vissuto e vive nella politica, nell’apparato di un partito. E si è sempre collocato nella sinistra. Io ho seguito e seguo un percorso esattamente contrario. Per questo i moderati non lo votano anche se è moderno europeo e lontano dalle ideologie». (Corriere p.9).

Berlusconi 2. Su Salvini che sul referendum chiede al Cavaliere la prova d’amore Berlusconi è netto: «Dopo la prova d’amore viene il matrimonio riparatore o il delitto d’onore, tutte cose che non farebbero bene al futuro del centrodestra. Questi temi richiedono invece serietà, perché la legge elettorale è il cuore della democrazia rappresentativa. In attesa che i nostri tecnici approfondiscano la proposta referendaria, sarebbe piuttosto opportuno che il centrodestra definisse una proposta unitaria da presentare in Parlamento». (Corriere p.9).

Berlusconi 3. Il Cavaliere chiude l’intervista affermando di apprezzare il garbo e la competenza di Conte e negando problemi all’interno di Forza Italia. (Corriere p.9).

Prodi 1. Sulla legge elettorale il leader dell’Ulivo risponde indirettamente al Cavaliere: «Sono per il maggioritario perché la legge elettorale deve avere l’obiettivo di dare un governo al Paese, non di fotografarlo. È impressionante vedere come nemmeno la buona esperienza di Comuni e Regioni (un tempo perennemente in crisi) possa essere di insegnamento». (Repubblica p.3).

Prodi 2. L’ex leader del centrosinistra critica Renzi per la scissione e lo irride sul nome del nuovo partito: «Bellissimo nome. Un mio amico lo propose per uno yogurt forse per via dei fermenti vivi. Il problema è che lo yogurt ha una scadenza ravvicinata e questo per un partito può essere un problema. Parlo su serio: attenzione che i partiti personali funzionano la prima volta. Ripeterli crea problemi. Questo vale per tutti, per Renzi e forse anche per Salvini». (Repubblica p.3).

Le Iene. Due interviste a specchio, come l’intervista doppia delle Iene. E se l’uno – Prodi – parla di lotta all’evasione fiscale, l’altro – Berlusconi – ribadisce la lotta contro l’oppressione fiscale. Ma entrambi sembrano ottimisti per il futuro.

 

Prodi: «Siamo andati in vacanza avendo bruciato il passaporto, e forse anche la carta d’identità. Adesso abbiamo di nuovo in tasca il biglietto dell’EuroRail, per viaggiare in tutta Europa. Ci resta ora da costruire treni ad alta velocità e ferrovie migliori». (Repubblica p.3).

Berlusconi: «Il nostro centrodestra è da sempre chiarissimo: liberale, europeista, garantista, cristiano, riformatore. Un centrodestra di governo. Sta a noi rafforzare il profilo liberale della coalizione. Noi saremo, come sempre, il cervello, il cuore, la spina dorsale liberale della coalizione». (Corriere p.9).

Capotavola è dove mi siedo io. Una ricostruzione esclusiva della Stampa scopre qualche altarino. Casaleggio jr, D’Alema e un colloquio segreto dietro l’accordo sulla Sanità. I due si incontreranno a Tirana in ottobre. Ilario Lombardo ricostruisce la rete dei contatti che ha portato Speranza al ministero. È la storia di un network che si è formato all’ombra della nuova coalizione giallorossa e che racconta alcuni passaggi fondamentali dell’ultimo mese.

Commistioni della strana coppia. Lombardo svela i contatti tra una onlus che si occupa di migranti, la Sanità di Frontiera; una società focalizzata sulla tutela legale dei medici che si è allargata al business della blockchain, la Consulcesi Group; un ex premier, Massimo D’Alema; l’imprenditore che ha in mano l’algoritmo di controllo del primo partito in Parlamento, Davide Casaleggio; e un’università privata collegata all’isola di Malta, la Link University. In aggiunta, Michela De Biase, la moglie del capodelegazione del Pd al governo Dario Franceschini e il senatore Sileri, presidente della Commissione Sanità, candidato ministro della Sanità, poi solo vice. (Stampa p.6).

