Il premier dato ancora in parità ma cresce l’ex ministro (Repubblica p.12). E al confine libanese gli ebrei dicono basta al regno di Netanyahu. L’artista e contadino Meyer: “Si presenta come uomo della sicurezza ma qui non incanta più. Vuole solo salvarsi dal carcere” (Repubblica p.12).

Ortodossi e nazionalisti le due destre in conflitto che paralizzano Israele. Oggi il ritorno alle urne a soli cinque mesi dalle ultime elezioni. La vera sfida per Netanyahu: mettere d’accordo i partiti minori (Messaggero p.10).

Nel nome del nonno Noa Rabin contro Bibi. Israele al voto, debutta anche la nipote del leader assassinato: «Con Netanyahu abbiamo buttato via gli ultimi dieci anni» (Corriere p.12).

 

Autostrade. La scelta dei Benetton. Riunione fiume a Treviso, oggi consiglio straordinario di Atlantia: serve una discontinuità (Corriere p.10). Atlantia “processa” Castellucci. Il top manager pronto a dimettersi. Ieri riunione di Edizione della famiglia Benetton per segnare la discontinuità con i dirigenti. Nuovo crollo in Borsa dei titoli del gruppo che hanno perso un altro 7,8% (Stampa p.7). La resa dei conti: oggi Castellucci si dimette. L’ad del gruppo che controlla anche Autostrade spinto a lasciare dopo gli sviluppi dell’inchiesta sul Ponte Morandi di Genova. Il Consiglio darà mandato a un cacciatore di teste per trovare un nuovo amministratore (Repubblica p.4).

A sorpresa il manager convoca il vertice per superare lo stallo. Nelle sue mani i dossier concessioni, Abertis e Alitalia. L’amministratore delegato prepara la sua linea di difesa per il consiglio e l’inchiesta (Corriere p.11). Dalle scalate alla politica così esce di scena il perno della galassia Benetton. La famiglia di Ponzano rinuncia al top manager nella speranza di salvare le concessioni autostradali dal pressing dei Cinquestelle (Repubblica p.5). Abertis, il ribaltone in Italia complica il piano d’integrazione. L’uscita di Castellucci riapre il tema dei rapporti tra Atlantia e il fronte di Perez, governati da patti parasociali che danno il diritto di veto agli spagnoli sul riassetto interno (Sole p.5).

«Noi ispettori un anno fa denunciammo i falsi report su ponti e sicurezza» (Corriere p.10). Oggi a Genova i primi interrogatori. Si incrina il muro d’omertà dei tecnici. Gli inquirenti puntano sulla collaborazione di alcuni degli inquisiti (Stampa p.7).

Reddito di cittadinanza, assegno da 481euro per 960 mila famiglie. Sussidio di povertà per 2,3 milioni di cittadini (Corriere p.29).

 

Parla l’orientalista francese Kepel “Non ci sarà una guerra. L’aumento delle tensioni porterà a un nuovo negoziato. La politica elettorale Usa ha il sopravvento. Un nuovo conflitto smentirebbe la promessa di Trump: riportare i soldati americani a casa” (Repubblica p.13).

Effetto shock sul petrolio: il barile vola del 14%. Nel breve periodo si dovrà ricorrere alle scorte, ma i tempi saranno lunghi e lo shale oil Usa è già al massimo della capacità produttiva (Sole p.3). Famiglie, imprese, auto, ecco chi pagherà il conto del rincaro del pieno (Corriere p.28).

Parla l’orientalista francese Kepel “Non ci sarà una guerra. L’aumento delle tensioni porterà a un nuovo negoziato. La politica elettorale Usa ha il sopravvento. Un nuovo conflitto smentirebbe la promessa di Trump: riportare i soldati americani a casa” (Repubblica p.13).

Effetto shock sul petrolio: il barile vola del 14%. Nel breve periodo si dovrà ricorrere alle scorte, ma i tempi saranno lunghi e lo shale oil Usa è già al massimo della capacità produttiva (Sole p.3). Famiglie, imprese, auto, ecco chi pagherà il conto del rincaro del pieno (Corriere p.28).

 

Cinquestelle

Si a Ursula ma no a Christine. I 5Stelle contro Lagarde alla Bce. Sarà no o astensione. Di Maio riunisce ministri e sottosegretari: taglio dei parlamentari a inizio ottobre. Emanuele Buzzi sul Corriere a pagina 6

Rai. Il vicepresidente della Vigilanza Primo di Nicola dei Cinquestelle: “Il presidente Foa faccia gli scatoloni e liberi subito la scrivania alla Rai. Ha tradito il suo mandato. Inadeguato al ruolo anche per il suo stonato oltranzismo sovranista esibito ovunque”. Stampa.

