Lunedì due settembre
Buongiorno a tutti. Il Pd accetta la proposta di Grillo di non fare vicepremier. Ma Di Maio non ci sta. Conte media. Domani il voto della base dei grillini sulla piattaforma Rosseau. Ma l’intesa sembra raggiunta e fra mercoledì e giovedì il premier incaricato dovrebbe andare al Colle con la lista dei ministri. Venerdì o lunedì la fiducia. L’ultradestra vola in Germania ma non abbastanza per governare Sassonia e Brandeburgo. Ma la vecchia alleanza dovrà allargarsi per governare. Buona lettura a tutti.
No vice. Franceschini e Zingaretti al premier: azzeriamo i due vice e l’accordo si fa. Il Pd chiede di fare a meno di Di Maio nella squadra di Palazzo Chigi. Ma lo stallo non si sblocca. Il presidente incaricato: domani o al massimo mercoledì sciolgo la riserva. L’avvocato si smarca dai grillini: “Definirmi premier 5 stelle è inappropriato”. «Ho dimostrato con i fatti che non sono un premier per tutte le stagioni». Sulla Stampa. E Zingaretti frena sul vertice con il premier: risolva prima con i grillini. Sul Messaggero. Il passo del Pd per spingere il premier a sbloccare la partita. Corriere. Il Pd prova a stanare Di Maio: “Governo senza vicepremier”. Ma il capo Cinquestelle vuole quel ruolo. Repubblica.
Generosità. Dal vicepremier unico del Pd a zero vicepremier. Il nuovo «atto di generosità» dei dem è una mossa studiata e concordata a tavolino ai piani alti del Nazareno, per togliere ogni alibi a Luigi Di Maio e provare a sbloccare l’impasse che ritarda la partenza del governo giallorosso. Sul Corriere a pagina 2.
Il contepensiero. Il governo M5s-Pd sarà retto da un un unico programma condiviso dove sarà difficile distinguere una misura che sta a cuore a l’una o all’altra forza. La discontinuità significa aprire un’ampia stagione riformatrice per il Paese, mettere in primo piano una visione del Paese di economia sostenibile, economia circolare. Quello di Beppe Grillo è un intervento condivisibile per quanto riguarda l’impostazione, ha disegnato il futuro, ci invita a guardare in visione prospettica. Sul Corriere a pagina 2.
Ma Di Maio vuole fare il vice. Il leader 5S pronto a far saltare tutto. Conte: “Voglio ancora i due vice”. Il premier sceglie di non sfidare il capo grillino. Il vecchio schema gli va bene anche perché serve ad accreditare l’idea che lui resti un arbitro super partes. Repubblica.
L’apologo di Beppe Grillo. Ipnologia dell’Elevato : Zinga, Luigi e le tre teste. “Ora Di Maio lasci perdere i 20 punti della Standa e colga il bello del cambiare le cose”. Sul Fatto. More
Super partes. Prima mossa di Conte: “Sarà cambiato il Patto di Stabilità” Fatto. Il presidente del Consiglio: «Io super partes». Messaggero. Il CamaleConte, da avvocato del popolo a professor futuro. Dal grillismo dei “vaffa” al neo moroteismo: «io sono sempre stato di centrosinistra». Messaggero.
Rouseeau. Arriva il quesito di Rousseau: volete un governo insieme con il Pd? Domani la consultazione, nella domanda anche Conte. Il rischio che il sito vada in tilt per eccesso di contatti. Corriere. Il capo M5S convoca i ministri: la sfida finale è su Rousseau. Messaggero. Svelato il numero degli iscritti. Per la prima volta rivela gli aventi diritto: 115.372. La Casaleggio: regolarità assicurata. Messaggero.
No all’intesa. M5S, i nemici dell’intesa puntano sul ribaltone grazie al voto di Rousseau. Spiazzati dal video di Grillo, ma ancora combattivi. Da Paragone a Di Battista, la fronda che non vuole l’accordo con il Pd spinge Di Maio a non mollare. La speranza che il referendum tra gli iscritti fermi tutto. Repubblica.
Grillini ignoranti. Domenico De Masi il sociologo vicino ai grillini: “Sì al governo utile. Conte spicca? È l’unico colto in un mucchio di ignoranti”. Di Maio vada all’università, si era dato quattro ruoli, neanche Churchill ce l’avrebbe fatta. Col patto Pd-5S evitiamo 8 anni di fascismo. Repubblica.
