Venerdì tredici settembre

Buongiorno a tutti. Mario Draghi taglia i tassi. Quantitative Easing da 20 miliardi al mese e maxi-prestito agli istituti bancari. «Ora i governi stimolino la ripresa». Vola la Borsa, spread giù a 138 punti base, ai minimi da maggio 2018. Il presidente Usa Donald Trump duro: «Così l’Europa svaluta l’euro. E la Fed non fa nulla». Tiepida la risposta dei Cinquestelle alla proposta di Franceschini per un accordo anche alle Regionali, ma si tratta. Buona lettura a tutti

La scossa di Draghi. L’Europa frena, la scossa di Draghi. Tassi giù e stimoli all’economia. Resistenze dai Paesi del Nord. Corriere. Il bazooka Bce: tassi bassi e nuovo Quantitative easing senza limiti di tempo. Ridotto di 10 punti base il costo del denaro sui depositi a -0,50%. A novembre ripartono gli acquisti di asset al ritmo di 20 miliardi al mese. Sconti alle banche sui tassi negativi. Le aspettative d’inflazione troppo lontane dall’obiettivo e rischiano di ancorarsi a un livello pericolosamente basso. Sole.

Trump: «Bce veloce, svaluta l’euro e la Fed resta ferma a guardare. Agendo rapidamente – ha scritto infuriato dalla promessa del presidente della Bce di assicurare un piano di stimoli a tempo indeterminato per aiutare l’economia -, la Banca centrale europea ha tagliato i tassi di 10 punti base. Stanno tentando, e con successo, di svalutare l’euro contro il dollaro forte, ai danni delle esportazioni Usa… E la Fed se ne sta con le mani in mano, seduta a guardare. Loro vengono pagati per prestare denaro, mentre noi paghiamo gli interessi». Poco dopo, Draghi gli ha risposto: «In riferimento all’ultimo tweet di Trump ripeto quello che ho detto in occasione del primo: abbiamo un mandato, la stabilità dei prezzi, e non miriamo ai tassi di cambio» (Sole p.3).

Commenti. Draghi ha riarmato il bazooka. Ma senza Berlino non basterà. Il presidente della Bce si appella alla Germania. Stefano Feltri sul Fatto. L’ultima difficile prova di forza. Daniele Manca sul Corriere. Il bazooka non è più sufficiente. Alberto Mingardi sulla Stampa.

Padoan. Intervista a Pier Carlo Padoan, economista, ex ministro del Pd: “Si è aperta una grossa finestra di opportunità. Ma tagliare le tasse in deficit è controproducente”. Sulla Stampa.

Un eccessivo ottimismo sarebbe pericoloso La flessibilità va meritata. Si può agire sulle agevolazioni fiscali. E’ politicamente difficile, ma si può fare un’attenta revisione.

Surplus. Pressing Ue sul surplus tedesco. “La Germania spenda di più”. Il neo commissario Gentiloni sposa la linea di Francoforte a sostegno alle politiche espansive. Idea italiana sul deficit: scorporare gli investimenti “verdi” dal computo del deficit. Marco Bresolin sulla Stampa.

I commenti. Una mossa per stoppare la rincorsa sovranista. Marcello Sorgi sulla Stampa. Draghi, un banchiere speciale. Giuseppe Turani sul Qn. La sfida al made in Usa. Federico Rampini su Repubblica.

Germania. Draghi sollecita la Germania a sostenere la crescita: «Chi ha spazio di bilancio lo usi, la politica monetaria da sola non è sufficiente». Sole. Broyer, capo economista di S&P: l’Eurotower non va lasciata sola. E Berlino deve cambiare. Tra pubblico e privato, la Germania ha circa 250 miliardi di investimenti in meno del necessario. Federico Fubini sul Corriere.

Germania in panne. Banche e auto adesso sono un peso. Gli istituti di credito sono pieni di sofferenze e il dieselgate zavorra l’industria. L’attivo del bilancio statale peggiora la congiuntura, ma nessuno osa toccarlo. Mario Deaglio sulla Stampa.