Casaleggio. I 7 paradossi della democrazia. A sbagliare non è mai chi vota. Il presidente di Rousseau, Davide Casaleggio, difende il sistema di democrazia digitale della piattaforma online usata dal Movimento 5 Stelle. In una lettera al Corriere sostiene la necessità di affidare il più possibile le scelte politiche alla comunità, ai rappresentati e non ai rappresentanti. Davide Casaleggio sul Corriere a pagina 8.

 

Juventus

Estorsioni e violenze. La Juve denuncia il ricatto degli ultrà 12 arresti in Piemonte. Pretendevano biglietti gratis, maglie e inviti alle feste. Le minacce di cori razzisti per far multare la società. Il quadro emerso da questa indagine non può essere un unicum che riguarda solo la Juve. Gli arrestati hanno fatto della violenza uno stile di vita Il tifo è soltanto un pretesto. Mafiosi infiltrati, droga e biglietti. Così le curve diventano business. La violenza dietro le lotte di potere per controllare gli affari: quasi triplicati gli arresti. Il criminale padrone della Sud che imponeva il silenzio ai tifosi (Stampa p.12).

I Signori della Curva spa tra manganelli e Cosa nostra. La scazzottata a San Siro tra Caravita e Boiocchi, il boss appena libero dopo 30 anni in cella. Paolo Berizzi su Repubblica a pagina 11.

La lezione per Ronaldo: «Quello deve capire che c’è soltanto la curva». I tifosi normali insieme ai figli cacciati dai loro posti Corriere.

Battere il branco degli stadi.

Maurizio Crosetti su Repubblica a pagina 26.

Perché le curve italiane sono un far west

Paolo Colonnello sulla Stampa a pagina 23

Torino corre, ora tocca alle altre procure

Tony Damascelli sul Giornale in prima

Lega, pronto il testo del referendum. Dopo Pontida l’obiettivo è far partire l’iter entro il mese. Corriere. Il referendum che vuole Salvini è un boomerang. Pd-M5S possono usare il sì al quesito per fare una legge elettorale maggioritaria col doppio turno. Un rischio per la Lega. Libero.

Salvini, veleno su Repubblica e sui giornalisti. Il leader della Lega: “Mi diffamano”, ma ancora non condanna insulti e assalti ai cronisti. Gad Lerner: “Bossi chiedeva scusa. E anche Giorgetti”. Repubblica.

Intervista al sottosegretario all’Editoria Martella: “Basta aggressioni difenderemo l’informazione”. Lo Stato deve dare certezza di sostegni per garantire il pieno pluralismo. E deve sostenere la domanda di lettura. È una battaglia culturale. Concetto Vecchio su Repubblica a pagina 7.

Nessuno parli di incidenti. Quella violenza è incoraggiata.

Paolo Guzzanti su Repubblica a pagina 6.

Destra incartata all’anno Zero.

Stefano Folli su Repubblica a pagina 27

Salvini, un percorso di guerra. Sarà difficile contrastare la Lega: ma di sicuro non bisognerà usare lo stesso linguaggio dei tempi feroci.

Ilvo Diamanti su Repubblica a pagina 27

I “peones” sfidano Berlusconi. In cinquanta pronti all’addio. Insofferenti verso Salvini, aspettano un segnale di Mara Carfagna. Stampa.

Il premier Conte nella tana dei “patrioti”: sarà ospite alla manifestazione della Meloni. Stampa.

 

Brunello Cucinelli dice no. Tre interviste a Corriere Repubblica e Stampa per annunciare la sua non candidatura e approvare l’alleanza giallorossa.

Alla Stampa. “Sì, Di Maio è venuto a trovarmi in Umbria. Serve una politica più mite e idealista”. Al capo del Movimento ho ricordato le parole del Papa sul bisogno di ridare dignità al lavoro. Mi considero un democratico illuminato: nella nostra vita serve più garbo e rispetto. Al ministro ho detto scherzando: “Volete rinnovare con uno come me che ha 66 anni?”. Stampa. (Stampa p.4).