Mi fido di te. Conte in versione Jovanotti acclamato alla festa degli ex comunisti. Selfie in completo scuro tra bandiere rosse e salsicce. Attacco a Di Battista che aveva detto “Pd ipocrita”: “Io mi fido dei dem”. (Stampa p.8).

avvisa la «squadra»: niente spazio ai personalismi (Corriere p.6).

Io di sinistra. Tra le bandiere rosse il premier alla festa di Articolo Uno: “Io di sinistra. Vengo dal cattolicesimo democratico. Ora servono due anni per le riforme”. L’accoglienza di D’Alema: “Discorso convincente”. Applausi per l’attacco a Salvini, ma non sui migranti. (Repubblica p.2).

Pd ipocrita. Richiamo all’ordine di Alessandro Di Battista per il M5S di Luigi Di Maio che ha scelto di governare con Nicola Zingaretti e con Matteo Renzi: «Non vi fidate del Pd derenzizzato. È un partito ipocrita».

Di Maio sorpreso dall’incursione. Ma l’ex deputato insiste: «Farò le mie battaglie». Marcucci: “tenetelo a bada”. (Corriere p.5).

 

Partitino no grazie. Tranquillizzante e vasellinosa Maria Elena Boschi in un’intervista a Maria Teresa Meli: «Non saremo un partitino. Arriverà un’altra decina di eletti, c’è una prateria davanti a noi. Rispetteremo i programmi e le scelte della coalizione. Ci sono degli incerti ma ci raggiungeranno in ottobre, alla Leopolda. Capogruppo? No. Ma da noi c’è la diarchia uomo donna, ne sono fiera». (Corriere p.10).

Renzi socialista. Grazie ai socialisti Italia viva non finisce al Misto. Il Psi di Nencini si allea con Renzi. E fa nascere il gruppo in Senato. «Sì a una forza riformista». (Corriere p.10).

Influenze. L’organizzatore della Leopolda, l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open, chiusa un anno fa è indagato. L’accusa è traffico di influenze illecite. Era a capo della fondazione che finanziava le iniziative di Matteo Renzi. I legali: “Ipotesi di reato fumosa”. (Stampa p.6).

Soldi e politica. I conti opachi (e senza controlli) della politica. Finora le contabilità sono state a dir poco opache, con fiumi di milioni distribuiti a leader e correnti attraverso una selva di fondazioni, associazioni e simil-onlus prive di qualunque regola. A volte, come spesso ha denunciato Raffaele Cantone, avevano lo statuto di una bocciofila di paese. (Repubblica p.4).

Per le regionali in Umbria, stallo tra M5S e dem (Corriere p.5). Oggi Rousseau vota sull’asse.

 

Contro Salvini, ora si aspetta il miracolo di San Francesco dice il Fatto (p.3). Da Perugia a Terni, da Todi a Città di Castello il brand leghista va fortissimo: B. è costretto ad allearsi con Toti.

La sfida leghista nell’Emilia rossa sulla Stampa (p.9): “Il Pd cerca l’inciucio coi grillini”. Il voto sarà il 24 novembre o il 26 gennaio. Duello tra la salviniana Borgonzoni e il presidente uscente Bonaccini. La base dei Cinque stelle divisa. E Forza Italia traballa: il recordman bolognese di preferenze Bignami passa a FdI.

 

Buongiorno a tutti. Mentre i due Mattei si danno appuntamento in tv nel salotto di Vespa, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, i protagonisti degli unici scontri televisivi diretti che si siano visti fino ad oggi, si prendono la ribalta dei giornali con due importanti interviste. Al centro delle quali ci sono i due Mattei. Tutto si tiene. Buona lettura a tutti.