Gualtieri. Intervista del neo ministro dell’Economia Gualtieri a Repubblica: “Via dal deficit gli investimenti verdi. In tre anni tasse ridotte. L’Iva non salirà. Quota 100 resta fino a scadenza. Il Reddito confermato ma può migliorare. Loro erano il governo della flat tax e dei minibot, noi degli asili nido. Vogliamo diminuire la pressione fiscale sui redditi medi e bassi e sulle imprese che innovano. Il conflitto della Lega con l’Ue è costato carissimo. Adesso si apre una fase nuova in Italia e in Europa. Il debito deve calare assieme allo spread. Combatteremo gli evasori usando più tecnologia. Alberto D’Argenio su Repubblica.

Alleanze locali. Di Maio tentato dal Pd. Franceschini lancia l’offerta ai grillini. La risposta ufficiale è no, ma in segreto si tratta Quotidiano Nazionale. Regionali, M5S gela i dem. Ma l’ipotesi desistenza c’è. I 5Stelle: tema non all’ordine del giorno Frenata nel Lazio: non entrano in giunta. Zingaretti: proviamo ad aprire una nuova stagione anche sui territori Messaggero. Regionali, i dem si offrono ma i grillini alzano il prezzo Giornale.

Ma non staremo correndo troppo? Un mese fa l’uno chiamava l’altro «pidiota», e quello rispondeva «grullino». Oggi M5s e Pd sembrano fidanzati alle prese con le schermaglie amorose, che indugiano sulla data delle nozze. Dopo il Sì all’intesa di governo l’abbraccio nelle Regioni è tema sul tavolo. Tutto sta nella narrazione: dopo aver venduto l’alleanza di governo come sacrificio necessario per evitare l’aumento dell’Iva e fermare la minaccia Salvini, è imbarazzante mostrare con quanta fretta i due partiti stiano pensando a un’alleanza globale. Giornale.

Soluzione civica. Alleanze con il Pd alle regionali I candidati civici tentano il M5S Dalla base fino ai gruppi parlamentari c’è chi chiede una nuova fase contro l’ascesa di Salvini. Il 27 ottobre in Umbria il primo test per la convergenza: pronto a cadere lo storico tabù grillino. Grazia Longo sulla Stampa. Lombardi: “Dialogo possibile. La stagione del Vaffa è finita”. Annalisa Cuzzocrea su Repubblica.

Al Nazareno sono ottimisti: «I 5 stelle devono solo metabolizzare la svolta del governo, e poi si concentreranno sul discorso delle elezioni regionali. Non possiamo chiedergli una svolta dopo l’altra, pazientiamo un po’ e poi Salvini avrà brutte sorprese anche in Umbria, forse, in Emilia, di sicuro, in Calabria e in Toscana». Chissà se è proprio così. Quel che è certo è che il governatore uscente, ma ricandidato, Stefano Bonaccini, in Emilia Romagna, dove la data del voto non è stata ancora decisa ma rientra in un lasso di tempo che va da novembre a febbraio, vuole accelerare l’appuntamento con le urne. Sul Messaggero Mario Ajello.

Mister Chachemire. In Umbria il Pd lancia Cucinelli e potrebbe cedere sul simbolo. Il commissario di Zingaretti, Verini, aspetta solamente un segnale dai Cinque Stelle e propone il re del cachemire. Wanda Marra sul Fatto.

la scommessa è allargare ulteriormente la coalizione. Al Nazareno non smettono di ragionare neanche su un altro candidato, pure se non è impresa facile, visto che mancano 40 giorni al voto e Fora ha già raccolto le firme. Per questo si fa un solo nome forte, quello di Cucinelli (che però avrebbe già detto no). Insomma, la strada verso l’“amalgama” è in salita. Anche se in Umbria sarebbe paradossalmente più facile che in altre Regioni, proprio perché il Pd ha già scelto di non correre in proprio.

Fermare Salvini. Walter Verini spiega perché in Umbria serve l’accordo con i 5 stelle. Il coordinatore del Pd umbro: “Salvini ha detto ‘ci prenderemo l’Umbria’, l’equivalente del chiedere ‘pieni poteri’. Va fermato”. David Allegranti sul Foglio.

La Nota. Sarà il governo a determinare gli accordi a livello locale. Ma i Cinquestelle temono di bruciarsi forzando i tempi. Massimo Franco sul Corriere.