Dibba. Anche Di Battista può entrare nell’esecutivo. Per lui c’è l’ipotesi degli Affari Europei. Fronda M5S: Luigi lasci così blocca l’accordo. Ma Conte gli fa da scudo. Venerdì c’è stata una lite tra il premier e il capo politico finita tra le urla. Nelle chat i deputati chiedono il passo indietro del leader. Stampa. Nella chat lo pressano, ma lui rilancia con Dibba. L’idea di proporre l’ex deputato anti-dem alle Politiche europee. Corriere.
Pizzarotti. Intervista a Federico Pizzarotti: «Luigi sembrava intoccabile, ora è sotto scacco» (Corriere p.5).
Casaleggio jr. Casaleggio jr, dagli scacchi ai tavoli politici. Rischia di perdere la scommessa sovranista. Baby prodigio nel gioco, il figlio di Gianroberto ha imparato ad assumere il comando. La sua visione del mondo proto leghista e il sostegno all’alleanza con Salvini sono però agli antipodi del futuro polo progressista e ora è in difficoltà con Conte e Grillo. Non ha la politica nel dna: così nel M5S si sono fatte strada le correnti interne (Stampa p.7). Sulla Stampa a pagina 7.
Corrao. Intervista a Ignazio Corrao capogruppo a Strasburgo: “Col Pd molti punti in comune: possiamo migliorarci insieme. Di Maio non per forza numero due del governo. Portiamo avanti idee forti non persone forti”. Non è accettabile che il destino di un nascente governo sia legato a questioni di poltrone. Ci stiamo giocando la nostra credibilità. Adesso in Europa la famiglia dei Verdi è un’opzione. C’è sempre stata stima tra le nostre delegazioni, ma dialogheremo anche col Gue, la sinistra. Sulla Stampa a pagina 2.
Corrao. «Al Paese non interessa chi fa il vicepremier Noi con Macron in Europa? Mai dire mai». Parla lo storico capo delegazione dei cinquestelle all’europarlamento: alleanza con i dem nata a strasburgo perché meglio il pd della lega? lo abbiamo visto anche qui in ue il carroccio è famoso per non lavorare. Messaggero p.4
Mastella. Mastella, l’uomo che fece cadere Prodi nel 2008: «I dem distruggeranno Gigino. L’ex ministro del Lavoro ha già fallito, non può far saltare tutto per la sua poltrona» Libero p.7.
Progressista. La sorpresa Grillo-Zingaretti: divisi su tutto, ma stessa voglia di ricostruire l’area progressista. Al nazareno giurano: tra loro non si sono mai parlati direttamente il progetto però è sempre più unitario. Messaggero p.5. Dalla rincorsa a Renzi alla mossa dell’ex ministro: la rinuncia alla poltrona di vicepremier avvicina il Pd ai 5 Stelle. Zingaretti incassa con soddisfazione: “Condivisa la linea Grillo, ora guardiamo ai fatti e non agli incarichi”. Franceschini e l’arte del tessitore. Così i dem rispolverano l’anima Dc. Stampa p.5. Grillo, ritorno alle origini. L’appello ai «giovani dem» era già negli show del 2001 quando il fondatore M5S si sentiva un deluso di sinistra. Prima della rottura e degli attacchi al «Pdmenoelle». Marco Imarisio sul Corriere a pagina 4.
Il compagno Grillo. Così il “compagno” Grillo prova a rifondare il Movimento. Il comico “entusiasta” della possibile svolta ha rilanciato l’ala che fa capo a Fico. Lombardi: “Ci sono temi su cui possiamo fare qualcosa solo con i progressisti” (Repubblica p.5).
La nuova Dc. Le mappe di Ilvo Diamanti. Il Movimento 5Stelle e la Balena bianca. Così vicini, così lontani. I grillini sono trasversali come la vecchia Dc ma sono meno abili nell’esercizio del potere (Repubblica p.6). Ilvo Diamanti su Repubblica a pagina 6.
Commissario Ue. Scelta del commissario Ue: Severino o Belloni in pole. L’ipotesi di mandare a Bruxelles una donna. Oggi vertice Von der Leyen-Juncker sulle deleghe (Corriere p.6). E Gentiloni in Europa cambierebbe gli scenari: l’Italia sarebbe nella stanza dei bottoni (Stampa p.5).