Matteo contro Matteo. Salvini-Renzi, sfida fra acerrimi rivali per dominare la scena. Scintille sul duello tv, il match a Porta a Porta a metà ottobre. Primi insulti: “Vendutello, hai paura”. “Lascia perdere i mojito”. Il confronto arriverà prima della Leopolda e della manifestazione della Lega a Roma. Renzi: «In televisione gli dirò che bere fa male: un mojito in meno e un dibattito sull’economia e l’Iva in più». Accetta la sfida elettorale? «Quando si va a votare lo decide il capo dello Stato, e in genere si fa ogni 5 anni, quando ci si vede in tv lo decide Vespa. Spero che Salvini abbia chiara la differenza». Mattia Feltri sulla Stampa a pagina 4.. Mattia Feltri sulla Stampa a pagina 4.

 

Protagonisti. Ma i protagonisti dei finora unici scontri diretti in tv della Prima e della Seconda Repubblica degli unici confronti diretti dall’introduzione del maggioritario, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, oggi si prendono la ribalta dei giornali. Occupano la scena con due interviste al Corriere e Repubblica che non a caso hanno al centro i due Mattei.

 

Berlusconi 1. Un figlio mancato? «Perché figlio, perché mancato? Il percorso di vita di Matteo Renzi è all’antitesi del mio. Lui fin da giovanissimo ha vissuto e vive nella politica, nell’apparato di un partito. E si è sempre collocato nella sinistra. Io ho seguito e seguo un percorso esattamente contrario. Per questo i moderati non lo votano anche se è moderno europeo e lontano dalle ideologie».. Francesco Verderami sul Corriere a pagina 9.

 

Berlusconi 2. Su Salvini che sul referendum chiede al Cavaliere la prova d’amore Berlusconi è netto: «Dopo la prova d’amore viene il matrimonio riparatore o il delitto d’onore, tutte cose che non farebbero bene al futuro del centrodestra. Questi temi richiedono invece serietà, perché la legge elettorale è il cuore della democrazia rappresentativa. In attesa che i nostri tecnici approfondiscano la proposta referendaria, sarebbe piuttosto opportuno che il centrodestra definisse una proposta unitaria da presentare in Parlamento».. Francesco Verderami sul Corriere a pagina 9.

 

Berlusconi 3. Il Cavaliere chiude l’intervista affermando di apprezzare il garbo e la competenza di Conte e negando problemi all’interno di Forza Italia.. Francesco Verderami sul Corriere a pagina 9.

 

Prodi 1. Sulla legge elettorale il leader dell’Ulivo risponde indirettamente al Cavaliere: «Sono per il maggioritario perché la legge elettorale deve avere l’obiettivo di dare un governo al Paese, non di fotografarlo. È impressionante vedere come nemmeno la buona esperienza di Comuni e Regioni (un tempo perennemente in crisi) possa essere di insegnamento».. Luciano Nigro su Repubblica a pagina 3.

 

Prodi 2. L’ex leader del centrosinistra critica Renzi per la scissione e lo irride sul nome del nuovo partito: «Bellissimo nome. Un mio amico lo propose per uno yogurt forse per via dei fermenti vivi. Il problema è che lo yogurt ha una scadenza ravvicinata e questo per un partito può essere un problema. Parlo su serio: attenzione che i partiti personali funzionano la prima volta. Ripeterli crea problemi. Questo vale per tutti, per Renzi e forse anche per Salvini».. Luciano Nigro su Repubblica a pagina 3.

 

Le Iene. Due interviste a specchio, come l’intervista doppia delle Iene. E se l’uno – Prodi – parla di lotta all’evasione fiscale, l’altro – Berlusconi – ribadisce la lotta contro l’oppressione fiscale. Ma entrambi sembrano ottimisti per il futuro.

 

Prodi: «Siamo andati in vacanza avendo bruciato il passaporto, e forse anche la carta d’identità. Adesso abbiamo di nuovo in tasca il biglietto dell’EuroRail, per viaggiare in tutta Europa. Ci resta ora da costruire treni ad alta velocità e ferrovie migliori».. Luciano Nigro su Repubblica a pagina 3.