Eutanasia. I dem guardano alla Cei: subito una legge. I pentastellati si affidano alla Consulta. Per paradosso, chi più premeva per una legge, adesso frena. E chi ha contribuito a evitare che si arrivasse a legiferare sulla materia, ora chiede al Parlamento di fare una corsa contro il tempo. Gli uni e gli altri, guardano alla Consulta: i primi nella speranza che depenalizzi tout court il reato di aiuto al suicidio, i secondi che conceda più tempo alle Camere. Messaggero.

Sottosegretari. L’ultimatum del premier ai partiti sblocca la trattativa sulle nomine. Verso il giuramento oggi. Misiani all’Economia. Il derby dem per l’Editoria, sconfitti Crimi e Carelli. Corriere. Le processonarie, l’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto.

Migranti. Intese volontarie, l’unica via in Ue per aggirare Visegrad. Impossibile penalizzare i Paesi contrari ai ricollocamenti. Si punta a un accordo rinforzato: servono 12 adesioni, la strada è in salita. Giampiero Gramaglia sul Fatto.

Migranti. Accordo sulla Viking. Conte: doppia linea sugli arrivi e i rimpatri. «Fuorviante parlare di porti chiusi o aperti». Gli 82 profughi saranno gestiti con altri tre Paesi. Il pressing sulla Ue e la strategia delle intese bilaterali. Fiorenza Sarzanini sul Corriere.

Bluff. Il governo riapre i porti e bluffa sui migranti: resteranno qui per mesi. Vertice a Palazzo Chigi: «Ricollocati in Ue gli 82 della Ocean Viking». Ma non sarà così. La soluzione europea è un mezzo bidone. Nessun migrante parte subito per un altro paese, ma resta da noi. Gli 82 sbarcheranno in Italia e verranno trasferiti in un hotspot dove ci vorranno mesi per distribuire le quote. Fausto Biloslavo sul Giornale.

Prima gli immigrati. L’agenda del premier è chiara: prima gli immigrati. L’editoriale di Maurizio Belpietro sulla Verità.

Soldi facili. Ritocchino al reddito di cittadinanza Soldi facili a 500.000 stranieri in più. Il ministero del Lavoro vuole ammorbidire i criteri che regolano l’erogazione del denaro ai non italiani. La Lega si era sempre opposta: fu uno dei motivi della rottura con i pentastellati. Però adesso c’è il Pd. Sulla Verità.

Autonomia. Intervista al neo ministro Francesco Boccia. «Ora un patto sociale con il Movimento. L’autonomia? Dico sì. Ma il Paese resti unito». Boccia: sulle Regionali non mi pare che il M5S chiuda. Sul Corriere.

Il re è nudo. Ora re Matteo è nudo in Veneto: il grande bluff dell’autonomia. Il politologo Feltrin: “L’avesse fatta avrebbe perso cinque milioni di voti al Sud”. Ma anche Confindustria è tiepida. L’ex Flavio Tosi: “Nel partito non succederà nulla: è stato normalizzato dal suo leader”. I commissari? Ne sono arrivati in tutte le province venete, e non se ne sono più andati. Giuseppe Pietrobelli sul Fatto.

Pd. Lo schema Franceschini può accelerare l’uscita di Renzi dal Pd. Il ministro vuole alleanze Pd-M5s anche alle regionali. Il M5s per ora non ci sta. I bersaniani esultano. I renziani fanno i conti. Valerio Valentini sul Foglio.

Test. Il primo test sulla solidità rossogialla: arrestare o no un deputato. Mercoledì si vota sulla richiesta di arresto per un deputato di FI (Sozzani). In commissione Pd e M5s sono stati divisi. E ora? Sul Foglio.

Legge elettorale. “Proporzionale mai”. Da Prodi a Veltroni il Pd che dice no. Riforma della legge elettorale: l’ok di Franceschini e Renzi. Ma i padri nobili frenano: “Noi nati per il maggioritario”. Parisi: “Mi alleo pure con Salvini per non tornare al passato”. Il segretario Zingaretti è prudente: “Sul modello del sistema di voto non è stato deciso ancora nulla”. Goffredo De Marchis su Repubblica.