Berlusconi. Forza Italia, la svolta antisovranista del “responsabile” Berlusconi. L’ex premier a Conte: “Noi all’opposizione, ma in momenti di difficoltà saremo disponibili”. E quindici senatori sono pronti alla scissione per puntellare il governo giallo-rosso. Il colloquio riservato tra il presidente del Consiglio e Gianni Letta ai funerali del cardinale Silvestrini. Su Repubblica a pagina 7.
Regionali. Cantiere centrodestra alla prova delle regionali: «Lega alleata con Fi». Gli azzurri: «In Umbria si rischia la sconfitta. Il sovranismo anti Ue di Salvini ci ha isolati» (Giornale p.7).
Totoministri. Per la Difesa spunta Guerini. Salgono Lamorgese e Delrio. Senza vice, il Pd vorrebbe De Micheli sottosegretaria. Il nome di Scannapieco per il ministero dell’Economia (Corriere p.6). Il M5S apre a Minniti. Gentiloni verso l’Ue. Per l’ex premier l’ipotesi dopo Moscovici. Il Pd spinge Di Maio verso gli Esteri, ma lui frena. Rebus Tesoro (Stampa p.5). Per il Lavoro rispunta Boeri. Delrio alla Commissione Ue (Messaggero p.3). Muroni all’Ambiente. Vacilla la Grillo. Gualtieri per il Tesoro (Qn p.3). Leu sgomita per entrare nella squadra. Grasso insidia Bonafede alla Giustizia. Il M5s blinda il suo uomo ma anche la sinistra radicale ha sete di poltrone (Giornale p.4).
Ministri Pd. Tutti in fila da Zingaretti per essere uno degli 8 ministri dem. Tra i problemi del segretario c’è anche tenere bada la carica degli aspiranti (Repubblica p.2). Zingaretti accelera la partita (interna) sui ministeri. Il segretario chiede parità di genere e novità ma deve fare i conti anche con le correnti (Corriere p.7).
Discontinuità. L’ex presidente dem Orfini: “Chiedo discontinuità al presunto statista Conte. Per il Pd più importante chi va al governo degli esseri umani sequestrati in mare. Se dobbiamo superare le politiche oscene di Salvini, bisognava dire: prima, fate sbarcare i migranti. Poi si tratta”. Stampa p.4.
Salvini: «Di Maio vittima di Conte le porte della Lega sempre aperte» (Messaggero p.6). Il nemico ora è Conte: «Non ha dignità» (Corriere p.9). “Noi popolo sempre per Salvini. Ma basta parlare ai grillini”. Alla festa della Lega tutti con il leader. Fischi solo quando riapre a Cinquestelle. “Ci fidiamo di lui e lo voteremo ancora. I Cinquestelle devono guardare quanti siamo qui, alla faccia dei loro sondaggi” (Repubblica p.7). “Questo governo terrorizza il Nord”. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana intervistato dalla Verità.
Lo strappo è di tutti. «Tutta la Lega voleva la crisi, non solo Matteo». Il ministro Attilio Fontana: «Il segretario ha un coraggio da leone, non ha sbagliato. Con i grillini era impossibile lavorare. Adesso sono finiti» (Libero p.3).
Salvini. Alla Berghem Fest il leader del Carroccio nega la rottura con la figlia di Verdini: “Francesca e il tronista? Non si sentono da 5 anni” Salvini ora corteggia i grillini delusi “Porte aperte, in tanti ci chiamano”. La platea fischia quando viene nominato il presidente Mattarella. Conte senza pudore. Da avvocato del popolo a avvocato dei poteri forti Il regista di tutto. Di Maio è una vittima di questa situazione È stato scaricato dal premier come tutto il Movimento. Questo governo non piace a nessuno Il centrodestra deve evolversi e superare se stesso. Stampa p.6
Migranti. Stop all’ingresso per la Alan Kurdi. Firmano anche i ministri M5S. La nave della Ong tedesca ora è diretta a Malta (Corriere p.16). Stallo per la Mare Jonio. Il Pd: «Fateli sbarcare». Tre evacuati, a bordo restano in 31. Conte: «Serve rigore». Il premier incaricato: «Chi sbarca in Italia sbarca in Europa». Salvini: vogliono far ripartire il business del traffico di uomini (Messaggero p.8). Mare Jonio, pressing per lo sbarco, ma Palazzo Chigi stavolta tace. Interviene Zingaretti: “Sull’immigrazione bisogna cambiare tutto. Il governo non può far finta di niente”. Bonino: “Dov’è la discontinuità? Premier come Salvini”. E i ministri Cinquestelle controfirmano un altro divieto (Repubblica p.8).