Al Corriere. «Non sono disponibile, l’ho spiegato a Di Maio. Ma aiuterò chi correrà. Pd e M5S? Scelgano uno perbene. È stato un onore ricevere il capo dei 5 Stelle. Gli ho detto: volete politici più giovani e pensate a me? Lasciamo perdere gli Usa. Sono legato all’Umbria voglio lasciare qui la fabbrica per 200 anni». Fabrizio Caccia sul Corriere a pagina 6

A Repubblica. “Bene il patto in Umbria. Ci vuole una politica garbata. Di Maio è venuto a trovarmi, ma non c’è possibilità che io possa candidarmi”. Francesco Manacorda su Repubblica a pagina 9

Alleanza sociale. Francesco Boccia: “Non basta il governo, con il M5s è ora di un’alleanza sociale. Costruiamo un rapporto organico. Dico ai governatori leghisti: fidatevi, questa sarà la legislatura dell’autonomia. Come un nuovo Ulivo”. Salvatore Merlo sul Foglio in prima.

 

«Via adesso o mai più». L’accelerazione di Matteo per non finire all’angolo. Il senatore tiene alta la suspense sul nuovo partito. Gli appelli del Pd contro la scissione. Laura Cesaretti sul Giornale a pagina 3. Insieme a te non ci sto più. Qn. Mezzo Toscano. Il Manifesto.

Oggi Renzi su fa il partito per sedersi al tavolo delle nomine. L’editoriale di Maurizio Belpietro sulla Verità.

Maurizio Belpietro sulla Verità.

Renzi telefona al premier: “Lascio i democratici farò un progetto nuovo”. L’ex presidente del Consiglio assicura: “Resta pieno sostegno al governo”. Il partito di Zingaretti ha provato invano fino alla fine a evitare lo strappo. Orlando ha contattato i renziani ribelli per cercare di trattenerli. Stampa.

La rabbia di Conte: “Allibito Vuole solo potere e nomine”. Il capo del governo: “Pensa di incidere sulla scelta del prossimo presidente della Repubblica”. Stampa.

Scossa di Renzi su Pd e governo. «Lascio i dem, c’è spazio per altro». Con lui18-20 deputati e 10 senatori. Telefonata a Conte per rassicurarlo: noi ti sosteniamo. Corriere.

La scissione a metà di Matteo. Tra i fedelissimi che dicono no. Pioggia di sms del leader. Da Nardella a Ceccanti: noi restiamo. Marcucci è un caso. Corriere.

Oggi Renzi abbandona il Pd, ma lascia dentro i fedelissimi. Marcucci sarà ancora capogruppo dem in Senato. Alla Camera resta pure Luca Lotti. Fatto.

Da Bellanova a Boschi, ecco chi va via. Ma restano nei Dem, almeno per ora, molti ex fedelissimi del leader, come Guerini, Lotti e Marcucci. Le difficoltà per creare il gruppo al Senato. Franceschini: le divisioni fecero trionfare il Duce Letta: la separazione non è consensuale. Repubblica.

Industriali e finanzieri hanno scelto con chi stare. In due mesi boom di fondi ai comitati del leader fiorentino. Libero.

Il sociologo Luca Ricolfi intervistato dal Giornale (p.3): «È solo un’operazione di potere, ma può ricattare la maggioranza. L’ex premier non ha più carisma e ha dimostrato di cambiare idee secondo le convenienze».

Paolo Bracalini sul Giornale. Apagina 3

Gianfranco Pasquino: “Ma sì, se vuole andarsene che se ne vada. Spero che non faccia cadere il governo, certo lo ricatterà. Ora va recuperata la sinistra sfilacciata”. Fatto.

Nel partito c’è chi vede i vantaggi. Per tanti è meglio perdere una figura ingombrante. Ma Franceschini: le divisioni portarono a Mussolini. Corriere.

 

Maurizio Martina: «È un grave errore. Le ragioni di Matteo sono fragili. Sul governo il rischio di effetti negativi». Daria Gorodisky sul Corriere a pagina 5

Le previsioni dei sondaggisti: «Quanti voti avrà? Attorno al 5%». Alessandra Ghisleri: Presto per le previsioni è come se arrivasse sul mercato un prodotto senza logo. Carlo Buttaroni: Lui e Conte possibili concorrenti Renzi deve sperare che il governo faccia male. Corriere.

Un azzardo che minaccia di indebolire l’esecutivo.

Massimo Franco sul Corriere in prima.

Operazione a rischio irrilevanza.

Francesco Bei sulla Stampa prima

Le incognite dietro l’ultimo strappo.

Marcello Sorgi sulla Stampa a pagina 5