Renzi. L’ex premier studia la scissione per rafforzare il governo. Vuole contare di più nei giochi di potere. L’addio solo dopo la manovra, con il consenso dei dem. Pasquale Napolitano sul Giornale.

Centro destra. Ecco i 5 deputati di Toti: «Per noi lo spazio perso da FI». A giorni con Cambiamo anche quattro senatori. E il governatore ligure lavora alle liste locali. Corriere p.9

Gruppo Toti. Intervista a Giovanni Toti. Il governatore ligure presenta alla Camera il gruppo “Cambiamo”, nato dalla scissione da Berlusconi. “Ha vinto il bipolarismo, addio centro. O Lega o sinistra, noi abbiamo scelto”. Francesco Grignetti sulla Stampa.

Finirà male. Ma dove vuol andare? Toti fonda il suo partito e fa l’eutanasia a sé a Fi. Il governatore presenta “Cambiamo”: aveva la possibilità di conquistare Forza Italia dall’interno e invece ha preferito scappare. Così finirà fagocitato dalla Lega. Renato Farina su Libero.

Forza Italia in ripresa. E torna davanti a Fdi. I sondaggi: la fedeltà al centrodestra paga. Berlusconi a breve potrebbe vedere Salvini. Giornale.

Morti bianche. Morti per cercare di salvare i colleghi. Pavia, quattro vittime nella vasca di un’azienda agricola. Sono tutti di origine indiana. «Cercavano di aiutarsi a vicenda». Corriere.

Investire in formazione. La ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova: “La priorità è investire in formazione e prevenzione. Nella sfida per la sicurezza nessuno va lasciato solo. La vera emergenza è questa, non l’immigrazione”. Grazia Longo sulla Stampa.

Il commento. Perché il lavoro uccide. Chiara Saraceno su Repubblica.

Giustizia. Bonafede incontra Orlando: “Presto riforma dei processi”. Ieri si sono incontrati al ministero della Giustizia il Guardasigilli Alfonso Bonafede, e il suo predecessore, il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. I due sono tornati a parlare della riforma dei processi. Un incontro positivo secondo Bonafede, ospite a Porta a Porta: “Entrambi condividiamo la consapevolezza della priorità della drastica riduzione dei tempi del processo civile e penale”. Fatto.

Giustizia 2. Il Pd: congelare la prescrizione tutta la riforma di Bonafede va rivista. Orlando dal guardasigilli: la bozza non può essere ripresentata tout court come se nulla fosse successo. Messaggero.

Giustizia 3. Se c’è di mezzo Salvini inchieste col turbo. Indagini sul poliziotto della moto d’acqua. Procedimento disciplinare per l’agente che prese a bordo il figlio del leghista. La Procura ascolterà i tre agenti di scorta. Verità.

Diabolik. Diabolik vide Gaudenzi prima di morire: «So dov’è chi ha rubato l’oro». Il verbale del neofascista: «Mi disse di cercare Macchi ad Anzio, poi il delitto». Bruciata la panchina dove fu ucciso l’ultrà laziale. Messaggero.

Rai. RaiUno, la direttrice sovranista nel mirino dei giallo-rossi. I leghisti sono pronti a sacrificarla per salvare Foa. Teresa De Santis sotto accusa per il calo di ascolti. Così Pd e 5 Stelle preparano il ribaltone nella rete ammiraglia. Sulla Stampa. Todos contianos, grillinos y piddinos. Il governo vuole cambiarla, ma la Rai è già più governista del governo. Salvatore Merlo sul Foglio.

Esercito in retromarcia. Rai, capolinea-Foa: sotto di lui c’è un esercito in retromarcia. Il nuovo governo potrebbe presto rimuovere il presidente E intanto va avanti la transumanza politica di giornalisti e dirigenti. Sul Fatto.

Coni. I giochi proibiti di Malagò. Lettera al Cio: “Punite l’Italia”. Due note segrete per fermare la riforma dello Sport. Suggerendo la possibile esclusione da Tokyo 2020 e la revoca di Milano-Cortina 2026. La replica: “Atto dovuto, merito un ringraziamento”. Marco Mensurati su Repubblica.