Migranti 2. “Mentre alzavo in aria quel piccolo naufrago lo Stato perdeva la faccia”. Il volontario della foto simbolo. Nelle notti successive è arrivato lo shock. Mi sono chiesto mille volte perché il mio Paese abbia costretto i suoi uomini a fare una cosa del genere. Marco Mensurati su Repubblica a pagina 8.
Cardinali. A sorpresa tredici nuove berrette rosse: dieci potranno votare in Conclave. I neo cardinali di Bergoglio scelti tra i missionari. Zuppi di Bologna unico italiano promosso. Niente porpore a Milano, Torino e Venezia. Quel messaggio alla chiesa e alla politica. Alberto Melloni su Repubblica a pagina 17. L’irresistibile ascesa di don Matteo il prete rimasto col cuore sulla strada. Paolo Rodari su Repubblica a pagina 17.
C’è chi dice no.
Svolta rossa Grillo comanda il Pd. Franceschini e Zingaretti si accodano al comico: via i vicepremier Incognita Rousseau: la base grillina vota domani. La prima del Giornale.
«Vi svelo perché Salvini ha deciso di aprire la crisi». Il ministro Fontana: «Tutta la Lega voleva rompere, nessuno sbaglio, era impossibile lavorare con M5S». Il capitano: «Porte aperte ai grillini delusi». La prima di Libero.
Inciucio indigesto. Questo governo è una tassa. L’hanno ordinato dall’estero, non piace nemmeno a chi lo fa ma deve nascere per forza. Militanti Cinquestelle costretti oggi a votare la trasformazione pro elite. Renzi detta la linea. E il candidato al ministero dell’Economia fa capire che si sta preparando una stangata. La prima della Verità.
Il cuneo fiscale. Allo studio bonus da 1.500 euro per 20 milioni di lavoratori. Intesa di massima sul taglio del costo del lavoro nella trattativa tra Pd e M5S. Per i democratici il costo dell’intervento si aggira intorno ai 15 miliardi in 3 anni. Repubblica p.10. Cuneo fiscale sotto accusa: fino al 57,5% del costo lavoro. Simulazione in quattro casi. Dall’importo pagato dall’azienda fino al netto in busta paga: così il peso di fisco e previdenza. Confronto internazionale. Per l’Ocse solo Belgio e Germania hanno un carico medio in busta paga superiore all’Italia. (Sole p.3).
Quota 100. E quota 100 potrebbe finire un anno prima. Fra le possibili modifiche la riduzione degli anni di contributi e l’innalzamento dell’età (Repubblica p.10).
Quota 100 bis. La Fornero “benedice” Quota 100: “Deve restare, molti sono preoccupati” “Non vi preoccupate, non sarò ministro. Ma se dovessi dire cosa farei su quota 100, la risposta è che una volta che le cose sono fatte devono rimanere”: a dirlo è l’ex ministro del Lavoro e delle politiche sociali del governo Monti, Elsa Fornero (madre della contestata e omonima riforma che ha generato la categoria degli esodati, esteso a tutti il metodo contributivo e di fatto allungato i tempi per le pensioni). Sul Fatto a pagina 3. More
In deficit. Intervista all’economista Allen Sinai: “L’Italia punti sugli investimenti anche in deficit. Non è ancora recessione globale, e forse non ci sarà, ma oltre il 60% del Pil mondiale è prodotto da economie in rallentamento”. Eugenio Occorsio su Repubblica a pagina 11.
Dazi 1. Dazi, la controffensiva cinese. Nel mirino 5 mila prodotti Usa. Il Paese asiatico ha imposto tariffe del 5 e 10% su 75 miliardi di dollari di merci Usa. Trump: non saremo mai i vostri servi. Pechino: smettetela di fare i bulli. L’ultimo atto della guerra commerciale (Stampa p.18).