 

Berlusconi: «Il nostro centrodestra è da sempre chiarissimo: liberale, europeista, garantista, cristiano, riformatore. Un centrodestra di governo. Sta a noi rafforzare il profilo liberale della coalizione. Noi saremo, come sempre, il cervello, il cuore, la spina dorsale liberale della coalizione».. Francesco Verderami sul Corriere a pagina 9.

 

Capotavola è dove mi siedo io. Una ricostruzione esclusiva della Stampa scopre qualche altarino. Casaleggio jr,  D’Alema e un colloquio segreto dietro l’accordo sulla Sanità. I due si incontreranno a Tirana in ottobre. Ilario Lombardo ricostruisce la rete dei contatti che ha portato Speranza al ministero. È la storia di un network che si è formato all’ombra della nuova coalizione giallorossa e che racconta alcuni passaggi fondamentali dell’ultimo mese.

 

Commistioni della strana coppia. Lombardo svela i contatti tra una onlus che si occupa di migranti, la Sanità di Frontiera; una società focalizzata sulla tutela legale dei medici che si è allargata al business della blockchain, la Consulcesi Group; un ex premier, Massimo D’Alema; l’imprenditore che ha in mano l’algoritmo di controllo del primo partito in Parlamento, Davide Casaleggio; e un’università privata collegata all’isola di Malta, la Link University. In aggiunta, Michela De Biase, la moglie del capodelegazione del Pd al governo Dario Franceschini e il senatore Sileri, presidente della Commissione Sanità, candidato ministro della Sanità, poi solo vice.. Ilario Lombardo sulla Stampa a pagina 6.

 

Mi fido di te. Conte in versione Jovanotti acclamato alla festa degli ex comunisti. Selfie in completo scuro tra bandiere rosse e salsicce. Attacco a Di Battista che aveva detto “Pd ipocrita”: “Io mi fido dei dem”.. Fabio Martini sulla Stampa a pagina 8.

 

avvisa la «squadra»: niente spazio ai personalismi (Corriere p.6).

 

Io di sinistra. Tra le bandiere rosse il premier alla festa di Articolo Uno: “Io di sinistra. Vengo dal cattolicesimo democratico. Ora servono due anni per le riforme”. L’accoglienza di D’Alema: “Discorso convincente”. Applausi per l’attacco a Salvini, ma non sui migranti.. Goffredo De Marchis su Repubblica a pagina 2.

 

Pd ipocrita. Richiamo all’ordine di Alessandro Di Battista per il M5S di Luigi Di Maio che ha scelto di governare con Nicola Zingaretti e con Matteo Renzi: «Non vi fidate del Pd derenzizzato. È un partito ipocrita».

Di Maio sorpreso dall’incursione. Ma l’ex deputato insiste: «Farò le mie battaglie». Marcucci: “tenetelo a bada”.. Dino Martirano e Monica Guerzoni sul Corriere a pagina 5.

 

 

Partitino no grazie. Tranquillizzante e vasellinosa Maria Elena Boschi in un’intervista a Maria Teresa Meli: «Non saremo un partitino. Arriverà un’altra decina di eletti, c’è una prateria davanti a noi. Rispetteremo i programmi e le scelte della coalizione. Ci sono degli incerti ma ci raggiungeranno in ottobre, alla Leopolda. Capogruppo? No. Ma da noi c’è la diarchia uomo donna, ne sono fiera».. Maria Teresa Meli sul Corriere a pagina 10.

 

Renzi socialista. Grazie ai socialisti Italia viva non finisce al Misto. Il Psi di Nencini si allea con Renzi. E fa nascere il gruppo in Senato. «Sì a una forza riformista».. Monica Guerzoni sul Corriere a pagina 10.