Snowden Saviano. “Lotto perché Internet torni di nuovo libero. Zuckerberg? Si pentirà”. Roberto Saviano su Repubblica.

Prosecco. La secessione del Prosecco. I produttori storici contro i low cost. “Via quel nome dalle nostre bottiglie”. Il consorzio del Doc: “Ma con noi in dieci anni c’è stato un terzo di fatturato in più”. Dopo il boom delle bollicine a due euro, le cantine delle colline vogliono divorziare da quelle della pianura. “Chiamateci solo Valdobbiadene”. Il fronte del no: “Così rischiamo il crac”. Giampaolo Visetti su Repubblica.

Scale mobili. Roma, le scale mobili dell’orrore. “Sabotaggi e guasti tenuti nascosti”. Il gip: “Impianti della metro, gestione indegna”. Sospesi quattro dirigenti. L’indagine dopo l’incidente dei tifosi russi. Su Repubblica.

Scale mobili 2. Metro di Roma, quindici indagati. «Manomettevano le scale mobili». Svolta nell’inchiesta sugli incidenti nelle stazioni: «Impianti ancora pericolosi». Nel mirino gli appalti di manutenzione: truccati i meccanismi di allerta per risparmiare sugli interventi. I sabotaggi concordati in una chat: «Cambiate i codici di quegli allarmi». Gli espedienti dell’azienda delle manutenzioni che non era in grado di garantire il servizio. Repubblica, sensori disattivati «L’incidente si poteva evitare». Nell’ordinanza il gip accusa l’azienda: Metroroma sapeva delle false riparazioni. «Se non ci fosse stata la vigoria dei tifosi russi lo scandalo non sarebbe mai emerso». Il funzionario onesto rimosso perché aveva chiuso Spagna. Per far riaprire la fermata in centro pressioni su un dipendente e intese con un controllore del ministero. Messaggero.

Idee. Commenti. Letture.
In difesa del trasformismo. Claudio Cerasa sul Foglio.
• Chi si fida dei bugiardi? Nicola Porro sul Giornale.
• Il mistero salviniano. Analisi di una sconfitta. Luigi Manconi su Repubblica 
Per l’Europa la sfida fra potenze. Marta Dassu sulla Stampa.
Guai a promettere la Luna. Tito Boeri su Repubblica.
La magia in politica dura poco.Angelo Panebianco sul Corriere.
Piero Scaramucci, un giornalista libero.Adriano Sofri sul Foglio.
L’autocontrollo dei social. Fake news, hate speech, interferenze sulla sicurezza nazionale: quando i Big Tech fanno male. Ma una regolamentazione privata dei contenuti è preferibile a una pubblica.Franco Debenedetti sul Foglio.

Ecofin. Gualtieri sonda gli alleati europei. Per la manovra servono 17 miliardi. La prima del ministro a Helsinki, al vertice economico dei Paesi dell’area euro. Federico Fubini sul Corriere.

Cuneo. Taglio del cuneo fiscale, l’esecutivo pensa a un pagamento unico con lo stipendio di luglio. L’ipotesi di un «bonus» da 1.500 euro. Corriere.

Spread. I calcoli di Cottarelli: risparmi da 2 miliardi. «Ma restiamo esposti agli shock finanziari». Sul Quotidiano Nazionale. Sfuma il tesoretto da spread. Rischio stangata da 3 miliardi. Il Pil in frenata e i no europei complicano la manovra. Gualtieri pensa di tagliare di un punto le detrazioni. Sul Giornale.

Disoccupazione. Disoccupazione giù al 9,9%. Meno occupati a tempo pieno. L’Istat: aumentano (a quota 23,4 milioni) le persone con un impiego. Corriere. In crescita solo il part-time forzato. Messaggero. L’avanzata dei «mezzi lavori». E il guaio del terziario low cost. Dario Di Vico sul Corriere.

Occupazione. L’eredità stagnante Perché sono i giovani a masticare i frutti amari del governo gialloverde. Sul Foglio.