Dazi 2. Chi vince la guerra dei dazi, l’arma preferita di Trump. Wall Street e il dollaro sono ai massimi. L’elenco dei perdenti vede in testa Cina e Germania. Seguirà inevitabilmente l’Italia. Xi Jinping risponde colpo su colpo ai dazi di Trump, in quella che ormai è anche una sfida tra due sovranismi e tra due decisionisti dall’ego ipertrofico; ma la sua capacità di infliggere danno è molto inferiore a quella americana, viste le asimmetrìe tra una superpotenza esportatrice ed una importatrice netta. Federico Rampini su Repubblica
Morti sul lavoro. Allarme in Lombardia e in Puglia. I 50enni sono i più colpiti e nel centro-sud mancano i controlli. La precarietà moltiplica gli infortuni. Aumentano gli incidenti nei trasporti, nei cantieri e nei campi. Cresce la strage silenziosa 599 morti sul lavoro in 7 mesi. Sempre più aziende in crisi risparmiano sulla sicurezza. Algoritmo dell’Istat per misurare la pericolosità delle mansioni e dei settori (Stampa p.14).
Medicina. Domani test dei 70 mila. Riuscirà a entrare uno su 6: quest’anno più posti disponibili ma sono di più anche i candidati. Ridotto il peso delle domande di logica aumentano quelle di cultura generale. Boom di iscrizioni a medicina in inglese. Ma la sorpresa sono le richieste per i corsi in lingua: tanti studenti ora sognano l’estero. Spunta il cellulare mascherato da collana. Venduti a Palermo mille auricolari per chiedere aiuto all’esterno. Il kit per barare costa 240 euro. “Poi tornano con lo champagne” racconta il negoziante. Su Repubblica a pagina 19.
Germania. Il vento dell’ultradestra sulla Germania dell’Est. AfD è il secondo partito. In Sassonia sale al 27%. Ma non governerà. Paolo Valentino sul Corriere. L’ultradestra vola, ma non vince. La Germania resiste all’onda nera. In Sassonia e Brandeburgo i nazionalisti xenofobi dell’Afd conquistano un elettore su quattro. Pesa il voto dei delusi dalla Riunificazione a Est. Il governo resta a Cdu e Spd nonostante il calo. Tonia Mastrobuoni su Repubblica. Il politologo Gero Neugebauer: «Hanno vinto i vecchi partiti non credo che questo voto metta a rischio il governo». Sul Messaggero.
Hong Kong. Sit-in e assedio Gli attivisti paralizzano l’aeroporto. All’indomani di una delle giornate più cariche di tensione fin dall’inizio dell’ultima ondata di proteste di Hong Kong, ieri i manifestanti pro-democrazia sono tornati a circondare l’aeroporto di questo importante hub finanziario. Il risultato? La paralisi del traffico sulle principali arterie dell’isola di Lantau, la sospensione fino a sera del treno express che collega lo scalo al centro della città, passeggeri costretti a trascinare le valigie tra le barricate erette dai manifestanti lungo la via. Stampa.
Brexit. Brexit, laburisti sfidano Johnson. Pronta la mozione anti “no-deal”. La Brexit somiglia sempre di più ad una partita a scacchi tra Boris Johnson, determinato a rispettare la scadenza del 31 ottobre ad ogni costo, e i deputati che vogliono impedire un divorzio dall’Unione europea senza accordo con Bruxelles, o un divorzio tout court. Stampa. More
Brexit. Brexit minaccia l’intera Europa. Un intervento del sindaco di Londra Sadiq Khan. Repubblica. More
Israele. Missili degli Hezbollah su Israele. Colpita base al confine col Libano. L’esercito israeliano ha risposto con colpi di mortaio sulle milizie sciite. Il premier Netanyahu: “Non ci sono feriti, soltanto danni materiali”. Il leader libanese Hariri chiede la mediazione di Francia e Usa. Davide Frattini sul Corriere.
LETTURE.
Amazzonia. Perché l’Amazzonia sta bruciando? Le politiche di Bolsonaro hanno fatto «esplodere» la deforestazione, accelerata dalle esportazioni di carne E settembre sarà peggio. «Di rado le aree erbose vengono concimate: per rigenerarle è necessario appiccare il fuoco». Sul Corriere.
Overdose. Politica, profitto e oppioidi: l’overdose dell’Occidente. Dal Fentanyl all’eroina. Trump cerca di nascondere le cause di una strage da 130 morti al giorno: non si tratta di droghe importate dall’estero da narcotrafficanti, ma di strategie commerciali spregiudicate avallate dai governanti. Stefano Feltri sul fatto a pagina 12.
Susanna Tamaro. Scuola un boomerang promuovere tutti. Esce giovedì, «Alzare lo sguardo», (Solferino), pamphlet della scrittrice in forma di lettera a una professoressa. Corriere.