 

Influenze. L’organizzatore della Leopolda, l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open, chiusa un anno fa è indagato. L’accusa è traffico di influenze illecite. Era a capo della fondazione che finanziava le iniziative di Matteo Renzi. I legali: “Ipotesi di reato fumosa”.. Grazia Longo sulla Stampa a pagina 6.

 

Soldi e politica. I conti opachi (e senza controlli) della politica. Finora le contabilità sono state a dir poco opache, con fiumi di milioni distribuiti a leader e correnti attraverso una selva di fondazioni, associazioni e simil-onlus prive di qualunque regola. A volte, come spesso ha denunciato Raffaele Cantone, avevano lo statuto di una bocciofila di paese.. Il commento di Gianluca Di Feo su Repubblica a pagina 4.

 

 

 

 

 

 

Per le regionali in Umbria, stallo tra M5S e dem (Corriere p.5). Oggi Rousseau vota sull’asse.

 

Contro Salvini, ora si aspetta il miracolo di San Francesco dice il Fatto (p.3). Da Perugia a Terni, da Todi a Città di Castello il brand leghista va fortissimo: B. è costretto ad allearsi con Toti.

 

La sfida leghista nell’Emilia rossa sulla Stampa (p.9): “Il Pd cerca l’inciucio coi grillini”. Il voto sarà il 24 novembre o il 26 gennaio. Duello tra la salviniana Borgonzoni e il presidente uscente Bonaccini. La base dei Cinque stelle divisa. E Forza Italia traballa: il recordman bolognese di preferenze Bignami passa a FdI.

 

Diversa la prospettiva che offre Repubblica (p.7). La Lega teme un doppio ko. Borgonzoni in bilico: l’ultimatum di Meloni a Salvini: “In Emilia Romagna non riuscirà a superare Bonaccini”. Martedì il vertice decisivo.

 

Berlusconi felice per aver vinto un altro round nei confronti della ex moglie Veronica Lario a cui ha fatto pignorare i conti (Repubblica p.8) chiama in causa la fidanzata per dire no a Salvini. “Siamo diversi, e Francesca non lo tollera”.

 

Giorgia Meloni invece intervistata dal Messaggero (p.9) parla di «Italiani stufi degli inciuci. E al Centro ci sono più partiti che voti». Inizia oggi la festa di Atreju: «Apprezzo molto che Conte, pur nella diversità d’opinioni, abbia accolto l’invito».

 

Sui migranti Mattarella e Steinmeier sono in sintonia dice La Stampa (p.10): “L’Europa non deve lasciare sola l’Italia”. Von der Leyen apre alla redistribuzione dei profughi: “Il nostro modello non è quello americano”. Ma, avverte il ministro degli interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska sulla Stampa (p.10), “la retorica dei porti chiusi non può trasformarsi in quella dei porti aperti e Italia e Spagna devono cooperare”. Sul Corriere, nell’editoriale (p.1), Federico Fubini chiede cosa fare se l’Europa chiude gli occhi. Non basta la cooperazione fra leader, la redistribuzione deve avvenire fra molti più Paesi. Non solo con Francia e Germania. E l’Unione deve investire nei territori subsahariani per filtrare e prendere il controllo dei flussi.

 

Nuovi sbarchi a Lampedusa (Stampa p.10). In 28 arrivano a bordo di una piccola barca. Mentre Repubblica (p.25) segnala che è allarme degli 007 sui barchini: “Nuova strategia dei trafficanti”.

 

Servono centri di espulsione dice il Viminale, ma è tutto fermo perchè i sindaci non vogliono scrive il Messaggero (p.11).

 

Rivelazione di Repubblica (p.15) sulla vicenda Salvini-Pontida-Bibbiano. La bambina di Pontida non doveva stare sul palco scrive Giampaolo Visetti. “Mai restituita alla madre”. Greta era fuggita il 3 settembre dalla comunità a cui era affidata. Portata anche a Palazzo Chigi.