Contante. Freno al contante in quattro mosse. Bonus e sanzioni nel piano del Mef. Lotta all’evasione. Detrazioni e deduzioni fiscali riconosciute solo se pagate con moneta elettronica. Taglio delle commissioni su bancomat e carte di credito, obbligatori i pagamenti tracciati alla Pa. Marco Mobili sul Sole. Salvatore Rossi: «Un’arma efficace contro il sommerso. Va verificato se qualche incentivo possa aiutare, ma è la direzione giusta». Davide Colombo sul Sole.

Ceta. Al tavolo per un accordo Ceta 2 mirato all’agroalimentare. È auspicabile una riflessione in sede europea per integrare l’intesa esistente. Raffaele Borriello sul Sole.

Dazi. Gli Usa lavorano a intesa, ma fanno una nuova lista nera. Rimandate di altri 15 giorni le tariffe sulle merci cinesi. Il 7 riprendono i colloqui. Al Pentagono l’elenco delle società di Pechino pericolose per la Difesa. Sole.

Quota 100. “Non sono 63 miliardi” i costi di Quota 100. La smentita del Mef: “Numeri inventati”. Un dato che non trova alcun riscontro nelle stime della Ragioneria Generale dello Stato. Il valore ampiamente sovrastimato di 63 miliardi di euro risulta essere il frutto di un’elaborazione giornalistica non corretta dal punto di vista logico. Sul Fatto.

Alitalia. Gualtieri si muove. Tesoro subito nella newco. Dopo la frenata di Tria, il neo ministro vuole il salvataggio con Fs, Atlantia e Delta. L’ingresso nella società contestuale a quello degli altri partner industriali. Conte preoccupato dallo stallo: seguo il dossier personalmente. Messaggero.

Libia. Serraj stoppa l’accordo tra Federpesca e Haftar. È stato sospeso ieri l’accordo tra Federpesca e la Cirenaica del generale Haftar che consentiva lo sconfinamento dei pescherecci italiani nelle acque libiche in cambio di una fee di 10mila euro al mese.

Lo ha reso noto ieri la stessa Federpesca, dichiarando di aver preso questa decisione «considerato l’insorgere di molteplici e diverse sensibilità che avrebbero potuto compromettere il buon esito dell’iniziativa».

Dietro la decisione dell’associazione degli armatori c’è lo stop chiesto dal governo di Tripoli guidato da Fayez al Serraj, che l’Italia riconosce come legittimo governo della Libia.

Nella pagina Facebook del Governo di accordo nazionale dedicata ai media stranieri si legge infatti che alle autorità italiane è stato chiesto di «intervenire per interrompere i rapporti tra Federpesca siciliana e le istituzioni illegittime dell’Est della Libia.

Nel comunicato online la Lybian Military and Civil Works Investment Authority – con la quale Federpesca il 13 marzo scorso aveva firmato l’accordo – viene definita «un organo illegale e i rapporti con essa rappresentano una violazione delle risoluzioni internazionali. L’accordo – si legge ancora nella nota del ministero degli Esteri di Tripoli – è un finanziamento alla continua aggressione contro la capitale Tripoli e al colpo di stato contro il governo legittimo in Libia». Sole.

Migranti. La Corte dà ragione a Trump. E blocca i migranti al confine. Protesta il Messico: allucinante. Le associazioni Usa: è come una condanna a morte. Corriere.

Iran. Ora Donald (senza Bolton) apre all’Iran. Corriere.

Il commento. Trump prigioniero dei suoi elettori. Massimo Gaggi sul Corriere.

Disastro Bahamas. Oltre mille i dispersi. Il bilancio di Dorian è di 50 vittime. La possibilità di trovare sopravvissuti è sempre più bassa. Stampa.

Russia. Il declino russo: da potenza a guastatore. Mosca e Pechino sono unite dal rifiuto dei valori occidentali, ma la leadership è cinese. Adriana Castagnoli sul Sole.

Putin. I segnali utili che arrivano dal dialogo Macron-Putin. L’Italia, dopo le ambiguità del passato, non può lasciare che sia solo il presidente francese a pilotare il nuovo, indispensabile reset con la Russia. Paolo Valentino sul Corriere.

Israele verso il voto. I giorni neri di Netanyahu «tradito» da Putin e Trump. Iran, Mosca più vicina e Usa pronti a un accordo da 15 miliardi. I media: Casa Bianca sorvegliata. Bibi: plateale bugia. Giornale.