Procura romana, tutto da rifare. Un ballottaggio per Torino. A quattro mesi dallo scandalo che lo ha travolto, il Csm riprende in mano l’incandescente nomina del procuratore di Roma. La quinta commissione, che a fine maggio aveva selezionato tra i 13 candidati Marcello Viola (4 voti), Giuseppe Creazzo (1) e Franco Lo Voi (1), ha comunicato ieri la revoca del provvedimento. Procedura inusuale: generalmente, la riapertura dell’istruttoria presuppone una decisione del plenum. Invece la commissione ha agito in autotutela, motivando la retromarcia con la necessità di valutare le intercettazioni dell’indagine di Perugia. La prossima settimana la commissione ricomincerà l’esame di tutti i candidati, disponendone l’audizione come auspicato anche dal Quirinale. Il che rimetterebbe in gioco anche Michele Prestipino, braccio destro di Pignatone e attualmente procuratore reggente. Nella stessa seduta la commissione ha affrontato anche la nomina del procuratore di Torino, ferma da nove mesi.Stampa p.20

 

La giustizia vera crepa della triplice alleanza. L’editoriale di Carlo Nordio sul Messaggero (p.1). Qualcuno dirà che il salvataggio del deputato forzista è una forma di autotutela preventiva, perché ogni parlamentare, con i tempi che corrono, è a rischio di imprevisti dolorosi. Ma non è così. Al di là dell’interesse personale alla propria incolumità, crediamo che i numerosi franchi tiratori che hanno sconfessato la linea della maggioranza abbiano voluto affermare, nel senso più squisitamente politico, la centralità del parlamento rispetto all’invadenza del potere giudiziario.

 

Sui fattorini sfruttati ora indagano i pm di Milano dice la Stampa (p.17). Controlli a tappeto tra i rider: trovati in tre senza documenti. “Un clic e si vende la nostra identità”. I lavoratori denunciano lo smercio di account e accusano: “Il vuoto normativo causa il caporalato”.

 

Stop del Tesoro al piano Costa sostiene il Corriere (p.2): decreto per l’ambiente senza fondi, accantonato dal consiglio dei ministri, «va coordinato con la manovra». L’assenza della relazione tecnica al provvedimento e i dubbi sui tagli agli incentivi. Via libera alle misure per cyber security e al potenziamento dell’Agenzia digitale. Scatta la golden power sulla Borsa italiana. Reddito di cittadinanza più flessibile.

 

Ma Costa non molla (Repubblica p.13). “Ci sono le coperture per il pacchetto green”.

 

Democrat, sindacati e aziende fanno saltare il decreto Clima dice il Giornale (p.2). Tutti contro il pasticciato testo del ministro M5s Costa Niente corsia preferenziale anti-imboscate in Aula. La follia verde dei giallorossi: la spesa diventerà un incubo Il governo dichiara guerra agli imballaggi e promette incentivi per i prodotti sfusi. Commercianti in allarme

 

“Se col Green New Deal falliremo, gli ultimi saranno sempre ultimi” dice al Fatto (p.6) l’ex ministro del lavoro e ex presidente dell’Istat Enrico Giovannini. “Sarebbe una buona idea inserire lo sviluppo sostenibile in Costituzione”.

 

Per la lotta all’evasione si guarda ai pagamenti tracciabili con doppio bonus fiscale dice il Sole (p.2). Allo studio un credito d’imposta ai negozianti per coprire i costi di installazione e gestione del Pos. Rimborso per chi acquista con moneta elettronica e per le carte di credito dice il presidente dell’Abi Antonio Ptuelli occorre guardare al modello adottato per i benzinai.

 

Per Carige, oggi è il giorno più lungo per soci e clienti ci spiega La Stampa (p.2 e 3). Battaglia in assemblea per evitare il crac. Il primo azionista Malacalza potrebbe causare la liquidazione della banca. Il commissario Lener tenta la mediazione. In caso di liquidazione ai correntisti toccherà un rimborso di oltre 8 miliardi. Francoforte prende tempo per evitare una crisi. La mediazione di Enria (Bce). La famiglia riunita con consulenti e collaboratori fino a tarda sera. Prima l’incontro con il numero uno della Vigilanza dell’Ue. Il governo prepara il piano B. Salvataggio sul modello venete. Scartata l’ipotesi della nazionalizzazione, si cerca il sostegno di un colosso bancario . Unicredit chiede garanzie. Un miliardo potrebbe essere messo a disposizione per il salvataggio.

 

“Navigator inutili e pochi controlli. Il reddito grillino ora va cambiato”. Parla alla Stampa (p.5), Giampaolo Galli, economista, ex Pd, ex direttore generale di Confindustria, oggi vice direttore dell’osservatorio sui conti pubblici: “Per la manovra limare le voci esistenti”.

 

“Non si governa contro il Nord Italia. Ora tagliare i costi”. Sulla Stampa (p.22) il Ceo di Intesa San Paolo, Carlo Messina: “serve un grande piano di dismissioni”.

 

«Così rischiamo di non crescere» (Libero p.4). Il ministro pd Provenzano invece: «Brava Lezzi a stoppare Zaia e Fontana»

 

Farinetti su Repubblica (p.33) dopo aver venduto Lurisia, risponde alle critiche e alle polemiche: “Ho venduto l’acqua alla Coca-Cola non l’anima al diavolo. È un ottimo segnale per il Paese. Eataly con i soldi incassati dalla cessione di Lurisia potrà aprire altri sei negozi negli Usa”.

 

Mediaset, patto con Peninsula. Stampa (p.22), dal fondo un miliardo di euro per pagare il recesso di Vivendi. L’ad Pier Silvio Berlusconi mette al riparo la holding olandese Mfe. Ora i francesi puntano alla battaglia legale per annullare l’assemblea.

 

Israele, Gantz non cede “Netanyahu ha perso scrive il Corriere (p.16). Tocca a me governare”. Il premier tenta il dialogo, ma il generale rifiuta Rivlin insiste per un esecutivo di unità nazionale.

 

Retroscena del vertice di Biarritz svelato dalla Stampa (p.12). Così Trump cercò di intrufolarsi all’incontro con Zarif. La richiesta rifiutata dal presidente francese Macron al vertice del G7. Il presidente degli Stati Uniti cercò di inserirsi nell’incontro tra Javad Zarif ed Emmanuel Macron tenuto a margine del G7 di Biarritz in Francia. Quando il titolare dell’Eliseo ha avvertito l’inquilino della Casa Bianca che avrebbe incontrato il ministro degli Esteri iraniano, Trump ha tentato in tutti i modi di inserirsi dando vita ad un tira e molla dal quale il padrone di casa si è dovuto sfilare con destrezza.

Feste e travestimenti razzisti. Trudeau si gioca la rielezione (Corriere p.12). Il premier canadese nei guai per foto e video risalenti al periodo in cui insegnava.

 

Trudeau è vittima del Trudeau Show dice il Foglio (p.1). Ha costruito il proprio brand sul moralismo pol. corr. Ora il premier canadese con la faccia da Aladino finisce come l’addestratore sbranato dalla tigre. Anziché scusarsi, avrebbe dovuto rispondere come Barney.

 

A 83 anni è morto il piccolo satrapo tunisino ci fa sapere il Corriere (p.17). Addio a Ben Alì, padrone della Tunisia. Fu travolto dalla Primavera araba (Messaggero p.12).

 

Il mistero dello sciamano anti-Putin arrestato mentre andava a Mosca racconta La Stampa (p.13). Aleksandr Gabyshev aveva deciso di percorrere a piedi 8000 chilometri per cacciare “il demone dal Cremlino”. È stato prelevato nel cuore della notte nel paesino di Vydrino da una squadra di agenti speciali armati di mitra.